martedì 10 luglio 2012

(4)_X.VII.MMXII/ Tammurriata balcanica

Estate in città, «Un mare di idee» che bagna Napoli da luglio a settembre
Monti, antispread senza troika a virtuosi
Crisi:Monti,per Italia possibile anti-spread,no come grecia
Fmi: ''Nonostante gli sforzi fatti l'Italia è vulnerabile al contagio''
La Polonia frena: niente moneta unica almeno fino al 2018, l'eurozona deve riconquistare credibilità
Croazia, previsto calo pil pari all’1,6%
Serbia, “debito molto preoccupante”
Slovenia, rischio poverta’ in salita
Bce: la slovenia puo’ risolvere i problemi da sola

Estate in città, «Un mare di idee» che bagna Napoli da luglio a settembre
Duecentoventimila euro di spesa per 77 eventi. La formula: il municipio offre la location e consente
agli artisti di gestire gli spettacoli ed incassare gli utili
NAPOLI - Con la crisi l'«Estate» del Comune si regge sulle idee. S'intitola infatti «Un mare di idee in città» è la rassegna di palazzo San Giacomo. «Non è affatto un augurio pubblicitario, ma una assoluta certezza per questa nuova Estate da vivere a Napoli - ha detto l'assessore alla Cultura, Antonella Di Nocera - L'idea di fondo è sin troppo semplice: far comunicare tra loro artisti, luoghi e spettatori. Un intreccio di ruoli che al tempo stesso è emblema e senso della nostra programmazione, che si svilupperà tra i monumenti, i parchi e la periferie». La novità di quest'anno è anche la sponsorizzazione di un noto istituto di credito che ha deciso di sostenere l'intero programma con un contributo di 40mila euro.
77 EVENTI - Duecentoventimila euro di spesa per 77 eventi, un pacchetto di iniziative coordinate dal Comune con il municipio che offre la location e consente agli artisti di gestire gli spettacoli ed incassare gli utili.
«La collaborazione pubblico-privato consente di migliorare l'offerta, sempre ampia, di eventi e a differenza degli anni precedenti, lo facciamo con investimenti monetari bassi, ma con un forte investimento di uomini e mezzi aumentando sempre più la qualità dell'offerta» ha detto de Magistris. L'idea centrale è quella di una sorta di unica performance in divenire, giorno per giorno, quartiere per quartiere, per coinvolgere residenti e turisti.

LE LOCATION - Cuore dell'Estate il cortile del Maschio angioino, che dal 15 luglio al 29 settembre ospiterà eventi dedicati alla musica e al teatro. Ma gli spettacoli copriranno tutta la città da Scampia a Pianura passando per Fuorigrotta, Soccavo ed il Vomero fino al centro storico. «Sarà bello vedere, contemporaneamente, spettacoli nella city - spiega la Di Nocera - e nella piazza di Scampia, in piazza Plebiscito e al Palargine di Ponticelli, nel Complesso monumentale di Sant'Eligio e nel Parco archeologico del Pausillypon. Da luglio a settembre, da una piazza al mare di Bagnoli, dalle vie di Soccavo e di San Pietro a Patierno al parco Robinson di Fuorigrotta fino al parco del Poggio ai Colli Aminei».

NOTE D'ESTATE - Il programma prevede canzoni d'autore e jazz, musica elettronica, musica etnica e rock. «Gli amplificatori - aggiunge l'assessore - avranno un ruolo delicato anche in piazza Mercato, dove è attesa la 'Notte della tammorra' con l'ex NCCP Carlo Faiello, mentre il Coro e dall'Orchestra del San Carlo troveranno un rifugio d'eccezione prima a Ponticelli e dopo a Scampia, dove la cultura deve necessariamente avere il suo spazio naturale. Da sottolineare che a Ponticelli arriveranno anche serate di cabaret e concerti di musica indie, con Slivovitz, 'A 67 e Foja, e tra le ombre delle Vele della 167 giungeranno prima i collettivi hip hop affiancati dal dj-set della 99Posse, poi il nuovo rock-rap di Franco Ricciardi, scelto dal regista Matteo Garrone per la colonna sonora del nuovo film «Reality».

Monti, antispread senza troika a virtuosi
Con memorandum d'intesa 'leggero'
10 luglio, 16:01
(ANSA) BRUXELLES, 10 LUG - I paesi 'virtuosi' potranno chiedere l'intervento del meccanismo anti-spread firmando un memorandum d'intesa leggero, ''non un memorandum plus come quello dei paesi sotto assistenza, che sono soggetti alla troika''. Lo ha detto il premier Mario Monti all'Ecofin

Crisi:Monti,per Italia possibile anti-spread,no come grecia
sostegno atitoli, non per pagare stipendi
10 luglio, 16:52
(ANSAmed) - BRUXELLES, 10 LUG - L'Italia potrebbe avere bisogno di ''un sostengo temporaneo con acquisti su mercato secondario e primario di titoli'' per ''contenere ''le fluttuazioni degli spread'' e non un aiuto per sanare ''gli squilibri'' e pagare gli stipendi degli impiegati pubblici ''come in Grecia. Lo afferma il premier Mario Monti.(ANSAmed).

Fmi: ''Nonostante gli sforzi fatti l'Italia è vulnerabile al contagio''
(Xinhua) 
ultimo aggiornamento: 10 luglio, ore 18:14
Roma, 10 lug. (Adnkronos) - Le autorità italiane "hanno avviato un ambizioso programma per garantire la sostenibilità e promuovere la crescita". Tuttavia, "nonostante questi sforzi forti, l'Italia rimane vulnerabile al contagio della crisi dell'area dell'euro". Lo rileva il Fmi nel report 'article IV' sull'Italia.
Per garantire la stabilità e rilanciare la crescita è necessario "non solo mantenere lo slancio per le riforme in Italia" ma anche "il progresso a livello europeo nel rafforzamento della unione monetaria", osserva il Fmi .
Con la spending review "è stato fatto un primo passo importante", ora bisogna andare avanti, sostiene Kenneth Kang, capo della missione Articolo IV del Fondo monetario internazionale in Italia. Il programma di riforme "è appena iniziato" e "molto resta da fare", aggiunge Aasim Husain, vicedirettore del dipartimento europeo del Fmi, evidenziando che "è cruciale applicare le riforme in modo rapido".
L'economia italiana "dovrebbe contrarsi per tutto l'anno  - si legge nel report - a causa dei problemi di consolidamento fiscale, della stretta delle condizioni finanziarie e il rallentamento globale". I rischi "sono al ribasso, e derivano principalmente dall'intensificarsi della crisi dell'area Euro".
Per supportare la crescita, l'azione di consolidamento fiscale, nel medio termine, "deve essere riequilibrata verso più tagli alla spesa e meno tasse'', sottolinea il Fmi.
"Ampie riforme strutturali sono necessarie per aumentare la produttività'' in Italia, nota il Fmi. "Il contesto economico difficile, il mercato del lavoro frammentato e la limitata concorrenza nei servizi hanno contribuito alla crescita debole in Italia", ricordano gli economisti di Washington, evidenziando che "senza riforme strutturali per affrontare questi lacune, il potenziale di crescita probabilmente rimarrà bassa nel medio termine".
Le banche italiane "continuano ad affidarsi pesantemente sul sostegno finanziario dell'Eurosistema". E per sostenere il peso della crisi, "devono mantenere capitale adeguato e riserve di liquidità", rileva il Fmi. In questo contesto, "ridurre i crediti deteriorati delle banche libererebbe risorse per la concessione di nuovi prestiti e dare supporto alle ristrutturazioni aziendali".

La Polonia frena: niente moneta unica almeno fino al 2018, l'eurozona deve riconquistare credibilità
«La Polonia non accelererà i suoi piano per introdurre l'euro», ha dichiarato Jacek Dominik, viceministro delle finanze polacco. «Al contrario, l'eurozona deve stabilizzarsi dal punto di vista istituzionale. E riguadagnare credibilità».
Dominik ha anche chiarito che tecnicamente Varsavia potrebbe arrivare ad adottare l'euro nel 2018, ma «non ci sarà nessuna accelerazione improvvisa, piuttosto un rallentamento». Nel calendario di tappe per arrivare all'adesione, spiega l'esponente governativo parlando con i giornalisti, Varsavia ha infatti inserito un elemento che prima non c'era: la stabilizzazione dell'eurozona. Un evento che non si sa quando si verificherà.
«Prima di stabilire delle scadenze - ha aggiunto Dominik - dobbiamo vedere progressi misurabili nella soluzione della crisi dei debiti sovrani e nella ristrutturazione delle economie dei Paesi membri. Quindi non possiamo parlare di date».
Ma la determinazione della Polonia ad aderire resta forte «e alla fine saremo obbligati a introdurre la moneta unica», conclude il viceministro. «Al momento non ci sono infatti argomenti in discussione nell'eurozona che ci spingano a dire che non siamo più interessati».
 10 luglio 2012

Croazia, previsto calo pil pari all’1,6%
Il PIL croato quest’anno farà registrare un calo pari all’1,6%. E’ quanto emerge dal bollettino della Banca centrale (HNB) relativo al mese di giugno, scrive ‘ Vecernji List ‘.
Ad aprile si parlava di un calo dell’1%, dato che aveva fatto innervosire il governo, il quale aveva reagito annunciando una crescita pari allo 0,8% per l’anno in corso.
Dalla Banca centrale dicono che il calo sia legato a diversi elementi, innanzitutto la crisi che ha fatto calare le esportazioni e gli investimenti stranieri. In secondo luogo, la produzione nazionale registrerà un calo più forte del previsto a causa dell’aumento dei prezzi e dell’IVA, mentre il calo della spesa pubblica sarà minore rispetto a quello previsto dalla HNB.
E’ previsto per quest’anno anche una diminuzione del numero degli occupati pari a 2 punti percentuali e l’aumento del tasso di disoccupazione al 19%.

Serbia, “debito molto preoccupante”
Il rappresentante in Serbia del Fondo monetario internazionale, Bogdan Lissovolik ha definito “molto preoccupante”la situazione finanziaria della Serbia, che con un debito pubblico oscillante fra il 40 ed il 45 per cento del Pil annuo si avvicina a livelli pericolosi.
Per evitare questo rischio, dice Lissovolik a “Politika”, bisogna adottare rapidamente le misure gia’ decise da altri Paesi dell’area cominciando da un piano di spesa che contenga una valutazione realistica di costi e benefici. Dovranno seguire un piano a medio termine per ridurre l’indebitamento e provvedimenti per rivitalizzare l’economia. Le misure proposte dal Consiglio fiscale secondo Lissovolik “devono essere valutate meglio, anche se esistono altre opzioni”.

Slovenia, rischio poverta’ in salita
Stando ai dati dell’Istituto Nazionale di Statistica sloveno, nel
Paese il livello di rischio di povertà sarebbe cresciuto in maniera considerevole nel 2011. Lo scorso anno in Slovenia il livello di rischio ha toccato il 13,6 per cento, ovvero un punto percentuale in più rispetto allo scorso anno.
Tradotto in termini assoluti, ciò significa che circa 273 mila persone in Slovenia stanno vivendo al di sotto della soglia di povertà.

Bce: la slovenia puo’ risolvere i problemi da sola
La Slovenia può risolvere i suoi problemi senza far ricorso al “programma salva Stati”, ha detto Ewald Nowotny della Banca Centrale Europea.
Nowotny, membro della dirigenza della BCE nonché governatore della banca nazionale austriaca, ha dichiarato che in Slovenia “alcune banche hanno davvero dei problemi, ma sono sicuro che ce la faranno senza un programma”, aggiungendo che affermare che la Slovenia abbia bisogno di aiuto è pericoloso, “perché ciò potrebbe portare ad un avverarsi della profezia”.
In ultimo, Nowotny ha affermato che il classico ruolo di una banca centrale come prestatore o ultima spiaggia vuol dire fornire liquidità, non equità. “Certo sappiamo che vi sono molti strumenti a nostra disposizione”, ha detto, “ma per noi come istituzione europea possono funzionare solo nel contesto di trattati. Non abbiamo la libertà di interpretare questo punto”, scrive ‘ Market NewsInternational ‘.

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