giovedì 11 novembre 2010

Lettura dei dati Inps sui trattamenti erogati nel 2010


di Daniele Cirioli - 11 Novembre 2010
su http://www.loccidentale.it
L’articolo completo e’ nella rubrica I polli di Trilussa.
Commento di grecanico.
Sintetizziamo – per quanto siamo capaci – il mirabile contributo alla scienza sociologica del Sig. Cirioli, tuorlo d’uovo e guru dell’analisi statistica. Egli ci spega:

“Se è vero, come è vero, che le pensioni hanno una diretta correlazione con l’attività lavorativa…”
Incipit di chi vuole mettere le mani avanti, con un immediato assioma, imposto al lettore, quasi ad esorcizzare la sua capacita’ di critica. Inoltre il contenuto dell’incipit e’ un falso ideologico; infatti l’INPS gestisce codeste erogazioni: gestioni previdenziali, gestione interventi dello stato, pensioni e assegni sociali, assegni vitalizi, pensioni CDCM ante 1989, pensionamenti anticipati, pensioni ostetriche ex enpao, pensioni invalidi civili (esclusa la spesa relativaall’indennita’ di accompagnamento), pensioni invalidi civili con maggiorazione sociale.

 “….i dati riassuntivi dell’Inps sul numero dei trattamenti erogati nei singoli territori possono fornire un’idea, sufficientemente attendibile, delle problematiche insistenti nelle singole regioni d’Italia.”
Si, ma dove sono questi dati riassuntivi? Il tizio non li palesa, il lettore non puo’ vederli. Coniugato all’incipit imposto, il lettore e’, da questo momento, passivizzato. Non puo’ controllare quanto il novello guru ciancia.

“Prendiamo, ad esempio, un raggruppamento di cinque regioni: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.”
Questa impostazione e’ sbagliata, la giusta e’ quella ISTAT, le interpretazioni su campioni territoriali di dimensione diversa, hanno l’alternativa della singola regione, provincia, comune, Stato. Punto.

“Nell’insieme, in questi territori, l’Inps sta erogando quest’anno una pensione diretta (il cui diritto, in altre parole, è direttamente derivante dall’attività lavorativa esercitata) a circa il 50% degli anziani; in tutt’Italia, la media è di circa il 60% (70% circa nel Nord). Se aggiungiamo le pensioni indirette (o di reversibilità, quelle di cui hanno diritto i familiari alla morte del pensionato diretto), la coperta dell’Inps raggiunge quasi il 72% degli anziani, contro quasi il 100% del nord Italia e dell’80% del centro Italia”.
Bravo ragazzo, il Cirieli, ha letto giusto, ma – proprio per questo, ragazzo caro - non ti dicono niente i numeri che hai appena mensionato? Magari una piccola e sfuggente mensione sulla grave sperequazione tra Nord e Mezzogiorno sui sacrosanti diritti acquisiti? Ed ancora, nessuno ti ha detto che si commentano i consolidati, non i dati in real-time?

“C’è poi il capitolo assistenza, con quei trattamenti (sempre pensioni sono) il cui diritto non deriva direttamente (pienamente e/o proporzionalmente) ad un’attività lavorativa esercitata.”
Ragazzo devi deciderti, prima dici una cosa e poi un’altra. Hai esordito con l’assioma Se è vero, come è vero, che le pensioni hanno una diretta correlazione con l’attività lavorativa… e qui: (sempre pensioni sono).

“Lo stesso raggruppamento di territori, in tal caso, registra un vero e proprio trionfo raddoppiando il risultato medio dell’intera nazione: l’Inps raggiunge il 12,3% degli anziani, contro il 6,9% del dato Italia. Infine, le cinque Regioni osservate assieme fanno bene anche sul tema invalidità: 15 cittadini su 100 fruiscono di un assegno mensile, contro i 12 in media nazionale. In altre parole, qui finiscono ben 36 pensioni d’invalidità ogni 100 erogate dall’Inps.”
Certo, i dati quantitativi sono questi. Pero’ c’e’ uno sbaglio intrinseco. Questi dati sarebbero accettabili se facessero riferimento ad erogazioni pensionistiche di eguale valore. Non e’ cosi’, l’ISTAT – dati consolidati del 2007 – ci dice quanto segue:

Prestazioni e contributi sociali degli enti di previdenza.
Impegni/Accertamenti- Anno 2007 (in milioni di euro)
nord
milioni di euro in Previdenza € 121.365
milioni di euro in Assistenza € 9.193
milioni di euro in Sanità € 73
Totale  milioni di euro in prestazioni € 130.631
milioni di euro in Contributi sociali € 117.258

centro
milioni di euro in Previdenza € 51.014
milioni di euro in Assistenza € 3.864
milioni di euro in Sanità € 31
Totale  milioni di euro in prestazioni € 54.909
milioni di euro in Contributi sociali € 45.523

mezzogiorno
milioni di euro in Previdenza € 67.673
milioni di euro in Assistenza € 5.126
milioni di euro in Sanità € 41
Totale  milioni di euro in prestazioni € 72.840
milioni di euro in Contributi sociali € 46.300

mezzogiorno/centro
(divario in milioni di euro)
milioni di euro in Previdenza € 16.659
milioni di euro in Assistenza € 1.262
milioni di euro in Sanità € 10
Totale  milioni di euro in prestazioni € 17.931
milioni di euro in Contributi sociali € 777

variazione %
mezzogiorno/centro
milioni di euro in Previdenza 32,7
milioni di euro in Assistenza 32,7
milioni di euro in Sanità 32,3
Totale  milioni di euro in prestazioni 32,7
milioni di euro in Contributi sociali 1,7

mezzogiorno/nord
(divario in milioni di euro)
milioni di euro in Previdenza -€ 53.692
milioni di euro in Assistenza -€ 4.067
milioni di euro in Sanità -€ 32
Totale  milioni di euro in prestazioni -€ 57.791
milioni di euro in Contributi sociali -€ 70.958

variazione %
mezzogiorno/nord
milioni di euro in Previdenza -44,2
milioni di euro in Assistenza -44,2
milioni di euro in Sanità -43,8
Totale  milioni di euro in prestazioni -44,2
milioni di euro in Contributi sociali -60,5

media del nord più il centro 
milioni di euro in Previdenza € 86.190
milioni di euro in Assistenza € 6.529
milioni di euro in Sanità € 52
Totale  milioni di euro in prestazioni € 92.770
milioni di euro in Contributi sociali € 81.391

mezzogiorno/media del nord più il centro
(divario in milioni di euro)
milioni di euro in Previdenza -€ 18.517
milioni di euro in Assistenza -€ 1.403
milioni di euro in Sanità -€ 11
Totale  milioni di euro in prestazioni -€ 19.930
milioni di euro in Contributi sociali -€ 35.091

variazione %
mezzogiorno/media del nord più il centro
milioni di euro in Previdenza -27,4
milioni di euro in Assistenza -27,4
milioni di euro in Sanità -26,8
Totale  milioni di euro in prestazioni -27,4
milioni di euro in Contributi sociali -75,8

Signore e Signori, benvenuti al Nord! Ed il Ciriello termina come meglio non poteva:
“Il dato si “corregge” leggermente se viene letto non in funzione geografica (cioè, con riferimento alle regioni), ma con riguardo alla popolazione residente. Infatti, in tal caso, il divario tra i dati resta ma si riduce: al Sud, ogni 100 abitanti, ci sono 15 invalidi che percepiscono un’indennità; in tutt’Italia se ne registrano 12.”
No comment. Gli piace scherzare.

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