lunedì 13 agosto 2012

(2) XIII.VIII.MMXII/ red/men: Tra marzo e aprile (ultimi dati disponibili), gli investitori esteri hanno ridotto l'esposizione sui titoli del debito pubblico tricolore del 4% da 669 a 597 miliardi (-72 miliardi), ''si tratta della maggiore flessione dal giugno 2011'', scrive Chiara Cremonesi, economista di Unicredit.---L'energia elettrica e' in Italia la piu' cara al mondo. A certificare quello che le aziende lamentano da anni e che molte famiglie sentono ogni bimestre sulle loro spalle all'arrivo della bolletta e' Nus Consulting, societa' di consulenza internazionale nel settore delle utilities.


Maglie-Otranto si amplia e per ottomila ulivi il destino è «segnato»
Elettricità:Nus,Italia più cara al mondo
Boom per turismo low cost, un italiano su tre nelle sagre che battono la crisi
Debito pubblico: Unicredit, prosegue disimpegno investitori esteri
Grecia: Pil crolla del 6,2% nel secondo trimestre

Maglie-Otranto si amplia e per ottomila ulivi il destino è «segnato»
Chiara Idrusa Scrimieri*
Sono cartoline da Auschwitz, queste siglate a matita rossa e blu, souvenir per il turista salentino del 2012. Si tratta degli 8000 ulivi interessati dai prossimi cantieri per l’ampliamento della Maglie-Otranto, segnati da cifre che sembrano sentenze e rimproveri. Li abbiamo fotografati un giorno d’estate, lungo la strada che oggi ti porta da Maglie a Otranto in soli dieci minuti e 14 chilometri di comoda statale.
Lasciate l’auto appena all’inizio dello svincolo per Giurdignano e camminate. Troverete un bosco stregato e incantevole, di ulivi che ricamano soffitti altissimi e voi, sotto, vi ritrovate a passeggiare eccitati e stremati da un senso di eterno insieme al ronzino di Don Chisciotte, a elfi, streghe, pirati, tutta Hogwarts, la Storia Infinita e la saga del Signore degli Anelli con tutte le sue puntate e discendenze. Alcuni di questi giganti tortuosi sono sfregiati a spray azzurro. Numeri e croci, matricole e presagi di un assassinio. Solo immaginare di spostarli ti stordisce di vertigini. Perché mai un intreccio di raccordi stradali dovrebbe ammassarsi qui a disturbare la storia e l’immaginazione con tutte le sue scarpate di tubi catodici e schede madri, eternit, materassi e copertoni e anfratti bui e maleodoranti in cui la segnaletica salentina ti fa puntualmente smarrire come segno di un divino cattivo gusto? Nelle zone d’ombra dei lavori pubblici s’addensano puntualmente i nostri detriti. Una bizzarra poetica del provvisorio è la nostra. Hai voglia a farsi i gargarismi col territorio e la destagionalizzazione, gli amministratori, nella pompa magna delle inaugurazioni e quando i turisti sono alle porte. Tu, salentino civile, solitario combattente del giusto, ti barcameni bestemmiando tra una mondezza esplosa e un asfalto sprofondato e dissimuli ai forestieri l’amarezza di meritarti Beirut e Springfield insieme. E senza aver combattuto una guerra recente o aver eletto Homer Simspon a sindaco del paese. Cosa farci con una così insistente vocazione alla decadenza? Siamo geneticamente portati al barocco: davanti le cattedrali, dietro e sotto i piedi, le favelas.
Dev’essere per questo motivo che abbiamo una passione unica per le Grandi Opere Pubbliche. Pubbliche nel subire, private nel decidere, naturalmente, come in ogni perfetto ecosistema meridiano, con la meglio filosofia del pensiero sociale liquefatta nella scusa della calura. Il nostro fare invecchia nel rovere dell’ozio, in una lentezza d’andare che si coniuga con lo stare (l’andare dove già sei, complemento di stato in luogo). È nell’indecisione generale tra il dire, il fare e il guardare, che s’insinuano le Grandi Opere, la grande chimera del Mezzogiorno d’Italia per le popolazioni arrese e querule, in credito di progresso. Le Grandi Opere, figlie dell’illusione di poter edificare all’infinito, allungate nel brodo delle vicende giudiziarie. Piccola occupazione a tempo determinato, focale corta, orizzonte inesistente. Vendiamo l’anima al diavolo per una manciata di fagioli oggi, sperando nella prossima Opera Pubblica per il domani, così, operai disgraziati senza strumenti né sentimento del futuro, potremo rimandare ancora il suicidio per dignità e rate inevase.
Se le nostre amministrazioni non fossero malate nell’immaginazione e le stesse energie fossero impiegate per strade-parco, percorsi archeologici, cicloturismo, segnaletiche decenti e società sostenibili ricche di infrastrutture reali e funzionanti, nel Salento lavorerebbero tutti e tutto l’anno. Cittadini locali e forestieri smetterebbero di rimbalzarsi come palline da flipper tra paesi innominabili, in quel triangolo delle Bermuda che è la Provincia di Lecce, giri tre ore e sempre a Maglie stai. Si vivrebbe di programmi di lungo respiro, impiegando risorse umane per proteggere coste e campagne o valorizzare quelle periferie infinite che raccordano i mille nodi di questo nostro anomalo policentrismo. Per carità, che fatica immaginare un mondo migliore.
Certo, oggi almeno, si leva un sempre più corale Stop alle autostrade del Salento, a quel devastante progetto di consumo di suolo che prevede l’ampliamento della statale 16, ma anche il raddoppio della 275 Maglie-Leuca ed altre pessime cose come la Circumsalentina Lecce-Torre dell’Orso. La Regione Puglia si dota di leggi modello per il futuro dell’ambiente. Si promuovono campagne di adozioni di ulivi, si stanziano fondi per la salvaguardia del paesaggio e per un attimo istituzioni, comuni cittadini, artisti, pensatori e tutti gli apprendisti immaginatori di una vita sostenibile sembrano raccontare la storia possibile di un mondo diverso. Eppure, a singhiozzi, le notizie sulla stampa parlano di procedere di cantieri. Come può una comunità sostenere la contraddizione di un legiferare così convinto a favore dell’ambiente, col senno di oggi, ed accettare contemporaneamente che gli iter di quegli stolti progetti di cantiere macinino terreno imperterriti, pur nelle totali irregolarità di procedure amministrative e legali, ignari di pareri paesaggistici, carte archeologiche e censimenti effettivi degli alberi interessati dai disboscamenti? Se così tanto si parla di inversione di rotta nei costumi amministrativi, com’è che si persevera nel retaggio del passato, a scontare debiti elettorali di un’altra epoca? È qui che quella sottile sensazione di incongruenza torna a erodere il sonno di chi da queste parti c’è nato e ha capito che il Salento è la sua sfortuna, perché a essere giovani e pieni di iniziative qui s’invecchia rapidamente. Da noi si parte con un paio di marce in meno e si è destinati a una tenacia senza pari. Non ci s’incontra coi propri simili per condividere e realizzare un’idea di futuro ed essere felici. Ci si raduna per organizzare una stremante resistenza, fermi e convinti che non è affatto obbligatorio pagare questo prezzo a un passato amministrativo incapace di guardare lontano.
(*regista)

Elettricità:Nus,Italia più cara al mondo
Prezzo oltre 16 cent a kWh, +18% in un anno
13 agosto, 18:16
(ANSA) - ROMA, 13 AGO - L'energia elettrica e' in Italia la piu' cara al mondo. A certificare quello che le aziende lamentano da anni e che molte famiglie sentono ogni bimestre sulle loro spalle all'arrivo della bolletta e' Nus Consulting, societa' di consulenza internazionale nel settore delle utilities. Nel nostro Paese, dove tra 2011 e 2012 il costo dell'elettricita' e' aumentato per le imprese di oltre il 18%, il costo di un kWh e' di 16,27 centesimi, contro i 12 della Germania (2/a) e i 7 della Francia (13/a).

Boom per turismo low cost, un italiano su tre nelle sagre che battono la crisi
Roma, 13 ago. (Adnkronos) - ''Con la crisi è boom per il turismo low cost con più di un italiano su tre che non perde l'occasione per partecipare alle sagre alimentari con quasi mille appuntamenti al giorno durante l'estate''. E' quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che ''si tratta di uno degli svaghi preferiti dai turisti nel 2012, con un volume d'affari di 350 milioni di euro, scaturito da circa 18mila eventi sul territorio nazionale, pari a una media di 250 appuntamenti al giorno, cifra che sale a quasi mille nel periodo estivo. Si tratta spesso degli unici appuntamenti dove si registra il tutto esaurito con la crisi che colpisce la ristorazione, le discoteche, i parchi divertimento ed anche gli stabilimenti balneari''.
''Dal pesce al cinghiale, dalla frutta alla verdura ma anche tante specialità tipiche locali sono protagonisti degli appuntamenti locali che si moltiplicano nella settimana di Ferragosto e - sottolinea la Coldiretti - vedono la partecipazione entusiasta di tanti cittadini. Una vera e propria riscoperta che - sostiene la Coldiretti - è il frutto dell'esigenza di contenere le spese ma anche di ristabilire un rapporto più diretto con il cibo, la cultura e le tradizioni territoriali, soprattutto nel momento delle vacanze estive quando si moltiplicano le iniziative di valorizzazione dei prodotti locali con feste organizzate in tutta Italia, nei piccoli e grandi centri''.
''Una tendenza che va accompagnata - continua la Coldiretti - da una maggiore qualificazione che può essere sostenuta da una più forte presenza delle realtà economiche espressione del territorio come ad esempio la vendita diretta dei prodotti agricoli e alimentari delle aziende agricole locali, che garantiscono identità e qualità al giusto prezzo''.
''Una opportunità resa possibile quest'anno dalla presenza dei mercati, delle botteghe e degli spacci aziendali degli agricoltori di Campagna Amica che possono contare su 6.512 punti vendita in tutta Italia dove è possibile acquistare i prodotti agricoli e alimentari del territorio a chilometri zero. Le sagre sono una opportunità che - continua la Coldiretti - contribuisce ad alimentare il motore della vacanza enogastronomica che, con 5 miliardi di fatturato stimato, è l'unico segmento in costante e continua crescita nel panorama dell'offerta turistica nazionale''.
''Un primato nazionale dovuto al fatto che l'Italia è l'unico paese al mondo che - conclude la Coldiretti - può contare sulla leadership europea nell'offerta di prodotti tipici con ben 244 denominazioni di origine riconosciute a livello comunitario e 4.671 specialità tradizionali censite dalle regioni, mentre sono 517 i vini a denominazione di origine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geografica tipica''.

Debito pubblico: Unicredit, prosegue disimpegno investitori esteri
13 Agosto 2012 - 19:07
 (ASCA) - Roma, 13 ago - Prosegue il disimpegno degli investitori esteri dai titoli del debito pubblico italiano.
Lo segnala Unicredit che esamina alcuni dati del Supplemento al bollettino statistico, dedicato alla Finanza pubblica, fabbisogno e debito pubblicato oggi da Bankitalia.
 Tra marzo e aprile (ultimi dati disponibili), gli investitori esteri hanno ridotto l'esposizione sui titoli del debito pubblico tricolore del 4% da 669 a 597 miliardi (-72 miliardi), ''si tratta della maggiore flessione dal giugno 2011'', scrive Chiara Cremonesi, economista di Unicredit.
 ''Stimiano che in aprile gli investitori esteri detenessero circa il 29,7% del titoli di stato italiani in circolazione, in calo dal 34% del mese di marzo. Si tratta di un calo di oltre il 20% dal giugno 2011, quando l'estero deteneva il 51,6% dei titoli del debito pubblico'', spiega l'economista di Unicredit.
 Poi, circa il 4,3% del debito pubblico italiano in mano a fondi di investimento estero andrebbe, come suggerito dal Financial Stabilita' Board, classificato come domestico in quanto riconducibile a risparmiatori italiani.
 ''Se consideriamo anche questo, allora la quota di titoli del debito pubblico italiano detenuta da investitori esteri si riduce al 25,7% in aprile, un numero comparabile con quello della Spagna dove, secondo le nostre stime, gli investitori esteri detenevano a maggio circa il 25% dei titoli del debito pubblico iberico in circolazione'', sottolinea Cremonesi.
red/men

Grecia: Pil crolla del 6,2% nel secondo trimestre
13 Agosto 2012 - 11:36
 (ASCA) - Roma, 13 ago - Crolla il Pil greco nel secondo trimestre. Secondo le stime preliminari fornite dalle autorita' di statistica greche, tra aprile e giugno, il Pil di Atene e' sceso del 6,2%. Mentre il paese sta vivendo il suo quinto anno consecutivo di recessione, gli istituti finanziari non cessano di lanciare allarmi su una situazione economica che potrebbe rivelarsi peggiore del previsto. La Banca nazionale di Grecia stima per l'anno una contrazione del Pil del 4,5%, dopo il calo del 6,1% registrato nel 2011.
sen/


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