sabato 13 novembre 2010

Rifiuti: a Napoli ancora 1.200 tonnellate di “monnezza” per le strade


13 novembre 2010 | 10:19
Sono ancora 1200 le tonnellate di rifiuti accumulate lungo le strade di Napoli. Nella tarda serata di venerdì i mezzi dell’Asia hanno raccolto poco più di 1050 tonnellate, di cui 700 sversate nella discarica di Chiaiano e la rimanente parte nell’impianto Stir di Caivano.
L’assessore all’Igiene Urbana, Paolo Giacomelli, che questa mattina è stato impegnato in un sopralluogo nei quartierI dove il disagio è più grave, non nasconde la sua preoccupazione. Per azzerare le giacenze dovrebbero essere garantita il pieno esercizio degli impianti Stir di Giugliano e Tufino che però hanno i magazzini della ‘frazione umida’ pieni e che, pertanto, non possono ricevere a pieno regime altri rifiuti.
Non va meglio, purtroppo, anche in diversi comuni della provincia, ad iniziare da Giugliano dove la scorsa notte i cassonetti non sono stati svuotati. Lo sversamento ha subito un forte rallentamento dopo la chiusura per saturazione del sito di trasferenza di Taverna del Re, alla periferia di Giugliano.

Campania, il maxideficit non frena
i benefit dei consiglieri: c'è anche l'iPad
NAPOLI (14 novembre) - Frigobar, iPad, computer a scelta, ma sempre dei tipi più innovativi. E ancora telepass, viacard, due tesserini di riconoscimento e uffici di superlusso, con poltrone e arredi di prima scelta: nella Campania del deficit alle stelle, i sessanta consiglieri regionali possono contare su dotazioni di tutto rispetto, del costo di mezzo milione.
L’elenco dei benefit è folto e a dire il vero si presenta anche alquanto bizzarro, ma è assicurato da una precisa delibera approvata il 28 settembre scorso, con la quale l’ufficio di presidenza della Regione Campania ha regolamentato all’unanimità l’assegnazione di arredi e attrezzature. E non manca neanche il disco auto «Regione Campania» da poter esibire per passare ovunque senza problemi.
Il lusso è anche quello di poter scegliere: meglio il computer portatile, il notebook per la precisione, o l’iPad della Apple? È il dubbio che in queste ore vivacizza la vita dei consiglieri regionali. Gli uffici hanno lasciato un’ampia libertà di scelta. «I rispettivi costi sono abbastanza simili», precisa in una lettera datata 8 novembre il dirigente del settore.
«Quisquilie e pinzillacchere», direbbe il grande Totò se potesse leggere l’elenco dei beni (o dei benefit) in dotazione ai sessanta consiglieri della Campania. L’elenco è contenuto della delibera numero 54 del 28 settembre 2010 con la quale l’Ufficio di presidenza (unico assente il questore Francesco Nappi) ha regolamentato all’unanimità l’assegnazione di arredi e attrezzature. I consiglieri che ricoprono incarichi istituzionali (i sette componenti dell’Ufficio di presidenza, i dodici presidenti di commissione, gli otto capigruppo) si fregano le mani perché possono avere di più dei consiglieri semplici. La bandiera, per esempio. Anzi, le bandiere: ai big spetta un trittico Italia-Regione-Unione europea.
E vogliamo parlare del frigobar? Poiché è scomodo chiamare il bar al piano (peggio ancora alzarsi e scendere) per sorseggiare un drinkerino o mangiare uno yogurt meglio tenere tutto a portata di mano. Ma non finisce qui. Passi per il televisore e il fax e pure per due telefoni fissi digitali e passi pure per il computer fisso. E passi anche per il telefonino. Ma lo studio dirigenziale? Ne hanno diritto tutti i consiglieri. È così composto e la cosa ci ricorda l’esilarante Fantozzi ragionier Ugo che racconta dell’ufficio del megadirettore generale: scrivania, trittico di poltrone in pelle, divano a due posti in pelle, mobile basso a quattro ante, appendiabito, armadio libreria. Ci manca solo la pianta di ficus.
Ovviamente questo studio dirigenziale va corredato di optional. Ecco allora un bel completo da scrittoio. In pelle ovviamente. Sì, l’oggetto in pelle è uno status symbol, forse fa sentire più importanti: in pelle è infatti anche il tesserino di riconoscimento. Uno dei due tesserini, in verità, perché per farsi riconoscere i consiglieri hanno in dotazione pure il più proletario badge.
Fonti:
http://www.blitzquotidiano.it/ambiente/rifiuti-napoli-monnezza-strade-discarica-638582/?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+blitzquotidiano+%28Blitzquotidiano%29

Rifiuti, lo sfogo di Bassolino “Io attaccato, Berlusconi no”
13 novembre 2010
(di Roberto Fuccillo da la Repubblica Napoli)
«QUALCUNO nutre l´illusione di poter lasciare Napoli a se stessa. Ma Napoli, per il suo peso e il suo valore anche internazionale, sarebbe un problema per il governo nazionale oltre che per quello locale». Antonio Bassolino tira fuori la zampata. La Napoli di oggi non è molto diversa da quella che gli costò voti, popolarità e peso politico. I rifiuti obbligano allo slalom anche chi si avventura nella centralissima sede della sua Fondazione Sudd, dove si discute di un libro sulla pianificazione del territorio del suo ex assessore Gabriella Cundari.
Bassolino lo sa, e ammonisce: «Se non si interviene si può arrivare a una situazione peggiore di tre anni fa. Allora si fecero comunque leggi importanti. Ci fu corresponsabilità, Berlusconi e il governo a un lato del tavolo, io e i sindaci all´altro. Oggi invece sembra prevalere lo scaricabarile». Sicché, invece di usare la spazzatura in chiave elettoralistica per dare l´assalto a Palazzo San Giacomo, Bassolino consiglia a Berlusconi: «Fossi in lui chiamerei Bersani, che oggi ha detto cose importanti («il governo ha fallito», ndr), e tenterei di lavorare insieme. E se c´è chi vuole lucrare elettoralmente, vada a casa». Un invito a un patto bipartisan: tenere fuori dalle liste chi mesta nel torbido, «e vediamo se i rifiuti finiscono di essere giacimenti elettorali».
Un affondo che viene accolto dall´uditorio con il sollievo tipico di chi, essendo stato messo in croce per molto tempo, può tentare almeno in parte di rovesciare il teorema. Non a caso solleva applausi ogni reclamo di Bassolino sul fatto che «è difficile sostenere che da sinistra sia stato fatto a Berlusconi anche solo un millesimo di quello che venne fatto a me dal centrodestra e dal centrosinistra», oppure che «nel centrodestra non c´è certo oggi il fuoco amico che avemmo noi contro».
Resta l´accusa al centrodestra di giocare un gioco infido e pericoloso. E allo stesso Berlusconi di avere in passato «suonato la grancassa mediatica per ottenere tutto il possibile elettoralmente». Strategie poco lungimiranti, come quelle che non affrontano il «filo rosso che unisce il Veneto al Sele e a Pompei». Anche il dissesto idrogeologico è questione nazionale, perché anche in Veneto «si costruiscono fabbrichette e case sotto il livello dei fiumi». Un Bassolino di stampo ministeriale, che difende anche i suoi quindici anni di governo: «Noi avanzammo un´idea urbanistica, quella di innestare anche ceto medio nelle periferie, e farne delle cerniere pluriclasse dell´area metropolitana. Ci venne meno l´economia, ma l´idea c´era. Quali sono le idee nuove di città e regione ora? Stento a vederne».
 

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