«Il Ponte? Finora è costato allo Stato 13 milioni»
Inps: a ottobre cig +20,6% su anno
Petrolio: Recchi (Eni), riserve per 170 anni
In 16 per la Provincia del Grande Salento
di Pierluigi Potì
BRINDISI - No
all’accorpamento con Taranto. Sì alla creazione di un’unica grande area
jonico-salentina.
Sotto la spinta
del sindaco Mimmo Consales, quasi tutti i Comuni della ormai ex provincia di
Brindisi hanno deciso di far fronte unico per convincere il Ministero a
riconsiderare l’ipotesi del Grande Salento. Lo hanno fatto ieri, in occasione
dell’incontro convocato da Consales, sottoscrivendo un documento (hanno apposto
la firma 16 dei 18 Comuni presenti, tranne Fasano, verso Bari, e Cisternino,
verso Taranto assieme a Villa Castelli, che comunque ha messo nero su bianco,
mentre il sindaco di Erchie ha aderito telefonicamente) con cui «auspicano e
richiedono che il Parlamento e l’iniziativa governativa riconsiderino la
costituzione della Provincia Taranto-Brindisi, approvando di contro
l’accorpamento di quelle di Lecce-Taranto-Brindisi nell’accezione della grande
area jonico-salentina».
Inoltre, si
sottolinea che «l’aggregazione ha caratteri fondanti della storicità risalente,
della cultura che la delinea rispetto al resto della Regione, della
relazionalità spinta e fisiologica testimoniata dal progetto in essere del
“Grande Salento” e delle dimensioni territoriale, demografica e produttiva,
tali da permettere una credibile programmazione dello sviluppo in funzione di
riequilibrio e avanzamento dell’area».
Il sindaco
Consales ha dovuto faticare non poco per far sottoscrivere il documento,
soprattutto ai comuni della fascia sud, già annessi a Lecce. E’ poi riuscito a
convincerli, facendo leva sulla “funzione” del documento, «che deve intendersi
- ha spiegato - di natura politica e, quindi, non incidente in alcun modo sulla
volontà già manifestata dai Comuni con relative delibere consiliari. In
pratica, l’obiettivo è quello di mettere nelle mani dei nostri rappresentanti
politici (consiglieri regionali e parlamentari) uno strumento con cui poter
“interferire” sulle decisioni in materia di riordino che interessano il
territorio di Brindisi».
Dopo qualche
tentennamento, i sindaci “indecisi” hanno sottoscritto il documento, chiedendo,
però, che i Comuni che ancora non lo hanno fatto (tra cui Brindisi che lo farà
lunedì prossimo) provvedano subito a deliberare per il riordino nella Provincia
di Lecce. Anche per indebolire Taranto e metterla di fronte alla necessità di
aderire anch’essa al progetto del Grande Salento.
Nei prossimi
giorni, Consales incontrerà sindaci e presidenti delle Province di Lecce e
Taranto; poi, venerdì consegnerà il documento ai politici «nell’ottica di
portare avanti il progetto del Grande Salento, nel cui ambito Brindisi,
occupando una posizione baricentrica, non vedrebbe svilito il suo ruolo».
«Il Ponte? Finora è costato allo Stato 13
milioni»
Ma secondo Ciucci
il saldo è «perfino positivo»
L'amministratore
delegato della società per l'opera sullo Stretto interviene in commissione
Lavori Pubblici al Senato spiegando che le risorse apportate da Fintecna
ribalterebbero la lettura dei conti. E spiega che le penali sui contratti
stipulati ammonterebbero a 250 milioni
ROMA – Il Ponte
sullo Stretto di Messina «ha finora inciso sulle finanze pubbliche per 13
milioni di euro», ma considerando le risorse apportate da Fintecna, «il saldo
per la finanza pubblica è perfino positivo». Lo ha detto l'amministratore
delegato di Stretto di Messina e amministratore unico dell’Anas, Pietro Ciucci,
in audizione alla Commissione Lavori pubblici del Senato.
Il ponte sullo
Stretto di Messina, ha aggiunto Ciucci, ha «una valenza strategica, soprattutto
per le ricadute socio-economiche: dall’occupazione, agli scambi commerciali,
dalla ricerca scientifica alla credibilità che guadagnerebbe il nostro Paese».
Ciucci, ascoltato dai senatori nell’ambito di un’indagine conoscitiva sulla
realizzazione dell’opera, ha poi sottolineato che da un’analisi costi-benefici
del progetto, affidata al Centro Ricerca della Bocconi, «è sempre emerso il
valore positivo dei benefici così come sono emersi gli importanti effetti
sull'occupazione». Il manager ha quindi spiegato che 3.500 persone sarebbero
assunte per la costruzione dell’infrastruttura, numero che salirebbe a 6.500
unità nella fase più intensa dei lavori. E il personale, ha sottolineato
Ciucci, verrebbe reclutato prevalentemente in Sicilia e in Calabria.
«Se l’opera non si
fa – ha spiegato il manager – tutti gli investimenti fatti finora andrebbero
cancellati dal bilancio di Stretto di Messina Spa e, senza indennizzi, tale
cancellazione causerebbe una perdita con ricadute sul bilancio di Anas, che
detiene l’80 per cento della società».
Ripercorrendo
tutte le tappe del progetto, dal 2003 a oggi, Ciucci, infine, ha
sottolineatoato che Stretto di Messina Spa ha già stipulato una serie di
contratti e che le penali derivanti dalla loro revoca ammonterebbero a 250
milioni.
06 novembre 2012
16:09
Inps: a ottobre cig +20,6% su anno
Anche il dato congiunturale fa registrare una
crescita delle ore autorizzate. I 103,0 milioni di ore autorizzate in ottobre
rappresentano il 19,3% in più rispetto a quelle autorizzate in settembre,
quando erano state 86,4 milioni
Roma - Non accenna
ad arrestarsi la corsa alla cassa integrazione da parte delle imprese. Nel mese
di ottobre 2012 – annuncia l’Inps - sono state autorizzate 103,0 milioni di ore
di cassa integrazione guadagni. Rispetto allo stesso mese del 2011, quando
furono autorizzate 85,4 milioni di ore, si registra un aumento del 20,6%.
Complessivamente, nei primi dieci mesi dell’anno si è giunti a quota 895,9
milioni, contro gli 813,2 milioni del 2011 (+10,1%). Anche il dato
congiunturale – aggiunge l’istituto - fa registrare una crescita delle ore
autorizzate. I 103,0 milioni di ore autorizzate in ottobre rappresentano il
19,3% in più rispetto a quelle autorizzate in settembre, quando erano state
86,4 milioni. Nel 2011, l’aumento era stato decisamente più contenuto,
fermandosi al 2,4% (85,4 milioni di ore autorizzate a ottobre contro 83,4
milioni a settembre). “La richiesta di cassa integrazione continua ad essere
più alta nel 2012 rispetto all’anno scorso – commenta il presidente dell’Inps,
Antonio Mastrapasqua -. Il confronto tendenziale non si discosta dai dati
precedenti, attestandosi su un incremento delle richieste nei primi dieci mesi
dell’anno che supera il 10%”.
Passando al dettaglio per tipologia di
prestazione, gli interventi ordinari (Cigo) – spiega la nota dell’Insp - si
presentano in controtendenza rispetto all’andamento generale, essendo diminuiti
a ottobre del 4,8% rispetto a settembre (31,4 contro 33,0 milioni di ore). Il
dato tendenziale – con il confronto rispetto al mese di ottobre del 2011,
quando furono autorizzate 18,6 milioni di ore – fa invece registrare un
incremento pari al 68,9%. L’aumento è determinato in maggior misura dalle
autorizzazioni riguardanti il settore industria (25,9 milioni), aumentate dell’
87,2% rispetto ad un anno fa (13,8 milioni), mentre più contenuto, rispetto a
ottobre 2011, è l’aumento relativo al settore edile (16,2%). Gli interventi
straordinari (Cigs) di ottobre ammontano a 40,2 milioni di ore, con un lieve
aumento del 2,9% rispetto a ottobre 2011 (39,0 milioni), ma con una forte
crescita (+63,7%) rispetto a settembre 2012 (24,5 milioni). Peraltro la
variazione complessiva della Cigs del periodo gennaio-ottobre 2012 rispetto
allo stesso periodo del 2011 fa registrare un dato in controtendenza, con una
diminuzione pari a -8,9%. Per quanto riguarda gli interventi in deroga (Cigd),
i 31,4 milioni di ore autorizzate nel mese di ottobre 2012, rispetto ai 27,7
milioni di ottobre 2011, attestano un aumento del 13,3%, mentre rispetto a
settembre 2012, quando le ore autorizzate erano state 28,8 milioni, l’aumento è
del 9%. Passando ai dati relativi a disoccupazione e mobilità, a settembre 2012
– ultimo mese disponibile, in questo caso - le domande di disoccupazione
presentate sono state104.291, con una diminuzione del 3,5% rispetto a settembre
2011, quando le domande erano state 108.080. Le domande di mobilità presentate
in settembre 2012 sono state 9.152: -5,8% rispetto al mese di settembre 2011
(9.717). Nel periodo gennaio-settembre 2012 sono state presentate
complessivamente 974.094 domande di disoccupazione (+2,0% rispetto allo stesso
periodo 2011, quando le domande furono 844.963), e 100.860 domande di mobilità
(+4,5% rispetto alle 93.148 richieste dei primi nove mesi del 2011). (ilVelino/AGV)
(red/glv) 06
Novembre 2012 14:15
http://www.ilvelino.it/AGV/News/articolo.php?idArticolo=1663534&t=Inps__a_ottobre_cig__20_6__su_anno
Petrolio: Recchi (Eni), riserve per 170 anni
06 Novembre 2012 -
15:25
(ASCA) - Torino, 6
nov - Le riserve di greggio conosciute ammontano a 5.500 miliardi di barili che
significano un indice di consumo per 170 anni. Lo ha sottolineato il presidente
dell'Eni, Giuseppe Recchi, intervenendo oggi alla facolta' di Economia
dell'Universita' di Torino per una lezione sul ruolo del gruppo nell'economia
nazionale ed internazionale. ''Sembra poco'', ha spiegato Recchi, ma la
tecnologia sta migliorando costantemente e i sistemi di estrazione sono sempre
piu' complessi. Questo secondo gli esperti, ha osservato Recchi, portera' ad un
aumento della produzione dagli attuali 90 milioni di barili al giorno a 110
milioni di barili al giorno nel 2030. ''Si tratta - ha detto Recchi - del piu'
grande incremento in un decennio dagli anni '80''. eg/cam/ss
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