martedì 10 luglio 2012

(3)_X.VII.MMXII/ Infine, cosa costa di meno sulla carta, il salva spread o l’eurobond?

Lombardo: "Le nomine? Sono tutti atti dovuti"                           Consiglio dei Ministri n. 38
Ecco come funziona lo scudo anti-spread. Basterà per scacciare via la crisi dei debiti?
Olli Rehn: "Spezzeremo il circolo vizioso tra debito bancario e debito sovrano"
Gran Bretagna, +1,2% mese su mese produzione manifatturiera maggio
Gran Bretagna, deficit commerciale beni maggio a 8,4 miliardi di sterline
Austria, piu' immigrati per calo operai


Lombardo: "Le nomine? Sono tutti atti dovuti"                                            
Il presidente della Regione: "Ho insediato molti revisori dei conti. Non potevo fare altrimenti, sarebbe stata un'omissione. Poi anche alcuni dirigenti generali perchè chi aveva gli interim non ce la faceva più. Nonostante questo, c'è stata una totale disinformazione e giornalisti-killer si sono accaniti con una campagna di stampa senza fondamento"
PALERMO. «Andate a guardare le nomine, sono tutte atti dovuti. Ho insediato molti revisori dei conti. Non potevo fare altrimenti, sarebbe stata un'omissione di atti dovuti. Poi anche alcuni dirigenti generali perchè chi aveva gli interim non ce la faceva più. Nonostante questo, c'è stata una totale disinformazione e giornalisti-killer si sono accaniti con una campagna di stampa senza fondamento». Lo ha detto il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, commentando le critiche alla pioggia di nomine nell'amministrazione. «Per esempio, al posto dei cinque consiglieri dell'Irsap - ha spiegato - prima c'erano 700 persone e ci si scandalizza. Questa è disonestà. Dobbiamo nominare due assessori, uno alle  Autonomie locali e un altro per l'Energia. Per il secondo fronte, spero che si chiuda la partita del piano dei rifiuti. Per quanto riguarda le Autonomie locali ancora non so, anzi, se avete delle proposte da fare...».

Consiglio dei Ministri n. 38
6 Luglio 2012
La riunione del Consiglio dei Ministri sospesa alle ore 01.30 di venerdì 6 luglio, è ripresa oggi alle ore 10.00.
Segretario il Sottosegretario di Stato alla Presidenza, Antonio Catricalà.

Il Consiglio ha approvato il decreto legislativo di revisione delle circoscrizioni giudiziarie che da attuazione alla delega al Governo attribuita dalla legge per la stabilizzazione finanziaria n. 148 del 2011 approvata dal precedente Esecutivo.
Attuando in maniera rigorosa i criteri di carattere tecnico previsti dalla legge delega, lo schema di decreto legislativo – che ora passerà alle Commissioni parlamentari per un parere obbligatorio ma non vincolante – prevede:

- la riduzione e l’accorpamento di 37 tribunali e di 38 procure (per il Tribunale di Napoli Nord non è previsto l’ufficio di procura, la cui competenza è attribuita alla Procura di Napoli Sud);

- la soppressione di tutte le 220 sezioni distaccate di tribunale;

- la ridistribuzione sul territorio del personale amministrativo e dei magistrati restanti, la cui pianta organica non subirà alcun ridimensionamento.

A questa riorganizzazione si aggiunge quella degli uffici dei giudici di pace che ha già portato all’individuazione di 674 sedi che saranno soppresse e rispetto alle quali è atteso il parere delle commissioni competenti.

Alcuni criteri – non derogabili – di delega seguiti dal Governo hanno inciso pesantemente sulla possibilità di sopprimere e accorpare uffici di dimensioni inferiori agli standard individuati, come ad esempio l'obbligo di permanenza del tribunale ordinario nei circondari capoluogo di provincia. Il secondo limite è stato rappresentato dalla cosiddetta ‘regola del tre’ (non meno di tre tribunali e procure per ciascun distretto di Corte di Appello), che ha impedito la soppressione di uffici palesemente al di sotto degli standard fissati. Proprio la concomitanza di queste due regole ha ristretto notevolmente l'ambito di intervento sul totale dei 165 tribunali.

Oltre al recupero dell’efficienza, la riduzione degli uffici giudiziari comporterà anche risparmi di spesa, pari a circa 2.889.597 euro per il 2012, 17.337.581 per il 2013 e 31.358.999 per il 2014. I costi per questa operazione di razionalizzazione saranno di entità di gran lunga inferiore rispetto ai vantaggi e ai risparmi che si otterranno a regime e che connoteranno il sistema giudiziario per i prossimi decenni.

Per quanto riguarda l’edilizia giudiziaria, nei soli casi in cui la sede accorpante non sarà in grado di ospitare gli uffici ivi trasferiti, lo schema di decreto legislativo prevede che possano essere utilizzati, per un periodo fino a cinque anni, gli immobili adibiti a servizio dei tribunali e delle sezioni distaccate soppressi.

MISURE URGENTI PER LA CHIUSURA DELLA GESTIONE DELL’EMERGENZA NELLA REGIONE ABRUZZO
Vista la necessità di porre fine in tempi rapidi allo stato di emergenza dichiarato a seguito del terremoto in Abruzzo del 6 aprile 2009, il Consiglio dei Ministri ha approvato un emendamento nella legge di conversione del Decreto-legge che contiene misure per la crescita del Paese, all’esame della Camera dei Deputati.
Si tratta di un testo che recupera alcune delle misure già in discussione in Parlamento, formulate nel testo unificato pendente in VIII Commissione della Camera dei deputati e nel disegno di iniziativa popolare, e che dispone:

• la cessazione dello stato di emergenza e delle relative strutture commissariali;

• la gestione della ricostruzione e dello sviluppo dei territori interessati dal sisma mediante il ritorno al sistema delle competenze ordinarie, appositamente rafforzato, al fine di garantire la qualità delle opere e il bilanciamento tra interessi locali e interessi nazionali;
• l’introduzione di norme finalizzate a garantire la trasparenza e l’efficienza dei contratti e del lavoro, l’accelerazione delle procedure, nonché il rispetto dei tempi di esecuzione nella fase di ricostruzione e sviluppo dell’area.

 La cessazione dello stato di emergenza e il recupero della gestione ordinaria determina un risparmio di spesa corrente quantificabile in 21 milioni di euro annui. Inoltre comporta certezze e qualità di lavoro per il personale che sarà impegnato nella ricostruzione. In tal modo si individua il percorso per il rilancio dei territori coinvolti nel sisma del 2009, garantendo la crescita, lo sviluppo e la competitività nei settori delle infrastrutture e dell'edilizia e offrendo un rinnovato impulso al sistema produttivo abruzzese.

 Il Ministro per la cesione territoriale Fabrizio Barca, nel presentare la proposta, ha illustrato lo stato positivo dell’attività per la ricostruzione privata nelle aree diverse dai centri storici, frutto dell’operato del Commissario per la ricostruzione.

RECEPIMENTO NORMATIVA COMUNITARIA
 Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari europei e del Ministro dell’economia e finanze, di concerto con i Ministri competenti, ha poi esaminato in via preliminare lo schema di decreto legislativo che attua la direttiva 2010/73/UE, che modifica la normativa comunitaria relativa al prospetto da pubblicare per l’offerta pubblica (cd. direttiva “prospetto”) e l’ammissione alla negoziazione di strumenti finanziari e sull’armonizzazione degli obblighi di trasparenza riguardanti le informazioni sugli emittenti i cui valori mobiliari sono ammessi alla negoziazione in un mercato regolamentato (cd. direttiva “transparency”).

 Il Consiglio ha inoltre approvato in via definitiva, su proposta del Ministro per gli affari europei e del Ministro del lavoro, il decreto legislativo che recepisce la normativa comunitaria in materia di sanzioni e provvedimenti nei confronti dei datori di lavoro che impiegano cittadini di Paesi terzi il cui soggiorno è irregolare.

 NORMATIVA ANTIMAFIA
 Il Consiglio ha poi deliberato lo scioglimento ai sensi della normativa antimafia del Consiglio comunale di Mongiana (Vibo Valentia).

NOMINE
Su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, di concerto con il Ministro della giustizia, ha nominato il professor Antonio GULLO e il Consigliere Sabato MALINCONINO a Sottosegretari di Stato alla Giustizia.

Il Consiglio, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, ha deliberato la nomina del professor Pietro RESCIGNO e del dottor Alberto DE ROBERTO componenti del Consiglio dell’Ordine “Al merito della Repubblica italiana”.

Su proposta del Ministro della giustizia, ha conferito alla dottoressa Caterina CHINNICI l’incarico di Capo del Dipartimento per la giustizia minorile.

Su proposta del Ministro della difesa, ha promosso a generale di Squadra aerea il generale di divisione aerea r.n.n. dell’Arma aeronautica in s.p. Mirco ZULIANI; ha promosso ad ammiraglio di squadra l’ammiraglio di divisione r.n. del Corso di stato maggiore della Marina militare in s.p. Filippo Maria FOFFI; ha promosso ad ammiraglio ispettore capo l’ammiraglio ispettore r.n. del Corpo del genio navale della Marina militare in s.p. Stefano TORTORA; infine, ha promosso a generale di corpo d’armata il generale di divisione r.n. delle Armi di fanteria, cavalleria, artiglieria, genio, trasmissioni dell’Esercito in s.p. Corrado DALZINI.

Su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze, ha nominato a Direttore generale dell’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato il dottor Luigi MAGISTRO, estraneo ai ruoli della pubblica amministrazione; ha inoltre promosso a generale di Corpo d’armata il generale di divisione in s.p.e. della Guardia di finanza Domenico MINERVINI.
La riunione è terminata alle ore 12.30.

Ecco come funziona lo scudo anti-spread. Basterà per scacciare via la crisi dei debiti?
È stato acclamato con il trionfo del vertice di fine giugno a Bruxelles tra i Paesi Ue. Ed è stato anche ieri, quando si è riunito l'Eurogruppo, il protagonista assoluto di giornata. Ci riferiamo allo scudo anti-spread, l'idea con cui il premier Mario Monti ha convinto anche gli euroscettici a credere nell'euro e nell'appartenza corale dei Paesi che ne fanno parte.
Ma come funziona? E, soprattutto, sarà sufficiente per allontanare una volta per tutta la speculazione sui debiti periferici dell'Eurozona? E la crisi sui debiti sovrani su cui incombe, adesso, anche il rischio di deflazione (come paventato tra le righe nelle ultime dichiarazioni del governatore Bce Mario Draghi)?

Come funziona lo scudo anti-spread
Alcuni punti vanno chiariti e sono stati rimandati dal vertice di fine giugno a un Memorandum of Understanding di cui si ignorano i particolari. Ma ieri è arrivata qualche ulteriore schiarita su come funzionerà questo meccanismo di protezione degli spread. Innanzitutto chiariamo subito un aspetto. Questo scudo non agirà indifferentemente come una contraerei in difesa dalle vendite indifferenziate di titoli sovrani. Proteggerà solo i Paesi che ne chiederanno espressamente aiuto. Da questo punto di vista Monti è stato più volte chiaro nel sottolineare che l'Italia non ha bisogno di aiuti e non avrà pertanto bisogno dello scudo anti-spread.
Dal punto di vista tecnico lo scudo anti-spread chiama in causa il delicato rapporto tra i fondi salva-Stati europei e la Banca centrale europea. Durante l'Eurogruppo di ieri è stato precisato che sarà la Banca centrale europea ad acquistare titoli sovrani "sotto attacco" (per proteggere appunto lo spread) ma attingendo dalle casse dei fondi salva-Stati, ovvero dell'Efsf che da questo mese è affiancato dall'Esm (European stability mechanism) che, a sua volta, lo rimpiazzerà definitivamente dal 2013. Casse limitate a 500 miliardi di euro, di cui 375 già stanziati sino ad oggi per andare in soccorso a Grecia, Portogallo e Irlanda attraverso l'emissione di bond a tassi agevolati.
In pratica la Banca centrale europea risulterà solo un "agente fiscale" nell'operazione di scudare i titoli periferici dei Paesi che richiedono un aiuto. E gestirà solo operazioni sul mercato secondario (quello aperto a tutti gli investitori, sia istituzionali che piccoli). Quanto all'intervento sul mercato primario (in asta) resta un punto ancora da chiarire.«Non abbiamo discusso la possibilità di operare sul primario anche se questo tipo di intervento è già previsto dallo statuto dell'Efsf e Esm», si è detto poche ore fa all'Eurogruppo.

Lo scudo anti-spread funzionerà?
Per capire se lo scudo anti-spread funzionerà bisognerà sciogliere almeno tre dubbi. A partire da quello della dotazione finanziaria limitata: «Per rendere davvero efficace lo scudo anti-spread occorre sbloccare più risorse, rispetto alla dotazione di 500 miliardi di cui dispone il fondo salva-stati Esm, di cui 375 sono già impegnati nei salvataggi in corso. Il modo per farlo è di concedere all'Esm la licenza bancaria, per avere così accesso ai finanziamenti potenzialmente illimitati della Bce. Ma questa è per ora solo un desiderio, un'ipotesi», spiega Armando Carcaterra, Direttore Investimenti di Anima Sgr.
Il secondo nodo da sciogliere è, come ricordato, chiarire le modalità di intervento sul mercato primario dei titoli di Stato. Last but not least occorre dare risposte certe sulla tempistica di attuazione dello scudo. «Potrebbero essere brevissimi, non escludo che se la speculazione e la sfiducia continueranno, i primi interventi li vedremo quest'estate», sostiene Tommaso Federici, responsabile gestioni di Banca Ifigest.

Basterà per uscire dalla crisi dall'Eurozona?
Secondo Andrea Ragaini, ad di Banca Cesare Ponti, «lo scudo anti spread è certamente un'utile parte della terapia farmacologica necessaria all'Europa per risollevarsi dalla malattia che l'ha colpita ormai da numerosi mesi. Non può tuttavia essere l'unica medicina, nè tantomeno la medicina risolutiva. La dotazione del veicolo Esm è certamente importante ma intuitivamente insufficiente a governare una epidemia che coinvolga il debito pubblico italiano e spagnolo che, da soli, cubano per oltre cinque volte l'intera dotazione dell'Esm. Le tensioni del dopo vertice europeo di fine giugno ed in particolare la posizione finlandese e olandese, evidenziano inoltre la difficoltà di tradurre in pratica e di "mettere a terra" quanto deciso nel corso del Consiglio europeo ed evidenziano la fragilità della governance europea. Lo scudo anti-spread è quindi un utile strumento per alleviare la tensione sui mercati. È però un "antiinfiammotorio". Deve essere accompagnato dall'unica vera medicina: una unione fiscale ed una unione politica. La febbre rimane alta».
I capitali a disposizione dell'Esm potrebbero essere tanti come pochi - afferma Nicolò Nunziata di Jc & Associati -. Sono tanti, in eccesso, qualora il mercato si ritenesse soddisfatto dei punti raggiunti in termini di unione fiscale, di una Bce più flessibile, di minore burocrazia decisionale, di un impegno definitivo della Germania, di misure sostenibili per il settore bancario e regole precise sia di entrata che di uscita dall'euro. E qui molte cose sono state annunciate ma senza tempi precisi. I capitali dell'Esm sono invece pochi fino a che rimangono zone di ombra, in cui le differenze tra i paesi sono percepite come insormontabili».
«Bisogna tenere in considerazione che lo scudo antispread risolve solo una parte del problema, quello della speculazione, e non i problemi strutturali che può avere un Paese - spiega Vincenzo Logo, strategist di Ig markets -. In altre parole, la speculazione potrebbe tenere l'Italia fuori dal rischio contagio, ma non risolve i problemi di bilancio della Spagna. La nostra view è che step by step l'Europa si stia muovendo verso quell'unificazione che la porterà ad essere Stati Uniti d'Europa».

La ricetta coordinata per uscire dalla crisi
Lo scudo anti-spread è quindi un sedativo per lenire il dolore ma non va a curare il male dell'Eurozona a fondo. Per guarire è opportuno impostare una strategia di guarigione più complessa. Secondo gli esperti è opportuno muoversi contemporaneamente su due fronti: misure di breve periodo per frenare la speculazione e ridare fiducia al circuito mercati/investitori/imprese/famiglie, affiancate da misure di medio periodo che puntino a dare all'Europa un assetto da Stati Uniti Europa, assetto difficile da costruire perché si sta partendo dal tetto e non dalle fondamenta.
«Nel breve la soluzione rimane quella di assicurare piena liquidità ai mercati in modo tale che non monti la speculazione e ci sia un ritorno della fiducia degli investitori - indica Longo -. Nel medio termine devono essere compiute tutte quelle misure che mirino a un'integrazione bancaria, fiscale e politica che giustifichino un'area monetaria comune. In particolare ci riferiamo a:maggiori poteri per la Bce, che funga da vera Banca centrale alla stregua della Federal Reserve; coesione politica, autorità fiscale che vigili a livello accentrato sui bilanci dei singoli governi».
A giudizio di Laura Tadino, strategist di Bnp paribas investment partners «le autorità si stanno muovendo nella direzione giusta. La crisi sovrana è uscita allo scoperto: al centro del dibattito c'è finalmente una visione di lungo termine che porterà ad una maggiore integrazione dei paesi membri cercando di riequilibrare gli squilibri che hanno portato ai gravi problemi di questi ultimi due anni, in primis la competitività dei diversi paesi membri. Quattro le linee di intervento su cui in parte ci si sta già muovendo: unione bancaria, unione fiscale, unione economica e politica. Un percorso indubbiamente lungo e pieno di insidie, perlopiù politiche. Nel frattempo è necessario fare il possibile per evitare che la situazione finanziaria precipiti peggiorando quella economica: allora sì ai fondi per le banche spagnole, sì alla ricapitalizzazione diretta, sì al blocca-spread, sì alle misure per la crescita. Il consiglio alle autorità è quello di non essere troppo avari, sia nei confronti della crescita sia della dotazione del fondo salva stati, perché potrebbe aiutare a tranquillizzare gli investitori».
A parere di Carcaterra «le decisioni chiave riguardano altri tre fronti: l'unione bancaria, l'unione economica e il pacchetto per la crescita. Per quanto riguarda il primo, nel giro di un anno l'Esm potrà ricapitalizzare direttamente le banche, a determinate condizioni. L'intervento diretto nel capitale delle banche eviterà di far aumentare il debito pubblico dei Paesi coinvolti e l'Esm non avrà status di creditore privilegiato (come ha invece oggi l'Efsf). Il tassello mancante per completare il puzzle dell'Unione bancaria è il fondo europeo di garanzia sui depositi. In termini di unione economica, entro l'anno il presidente del consiglio Ue presenterà un piano organico di proposte per creare una unione di bilancio. Parallelo all'asse dell'unione di bilancio corre il tema della "responsabilità solidale (dei paesi Ue) sul debito pubblico", che se raggiunta segnerebbe una vera svolta nella gestione della crisi dell'Eurozona. Di questo si parlerà ancora a lungo nei prossimi mesi».

Il tempo perso è perso
«La soluzione ai problemi non può essere procrastinata a seconda dell'agenda dei politici, gli indici europei sono ai livelli di 10 anni fa, si è perso già tempo - sottolinea Cristiano Migliorini, Senior Analyst; Union Bancaire Privée, Ubp -. Servono urgentemente profonde riforme sia a livello dei singoli Paesi (riforma del lavoro, riforme fiscali a favore di imprese ed imprenditori, mobilità del lavoro, riduzione del costo della politica, riduzione delle sovvenzioni statali in settori non produttivi), sia a livello europeo (mobilità del lavoro in Europa, politiche per infrastrutture comuni, unione fiscale, unione bancaria). Il resto del mondo affronta gli stessi problemi».
Per Nunziata «indubbiamente qualcosa è stato fatto, ma ancora non ci siamo. E soprattutto pesa il tempo perso da quando è uscito allo scoperto che la Grecia ha truccato il bilancio».
twitter.com/vitolops
 10 luglio 2012

Olli Rehn: "Spezzeremo il circolo vizioso tra debito bancario e debito sovrano"
Il commissario agli Affari economici: "Abbiamo concordato che a settembre inizierà anche la preparazione dello strumento per la ricapitalizzazione diretta per le banche in modo che l'Esm possa adottare questo nuovo strumento una volta che sarà istituito il sistema unico di vigilanza"
MILANO - "Permettere all'Esm la ricapitalizzazione diretta delle banche è la pietra miliare per rompere quel circolo vizioso che vede la correlazione tra debito sovrano e debito bancario" e la ricapitalizzazione delle banche dall'Esm "sarà diretta e non indiretta ed è per questo che non avrà bisogno di garanzie sovrane". Lo afferma il commissario europeo per gli Affari economici e monetari, Olli Rehn, nel corso della conferenza stampa tenuta al termine della riunione dell'Ecofin. Nell'ambito del meccanismo anti-spread, aggiunge, "la Commissione europea a inizio settembre presenterà un proposta di meccanismo di vigilanza centralizzata" delle banche dei paesi dell'euro".

"La commissione - ha dichiarato - presenterà proposte legislative per la creazione di un sistema unico di vigilanza per le banche dell'area euro che coinvolgerà la Banca centrale europea. Presenteremo la nostra proposta a inizio settembre in modo da consentire al consiglio di considerare questi temi come una questione urgente entro la fine dell'anno come deciso e richiesto con forza al summit dell'Eurogruppo".

"Abbiamo concordato - ha aggiunto - che a settembre inizierà anche la preparazione dello strumento per la ricapitalizzazione diretta per le banche in modo che l'Esm possa adottare questo nuovo strumento una volta che sarà istituito il sistema unico di vigilanza. La ricapitalizzazione diretta delle banche ci consentirà di rompere il circolo vizioso  tra sistema bancario e rischio sovrano".

Secondo Rehn "è essenziale che le diverse sfide che la Spagna sta affrontando, la ristrutturazione del suo settore bancario, le riforme strutturali per aumentare la crescita e il lavoro, le azioni sugli sbilanciamenti e per ripristinare la sostenibilità delle sue finanze pubbliche, siano gestite con eguale forte determinazione".

Gran Bretagna, +1,2% mese su mese produzione manifatturiera maggio
L'indice della produzione manifatturiera della Gran Bretagna a maggio è salito dell'1,2% su base mensile, diminuendo dell'1,7% a livello tendenziale (consenso +0,2 mese su mese e -1,7% anno su anno). Lo ha reso noto l'ufficio statistico nazionale, aggiungendo che la produzione industriale, sempre nello stesso mese, è cresciuta dell'1%, registrando un calo su base annuale dell'1,6%. L'ufficio di statistica ha comunicato di aver rivisto al ribasso per aprile la produzione manifatturiera, a -0,8% mese su mese e -1,5% anno su anno, e quella industriale, a -0,4% e -2% anno su anno.

Gran Bretagna, deficit commerciale beni maggio a 8,4 miliardi di sterline
Il deficit della bilancia commerciale di beni della Gran Bretagna si è attestato a maggio a 8,4 miliardi di sterline. Lo ha reso noto l'ufficio di statistica britannico, aggiungendo che il dato di aprile è stato rivisto a 9,7 miliardi da 10,1 miliardi . Alcuni economisti contattati da Dowjones Newswires prevedevano che il deficit commerciale della Gran Bretagna sarebbe stato di 9 miliardi di sterline.

Austria, piu' immigrati per calo operai
Hundstorfer, nei prossimi otto anni 170mila lavoratori in meno
10 luglio, 13:13
(ANSA) - VIENNA, 10 LUG - L'Austria dovra' aumentare l'immigrazione per colmare una forte mancanza di mano d'opera nei prossimi anni: lo afferma il ministro degli Affari sociali, Rudolf Hundstorfer. ''Nei prossimi otto anni - ha detto il ministro social democratico austriaco in un'intervista alla radio pubblica Ol - avremo 170.000 lavoratori in meno''. Il ''buco'' demografico, ha sottolineato Hundstorfen, dura dalla fine degli anni 1990.


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