lunedì 7 maggio 2012

pm_7.5.12/ O’ sistem’ aggrappato al gratta e vinci.

Fragole lucane il mercato è al collasso
LA NUOVA SARDEGNA - Economia: Gioielli sardi, attenti alle frodi
Fisco: Mef, per imposte indirette +1,4%, stabile l'Iva
Fisco: vola 'Gratta e vinci', +14,7%
Casa: Istat, in primo trim. 2012 costo costruzione +1,6%

Fragole lucane il mercato è al collasso
POTENZA – La Coldiretti di Scanzano Jonico (Matera) ha denunciato che “il mercato delle fragole lucano è al collasso: il prezzo di vendita registrato sui mercati all’ingrosso è di appena 0,80-1 euro al chilo, ben al di sotto dei costi di produzione”. In una nota, Nunzio Scarnato, presidente della Coldiretti di Scanzano Jonico, ha spiegato che “le produzioni lucane di fragole, concentrate in massima parte nella fascia jonica, non riescono a trovare una collocazione sui mercati nazionali, perchè c'è un’offerta ben superiore alla domanda che di fatto abbatte il prezzo al produttore. Le produzioni lucane che normalmente tendono ad anticipare in massima parte l’ingresso sui mercati già a marzo e aprile, quest’anno a causa delle avverse condizioni climatiche hanno ritardato la maturazione di un mese arrivando a maggio. Nel mese di maggio i mercati italiani sono invasi da fragole provenienti dai paesi del mediterraneo come dalla Spagna, Marocco, Grecia e Tunisia, Paesi dove i costi di produzioni sono molto al di sotto di quelli italiani e spesso queste fragole o non recano alcuna informazione circa la loro origine o vengono vendute come prodotto nazionale”.
Nel Metapontino le coltivazioni di fragole occupano “almeno 600 ettari, con ingentissimi investimenti per ettaro coltivato dell’ordine di oltre 60mila euro, sviluppando un indotto complessivo di diversi milioni di euro che, in annate come queste, crea difficoltà insormontabili alle imprese agricole già in sofferenza che debbono ricorrere al sistema creditizio per le anticipazioni colturali”.

LA NUOVA SARDEGNA - Economia: Gioielli sardi, attenti alle frodi
07.05.2012
La «fede sarda» e il tappeto intrecciato con i «pibionis»: piacciono, si vendono, tutti li vogliono, molti li imitano. Sono questi i due prodotti tipici dell’artigianato artistico isolano che più di altri sono clonati e contraffatti. La falsa «fede sarda» è imitata dappertutto anche nel Nord Italia e quando non è originale si vede eccome. Eppure è venduta come autentica, perché è industriale e dunque costa meno. Senza la protezione del marchio sono preda di spregiudicati falsari anche i tappeti: oggi replicati in Cina e da sempre nei paesi del Nord Africa. È stato Francesco Squintu della Cna a denunciare che «purtroppo sono sempre meno i negozi sardi che vendono prodotti autorevoli e puri». Appena uno su sette, e lo stesso accade per la ceramica e l’agroalimentare. «Da anni – ha detto Squintu – l’isola è sottoposta a un vero saccheggio identitario. È proprio questa contraffazione selvaggia a svilire l’alta qualità che ci è riconosciuta». Nel 1984 una legge regionale aveva aperto la strada verso il riconoscimento di un indispensabile marchio «Sardegna», ma è rimasta inattuata. In mezzo c’è stato anche il flop dell’Isola. Poi è stata la giunta Soru a investire 500mila euro «a favore dell’istituzione del sigillo d’origine», ma anche quel tentativo si è arenato e il centrodestra ha finito per ignorarlo, è stata la denuncia della Cna durante il convegno «Frodi e contraffazioni ai danni della Sardegna». Frodi che «procurano un danno economico enorme agli artigiani» e soprattutto «ingannano i consumatori». Nell’ultimo anno, in Sardegna, la guardia di finanza e l’Agenzia delle dogane sono intervenute più volte con ventimila sequestri: «La filiera del falso è inarrestabile», ha detto il tenente colonnello Antonello Urzeghe, con un fatturato illegale che in Italia ha superato i cinque miliardi. Buona parte delle produzioni artigianali vendute ai turisti sono sempre più spesso proposte come sarde, anche quando sarde non sono. «Non solo ci è negata un’ampia fetta di mercato – ha detto Rosanna Musu, vicepresidente regionale della Cna –, ma cresce la speculazione commerciale sul buon nome della Sardegna». Per Giorgio Vargiu, presidente Adiconsum, «l’intervento di tutela è urgente, ma non bisogna partire da un protezionismo che sarebbe subito cassato dall’Ue», bensì dal codice del consumatore. La Cna ha ribadito che è necessaria «una ricostruzione reale dell’immagine della Sardegna, come altre regioni hanno fatto in difesa delle loro specificità, attraverso scelte condivise fra la Regione e le associazioni», per sostenere «con una legge chiara chi produce e vende prodotti sardi di qualità». E’ stato firmato un protocollo di tutela con l’Anci e presto nascerà un ente bilaterale a sostegno di un marchio ancora tutto da inventare. Altrimenti continuerà ad accadere che la bandiera dei Quattro Mori prodotta in Cina sia venduta in un negozio che espone l’accattivante e fraudolento cartello: «Qui c’è solo il meglio dell’artigianato sardo». Questo sì che è il peggio della globalizzazione.

Fisco: Mef, per imposte indirette +1,4%, stabile l'Iva
ultimo aggiornamento: 07 maggio, ore 11:31
Roma, 7 mag. - (Adnkronos) - Le imposte indirette fanno rilevare, nel primo trimestre 2012, un incremento complessivo dell'1,4% (+549 milioni di euro). Lo rileva il ministero dell'Economia che registra come, nel particolare, risulti sostanzialmente stabile l'andamento del gettito Iva (-0,1% pari a -25 milioni di euro) sostenuto in gran parte dal prelievo sulle importazioni (+7,7%) che compensa la flessione della componente relativa agli scambi interni (-1,9%) dovuta al ciclo economico negativo e all'indebolimento della domanda interna.

Fisco: vola 'Gratta e vinci', +14,7%
In calo del 3,8% le entrate complessive dai giochi
07 maggio, 11:51
(ANSA) - ROMA, 7 MAG - Vola il gettito tributario legato alle lotterie istantanee, comunemente chiamate 'Gratta e vinci'. Nei primi tre mesi del 2012 l'erario ha messo in cassa, grazie alle stesse, 476 milioni di euro, il 14,7% in piu' rispetto allo stesso periodo del 2011. Lo comunica il Dipartimento delle Finanze del ministero dell'Economia aggiungendo che invece le entrate totali relative ai giochi sono diminuite del 3,8% (le entrate dal lotto perdono oltre il 10%).

Casa: Istat, in primo trim. 2012 costo costruzione +1,6%
ultimo aggiornamento: 07 maggio, ore 10:24
Roma, 7 mag. -(Adnkronos) - Nel primo trimestre 2012 il costo di costruzione di un fabbricato residenziale aumenta dell'1,6% rispetto al trimestre precedente e del 2,6% rispetto al primo trimestre 2011. Lo rileva l'Istat indicando come "i contributi maggiori alla crescita tendenziale dell'indice vengono dal costo della mano d'opera (1,6%) e dai prezzi dei materiali da costruzione (0,7%).

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