Bankitalia: aumenta richiesta cig, crisi
alberghi e ristorazione
Bankitalia: per il 32,9% imprese capacità
produttiva si è ridotta
Germania: ordini all'industria -3,3% a
settembre
Grecia: colloca 1,3 mld titoli di Stato,
rendimento in calo al 4,41%
Crisi: Spagna; imprese e famiglie in bancarotta
+16,5%
Bozen, oltrepadania. L’economia non corre più
In Alto Adige crescita zero
Entrate Tributarie Gennaio-Settembre 2012
Crescono le entrate
tributarie erariali
È disponibile sul
sito del Dipartimento delle Finanze (www.finanze.gov.it) il Bollettino delle
entrate tributarie per il periodo gennaio-settembre 2012, corredato dalle
appendici statistiche e dalla guida normativa, che fornisce l’analisi puntuale
dell’andamento delle entrate tributarie, e la relativa Nota tecnica che
illustra in sintesi i principali contenuti del documento.
Nel periodo
gennaio-settembre 2012 le entrate tributarie erariali si sono attestate a
292.526 milioni di euro, evidenziando una crescita del 3,8% (+10.627 milioni di
euro) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ai fini di un
confronto omogeneo, al netto dell’imposta sostitutiva una tantum sul leasing
immobiliare registrata nel mese di aprile 2011, le entrate tributarie erariali
presentano una crescita tendenziale pari al 4,2%. (+11.886 milioni di euro)
Le imposte dirette
aumentano del 4,3% (+6.359 milioni di euro). Il gettito IRE evidenzia una lieve
flessione dello 0,4% (-446 milioni di euro) che riflette l’andamento delle
ritenute dei lavoratori autonomi (-4,0%), dei versamenti in autotassazione
(-4,9%) e la riduzione dal 10% al 4% della ritenuta d’acconto applicata ai
pagamenti relativi ai bonifici disposti dai contribuenti per beneficiare di
oneri deducibili o di spese per le quali spetta la detrazione d’imposta.
Crescono, invece, le ritenute dei lavoratori dipendenti pubblici (+0,6%) e dei
dipendenti privati (+1,4).
Risulta sostanzialmente stabile il gettito
IRES che si attesta a 19.158 milioni di euro (-0,3%, pari a -66 milioni di euro).
Tra le altre imposte dirette risulta
significativo l’incremento dell’imposta sostitutiva su ritenute, interessi e
altri redditi di capitale (+2.076 milioni di euro, pari a +45,6%) influenzata
da diversi fattori di carattere tecnico-normativo e, in particolare, dalla
recente riforma del regime di tassazione delle rendite finanziarie.
Le imposte indirette
fanno rilevare un incremento complessivo del 3,2% (+4.268 milioni di euro). Al
netto dell’imposta sostitutiva una tantum sul leasing immobiliare la crescita
delle imposte indirette è risultata pari a 4,2% (+5.527 milioni di euro). In
flessione il gettito IVA (-1,4% pari a -1.098 milioni di euro) che riflette
l’andamento negativo della componente IVA del prelievo sulle importazioni
(-1,8%) e la flessione della componente relativa agli scambi interni (-1,3%)
che risente della stagnazione della domanda interna compensata solo
parzialmente dagli effetti legati all’incremento di un punto percentuale
dell’aliquota IVA introdotta dal D.lgs 138/2011.
In aumento il
gettito delle imposte sulle transazioni che nel complesso aumenta del 32,5%.
In crescita
significativa l’imposta di bollo che registra un incremento del 136,9% (+3.080
milioni di euro) dovuto alle modifiche normative apportate con i provvedimenti
della seconda metà del 2011 alle tariffe di bollo applicabili su conti
correnti, strumenti di pagamento, titoli e prodotti finanziari, nonché
all’anticipo del versamento dell’acconto sull’imposta di bollo. Sul risultato
incide positivamente, inoltre, il versamento del 16 luglio del “bollo speciale
per le attività finanziarie scudate”.
Tra le altre imposte
indirette continua a crescere il gettito dell’imposta di fabbricazione sugli
oli minerali (+23,5% pari a +3.304 milioni di euro) sostenuto dagli aumenti
delle aliquote di accisa disposti dalle recenti manovre varate anche per
fronteggiare gli effetti degli eventi sismici che hanno interessato i territori
di alcune province di Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto.
In flessione il gettito dell’imposta di
consumo sul gas metano (-21,8% pari a -777 milioni di euro) a causa del
meccanismo di versamento dell’imposta e del calcolo del conguaglio sui consumi
dell’anno precedente.
Tra le entrate
relative ai giochi, che si riducono complessivamente dell’8,3% (-858 milioni di
euro), si evidenzia l’andamento positivo delle lotterie istantanee (+0,4% pari
a +4 milioni di euro) mentre risultano in calo le entrate derivanti dagli
apparecchi e congegni di gioco (-1,0% pari a -28 milioni di euro) e le entrate
relative ai proventi del lotto (-10,1% pari a -517 milioni di euro).
Le entrate
tributarie derivanti dall’attività di accertamento e controllo risultano pari a
5.197 milioni di euro (+6,5% pari a +318 milioni di euro).
Nel complesso, pur
in presenza di una congiuntura fortemente negativa, la dinamica delle entrate
tributarie conferma la tendenza alla crescita a ritmi superiori rispetto
all’analogo periodo dello scorso anno per effetto delle misure correttive
varate a partire dalla seconda metà del 2011. In particolare, alla variazione
positiva delle entrate che affluiscono al bilancio dello Stato hanno
contribuito il gettito di spettanza erariale della prima rata di acconto
dell’IMU che è risultato in linea con le previsioni, l’imposta sostitutiva su
ritenute, interessi e altri redditi di capitale, l’imposta di bollo e l’imposta
di fabbricazione sugli oli minerali.
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05 novembre 2012
Bankitalia: aumenta richiesta cig, crisi
alberghi e ristorazione
06 Novembre 2012 -
12:37
(ASCA) - Roma, 6 nov - L'onda lunga della
crisi si abbatte soprattutto sul settore alberghiero e sulla ristorazione
mentre aumenta il numero delle aziende che richiedono la cassa integrazione: le
imprese tagliano posti di lavoro. La Banca d'italia ha infatti condotto tra il
21 settembre e il 22 ottobre scorso il XX sondaggio congiunturale,
intervistando 4.151 imprese con almeno 20 addetti, di cui 2.918 appartenenti
all'industria in senso stretto e 1.233 ai servizi privati non finanziari.
Contestualmente e' stato condotto anche il consueto sondaggio presso un
campione di 516 imprese del settore delle costruzioni con almeno 20 addetti.
Sul Sondaggio congiunturale sulle imprese industriali e sui servizi pubblilato
nella serie 'Supplementi' al Bollettino Statistico, e' emerso come ''le imprese
che hanno ridotto maggiormente la capacita' produttiva operano prevalentemente
nei settori della manifattura tradizionale e hanno dimensioni contenute''.
Quindi a soffrire di
piu' sono le imprese piu' piccole.
Il processo di
ridimensionamento del potenziale produttivo potrebbe essere stato in gran parte
completato: per il 2013 il 75,3 per cento delle aziende prevede una capacita'
produttiva sostanzialmente analoga a quella attuale, a fronte di percentuali
simili che ne anticipano un aumento e una flessione, si legge nell'indagine
Bankitalia.
Ram
Bankitalia: per il 32,9% imprese capacità
produttiva si è ridotta
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Roma - Quasi il 60
per cento delle imprese conferma per il complesso del 2012 una spesa per gli
investimenti in linea con quella programmata a inizio anno. Il saldo tra quelle
che segnalano una revisione al rialzo e quante ne indicano una riduzione
rispetto ai piani è negativo (-20 punti percentuali); i giudizi sulla spesa per
investimenti dell’anno prossimo restano improntati alla cautela: il saldo tra
la quota di aziende che prospettano, rispettivamente, valori superiori e
inferiori a quelli del 2012 è pari a circa -14 punti percentuali; il 32,9 per
cento delle imprese industriali valuta che la capacità produttiva tecnica
installata in Italia si sia ridotta rispetto al picco ciclico più recente della
propria attività, mentre il 16,3 per cento ne riporta un incremento. Lo rileva
un sondaggio della Banca d’Italia sulle imprese dell’industria in senso stretto
e dei servizi. Il saldo percentuale tra le imprese che indicano un incremento
della domanda di prestiti e quante ne segnalano una riduzione si è ridotto rispetto
alla scorsa primavera (a 12,5 punti percentuali da 17), ma risulta in lieve
aumento nelle valutazioni prospettiche (14,4 punti). Per i primi nove mesi
dell’anno in corso il saldo percentuale tra i giudizi di aumento e quelli di
diminuzione del fatturato rispetto al corrispondente periodo del 2011 è
negativo (-28 punti percentuali contro +14 nel 2011).
Quasi la metà delle imprese segnala una
sostanziale stazionarietà dei livelli occupazionali nell’anno in corso rispetto
al 2011, le altre imprese riportano per la gran parte un calo dell’occupazione;
nel 2012 è aumentato il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni (CIG): circa
un terzo delle imprese industriali ne ha fatto richiesta, a fronte del 21,8 per
cento dell’anno scorso. Le richieste sono state superiori tra le società di
grandi dimensioni; circa metà delle società prefigura un risultato di esercizio
in utile per l’anno corrente, mentre il 30,2 per cento ne anticipa una perdita;
il saldo tra le due percentuali è basso nel confronto storico; l’apertura o
l’ampliamento di nuovi stabilimenti entro il 2013, sia in Italia sia
all’estero, sono ritenuti probabili dal 7 per cento delle aziende. Le
prospettive di chiusura o ridimensionamento di siti produttivi riguarderebbero
impianti ubicati all’estero per il 2,5 per cento delle imprese, per il 7,8 per
cento stabilimenti localizzati in Italia.
Per quanto riguarda le imprese delle
costruzioni il 16,2 per cento segnala un aumento del valore della produzione
rispetto all’anno precedente, contro il 62,2 che ne prospetta un calo (erano
rispettivamente il 20,9 e il 51 per cento nel sondaggio dello scorso anno); le
prospettive per il 2013 sono orientate ancora al ridimensionamento (il saldo
tra imprese che prevedono un aumento e imprese che prefigurano una diminuzione
della produzione è negativo e pari a 24,1 punti percentuali). (ilVelino/AGV)
(red/mal) 06
Novembre 2012 12:00
Germania: ordini all'industria -3,3% a
settembre
06 Novembre 2012 -
12:23
(ASCA) - Roma, 6 nov - Anche la locomotiva
tedesca segna il passo. A settembre gli ordini all'industria hanno accusato una
contrazione del 3,3% rispetto al mese precedente secondo i dati diffusi dal
ministero dell'economia. La flessione e' stata determinata in larga parte
dall'export con un calo del 9,5% degli ordini proveienti dai paesi euro.
did/
Grecia: colloca 1,3 mld titoli di Stato,
rendimento in calo al 4,41%
06 Novembre 2012 -
11:36
(ASCA-AFP) - Atene, 6 nov - Il Tesoro greco ha
collocato 1,3 miliardi di euro di titoli di Stato a sei mesi con un rendimento
del 4,41%, in lieve calo dal 4,46% dell'asta precedente a ottobre.
fch/mau
Crisi: Spagna; imprese e famiglie in bancarotta
+16,5%
06 novembre, 12:05
(ANSAmed) - MADRID,
6 NOV - Il numero di famiglie e imprese spagnole in bancarotta o in sospensione
di pagamenti è aumentato nel terzo trimestre del 16,5% rispetto allo stesso
periodo del 2011, raggiungendo quota 1.646, secondo i dati diffusi oggi dall'Istituto
nazionale di statistica.
Le imprese in bancarotta sono aumentate del
21,6% nel trimestre, attestandosi a 1.466, mentre si è assistito a una
diminuzione del numero delle famiglie in sospensione di pagamenti, scese a 180,
il 13% in meno rispetto allo stesso trimestre del 2011.
Su base trimestrale, le imprese e famiglie in
bancarotta fra luglio e settembre sono diminuite del 27,6% rispetto al secondo
trimestre.(ANSAmed).
Bozen, oltrepadania. L’economia non corre più
In Alto Adige crescita zero
La Camera di
commercio: nel 2012 stagnazione del prodotto interno lordo. Per il 2013 molto
dipenderà dalla domanda interna e di Paesi come la Germania
di Maurizio Dallago
BOLZANO. Stagnazione
in Alto Adige, ovvero crescita zero nel 2012. Sono le ultime stime della Camera
di commercio di Bolzano relative al prodotto interno lordo altoatesino. «Il
dato più probabile per l’anno in corso è quello che indica la variazione del
Pil a quota zero», afferma il direttore dell’Ire (Istituto ricerca economica),
Georg Lun. Nel 2011 si era registrato ancora un più 1,3 per cento.
Mal comune, mezzo
gaudio, nel giorno in cui l’Istat certifica a livello nazionale una contrazione
del prodotto interno lordo per l’anno in corso del 2,3% e una prospettiva per
il 2013, ancora negativa (-0,5%). Ma come sarà - dal punto di vista economico -
l’anno prossimo in provincia di Bolzano? «È ancora presto per fare una stima, molto
dipenderà dalla domanda di Paesi come la Germania e dello stesso mercato
italiano», risponde Lun. La Camera di commercio basa le sue analisi su tutta
una seria di dati, con il rapporto mensile dell’Ire riferito all’ottobre scorso
e appena pubblicato. Ed ecco che i numeri recenti dall’Ufficio provinciale
osservazione mercato del lavoro mostrano, per il mese di settembre,
un’occupazione tendenzialmente di nuovo in calo (-0,5% rispetto allo scorso
anno). La dinamica occupazionale resta però in aumento, se osservata nella
media dei primi nove mesi dell’anno (+0,2%). L’economia altoatesina al momento
non genera posti di lavoro a sufficienza per far rientrare il numero di persone
in cerca di occupazione, numero che si attesta, nella media dei primi nove mesi,
sulle 10.045 unità. «Stando ai dati diffusi dall’Istat per il 2°ýtrimestre
2012, il tasso di disoccupazione per lý’Alto Adige si colloca sul 4,1%. Nel
2011 il valore medio era pari al 3,3%. Dai dati diffusi dall’Ufficio
provinciale servizio lavoro emerge che il numero di persone in cerca di
occupazione nei primi otto mesi dell’anno è aumentato in media di circa il
10%», si afferma nel rapporto mensile dell’Ire. «Alla fine di settembre il
Registro delle imprese contava esattamente 40.917 imprese (agricoltura
esclusa), con una crescita dello 0,8% rispetto allo scorso anno. Nei primi nove
mesi del 2012 si è registrato un maggior numero sia di iscrizioni che di
cessazioni rispetto al 2011. Dall’inizio dell’anno sono 52 le imprese che hanno
aperto una procedura fallimentare, rispetto alle 35 dello stesso periodo dello
scorso anno», ancora l’Istituto per la ricerca economica.
Il tasso d’inflazione, nel mese di settembre,
era per Bolzano sul 4,0%, contro il 3,2% registrato a livello nazionale ed il
2,6% nella media dell’area-euro. La dinamica dei prezzi al consumo in Alto
Adige rimane per il momento nettamente superiore a quella delle aree limitrofe.
Pur tuttavia con una dato relativo ad ottobre che ha visto l’inflazione scendere
al 3,6 per cento.
Anche i dati relativi alle entrate e alle
uscite di veicoli ai caselli dellý’autostrada del Brennero rilevano un calo del
traffico. Nei primi sette mesi del 2012 quello interno è diminuito (-5,7%) cosi
come il traffico transfrontaliero (-1,4%), fatta eccezione per il transito di
veicoli pesanti (+0,9%), rispetto allo stesso periodo del 2011. Infine il
volume di credito erogato dalle banche locali a luglio 2012 si presenta in
leggero calo (-1,0% rispetto all’anno precedente). Mentre il credito a soggetti
privati aumenta ( +1,2%), quello alle imprese risulta essere in discesa
(-2,0%).
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