venerdì 2 marzo 2012

News/am.2.3.12/ Minutaglie e minuzzaglie. - Disoccupazione record. Anche l'inflazione vola. Senza lavoro un giovane su tre. Boom prezzi al consumo: + 3,3%.---Lombardo: E se c’è da scendere in piazza bisogna farlo a Bruxelles o a Roma in ordine a questi temi piuttosto che venire a passeggiare dalle parti di Palermo e dintorni.---Invitiamo i veneti a valutare - proseguono i due leghisti - nel rispetto della legge, chi fa i loro interessi e chi invece agisce diversamente. È l'ora di dimostrare che il Veneto non è più un gigante dell'economia e un nano a livello politico.

Siamo a fianco del mondo agricolo siciliano
Napoli. Cercansi baristi e segretarie. E basta
Disoccupazione record. Anche l'inflazione vola. Senza lavoro un giovane su tre. Boom prezzi al consumo: + 3,3%
Lavoro: De Benedetti, art.18 e' una minutaglia
Quote latte, le multe si pagano
Super Mario salverà l’euro?
Crisi: Fitch, target deficit Spagna 2012 al 4,4% non realistico
Italia-Serbia: 30 mln euro a sostegno Pmi serbe
Gas: Gazprom ricorre ad arbitrato conto riforma settore in Lituania
Veneto, padania. La Lega: i veneti boicottino Unicredit



Siamo a fianco del mondo agricolo siciliano
 scritto da Raffaele Lombardo
Le difficoltà del mondo agricolo sono straordinariamente più grandi che non nel passato e c’è da fare i conti con questi eventi anno per anno.
 Ieri, ad esempio, abbiamo fatto un blitz nei supermercati – e li faremo regolarmente – e nel mirino è finito un olio, insulto al buon senso e all’intelligenza, definito extra vergine di oliva e che viene venduto a 2,5 euro. Vorremmo capire che olio è se solo per raccogliere le olive ci vuole almeno il doppio di quella cifra. Si tratta di materia sofisticata? Da dove viene? Non possiamo che perseguire chi fa queste truffe, se truffe ci sono, e il nostro istituto zooprofilattico sta verificando di cosa si tratta ma sospettiamo che ci sia qualcosa che non va.
Abbiamo contestato il trattato che l’Europa ha fatto con il Marocco a proposito di importazione di prodotti agricoli e intendiamo batterci ancora di più perché su questo trattato si torni indietro.
 E se c’è da scendere in piazza bisogna farlo a Bruxelles o a Roma in ordine a questi temi piuttosto che venire a passeggiare dalle parti di Palermo e dintorni.
E questo lo faremo così come abbiamo fatto ricorso alla Corte costituzionale per ad alcuni punti del decreto Salva Italia che penalizzano la Sicilia e la sua autonomia, compresa la liberalizzazione degli orari degli ipermercati che hanno già rovinato il piccolo commercio ma poi soprattutto hanno aggredito la nostra produzione agricola visto che la grande distribuzione ha più facilità ad approvvigionarsi presso mercati nei quali i prodotti provenienti dall’estero hanno costi più bassi dei nostri.

Napoli. Cercansi baristi e segretarie. E basta
Domanda e offerta «coincidono»: richiesto sempre
lo stesso tipo di professionalità. Tante anche le badanti
 NAPOLI – In Campania il lavoro c’è, ma è poco qualificato. E soprattutto: facendo un confronto tra la classifica delle professioni più richieste dalle aziende e quelle più cercate dai “disoccupati” si scopre una singolare coincidenza. Nella top five di entrambe le graduatorie compaiano infatti le stesse professioni: barista, badante e segretaria. I dati emergono da un’inchiesta condotta da Subito.it , il sito di annunci di compravendita e lavoro. La redazione del portale online ha analizzato gli annunci inseriti dagli utenti sul sito dall’inizio dell’anno e ha scoperto che la Campania, insieme alla Lombardia, è la regione in cui vi sono più offerte di lavoro.
BOOM DEI «COLLABORATORI» - Tuttavia in regione, come in tutta Italia, la domanda di occupazione è superiore all’offerta. Subito.it registra infatti in Campania una sproporzione tra impieghi disponibili e candidati in cerca di opportunità del -46 per cento. Tante, secondo Subito.it, anche le richieste di collaborazione: la provincia di Napoli infatti risulta essere la zona in cui aziende e privati ricercano più attivamente nuovi collaboratori.
Domenico Andolfo

Disoccupazione record. Anche l'inflazione vola. Senza lavoro un giovane su tre. Boom prezzi al consumo: + 3,3%
Disoccupazione record a gennaio, mentre non si arresta la corsa dell’inflazione. Secondo gli ultimi dati forniti dall’Istat il tasso di disoccupazione a gennaio sale ancora e si attesta al 9,2%, in aumento di 0,2 punti percentuali in termini congiunturali e di un punto rispetto all’anno precedente. Si tratta del livello massimo dal 2004.
Tra i giovani uno su tre è senza lavoro: il tasso di disoccupazione giovanile, ovvero l’incidenza dei 15-24enni disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca di lavoro, è pari al 31,1%, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto a dicembre 2011. Livello record da gennaio 2004, inizio delle serie storiche mensili. La crescita della disoccupazione interessa sia gli uomini sia le donne. La disoccupazione maschile cresce del 2,6% rispetto al mese precedente e del 18,7% su base annua; il numero di donne disoccupate aumenta del 3,2% rispetto a dicembre 2011 e dell’8,9% in termini tendenziali. L’inattività diminuisce dello 0,4% in confronto al mese precedente, coinvolgendo sia la componente maschile (-0,7%), sia quella femminile (-0,3%). Rispetto a dodici mesi prima gli inattivi diminuiscono del 2,1%. Il numero dei disoccupati a gennaio scorso è stato pari a 2 milioni 312 mila, in aumento del 2,8% rispetto a dicembre (64 mila unità). Su base annua si registra una crescita del 14,1% (286 mila unità).
I dati sulla disoccupazione sono «molto preoccupanti», commenta il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. «Dobbiamo fare equilibrio di bilancio - aggiunge - ma se non ricominciamo a crescere i problemi saranno molto forti». Sulla stessa linea il leader della Cisl, Raffaele Bonanni: «I numeri dell’occupazione saranno sempre più disastrosi senza investimenti esteri e italiani e senza un lavorio costante e una riconfigurazione della politica economica del nostro Paese». Anche per la Cgil l’esecutivo deve puntare sulla crescita e fermare i licenziamenti. E per la Uil la riforma del mercato del lavoro deve intervenire sui giovani e sulla disoccupazione.
Intanto corrono i prezzi al consumo: l’inflazione è salita a febbraio al 3,3%, dal 3,2% di gennaio mentre su base mensile è aumentata dello 0,4%. L’inflazione acquisita per il 2012 è pari all’1,9%. In un solo mese, il carrello della spesa costa lo 0,7% in più: si tratta del rialzo maggiore dall’ottobre del 2008. A febbraio i prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza aumentano infatti dello 0,7% su base mensile e del 4,5% su base annua (+4,2% a gennaio). Rialzo record per la verdura ma corrono anche i prezzi della pasta, della carne e del caffè. Il rialzo congiunturale dei prezzi degli Alimentari non lavorati è principalmente imputabile all’aumento dei prezzi dei Vegetali freschi (+8,6%, -0,1% in termini tendenziali).

Lavoro: De Benedetti, art.18 e' una minutaglia
01 Marzo 2012 - 19:26
 (ASCA) - Roma, 1 mar - ''Il governo Monti ha fatto un'ottima riforma delle pensioni. Oggi abbiamo il sistema pensionistico migliore in Europa, per il resto mi sembra un po' timido''.
Lo afferma l'ingegner Carlo De Benedetti, parlando alla presentazione dell'ultimo libro del parlamentare Pd Ermete Realacci.
 ''La guerra prossima ventura e' sul lavoro, e noi stiamo combattendo su minutaglie irrilevanti come l'articolo 18.
Bisogna togliere di mezzo questa puttanata dell'articolo 18.
Io in 54 anni di attivita' imprenditoriale - continua il presidente del gruppo 'L'Espresso' - non mi sono mai imbattuto nell'articolo 18 e non ho mai sentito dire a un americano che non investiva in Italia per l'articolo 18''.
 ''Non e' indecente - si chiede De Benedetti - che un'azienda debba ritrovarsi al lavoro uno che ha licenziato dieci anni prima? Lo spirito dell'articolo 18 e' da mantenere, le modifiche vanno fatte nell'efficienza''. E conclude: ''Ma vendere questa roba come flessibilita' e' una solenne menzogna''.
ceg/sam/

Quote latte, le multe si pagano
Le multe per le quote latte vanno pagate in base alle leggi vigenti. A confermarlo è la risoluzione approvata ieri mattina dalla commissione Agricoltura della Camera a larga maggioranza, con l’esclusione della Lega Nord che al momento della votazione ha abbandonato i lavori e dell’Idv che si è astenuta.
 «Se al governo serviva una posizione chiara, noi come Parlamento gliel'abbiamo fornita»  ha detto il presidente della commissione Paolo Russo (Pdl) ricordando che fino ad oggi il conto è stato di 3 miliardi, risorse sottratte a tutti gli agricoltori italiani. Una risoluzione che, secondo Russo, mette al bando le furbizie, perché «non ci può essere lo stupido che ha pagato e il furbo che non solo non ha pagato, ma pretende anche di essere applaudito». Un atto della Commissione che il ministro delle Politiche agricole, ha prontamente condiviso. «La posizione del Parlamento è la posizione del governo» ha detto Mario Catania, tenendo a precisare che il governo «non ha mai avuto dubbi sulla necessità di applicare correttamente e doverosamente la normativa comunitaria e tanto meno sull'impossibilità di qualsiasi condono, sanatoria, totale o parziale».
 Ma la Lega Nord non ci sta. I due deputati leghisti Sebastiano Fogliato e Corrado Callegari parlano di «sceneggiata, il cui unico obiettivo è la contrapposizione politica» sottolineando, a questo proposito, come la commissione fosse gremita di colleghi completamente estranei alla vicenda. «Il Nord produce il latte – ironizza Fogliato – mentre il Sud le quote latte; ognuno ha i suoi primati». E ancora: «I furbetti così come gli stupidi, come tu definisci chi non ha pagato e chi ha pagato le multe, sono allo stesso modo vittime di un sistema falsato. Invece di obbligare tutti a pagare bisogna fare chiarezza su un sistema che non funziona e che ha imbrogliato tantissimi agricoltori. Quegli agricoltori che con questa risoluzione voi avete obbligato a pagare multe non dovute e che voi avrete sulla coscienza» commenta Fabio Rainieri parlamentare parmigiano della Lega Nord e segretario della Commissione Agricoltura, ieri assente per malattia. «I furbetti come tu li hai definiti – continua Ranieri  sempre rivolgendosi a Russo – sono agricoltori e alcuni di questi a causa della questione quote ci hanno rimesso la vita. Sono agricoltori che ogni mattina si alzano all’alba e che lavorano tutto il giorno tutti i giorni. Sono allevatori che conoscono il settore e che, a differenza tua, sanno cosa vuol dire mungere le vacche. Perchè con la mozzarella di bufala non hai tenuto lo stesso comportamento?».
 Plaudono invece alla risoluzione le organizzazioni agricole. Se per la Coldiretti non c'è più alcuna motivazione per un’ulteriore proroga del pagamento delle multe, la Cia auspica che si arrivi finalmente alla conclusione della vicenda, mentre per Confagricoltura è la fine di una stagione.  «La Commissione agricoltura ha chiarito che la stagione degli alibi è finita» commenta il presidente Mario Guidi. «La Commissione agricoltura della Camera ha indicato al governo una posizione chiara, coerente con le disposizioni di legge e che non lascia adito a dubbi - afferma Guidi - ci auguriamo che la questione venga archiviata una volta per tutte; chi non ha rispettato le norme - conclude - ha avuto diverse occasioni per mettersi in regola e non lo ha fatto perché pensava, nonostante tutto, di farla franca».

Super Mario salverà l’euro?
di Hynek Fajmon – 1 marzo 2012
Pubblicato in: Repubblica ceca
Traduzione di ItaliaDallEstero.info
La sua straordinaria performance di ieri (15 Febbraio 2012, NdT) al Parlamento Europeo è stata accolta proprio così: Super Mario è arrivato, il salvatore dell’Italia e dell’eurozona. Lunga vita a Super Mario Monti. Anche politici che di solito non si sbilanciano troppo hanno dimenticato per un momento il loro equilibrio e la loro moderazione per lodare Super Mario e brillare della sua luce riflessa.
 Non importa che nessun lo abbia eletto. Monti è l’eroe dell’Europa di oggi con la grande missione di salvare l’euro.
Mario Monti è un professore italiano di economia con un’eccellente reputazione professionale. Anche per questo il governo italiano lo nominò nel 1994 come proprio rappresentante alla Commissione Europea, dove rimase per due mandati fino al 2004.
 Monti è il classico economista liberale e alla Commissione promosse in sostanza cose positive, come lo sviluppo di un mercato comune europeo e l’eliminazione delle barriere commerciali. Monti è anche un grande federalista europeo associato al gruppo di Spinelli.
In Italia essere un economista liberale significa non avere alcuna chance alle elezioni. Gli elettori italiani scelgono i fascisti, i comunisti, i clericali, i berlusconiani o i separatisti del Nord. I classici liberali in Italia sono visti con sospetto.
Monti è noto in Italia come “prussiano” o “anglofilo” perché promuove tagli alla spesa pubblica ed ha studiato negli Stati Uniti. Una persona di questo tipo non sarebbe diventato capo del governo in circostanze normali. Ma dal momento che nell’Unione Europea le circostanze non sono più normali già da qualche anno, Monti è arrivato al governo con il supporto speciale del duo Merkozy, ed è stato incaricato di salvare l’Italia dalla bancarotta ed il crollo della zona euro.
L’Italia si trova sull’orlo di un abisso del debito e necessita di indispensabili tagli alla spesa pubblica per evitare il fallimento. Questo compito è stato assunto da Monti, che lo sta svolgendo relativamente bene. E’ supportato anche dalla coalizione di socialisti e berlusconiani, ed è riuscito a far approvare il primo pacchetto di riforme.
 Monti ha preso l’impegno del precedente governo Berlusconi di livellare entro il 2013 il bilancio italiano. Se vi riuscirà, è un grande punto interrogativo. Personalmente non ci credo, ma staremo a vedere.
Ieri lo stesso Monti ha detto che questo era l’impegno anche del suo predecessore.
 Monti predica principalmente la necessità di ristabilire la crescita economica. E’ più facile a dirsi che a farsi, soprattutto quando la spesa pubblica e la domanda interna calano. La sua oratoria è convincente e se si riuscisse ad implementare una deregolamentazione del mercato europeo, soprattutto nel settore dei servizi, un cavallo di battaglia di Monti, allora senza dubbio questo avrebbe effetti positivi in tutta l’Unione Europea.
Monti ha ottenuto dal duo Merkozy delle carte molto forti. Lo dimostra anche il fatto che lo hanno invitato al loro meeting, dandogli anche l’opportunità di parlare al Parlamento Europeo. Qui i primi ministri hanno la parola solo quando i loro stati detengono la presidenza del consiglio dell’Unione Europea. Al momento la presidenza è ricoperta dalla Danimarca e il primo ministro danese (Helle Thorning-Schmidt, NdT) ha recentemente tenuto un discorso al Parlamento Europeo. Perché allora proprio il premier italiano è stato invitato a parlare? L’unica ragione è che Super Mario è il salvatore dell’euro. E lo ha capito bene. Nel suo discorso ha elogiato il Parlamento, omaggiando Jean Monnet e prendendo a calci la “superficiale cultura insulare” (la brutta Gran Bretagna). Questi sono argomenti che la maggior parte degli europarlamentari ascolta con gran piacere. Ed è questo il motivo dell’ovazione di ieri per Super Mario.
[Articolo originale "Fajmon (ODS): Zachrání Super Mario euro?" di Hynek Fajmon]

Crisi: Fitch, target deficit Spagna 2012 al 4,4% non realistico
01 Marzo 2012 - 17:05
 (ASCA) - Roma, 1 mar - L'obiettivo di un deficit per la Spagna al 4,4% nel 2012 non e' realistico. Lo afferma Fitch in una nota in cui si specifica che l'oulook per il paese iberico rimane negativo.
sen/

Italia-Serbia: 30 mln euro a sostegno Pmi serbe
01 marzo, 14:12
(ANSAmed) - BELGRADO, 1 MAR - Una linea di credito del valore di 30 milioni di euro è stata messa a disposizione dal Governo Italiano per il supporto delle Piccole Medie Imprese serbe e delle Aziende Municipalizzate Locali. Il credito approvato è legato: fino al 70% dei fondi sarà utilizzato per l'acquisto di beni e servizi di origine italiana, mentre il rimanente 30% potrà essere utilizzato per coprire costi locali.
 Come ha reso noto l'Ufficio di Belgrado della Cooperazione italiana allo sviluppo, nel corso del 2011 è stata erogata la prima tranche per un importo di 15 milioni di euro. Le condizioni molto vantaggiose della linea di credito confermano l'impegno italiano nel supporto della crescita della Serbia. Il tasso di interesse effettivo è di 4,85%, il periodo di grazia massimo è di due anni, mentre il periodo di ripagamento di 8 anni massimo.
 All'interno del programma sono state selezionate, con evidenza pubblica, nove banche locali e si è realizzato in questi giorni un primo corso destinato agli operatori bancari.
Nelle prossime settimane sono previsti anche dei corsi per gli operatori delle Aziende Municipalizzate Locali. (ANSAmed).

Gas: Gazprom ricorre ad arbitrato conto riforma settore in Lituania
01 Marzo 2012 - 14:10
 (ASCA-AFP) - Mosca, 1 mar - Gazprom ha annunciato di aver depositato un ricorso contro la Lituania davanti ad un tribunale d'arbitraggio internazionale ''per difendere i suoi interessi'' di fronte alla riforma del settore energetico decisa dal paese baltico per portarlo in linea con la legislazione europea.
 In particolare, il gigante russo del gas protesta contro la separazione delle attivita' di produzione e distribuzione che dovra' essere applicata da Vilnius di qui al 2014.
 Gazprom e' l'unico fornitore di gas della Lituania, possiede il 37,1% del distributore nazionale Lietuvos Dujos insieme alla tedesca E.ON Ruhrgas International (38,9%), al governo (17,7%), e ad altri investitori (6,3%). In base alla nuova legislazione Gazprom dovrebbe cedere questa quota.
 La questione ha aumentato l'ostilita' tra i due paesi le cui relazioni sono gia' tese. Alla fine di gennaio, la Lituania ha depositato a Bruxelles un ricorso contro Gazprom pe abuso di posizione dominante.
 Il governo lituano ha anche accusato nel marzo scorso Gazprom di aver vioato un contratto fornendo gas a ''un prezzo ingiusto'' e di aver esercitato pressioni politiche sul Paese baltico. La societa' russa ha respinto tutte queste accuse.
fgl/

Veneto, padania. La Lega: i veneti boicottino Unicredit
L'invito dei consiglieri regionali Federico Caner e Giovanni Furlanetto dopo la decisione della banca di trasferire a Roma i soldi dell'ente Regione
VENEZIA - Due consiglieri regionali della Lega Nord, Federico Caner e Giovanni Furlanetto, invitano i cittadini veneti a boicottare Unicredit, dopo la scelta dell'istituto di credito di ignorare la diffida della Regione a trasferire i soldi della tesoreria regionale a Roma. «Visto l'atteggiamento di Unicredit, che prona al governo ha trasferito la Tesoreria veneta a Roma - affermano Caner e Furlanetto - invitiamo gli enti locali e i privati a scegliere d'oggi in avanti banche che agiscano e investano gli utili secondo logiche di sviluppo territoriale locale e vicine ai loro correntisti». «Invitiamo i veneti a valutare - proseguono i due leghisti - nel rispetto della legge, chi fa i loro interessi e chi invece agisce diversamente. È l'ora di dimostrare che il Veneto non è più un gigante dell'economia e un nano a livello politico». (Ansa)

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