martedì 6 novembre 2012

(3) VI.XI.MMXII/ mA pERCHE’ iL sALENTO dEVE eSSERE dEFINITO “gRANDE”?===Non accenna ad arrestarsi la corsa alla cassa integrazione da parte delle imprese. Nel mese di ottobre 2012 – annuncia l’Inps - sono state autorizzate 103,0 milioni di ore di cassa integrazione guadagni. Rispetto allo stesso mese del 2011, quando furono autorizzate 85,4 milioni di ore, si registra un aumento del 20,6%. Complessivamente, nei primi dieci mesi dell’anno si è giunti a quota 895,9 milioni, contro gli 813,2 milioni del 2011 (+10,1%).---Ripercorrendo tutte le tappe del progetto, dal 2003 a oggi, Ciucci, infine, ha sottolineatoato che Stretto di Messina Spa ha già stipulato una serie di contratti e che le penali derivanti dalla loro revoca ammonterebbero a 250 milioni.

In 16 per la Provincia del Grande Salento
«Il Ponte? Finora è costato allo Stato 13 milioni»
Inps: a ottobre cig +20,6% su anno
Petrolio: Recchi (Eni), riserve per 170 anni
In 16 per la Provincia del Grande Salento
di Pierluigi Potì
BRINDISI - No all’accorpamento con Taranto. Sì alla creazione di un’unica grande area jonico-salentina.
Sotto la spinta del sindaco Mimmo Consales, quasi tutti i Comuni della ormai ex provincia di Brindisi hanno deciso di far fronte unico per convincere il Ministero a riconsiderare l’ipotesi del Grande Salento. Lo hanno fatto ieri, in occasione dell’incontro convocato da Consales, sottoscrivendo un documento (hanno apposto la firma 16 dei 18 Comuni presenti, tranne Fasano, verso Bari, e Cisternino, verso Taranto assieme a Villa Castelli, che comunque ha messo nero su bianco, mentre il sindaco di Erchie ha aderito telefonicamente) con cui «auspicano e richiedono che il Parlamento e l’iniziativa governativa riconsiderino la costituzione della Provincia Taranto-Brindisi, approvando di contro l’accorpamento di quelle di Lecce-Taranto-Brindisi nell’accezione della grande area jonico-salentina».
Inoltre, si sottolinea che «l’aggregazione ha caratteri fondanti della storicità risalente, della cultura che la delinea rispetto al resto della Regione, della relazionalità spinta e fisiologica testimoniata dal progetto in essere del “Grande Salento” e delle dimensioni territoriale, demografica e produttiva, tali da permettere una credibile programmazione dello sviluppo in funzione di riequilibrio e avanzamento dell’area».
Il sindaco Consales ha dovuto faticare non poco per far sottoscrivere il documento, soprattutto ai comuni della fascia sud, già annessi a Lecce. E’ poi riuscito a convincerli, facendo leva sulla “funzione” del documento, «che deve intendersi - ha spiegato - di natura politica e, quindi, non incidente in alcun modo sulla volontà già manifestata dai Comuni con relative delibere consiliari. In pratica, l’obiettivo è quello di mettere nelle mani dei nostri rappresentanti politici (consiglieri regionali e parlamentari) uno strumento con cui poter “interferire” sulle decisioni in materia di riordino che interessano il territorio di Brindisi».
Dopo qualche tentennamento, i sindaci “indecisi” hanno sottoscritto il documento, chiedendo, però, che i Comuni che ancora non lo hanno fatto (tra cui Brindisi che lo farà lunedì prossimo) provvedano subito a deliberare per il riordino nella Provincia di Lecce. Anche per indebolire Taranto e metterla di fronte alla necessità di aderire anch’essa al progetto del Grande Salento.
Nei prossimi giorni, Consales incontrerà sindaci e presidenti delle Province di Lecce e Taranto; poi, venerdì consegnerà il documento ai politici «nell’ottica di portare avanti il progetto del Grande Salento, nel cui ambito Brindisi, occupando una posizione baricentrica, non vedrebbe svilito il suo ruolo».

«Il Ponte? Finora è costato allo Stato 13 milioni»
Ma secondo Ciucci il saldo è «perfino positivo»
L'amministratore delegato della società per l'opera sullo Stretto interviene in commissione Lavori Pubblici al Senato spiegando che le risorse apportate da Fintecna ribalterebbero la lettura dei conti. E spiega che le penali sui contratti stipulati ammonterebbero a 250 milioni
ROMA – Il Ponte sullo Stretto di Messina «ha finora inciso sulle finanze pubbliche per 13 milioni di euro», ma considerando le risorse apportate da Fintecna, «il saldo per la finanza pubblica è perfino positivo». Lo ha detto l'amministratore delegato di Stretto di Messina e amministratore unico dell’Anas, Pietro Ciucci, in audizione alla Commissione Lavori pubblici del Senato.
Il ponte sullo Stretto di Messina, ha aggiunto Ciucci, ha «una valenza strategica, soprattutto per le ricadute socio-economiche: dall’occupazione, agli scambi commerciali, dalla ricerca scientifica alla credibilità che guadagnerebbe il nostro Paese». Ciucci, ascoltato dai senatori nell’ambito di un’indagine conoscitiva sulla realizzazione dell’opera, ha poi sottolineato che da un’analisi costi-benefici del progetto, affidata al Centro Ricerca della Bocconi, «è sempre emerso il valore positivo dei benefici così come sono emersi gli importanti effetti sull'occupazione». Il manager ha quindi spiegato che 3.500 persone sarebbero assunte per la costruzione dell’infrastruttura, numero che salirebbe a 6.500 unità nella fase più intensa dei lavori. E il personale, ha sottolineato Ciucci, verrebbe reclutato prevalentemente in Sicilia e in Calabria.
«Se l’opera non si fa – ha spiegato il manager – tutti gli investimenti fatti finora andrebbero cancellati dal bilancio di Stretto di Messina Spa e, senza indennizzi, tale cancellazione causerebbe una perdita con ricadute sul bilancio di Anas, che detiene l’80 per cento della società».
Ripercorrendo tutte le tappe del progetto, dal 2003 a oggi, Ciucci, infine, ha sottolineatoato che Stretto di Messina Spa ha già stipulato una serie di contratti e che le penali derivanti dalla loro revoca ammonterebbero a 250 milioni.
06 novembre 2012 16:09

 Inps: a ottobre cig +20,6% su anno
 Anche il dato congiunturale fa registrare una crescita delle ore autorizzate. I 103,0 milioni di ore autorizzate in ottobre rappresentano il 19,3% in più rispetto a quelle autorizzate in settembre, quando erano state 86,4 milioni
Roma - Non accenna ad arrestarsi la corsa alla cassa integrazione da parte delle imprese. Nel mese di ottobre 2012 – annuncia l’Inps - sono state autorizzate 103,0 milioni di ore di cassa integrazione guadagni. Rispetto allo stesso mese del 2011, quando furono autorizzate 85,4 milioni di ore, si registra un aumento del 20,6%. Complessivamente, nei primi dieci mesi dell’anno si è giunti a quota 895,9 milioni, contro gli 813,2 milioni del 2011 (+10,1%). Anche il dato congiunturale – aggiunge l’istituto - fa registrare una crescita delle ore autorizzate. I 103,0 milioni di ore autorizzate in ottobre rappresentano il 19,3% in più rispetto a quelle autorizzate in settembre, quando erano state 86,4 milioni. Nel 2011, l’aumento era stato decisamente più contenuto, fermandosi al 2,4% (85,4 milioni di ore autorizzate a ottobre contro 83,4 milioni a settembre). “La richiesta di cassa integrazione continua ad essere più alta nel 2012 rispetto all’anno scorso – commenta il presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua -. Il confronto tendenziale non si discosta dai dati precedenti, attestandosi su un incremento delle richieste nei primi dieci mesi dell’anno che supera il 10%”.
 Passando al dettaglio per tipologia di prestazione, gli interventi ordinari (Cigo) – spiega la nota dell’Insp - si presentano in controtendenza rispetto all’andamento generale, essendo diminuiti a ottobre del 4,8% rispetto a settembre (31,4 contro 33,0 milioni di ore). Il dato tendenziale – con il confronto rispetto al mese di ottobre del 2011, quando furono autorizzate 18,6 milioni di ore – fa invece registrare un incremento pari al 68,9%. L’aumento è determinato in maggior misura dalle autorizzazioni riguardanti il settore industria (25,9 milioni), aumentate dell’ 87,2% rispetto ad un anno fa (13,8 milioni), mentre più contenuto, rispetto a ottobre 2011, è l’aumento relativo al settore edile (16,2%). Gli interventi straordinari (Cigs) di ottobre ammontano a 40,2 milioni di ore, con un lieve aumento del 2,9% rispetto a ottobre 2011 (39,0 milioni), ma con una forte crescita (+63,7%) rispetto a settembre 2012 (24,5 milioni). Peraltro la variazione complessiva della Cigs del periodo gennaio-ottobre 2012 rispetto allo stesso periodo del 2011 fa registrare un dato in controtendenza, con una diminuzione pari a -8,9%. Per quanto riguarda gli interventi in deroga (Cigd), i 31,4 milioni di ore autorizzate nel mese di ottobre 2012, rispetto ai 27,7 milioni di ottobre 2011, attestano un aumento del 13,3%, mentre rispetto a settembre 2012, quando le ore autorizzate erano state 28,8 milioni, l’aumento è del 9%. Passando ai dati relativi a disoccupazione e mobilità, a settembre 2012 – ultimo mese disponibile, in questo caso - le domande di disoccupazione presentate sono state104.291, con una diminuzione del 3,5% rispetto a settembre 2011, quando le domande erano state 108.080. Le domande di mobilità presentate in settembre 2012 sono state 9.152: -5,8% rispetto al mese di settembre 2011 (9.717). Nel periodo gennaio-settembre 2012 sono state presentate complessivamente 974.094 domande di disoccupazione (+2,0% rispetto allo stesso periodo 2011, quando le domande furono 844.963), e 100.860 domande di mobilità (+4,5% rispetto alle 93.148 richieste dei primi nove mesi del 2011).   (ilVelino/AGV)
(red/glv) 06 Novembre 2012 14:15

Petrolio: Recchi (Eni), riserve per 170 anni
06 Novembre 2012 - 15:25
(ASCA) - Torino, 6 nov - Le riserve di greggio conosciute ammontano a 5.500 miliardi di barili che significano un indice di consumo per 170 anni. Lo ha sottolineato il presidente dell'Eni, Giuseppe Recchi, intervenendo oggi alla facolta' di Economia dell'Universita' di Torino per una lezione sul ruolo del gruppo nell'economia nazionale ed internazionale. ''Sembra poco'', ha spiegato Recchi, ma la tecnologia sta migliorando costantemente e i sistemi di estrazione sono sempre piu' complessi. Questo secondo gli esperti, ha osservato Recchi, portera' ad un aumento della produzione dagli attuali 90 milioni di barili al giorno a 110 milioni di barili al giorno nel 2030. ''Si tratta - ha detto Recchi - del piu' grande incremento in un decennio dagli anni '80''. eg/cam/ss




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