martedì 24 luglio 2012

(3) XXIV.VII.MMXII/ Quella siciliana e’ una bomba d’acqua. Quella oltrepadana un’enfisema.===Secca la replica di Berlino: la Germania - afferma il ministero delle finanze in una nota - continua ad esercitare il suo ruolo di ancora di stabilità della zona euro e si trova in una situazione economica e finanziaria solida.

Sicilia, incontro Monti-Lombardo: "Piano di rientro finanziario-organizzativo"       
Regione-Confindustria, è scontro sulle politiche per lo sviluppo
Moody's gela Germania: outlook negativo
La Catalogna al collasso chiede aiuto a Madrid
Banche iberiche nei guai. «Santander e Bbva esposte a rischio sovrano per 125 miliardi» (El Confidencial)
Udin, oltrepadania. Il governo non molla. Conti invariati per il Fvg

Sicilia, incontro Monti-Lombardo: "Piano di rientro finanziario-organizzativo"       
Sarà riorganizzato sia il settore economico sia la macchina della pubblica amministrazione regionale. Un'esigenza vincolante nei tempi e negli obiettivi. Il premier: "Ci vuole simmetria con quanto sta succedendo a livello nazionale". Soddisfatto il governatore dell'Isola, che conferma le dimissioni il 31 luglio
ROMA. Un piano di rientro finanziario e di riorganizzazione della pubblica amministrazione regionale, che sia vincolante nei tempi e negli obiettivi, è il risultato - si legge in una nota diffusa da Palazzo Chigi - dell'incontro tra il Presidente del Consiglio Mario Monti e il Presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo.
C'è l'esigenza improcrastinabile - sollecita Monti - di provvedere a un rigoroso piano di riduzione e contenimento della spesa regionale, in simmetria con quanto si sta realizzando a livello nazionale con il decreto legge sulla spending review. Lombardo al termine dell'incontro conferma che si dimetterà dall'incarico il 31 luglio. "Non è mai esistita l'ipotesi di commissariamento della regione Sicilia", aggiunge. "Mi dimetto il 31 - spiega - e si voterà, se Dio vuole, il 28 e il 29 ottobre".
"L'incontro con Monti è andato molto bene e, come sostenevamo, l'idea che i conti della Sicilia non fossero in ordine era una grande balla - sottolinea il governatore siciliano - La Regione ha i conti solidi e una finanza sostenibile". Abbiamo precisato che in questi mesi, da qui alle elezioni non ci saranno spese, non ci saranno sperperi", assicura Lombardo: "niente spese pazze". "Ci sarà rigore nei conti oggi come nei prossimi giorni, ci sarà un programma di rientro della spesa. Abbiamo presentato un ddl per il rafforzamento della Spending Review anche in Sicilia, un decreto per ridurre le partecipate: un programma di contenimento della spesa e di investimenti per la crescita, che dovrà essere, se lo augura il Premier, il punto caratterizzante di qualunque governo interverrà dopo di noi".

Regione-Confindustria, è scontro sulle politiche per lo sviluppo
Caldoro: «Tolto un blocco a 500 milioni di fondi Ue»
Gli imprenditori: ma sono sbagliati gli indirizzi degli ex Fas con la creazione di altre sovrastrutture societarie
NAPOLI - È scontro tra la Regione e gli industriali della Campania. Scontro sugli ex Fondi Fas, scontro sugli indirizzi per la crescita. Da una parte il presidente della Regione, Stefano Caldoro, che legittimamente indica, in un'intervista al Tgr Campania, i successi nella politica industriale adottata in Campania, dall'altra l'associazione confindustriale che segnala, altrettanto legittimamente, una scarsa attenzione alle politiche di sviluppo e la delusione per il modo di spendere le poche risorse messe in campo, creando altre sovrastrutture societarie.
CALDORO - «La nostra grande priorità è la buona politica, una politica di rigore, ma soprattutto di sblocco di finanziamenti e risorse per la crescita che sia tutta proiettata alla nuova occupazione», dice il presidente Caldoro. «La crisi è molto dura - afferma- Dobbiamo mettere in campo tutte quelle azioni possibili di politiche attive del lavoro e sostegno alle aree di crisi come abbiamo fatto con la vicenda Fiat, con la Alenia, con le piccole e medie imprese in questo tessuto vivono in maniera straordinaria perchè noi abbiamo un export che per fortuna ci aiuta». Nei prossimi giorni, inoltre, verrà affrontata anche la questione Fincantieri. Caldoro ricorda che la Campania ha ottenuto, da parte dell'Europa, lo sblocco di 500 milioni: «Abbiamo tolto un blocco agli investimenti che c'era stato per la cattiva amministrazione del passato». Risorse che ha spiegato «impedivano l'avanzamento del programma, ci toglievano liquidità per i Grandi progetti e ne abbiamo tanti: per portualità, per l'ambiente, per la depurazione». «Lo sblocco dei finanziamenti - ha sottolineato - è un po' di ossigeno nelle nostre casse per continuare l'avanzamento delle opere pubbliche». Se, però, «da una parte c'è un'azione virtuosa della Campania», su molti aspetti come, tra l'altro quello dei Grandi progetti per i quali «abbiamo dimostrato di essere un modello in Italia», dall'altra parte c'è «purtroppo il Governo che continua a tagliare e lo fa su sanità e trasporti, per noi una politica insostenibile».

L'IRRITAZIONE CONFINDUSTRIALE - «Con la delibera della Giunta regionale pubblicata sul Burc - relativamente agli indirizzi programmatici del Fondo per lo sviluppo e la coesione (ex Fas) - la Regione, ancora una volta, decide di stanziare le risorse destinate allo sviluppo del territorio su interventi che, a nostro avviso, non rispondono a tale finalità quanto, piuttosto, a saldare posizioni debitorie pregresse». È quanto sottolinea una nota di Confindustria Campania. «È questo il caso della manutenzione straordinaria dell'infrastruttura forestale regionale, - prosegue la nota - su cui sono appostati 60 mln, o della copertura delle rate di mutuo a carico della Regione e che gli Enti locali hanno acceso per la realizzazione di opere di ordinaria amministrazione, come per esempio l'infrastrutturazione dei sistemi fognari. La delibera, inoltre, cita la società Campania Ambiente e Servizi cui è stato assegnato, con delibera dello scorso gennaio, il compito di svolgere funzioni in materia ambientale e che, in questo caso, riguardano la messa in sicurezza del territorio per la tutela dei rischi igienico-sanitari. Pur condividendo la natura degli interventi, in questo caso, non condividiamo la scelta a monte di creazione di un'ulteriore società di scopo che, evidentemente, contribuisce ad aggravare il già critico bilancio regionale».

Moody's gela Germania: outlook negativo
Agenzia di rating rivede al ribasso prospettive di Berlino, così come quelle di Olanda e Lussemburgo
24 luglio, 15:25
Moody's gela la Germania. L'agenzia internazionale di rating rivede al ribasso le prospettive di Berlino, così come quelle di Olanda e Lussemburgo, a 'negative' da 'stabili'. Una decisione sulla quale pesa l'incertezza sul risultato della crisi del debito europea e sui suoi costi, che potrebbero salire. Moody's intravede infatti la possibilità che ci sia bisogno di ulteriori aiuti per i paesi di Eurolandia, soprattutto per Italia e Spagna. Proprio Roma e Madrid - secondo Moody's - potrebbero aver bisogno di una qualche forma di aiuto esterno.
Con la revisione al ribasso dell'outlook di Germania, Finlandia e Lussemburgo ora le "prospettive sono negative per tutti i paesi AAA dell'area euro sui cui bilanci potrebbero pesare maggiormente" gli aiuti all'area euro, siano questi legati alla "necessità di ampliare l'European Stability Mechanism o sia la necessità di sviluppare forme di liquidità ad hoc". I rischi di un'uscita della Grecia dalla zona euro sono aumentati: un'eventuale uscita di Atene rappresenterebbe un rischio materiale per l'area euro. Anche se in questo caso Moody's si aspetta una reazione forte da Eurolandia, l'uscita si tradurrebbe in uno shock che le autorità potrebbero contenere solo ad alto prezzo. "Se dovessero fallire in questo, il risultato sarebbe una graduale chiusura dall'area". Anche se la Grecia restasse nell'area euro, i costi di cui i paesi più forti si dovrebbero far carico sono in aumento e questo anche a causa del processo politico europeo. "Il deterioramento macroeconomico e di finanziamento di Italia e Spagna ha di fatto aumentato il rischio" che i due paesi "richiedano qualche forma di supporto esterno".
Nel rivedere al ribasso l'outlook della Germania Moody's osserva la "vulnerabilità del sistema bancario tedesco al rischio di un peggioramento della crisi del debito dell'area euro", con le banche tedesche esposte ai paesi più in difficoltà, soprattutto Italia e Spagna. Secca la replica di Berlino: la Germania - afferma il ministero delle finanze in una nota - continua ad esercitare il suo ruolo di "ancora di stabilità della zona euro" e si "trova in una situazione economica e finanziaria solida".

La Catalogna al collasso chiede aiuto a Madrid
La Catalogna chiederà l'aiuto del Governo centrale spagnolo. Lo rende noto il responsabile dell'economia del governo catalano Andreu Mas Colell alla Bbc. Venerdì scorso a richiedere l'intervento di Madrid era stata la Comunità di Valencia.
El Pais nei giorni scorsi aveva annunciato che sei regioni spagnole si preparano a chiedere aiuto economico al Governo centrale, seguendo la Comunità di Valencia. I dirigenti valenciani avevano sottolineato di essere «solo i primi», ma non gli unici, ad aderire al meccanismo di finanziamento messo a disposizione delle comunità autonome.
Secondo il quotidiano spagnolo Catalogna, Castiglia-La Mancia, Baleari, Murcia, Canarie e Andalusia non possono affrontare le scadenza dei propri debiti a causa delle dure condizioni imposte dai mercati. In totale, infatti, i Governi regionali si trovano con 15 miliardi e 800 milioni di euro di debiti (si includono prestiti e crediti concessi) in scadenza nel 2012. Inoltre - scriveva il quotidiano - dovranno formalizzare altri 15 miliardi di debito per finanziare il deficit permesso per quest'anno, dell'1,5% del Pil.
 24 luglio 2012

Banche iberiche nei guai. «Santander e Bbva esposte a rischio sovrano per 125 miliardi» (El Confidencial)
Oltre 125 miliardi di euro. Un'esposizione al rischio sovrano mostruosa. Questa la situazione delle due più grandi banche spagnole, secondo quanto pubblicato online dal quotidiano iberico El Confidencial. Nel conto finiscono i titoli di debito del Tesoro, delle Comunità autonome e dei Comuni. L'istituto di credito maggiormente oberato è il Banco di Santander, presieduto da Emilio Botìn. Lo segue a ruota il Banco de Bilbao (Bbva). Molto più indietro, per importo, i maggiori gruppi assicurativi europei: la francese Axa, le Generali, i tedeschi di Allianz.
El Confidencial ricorda che dalla fine del primo trimestre lo spread tra decennali spagnoli e tedeschi è letteralmente esploso da 359 punti a 632 punti. Il rendimento dei Bonos è schizzato dal 5,35% al 7,49%. Il conto sarà presentato a breve, quando nei conti del secondo trimestre i valori dei titoli detenuti in pancia dalle banche iberiche (in totale 300 miliardi) zavorreranno ulteriormente i bilanci.
A questa situazione si aggiunge il peso della voragine debitoria delle Comunità locali, da Valencia (che ha già chiesto aiuto allo Stato) alla Catalogna, che da sole hanno bisogno di circa 60 miliardi. Altri aiuti (il totale sale a 140 miliardi, come riportato dal Sole 24 Ore sabato 21 luglio) serviranno anche per tirare fuori dai guai Murcia (2,8), Castiglia-La Mancia (6,5) e Baleari (4,4), Comunità di Madrid (15,4) e Andalusia (14,3).
 24 luglio 2012

Udin, oltrepadania. Il governo non molla. Conti invariati per il Fvg
Roma vuole 2,7 miliardi. Tondo alla Paritetica: con l’esecutivo non c’è dialogo. Ricorso alla Consulta inevitabile. Oggi confronto tv con il presidente della Sicilia
di Anna Buttazzoni
 UDINE. Uno spiraglio ancora non c’è. Serve un accordo per spuntare le risorse che il governo vuole dalla Regione, 2,7 miliardi da oggi al 2014. Difficile, però, trovare un accordo visto che con gli esponenti di governo non si riesce a parlare. Anche ieri il presidente della Regione Renzo Tondo è volato a Roma dove si è riunita la commissione Paritetica Stato-Fvg, guidata dal deputato del Pdl Manlio Contento.
 E alla Paritetica, organismo tecnico, Tondo ha ripetuto la sua preoccupazione per la mancanza di dialogo con l’esecutivo di Mario Monti. Il conto per il Fvg è salato e molto probabilmente il saldo finale che il governo vuole ottenere non cambierà. Sono cambiate le regole per calcolare quanto ciascuna delle cinque Regioni a statuto speciale deve dare allo Stato per il risanamento della spesa pubblica.
 E il nuovo sistema prevede che il Fvg conceda a Roma 737 milioni nel 2012, 939 nel 2013 e 1.035 nel 2014, cioè 2 miliardi 711 milioni in tre anni. L’unica strada, Tondo lo ripete, è il ricorso alla Corte costituzionale per la violazione dell’Autonomia e l’assenza di un accordo tra Stato e Regione.
 «Mi è sembrato opportuno far sapere alla Paritetica – ha detto ieri il governatore – qual è la situazione, una situazione che lede i diritti costituzionali del Fvg. Non contestiamo la necessità di mettere in ordine i conti dello Stato, ma dove abbiamo competenze primarie, dobbiamo decidere noi che strada percorrere per raggiungere i risultati. La riforma degli enti locali, per esempio, non ci può essere imposta con un decreto, serve un dialogo dal quale derivino scelte condivise. Ma come si fa, se non si riesce a parlare con il governo?».
 Su queste ragioni si basa la convinzione che la Consulta sarà l’unico sentiero da percorrere, anche se il governatore vuole prima provare tutte le strade per ottenere ascolto. «La Corte costituzionale, già in diverse recenti sentenze – ha affermato Tondo – ha ribadito le prerogative delle specialità, ma non possiamo governare aspettando sentenze. Serve un dialogo che non smettiamo di chiedere al governo nel rispetto della Costituzione».
 Stamattina Tondo sarà ancora a Roma, perché alle 9.30 parteciperà alla trasmissione di Rai1 “Unomattina estate” per un confronto con il presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo. Il governo del Fvg e della Sicilia, quindi, saranno oggi contrapposti.
 Stamattina a Trieste, invece, ci sarà la prima manifestazione del pubblico impiego contro i tagli previsti dalla spending review, dalle 10 alle 12 davanti alla Prefettura su iniziativa unitaria di Fp-Cgil, Fps-Cisl e Uil-Fpl. Analogo appuntamento è previsto giovedì a Udine.


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