mercoledì 10 novembre 2010

Le proposte di legge più pazze del mondo 2010


Silvio Boccalatte, avvocato e Fellow dell’Istituto Bruno Leoni
www.brunoleoni.it – info@brunoleoni.it
(Estratto):I nostri legislatori hanno perso lo smalto dei primi giorni e dei primi mesi: la fantasia e l’attenta difesa degli elettori si stanno appannando sotto le oscure manovre di palazzo.
Nondimeno, anche in questo clima difficile i nostri augusti rappresentanti hanno svi­luppato una discreta produzione: 1622 tra progetti e disegni di legge, i migliori dei quali si espongono qui di seguito nella nostra hit parade.
14° Istituzione dell’Ufficio del Garante degli animali (S-2073 e C-2965)
Iniziamo da loro, povere bestie! Nemmeno loro riescono a rimanere indenni dal furore statalista finalizzato a garantire i diritti di tutti e di tutto, nulla escluso.
Ci pare già di vederle – povere bestie – costrette a compilare moduli incomprensibili e a sostenere code interminabili per andare a parlare con il neo-istituito Garante, paladino dei loro inalienabili diritti: si tratta forse di una legge discriminatoria, perché i pazienti ovini e bovini avrebbero una marcia in più rispetto agli irruenti felini. Certo, dopo tanti millenni l’indole pacifica delle nostre mucche otterrebbe finalmente la giusta ricom­pensa… a patto che il provvedimento del Garante giunga più velocemente della man­naia del macellaio!
Tra i requisiti per diventare Garante vi è anche il “comprovato amore per gli animali” (S-2073, art. 2). Ora, personalmente ho un comprovato amore per gli animali allorquan­do siano disposti nel piatto: a chi devo mandare il curriculum?
13° Istituzione della Giornata nazionale della partecipazione nella scuola (C-3140)
Nulla di nuovo, lo diceva già De Coubertin più di un secolo fa: l’importante è parteci­pare!
Di questo progetto di legge manca il testo sul sito internet della Camera, ma il titolo pro­mette bene: avendo perso ogni velleità formativa e non essendo più finanziariamente sostenibile nel suo pluridecennale ruolo di ammortizzatore sociale, la scuola rimane un luogo dove si sta insieme e si partecipa. Con gran gioia e sollazzo. A cosa si partecipi non si sa bene, ma lo ripetiamo: l’importante è partecipare. Sarebbe simpatico se, per commemorare la giornata della partecipazione a scuola, si istituisse un nuovo giorno di vacanza.
Cogliamo l’occasione per segnalare che l’istituzione con legge di giornate dedicate a qualcosa sembra una pratica particolarmente alla moda: giacciono attualmente in Par­lamento proposte finalizzate alla “Istituzione della giornata nazionale del Calendario gregoriano di cui è autore Luigi Lilio” (C-3658), apprezzabile per il suo intento didattico, nonché alla “Istituzione della Giornata nazionale del figlio” (C-3215) e alla “Istituzione della Giornata nazionale del bambino” (C-3181). Però, se tutti noi siamo figli di qual­cuno, e quindi la Giornata nazionale del figlio è una sorta di festa nazionale, non tutti siamo bambini: per accedere alle celebrazioni dovremo presentare la carta d’identità o basta sentirsi bambini dentro?
12° “Norme per garantire livelli essenziali di comprensione linguistica nelle prestazioni di servizi ai consumatori” (C-3666)
Purtroppo il testo di questa proposta di legge non è stato ancora pubblicato sul sito internet della Camera dei Deputati. In attesa, siamo autorizzati ad avanzare un’ipotesi, senza sbilanciarci troppo: il consumatore tipo – quello in funzione del quale è stato emanato il relativo codice – è certamente un canuto vecchierello. Ebbene, avrà pure il sacrosanto diritto a che i propri interlocutori gli si rivolgano ad alta voce, scandendo correttamente le sillabe e mimando le parole? Con mio padre, effettivamente, questo sistema sta funzionando abbastanza bene.
11° “Istituzione del servizio ‘Mamme di giorno’ per l’assistenza domiciliare all’infanzia” (C-3580)
In assenza di un testo pubblicato sul sito internet della Camera, che dire: vogliamo fare qualcosa per i padri di notte?
10° “Disposizioni per disincentivare il fumo e agevolazioni in favore dei giovani che smettono di fumare” (C-3182)
Ho deciso di iniziare a fumare. Fa male, ma è redditizio!
In relazione a questa proposta di legge, infatti, ci si potrebbe soffermare sull’amplia­mento dei divieti di fumo (art. 1: auto, spiagge, spazi adibiti a fermata di mezzi pubbli­ci, banchine ferroviarie, parchi comunali: in altri termini, praticamente ovunque), tra cui una segnalazione se la guadagna l’estensione delle “no smoke zones” alle “file presso i parcheggi di taxi” (ma il divieto è efficace anche se la fila “presso” il parcheggio di taxi è quella per entrare alle poste, oppure dal panettiere?), però è più interessante un altro aspetto: gli incentivi ai giovani per smettere di fumare.
Sono veramente geniali e allettanti: sconti e agevolazioni in teatri, cinema, librerie e club sportivi! Ora, nei confronti dello sport ho una certa idiosincrasia, ma teatri, cinema e librerie sono luoghi che frequento con una certa assiduità: uno sconto mi piacerebbe assai. Ho solo un problema: non fumo, non ho mai fumato.
Ecco: inizierò a fumare per poi smettere allo scopo di usufruire delle agevolazioni.
“Modifica all’articolo 15 della legge 22 aprile 1941, n. 633, in materia di esenzione dal pagamento dei diritti d’autore per le opere utilizzate nel corso di iniziative organizzate dagli enti per la promozione del turismo e nel caso di manifestazioni musicali destinate agli ultrasessantenni” (C-3398)
Procediamo nella fatidica top ten, e procediamo in grande stile!
Musica gratis agli anziani! Tanto non sentono…. In realtà, non è così facile: qui si tratta di musica senza pagare diritti d’autore nelle manifestazioni musicali “dedicate agli ul­trasessantenni”.
Quindi, ovviamente, niente diritti d’autore per i concerti dei Rolling Stones e dei Pooh! In ogni caso, poi, nessuno vieta ai trentenni di partecipare alle manifestazioni musicali per ultrasessantenni…
Disposizioni concernenti la figura professionale del ‘semplificatore’ nelle piccole e medie imprese (C-2828)
Si sa: è un mondo difficile…
E allora una nuova figura professionale che si somma alle migliaia già esistenti, un bel “semplificatore”, è proprio ciò che ci vuole: sottoposti a rigorosi requisiti fissati dalla legge, i semplificatori saranno soggetti a un regime contributivo sui generis, cui si colle­ga una modifica della tecnica di redazione del bilancio. Giusto per semplificare le cose, il semplificatore potrà essere assunto solo da piccole e medie imprese “in possesso dei parametri dimensionali di cui alla raccomandazione n. 2003/361/CE della Commis­sione, del 6 maggio 2003” (art. 4).
Non resta che augurare: buon lavoro, caro semplificatore!
Disposizioni per la promozione, il sostegno e la valorizzazione delle manifestazioni dei cortei in costume, delle rievocazioni e dei giochi storici (C-3461)
Ecco, di questo sentivamo proprio un impellente bisogno, lo percepivamo come esi­genza profonda delle nostre comunità: un “Albo nazionale delle manifestazioni dei cortei in costume, delle rievocazioni e dei giochi storici”. Effettivamente è proprio l’ora di smetterla con la proliferazione di feste incontrollate: lo Stato deve intervenire per garantire la genuinità delle nostre tradizioni storiche e impedire che falsificatori senza scrupoli, novelli autori di donazioni di Costantino, adulterino il nostro passato.
E allora il “Ministero per i beni e delle attività culturali” (sic) ha il sacrosanto dovere di fissare i requisiti e le modalità di iscrizione a tale albo (art. 3, comma 3), sempre tenen­do presente che possono iscriversi “le rappresentazioni di tipo rievocativo che rispet­tano documentati criteri di veridicità storica mediante forme di espressione artistica appartenenti al patrimonio di cultura, arte e tradizioni nazionale” (art. 1). All’orizzonte, però, si staglia un inquietante interrogativo: cosa accade se i promotori della festa sba­gliano a riprodurre i costumi d’epoca? In attesa del provvedimento ministeriale sugge­riamo una pena che ha documentate radici nella nostra illustre tradizione nazionale: la gogna.
Delega al Governo per l’emanazione di norme in materia di prevenzione di danni alla salute provocati dal trasporto di libri scolastici (C-3382)
Nelle nostre scuole si studia troppo: lo confermano da tempo tutte le analisi interna­zionali!
Per fortuna questa brillante idea normativa si erge a difesa dei nostri piccoli: mettiamo un freno a questi ossessionanti libri, pieni di parole indecifrabili e superflue, composte di pesante inchiostro! Perlopiù di deprimente inchiostro nero, peraltro!
Molto opportunamente la legge prevede un limite “proporzionato al peso corporeo e comunque non superiore a un decimo del peso corporeo di uno studente di normale costituzione, determinato per fasce d’età in base alle relative tabelle mediche. Lo zaino non deve superare in altezza e in larghezza le dimensione del tronco dello studente e deve avere uno schienale rinforzato con leghe metalliche leggere che ne impediscono il cedimento. Lo schienale deve essere ergonomico, in modo da ammortizzare e da se­parare il peso del contenuto dello zaino, che deve altresì essere dotato di una maniglia che ne consente anche il trasporto a mano” (art. 1, comma 1, lett. a)”
Chiaro, no?
Soprattutto di agevole applicazione. Già ci immaginiamo l’introduzione della bilancia di classe, la pesa degli alunni che sostituisce l’appello (peraltro già caduto in desue­tudine), la misurazione degli zaini, le analisi chimiche sulla composizione in lega me­tallica leggera degli schienali rinforzati. Il tutto con tabelle mediche alla mano e, ovvia­mente, da ripetere ogni giorno all’ingresso in classe, perché la salute è un diritto che si conquista di giorno in giorno.
Già possiamo vedere le fiere dispute tra insegnanti e bidelli su chi ha il compito di svol­gere i suddetti adempimenti, nonché le conseguenti trattative in sede di contrattazione collettiva. Anche in questo caso, però, ci rimane un tremendo dubbio: nel calcolo del peso i quaderni si sommano ai libri? E poi: che fare del diario?
Introduzione, in via sperimentale, di un’indennità di maternità per gli atleti che praticano attività sportiva dilettantistica (C-3655)
Qui l’assenza di un testo pubblicato sul sito internet è una perdita grave perché il titolo è veramente evocativo.
Per capirci: se gioco a bocce come dilettante, posso spuntare un gruzzoletto d’indenni­tà se divento padre? Forse no, perché dal titolo parrebbe solo a vantaggio delle madri: nel qual caso vi preannuncio che solleverò immediatamente questione di legittimità costituzionale per violazione del principio d’eguaglianza.
Disposizioni per la concessione di un assegno straordinario vitalizio per gli ex pugili (C-3265)
Corredata da una pregevole relazione illustrativa, di notevole valore per la sintetica ri­costruzione della storia del pugilato, questa proposta di legge va a colmare una lacuna tremenda: “le cronache riportano molti casi di personaggi famosi in campi diversi, tra cui artisti e sportivi che, nonostante i successi del passato, si trovano a vivere successi­vamente in condizioni economiche di grave precarietà o di vera e propria povertà”.
Sic transit gloria mundi, ma lo Stato sociale, paladino dei diritti e nemico dell’iniquità, non può certo accettare simili ingiustizie: una modesta indennità vitalizia di 30.000,00 Euro annui sul groppone dei contribuenti è proprio quello che serviva.
Interventi in favore del distretto della rubinetteria del Cusio e della Valsesia (C-3630)
Eccoci prepotentemente sul podio. Medaglia di bronzo conferita sulla fiducia, in assen­za di un testo pubblicato sul sito internet della Camera.
Ma l’idea – così, concettualmente – è troppo bella per rimanere sotto silenzio. Anche io avrei bisogno di interventi alla mia rubinetteria: tre anni fa ho rifatto un bagno di casa, pagando tutto di tasca mia, ora vorrei rifare anche l’altro bagno. Ecco, se insieme con i degnissimi rubinetti del Cusio e della Valsesia si potesse adottare anche una legge che mi aiutasse nella sistemazione della mia rubinetteria, beh allora sarei veramente grato al legislatore.
Disposizioni per la valorizzazione e la promozione della ‘sfoglia emiliano-romagnola’ e disciplina della relativa professione (C-2710)
Medaglia d’argento o di pasta?
In questo caso non possiamo fare altro che lasciare la parola all’incipit della relazione illustrativa: “In principio, era la ‘sfoglia’ l’ingrediente-base di molti piatti tipici della cu­cina tradizionale emiliana, che merita – secondo l’Artusi – una riverenza: «È un modo di cucinare un po’ grave, se vogliamo, perché il clima così richiede; ma succulento, di buon gusto e salubre». La ‘sfoglia’ può dirsi l’elemento principe di quel patrimonio culturale che ha reso la regione del Carducci simbolo nazionale e internazionale della pasta”. Dopo un esordio di simil fatta, non può che essere presentata un’interessan­tissima disamina della storia della sfoglia emiliano-romagnola, a partire dagli Etruschi sino ai nostri giorni, cui seguono utilissime indicazioni per le nostre massaie.1
Il nucleo della proposta, però, sta nel neo “Comitato per la tutela della ‘sfoglia emil­liano-romagnola’, cui è attribuita l’alta funzione di protezione della fatidica sfoglia del destino, ma, soprattutto, nell’istituzione della professione di “sfoglina” e “sfoglino” (art. 4), cioè dei professionisti della sfoglia. Per diventare sfoglino non ci sono altre strade che ottenere un “diploma rilasciato al termine dei corsi di formazione professio­nale indetti a tale scopo e finanziati dalla provincia di Bologna in collaborazione con le competenti scuole professionali” (art. 4, comma 2).
E io ogni anno continuo a provarci: propongo ufficialmente la mia candidatura a mem­bro della commissione esaminatrice!
Istituzione e disciplina dell’Albo degli operatori di intrattenimento mediante diffusione della musica in occasione di incontri pubblici, spettacoli o eventi di intrattenimento in luoghi chiusi o aperti (C-3165)
Una medaglia d’oro sonante, è proprio il caso di dirlo!
Proporre nuove professioni protette è decisamente l’hobby (legale) preferito dai nostri parlamentari,2 ma questa le supera tutte: una vera genialata!
1 È un brano troppo lungo per essere inserito nel testo, ma merita assolutamente di essere menzionato e trasmesso ai posteri: “La ricetta più antica per fare la ‘sfoglia’ è la seguente: è necessario disporre su un tagliere della farina bianca di grano tenero per pasta (non è importante il grado di macinazione). Si predispone la farina in forma circolare creando al centro uno spazio dove si dovranno rompere le uova. La proporzione è un etto di farina per ogni uovo. Non essendo il grado di umidità omogeneo per tutte le farine e non essendo le uova necessariamente tutte regolari, sarà l’esperienza della ‘sfoglina’ o della ‘sfoglina’ [sic] a suggerire se vadano aggiunti farina o un albume d’uovo per modulare il grado di consistenza dell’impasto, che dovrà risultare ‘né tenero, né duro’ ma morbido ed elastico. Mai e poi mai aggiungere acqua, che è solo un palliativo momentaneo per modulare la consistenza. Per impastare, rompere le uova nello spazio creato al centro, sbattendole con una forchetta e facendo attenzione a non fare fuoriuscire il composto dal mucchio di farina. Lavorare per 15-20 minuti rigorosamente a mano finché l’impasto non sarà liscio, poroso, elastico e senza grumi. Il segreto di una buona ‘sfoglia’ sta tutto in questa fase di lavorazione che darà il tocco e il sapore a tutti i piatti. La ‘sfoglia’ andrà quindi ‘tirata’ (stesa) – come vuole la tradizione – con un ‘matterello’ di spessore variabile, a seconda del tipo di pasta che si vuole preparare”.
Oltre quelle già presentate nel testo dal settembre 2009 ad oggi risultano depositate almeno le se­guenti proposte: “Disciplina della professione di investigatore” (S-2314); “Istituzione del profilo pro­fessionale di assistente di studio odontoiatrico” (C-3675); “Disposizioni in materia di accreditamento professionale di eccellenza” (S-2296); “Disposizioni per la disciplina dei centri benessere” (C-3612); “Disciplina della professione di mediatore interculturale” (C-3525); “Istituzione e regolamentazione della figura professionale del Mediatore familiare” (S-2203); “Istituzione dell’Albo nazionale dei pe­riti assicurativi” (C-3486); “Norme in materia di regolamentazione della figura di operatore sanitario naturopata” (S-2152); “Istituzione della figura del professionista della attività fisico-motorie e sportive In estrema sintesi: si propone l’albo dei DJ!
“Essere un DJ”, ci ammonisce severamente la relazione illustrativa, “non significa pre­sentare semplicemente pezzi musicali”, ci mancherebbe! Ma chi mai può averlo pen­sato! È giusto che le nostre orecchie vengano preservate dal pressapochismo e dall’in­competenza: vi ricordate quei suoni striduli, quegli amplificatori fallati, quei microfoni inaccettabili che contraddistinguevano le feste della nostra adolescenza? Bene: da oggi sarà tutto un ricordo grazie a questa nuova figura professionale!
Ogni “operatore” dovrà essere rigorosamente iscritto al relativo Albo, il quale dovrà verificare la perizia professionale di ogni candidato tramite un esame da sostenersi presso la competente commissione. E coloro che verranno sorpresi a esercitare senza apposita abilitazione, saranno condannati ad ascoltare tutti i Concerti di Capodanno degli ultimi 15 anni.
…E due menzioni d’onore!
Norme relative alla professione del consulente filosofico e istituzione del relati­a. vo albo (C-3130)
A volte ritornano! Non paghi del progetto di legge già presentato al Senato nel 2008 (ma poi ritirato), e alla Camera nel 2009 (di cui non è ancora iniziato l’esame), ecco che i nostri augusti parlamentari non temono di riproporre la medesima proposta anche nel 2010!
Un appello al Parlamento: per favore, discutetela! Ma con metodo dialettico, mi racco­mando!
Norme in materia di esenzione fiscale totale (S-2230)b.
No, vi prego: non leggete il testo (peraltro non disponibile sul sito internet del Senato)! Limitatevi al titolo, come diceva il buonanima di Funari: “è taaanto libberatorio!”
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