venerdì 2 marzo 2012

Quisquiglie e pinzellacchere dell’Italia padana. La base produttiva si restringe, quella no si allarga, gli Ide son scappati, i risparmi vanno all’estero, le aziende delocalizzano appena possono, l’inflazione non scende, i consumi si, l’avanzo primario paga parte degli interessi, ogni famiglia ha in media 100mila euro circa di debito pubblico sul groppone, il monte rimane ancorato a quota 1900miliardi circa, la gamma prodotti esportati tende a comprimersi, la cig aumenta su base annua, l’indice di Gini parla indiano, con parole suadenti la stampa invita ad emigrare per mete esotiche. Se non fosse per Mario Draghi sarebbe saltato il sistema bancario. Manca qualcosa. Il secondario agonizza, il terziario produce perdite, il quaternario non esiste, il primario e’ in buona parte internazionalizzato, o deve fare i conti con prodotti importati a basso costo. Il costo del danaro sul mercato privato e’ altissimo, i prestiti al consumo sono da usura. Manca qualcosa. La curva demografica al netto degli immigrati e’ negativa, l’indice di vecchiaia e’ alto, le pensioni incidono sempre piu’, i servizi pubblici funzionano solo se c’e’ surplus sulle risorse da allocare. Il governo sabaudo e’ in guerra, con mosche e pachidermi. Manca qualcosa. Si, ma basta, mi son rotto.

Inflazione spesa piu’ cara del 4,5%
I prezzi non si fermano ed e’ record disoccupati: 2,3 milioni senza lavoro. Alessandro Trocino







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