martedì 15 febbraio 2011

Federali del Mattino. Linea Gotica: almeno in questa occasione lasciamo la stupidità in soffitta e reagiamo civicamente...da uomini con schiena dritta, dotati di veri attributi e biglie d'acciaio, e non con le solite e pavide Palle di Velluto. 15 febbraio 2011.

Sezione Forza Luis, chi la dura la vince:
1. Bozen. Unità, nessun compromesso in giunta: gli assessori italiani non rappresenteranno la Provincia.
2. Roma. Polemica tra Maroni e la commissaria Ue sugli immigrati.

Sezione il Partito e’ deceduto, citta’ aperta:
3. Bologna. Servizio civile, quei laureati in coda all'Arci per 430 euro.
4. Bologna. Bologna città aperta.
5. Bologna. La Cancellieri dribla: "Non ho ancora niente da dire".
6. Rimini. La medaglia della Linea Gotica.

Sezione alla canna del gas:
7. Nova Gorica. Gli anziani in pullman al casinò. una notte per giocarsi la pensione.
8. Treviso. Electrolux, Zaia: lavoro prima ai Veneti.
9. Perugia. Quell’uomo nuovo tra gente vecchia.
10. Napoli. Arriva anche il «condono» dei manifesti.
11. Caserta. Sel contro il pedaggio a Caserta Sud:
12. Potenza. Indennità: i nodi al pettine e il ruolo della Chiesa.
13. Catanzaro. Bit Milano 2011, anche la Calabria in vetrina.
14. Palermo. Emigrati all'estero siciliani al primo posto.
15. Roma. Immigrazione, Berlusconi in Sicilia. Maroni: 'Chiederemo 100 mln all'Ue'.
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Sezione Annalisa:
16. Locri. Io, Annalisa, salvata dai medici di Locri.
1. Bozen. Unità, nessun compromesso in giunta: gli assessori italiani non rappresenteranno la Provincia. Nessun passo indietro da parte del presidente della Provincia Luis Durnwalder. Questa mattina in giunta non è stato trovato il compromesso auspicato dall'Obmann della Svp Richard Theiner che prevedeva una "partecipazione istituzionale in rappresentanza dell'ente Provincia" degli assessori di lingua italiana alle celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia. «Bizzo e Tommasini - ha spiegato il presidente Durnwalder - parteciperanno alle celebrazioni come esponenti del gruppo italiano ma senza delega a rappresentare la Provincia nel suo insieme». 14 febbraio 2011
2. Roma. Polemica tra Maroni e la commissaria Ue sugli immigrati. «Come la caduta del Muro di Berlino» Polemica tra l'Italia e la Commissione europea sul tema degli immigrati. «Non è vero che l'Italia ha rifiutato l'aiuto offerto dalla Commissione europea per fronteggiare l'emergenza sbarchi dalla Tunisia». Così Isabella Votino, portavoce del ministro dell'Interno, Roberto Maroni, commenta le affermazioni del portavoce, peraltro un italiano. della commissaria europea Cecilia Malmstrom. Mentre il ministro degli Esteri, Franco Frattini, è in missione a Tunisi.  «Maroni e Malmstrom - spiega la portavoce del ministro dell'Interno - si sono sentiti sabato scorso e il ministro ha avanzato alcune richieste, peraltro non nuove: l'intervento di Frontex per controllare il Mediterraneo, gestire i centri per gli immigrati e rimpatriare i clandestini, nonchè il rispetto del principio del 'burden sharing', che cioè siano tutti i Paesi dell'Unione a farsi carico di rifugiati e clandestini». «Rispetto a queste richieste - continua la portavoce - per ora non abbiamo avuto risposta. In ogni caso - aggiunge - non è nostra intenzione polemizzare con la commissaria Malmstrom, che anzi Maroni ha più volte elogiato, ma la critica è rivolta più in generale all'Europa, dalla quale ci aspettiamo che passi dalle parole ai fatti, dando risposte concrete alle richieste da tempo avanzate dall'Italia».
Ma la polemica non sembra chiusa. Secondo quanto riferiscono fonti della Commissione all'agenzia Agi, l'Italia non ha chiesto ufficialmente nessun intervento, nemmeno quello dell'Agenzia Frontex, che è l'autorità comunitaria che si occupa dei controlli e della sorveglianza sulle frontiere esterne europee. A Bruxelles si apprende inoltre che i contatti fra la Commissione e le autorità italiane, sabato scorso, sono stati a tre livelli: quello politico, con una telefonata della commissaria Malmstrom e il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, e due a livello amministrativo e di servizi della Commissione. In tutti i casi, la risposta italiana è stata «no grazie».
Riunione sullo stato di emergenza. Oggi pomeriggio al Viminale, il ministro dell'Interno Roberto Maroni, al termine della riunione sullo stato di emergenza per l'afflusso di cittadini extracomunitari e del Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica, terrà a partire dalle 18, una conferenza stampa.
Maroni riferisca in Parlamento sulla questione immigrati. Chiede invece il segretario Pd, Pier Luigi Bersani. «Abbiamo chiesto che il ministro Maroni venga in Parlamento e ci spieghi perchè si pone un problema serio e dobbiamo dare una mano tutti ad affrontarlo», dice Bersani commentando gli sbarchi degli immigrati nordafricani a Lampedusa. «E' giusto - ha osservato- invocare la presenza dell'Europa, tuttavia anche questi episodi fanno vedere che contiamo sempre meno sia in Europa che nel Mediterraneo». Per Bersani, «siamo soggetti impreparati agli eventi mentre dovremmo essere protagonisti perchè siamo primi e secondi partner di tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. E sull'Egitto, di cui siamo i secondi partner commerciali, non abbiamo saputo dire una parola».
«E' il nuovo '89». «Siamo di fronte alla caduta del muro di Berlino del Maghreb, è il nuovo '89», ha spiegato il ministro Maroni, ai microfoni di Sky Tg24, chiedendo la «convocazione urgente» del Consiglio europeo dei capi di Stato e di governo per «darsi una strategia» nel contrasto all'immigrazione. Maroni ha detto anche di aver «sentito il presidente del gruppo Ppe, Mario Mauro, che ha chiesto la convocazione urgente del Consiglio europeo dei capi di Stato e di governo, condivido questa richiesta perché siamo di fronte alla caduta del muro di Berlino del Maghreb è il nuovo '89» e l'Europa deve darsi una strategia. 14 febbraio 2011
3. Bologna. Servizio civile, quei laureati in coda all'Arci per 430 euro. È sempre più una seconda strada per chi cerca lavoro. Oltre 1000 domande per 278 posti. «Oramai mi sembra che il servizio civile sia diventato un imbuto per ragazzi adulti molto specializzati che non riescono a inserirsi nel mercato del lavoro». Nicoletta Landi, 27 anni, due lauree in antropologia con 110 e lode, un master da educatrice parla inglese, francese, olandese e spagnolo. Ha passato i due anni successivi alla consegna della pergamena a mandare curricula in giro per la città. Nessuna risposta e quindi ha deciso di virare sul servizio civile. «Non l’ho fatto per volontariato ma per imparare un lavoro». Nicoletta ha cominciato il mese scorso e continuerà per i prossimi dodici. Con la cooperativa sociale Csapsa si occupa dell’inserimento lavorativo e dello sviluppo dell’autonomia di ragazzi con lievi di disabilità. L’altra metà del suo tempo lo passa in un centro di Casteldebole dove si occupa dei ragazzi del quartiere. Trenta ore di lavoro alla settimana per uno stipendio di 430 euro al mese. «L’università non ci dà una professione, non prepara per l’inserimento nel mercato del lavoro. Ho provato per due anni a mandare curricula alle cooperative della città ma non ho ricevuto nessuna risposta, nemmeno per un colloquio — continua Nicoletta —.Così ho deciso di provare il servizio civile. Si tratta di un’esperienza umana molto intensa che mi sta insegnando concretamente un mestiere». Un racconto che segna il cambio di passo nel senso che il servizio civile ha assunto ora. Negli anni 80 combaciava con l’obiezione di coscienza antimilitarista. Ora, dopo l’abolizione del servizio militare di leva, è diventato una forma di apprendistato per una generazione che, complice la crisi, davanti al mercato del lavoro trova un muro spesso insuperabile. Nella serie storica degli ultimi tre anni si capisce chiaramente. Da un lato cresce (e parecchio) il numero dei ragazzi che fanno domanda mentre si riduce sensibilmente la quantità di posti disponibili.
A livello nazionale le associazioni accreditate hanno presentato progetti per assicurare un posto a 40.000 giovani tra i 18 e i 28 anni d’età. Il fondo unico per sostenere il servizio civile ha finanziati appena 10.000 posti. I numeri bolognesi (città, provincia e il comprensorio imolese) dicono che nel 2010 sono stati 278 i posti disponibili. Ma le richieste sono state molto superiori: quattro volte tanto.
Sotto le Due Torri l’Arci Servizio Civile la fa da padrone. Nel 2010 le posizioni aperte dall’associazione erano 113 mentre le richieste sono state 425. Un dato maggiore rispetto all’anno precedente. Quando i posti erano 145 a fronte delle 373 domande. Nel 2008 i numeri parlano di 88 posti c'erano 222 richieste. «Il fenomeno più evidente è l’innalzamento dell'età media. Più si alza l’età più cresce il livello di titoli di studio», racconta Michele Girotti, il responsabile di Arci servizio civile. A Bologna nel 2007 chi faceva domanda aveva un’età media di 23 anni. Nel 2010 siamo passati a 24. I giovani selezionati nel 2007 avevano 24 anni mentre adesso ne hanno 25. «Numeri che ci dicono che esistono ancora ragazzi con interessi e senso civico che cercano di trovare una strada attraverso i progetti nel sociale. Proprio per questo motivo i tagli del governo al fondo nazionale sono molto gravi», spiega Stefano Brugnara, presidente dell’Arci bolognese. Marco Madonia
4. Bologna. Bologna città aperta. Al via il bando per il cartellone estivo: cercansi progetti «ingegnosi». Felicori: «Metteremo a disposizione spazi insoliti e inusuali». Spazio alla creatività, in vista dell’estate. Di fronte alle casse semivuote degli enti locali, l’area Cultura di Palazzo d’Accursio fa buon viso a cattivo gioco e lancia per tempo il suo appello alle realtà culturali (istituzioni, fondazioni, associazioni, gruppi, cooperative di qualsiasi dimensione e campo artistico) affinché inviino in Comune le loro proposte, ilm più possibile «ingegnose» per il cartellone estivo. «Non penso che avremo a disposizione più dei 250 mila euro che abbiamo speso l’anno scorso — anticipa il direttore del settore Mauro Felicori — ma offriamo soprattutto spazi, non solo le piazze, ma gli angoli meno conosciuti, i più inusuali. Ci aspettiamo suggerimenti molto fantasiosi e originali». L’avviso di gara scadrà alle 12 del 4 aprile. I soldi sono pochi per tutti, cosa offre il Comune a chi presenta buoni progetti? «Spazi, aree centrali e periferiche: pensiamo a iniziative diffuse. Offriamo comunicazione, promozione, finanziamenti quando è possibile oppure offriamo contatti per cercare sponsor. Il Comune da parte sua si tira indietro».
In che senso?
«Non faremo concorrenza con iniziative dirette. Piuttosto che spendere il denaro per eventi organizzati da noi, finanzieremo le realtà indipendenti che parteciperanno al bando».
Lei ha già incontrato lo scorso settembre coloro che hanno partecipato al cartellone del 2010. Qualcuno si è già fatto vivo?
«Erano circa un centinaio di persone, quell’incontro era soprattutto per ringraziarli. Ancora nessuno ha presentato progetti. Siamo solo a febbraio».
Il bando è partito in largo anticipo. Temete i soliti ritardi?
«C’è bisogno di tempo per vagliare le proposte, e soprattutto per dare risposte certe a chi poi dovrà organizzare».
Nel frattempo ci saranno le elezioni e l’insediamento di una giunta: tutto questo non fermerà l’iter?
«Non credo. Gli uffici vanno avanti autonomamente. Il nuovo sindaco si insedierà presumibilmente a giugno e troverà un’estate già programmata. Fatto salvo il diritto di apporre modifiche o integrazioni».
Altro timore: non si rischia un’accozzaglia di appuntamenti di cui molti di scarso interesse?
«Un criterio di scelta è proprio la qualità. Anche l’anno scorso, pur con lo scarso budget, abbiamo avuto una bella estate proprio valorizzando i soggetti cittadini. L’Estragon, ad esempio ha gestito un’area in via Filippo Re, il "Botanique" che offriva il palco alla musica indipendente della città. Il Comunale ha fatto la sua stagione al San Martino e sono solo esempi».
Non sono mancate però le polemiche sulla povertà del programma...
«Non condivido. È stata un’estate di qualità e le risorse non ci permettono, ad esempio, di organizzare grandi eventi. Non possiamo permetterci cartelloni molto fitti. Sarà anche il 2011 senza vip ma grandiosa dal punto di vista della qualità e dell’originalità. A dire il vero, un grande evento l’anno scorso c’è stato: la tre giorni di carta bianca di Cristina Zavalloni».
Possono accedere alla «gara» anche realtà non cittadine?
«Perché no? Noi valorizziamo le nostre risorse ma non diciamo no a chi viene da fuori e vuole offrire un contributo alla città»
Ha qualche idea per stimolare la creatività dei soggetti che dovrebbero partecipare?
«Mi piacerebbe, ad esempio, che anche l’Istituzione biblioteche avanzasse la sua proposta. Magari utilizzando il cortile dell’Archiginnasio, che i cittadini amano frequentare. Si possono inventare anche posti nuovi. Noi intanto teniamo aperti i musei di sera, lo faremo per tutta l’estate».
Resteranno gli appuntamenti storici come il cinema in piazza Maggiore?
«Sì, quello resterà. Fa parte di quelle iniziative con budget propri dell’istituzione che li organizza. In questo caso la Cineteca».
Da più parti si invoca anche il ritorno di Scandellara. Era un festival rock storico..
«A me piacerebbe molto che tornasse. Presentino un progetto: parliamone».
Vorrebbe vedere più musica, più teatro, arte o che altro?
«Il pubblico è plurale le offerte culturali devono essere il più plurale possibile».
Più per il pubblico cittadini o per il turista?
«Il cartellone estivo da solo non può essere traino per il turismo».
Fino a due anni fa il marchio dell’estate era la pecora Bè. A Capodanno è stata bruciata la rana...Avete in mente un altro animale per i mesi caldi del 2011?
«La rana è simbolo di miseria, non la voglio più vedere . Ad ogni modo è presto per pensare al marchio». Luciana Cavina
5. Bologna. La Cancellieri dribla: "Non ho ancora niente da dire". Bolognesi dite la vostra. "State tranquilli che quando avro’ qualcosa da dire, lo saprete”. E’ di poche parole il commissario di Bologna, a proposito dell’ipotesi di candidatura a sindaco che nelle ultime settimane e’ andata intensificandosi. Bologna, 14 febbraio 2011 - “Non ho nulla da raccontare. State tranquilli che quando avro’ qualcosa da dire, lo saprete”. E’ di poche parole il commissario di Bologna, Anna Maria Cancellieri, a proposito dell’ipotesi di candidatura a sindaco che nelle ultime settimane e’ andata intensificandosi.  Nonostante per la decisione si parli di tempi molto brevi. Dopo aver ringraziato sabato i cittadini che insistono perche’ faccia il grande passo, ed essersi presa un paio di giorni per fare alcune valutazioni e riflessioni, oggi Cancellieri non ha lasciato trapelare nulla sulle proprie intenzioni. A margine di una conferenza stampa in Sala Borsa, in compagnia del rettore dell’Alma Mater, Ivano Dionigi, il commissario si e’ rivolta in modo deciso ai cronisti che piu’ di una volta hanno provato a chiederle se ci fossero novita’ in merito alla sua candidatura. “Ho detto che oggi non ho nulla da dire”, ha ribadito Cancellieri, abbandonando l’Urban center dentro Sala Borsa sempre sotto braccio a Dionigi.
6. Rimini. La medaglia della Linea Gotica. La Provincia sta per essere insignita dell'onor civile per il suo passato durante la Seconda guerra mondiale. RIMINI - La Linea gotica torna a Rimini sotto forma di onorificenza affissa sul gonfalone. La Provincia è pronta infatti ad essere insignita della medaglia d'oro al merito civile, proprio per quel passato recente che durante la Seconda guerra mondiale la vide in prima linea "nell'alleviare le altrui sofferenze e nel soccorrere chi si trovasse in stato di bisogno". Proprio questi i motivi di distinzione che hanno portato il presidente della Provincia Vitali e Paolo Zaghini, presidente dell’Istituto della Storia della resistenza e dell’Italia contemporanea, ad incontrare a Roma i consiglieri del Presidente della Repubblica, Pasquale Cascella e Alberto Ruffo, per definire il percorso amministrativo che dovrà portare all’assegnazione alla Provincia di Rimini della medaglia d’oro al merito civile. Visto il positivo esito dell’incontro, il prossimo passaggio sarà la consegna formale dell’intera documentazione richiesta, per la quale sono già stati attivati gli uffici competenti.
7. Nova Gorica. Gli anziani in pullman al casinò. una notte per giocarsi la pensione. Viaggio sul bus che, una volta al mese, dall'Emilia Romagna porta gli over 60 a Nova Gorica. Da Friuli, Veneto, Lombardia gli italiani arrivano in massa, presto anche dall'Abruzzo. "Con soli 20 euro ti portano fin là, offrono la cena, ti fanno sedere ai tavoli". di JENNER MELETTI. NOVA GORICA - "Ma lei non lo prende il gratìn, il gratta e vinci? Per avere fortuna, le mani bisogna scaldarle subito". Area di servizio Calstorta sud, sulla Venezia-Trieste. Prima sosta per il pullman dei nonni che vanno a giocarsi la pensione al casinò in Slovenia. "Con il gratìn non ho vinto niente - dice Ida, pensionata in trasferta - e questo non è un bel segno". Ma l'avventura deve ancora cominciare e sul pullman extralusso c'è allegria. Davanti c'è una notte al casinò Perla, sognando che la pallina della roulette si fermi sul tuo numero, che la slot machine si metta a suonare e annunci ai giocatori vicini, pieni di invidia, che hai vinto centomila euro; che il banco del poker ti regali una scala reale... Dicono che da vecchi si torna bambini e stavolta al Paese dei Balocchi si arriva in corriera. "Bisogna usare la testa - ammonisce Alessio, 72 anni, una vita passata a coltivare campi - altrimenti ti puoi fare del male. Ma se non superi il budget che ti puoi permettere, se quando perdi non ti metti a raddoppiare la posta fino a quando non sei rovinato, allora ti puoi anche divertire".
Partenza da Concordia alle 14, ci si ferma a Mirandola, Poggio Rusco, Sermide per raccogliere altri aspiranti milionari. Viaggi in corriera o treno si facevano anche una volta, in queste terre piatte fra il modenese e il mantovano, ma le mamme delle "ragazze" che oggi vanno al casinò allora partivano per le risaie di Vercelli. "Io sono qui - racconta E., 68 anni - per la prima volta. Con soli 20 euro ti portano fino là, ti offrono la cena, ti fanno entrare al casinò. In fin dei conti, sarà un sabato sera diverso". Quattro pullman al mese, quelli organizzati dalla Furgytour di Pegognaga. "Abbiamo iniziato nel 2004 - dice Ilaria Furgeri, titolare dell'agenzia assieme al padre Gianni, che oggi è l'autista - proprio con i viaggi a Nova Gorica. Il primo giovedì di ogni mese partiamo con due pullman. Fino a tre mesi fa era solo uno ma adesso abbiamo raddoppiato. Meno soldi ci sono in giro, più la gente tenta la fortuna. Sono tutti pensionati, i nostri clienti. Spero che stiano attenti, che non spendano troppo. Ma il casino Perla è il grande d'Europa, quando sono là dentro non riusciamo certo a seguirli".
Solo 15 euro, per le partenze del giovedì. Vengono in mente le gite delle pentole, quando con 5 mila lire ti portavano un'ora al lago di Garda dopo averti tenuto sei ore seduto in un ristorante a venderti tegami e coperte di lana Merinos. "Certo i nostri prezzi sono bassi perché abbiamo un contratto con il casinò. Come potremmo con una cifra così bassa offrire viaggio, cena e assicurazione?". Insomma, la rete è gettata e noi sul pullman ci sentiamo un po' i pesci in attesa. "Abbiamo agenzie collegate con noi - dice Susana Pavlin, del gruppo Hit, che gestisce i casinò di Nova Gorica - in Friuli, Lombardia, Veneto ed Emilia. Adesso stiamo partendo anche l'Abruzzo. Già adesso dall'Italia arrivano mille pullman all'anno. Gli anziani non guidano volentieri, noi andiamo a prenderli".
"Siamo arrivati, a tutti buona fortuna". "No, non si dice così. Al massimo in bocca al lupo". Si è trattati bene, nel grande casinò. Per tutti, una "Privilege card", che promette "più gioco, più premi, più privilegi". Quando giochi, ti offrono da bere gratis. Cena alla 19, al self service. Maccheroni e risotto, hamburger e patate... "No, la verdura no, non è compresa". A un tavolo ci sono Alberto, Sira, Assunta, Laura, tutti neofiti. "Al sabato andiamo sempre a ballare al Jolly di Roncoferrara, siamo venuti a vedere cosa succede qui". In un altro tavolo, gli habitué. Non hanno molta voglia di parlare. In fondo, si tratta di soldi e ognuno si deve fare gli interessi suoi. Ma Elvino ed Ida, da Poggio Rusco, non hanno nulla da nascondere. "Guardi, qui si gioca e si perde, quasi sempre. Se qualcuno vince, lo dice a tutti. Se perde, dice che ha pareggiato. Ma poi, in confidenza, sai che qualcuno si rovina davvero. Se sei un pensionato e perdi 1.500 euro in una sera, è un bel dramma. E noi sappiamo che queste cose sono successe e succedono. I nostri figli sanno che siamo qui, ma preferirebbero che fossimo a cena con gli amici. Ma noi veniamo qui con tot soldi e cerchiamo di non perderli tutti".
Il casinò è un labirinto di slot machine. Sembra davvero il Paese dei Balocchi. Diamond Quenn, Cleopatra, Twin Win, Abracadabra... Su ogni macchinetta, la cifra promessa al momento: 9.083 euro, 16.372 euro... Ogni clic costa da 1 cent e 2 euro. Ma a perdere 50 euro bastano pochi minuti. Mai credere a un giocatore - sia pure dilettante - di casinò. "Guardi, ho già perso 75 euro. Adesso mi faccio una giocata al Bingo e poi basta". Ma lo vedi un'ora più tardi alla roulette dove la giocata minima è di 2 euro e la massima di 200. Vedi un altro che ci prova al Double Deck, minimo 20, massimo 500 euro. Quasi tutti italiani, le migliaia di giocatori, e a loro non si fa mancare nulla. La partita Roma - Napoli sugli schermi, e poi l'invito all'arena, con la "sfilata di intimo" che - dice l'annunciatrice - "ai maschietti piace tanto".
Appuntamento alle 2 nella grande hall e qui nessuno parla, e non solo per stanchezza. Dialoghi sottovoce. "Come ti è andata?". "Parliamo d'altro". "Andiamo via proprio adesso che la macchinetta buttava bene?". Tutti sul pullman, mentre continuano ad arrivare le Bmw da Treviso e Parma, con i boys che aprono la portiera e vanno a portare l'auto nel parcheggio. Non c'è nebbia, solo pioggia. Le fermate a Sermide e Poggio Rusco. L'arrivo a Concordia, alle sei e un quarto. Sedici ore fa, alla partenza, un uomo cattivo, vedendo arrivare il pullman, davanti al bar Luciana aveva detto: "Ecco la corriera dei polli". Per fortuna c'è ancora buio. E il bar è chiuso.  (14 febbraio 2011)
8. Treviso. Electrolux, Zaia: lavoro prima ai Veneti. Il governatore: salvaguardare il posto di chi è nato qui o pur venendo da fuori è integrato. "Noi siamo per prima il Veneto, il che significa prima i cittadini del Veneto all'interno dei quali ci sono anche i cittadini stranieri che sono venuti qui e si sono integrati ed hanno fatto una scelta di vita". E' il commento del presidente del Veneto, Luca Zaia, ad una dichiarazione fatta dal capogruppo consiliare della Lega Nord del Friuli Venezia Giulia, Danilo Narduzzi, secondo il quale le persone da licenziare, fra gli esuberi annunciati qualche giorno fa dai vertici di Electrolux, si dovrebbero scegliere prima i cittadini immigrati. "L'occupazione - ha proseguito Zaia - dev'essere garantita prima ai cittadini di un territorio. Che siano originari o siano venuti da immigrati ma che 14 febbraio 2011
9. Perugia. Quell’uomo nuovo tra gente vecchia. Annibale Mariotti, precursore degli eroi unitari e irredentisti dell’800, cercò di modernizzare Perugia. Regione14.02.2011. Non molti uomini hanno il dono di vivere nel proprio secolo anticipando quello successivo. Annibale Mariotti, pur rimanendo fortemente legato alla realtà locale, fu tra questi: “un uomo nuovo tra gente vecchia”, come fu definito. Colse l’evoluzione culturale incarnata dall’Illuminismo e i venti del rinnovamento sociale portati dalla rivoluzione americana e da quella francese. La sua stessa parabola di vita, con la piena e convinta adesione alla Repubblica giacobina fino all’estrema conseguenza del carcere e della morte, lo rende, di fatto, un precursore degli eroi unitari e irredentisti dell’800. Annibale Mariotti era un medico dagli orizzonti culturali ampi, pieno di interessi culturali non limitati ai rigidi steccati della professione. Si occupò, infatti, di filosofia, storia, botanica, filologia, fu poeta di discreto livello ed entrò in contatto con molti dei principali intellettuali del suo tempo. Tra i meriti, gli si può ascrivere quello di aver cercato di modernizzare culturalmente e socialmente la propria città: il tentativo di conciliare il moderno sapere medico e scientifico pur all’interno del clima dello Stato pontificio, le idee politiche liberali e illuminate, una visione della società fondata sulla centralità della nascente e culturalmente viva borghesia, dovevano essere concetti particolarmente avanzati per la Perugia in cui Mariotti era nato nel 1738. Una città di neanche quindicimila abitanti, governata dalla Chiesa e dalla nobiltà civica, economicamente e culturalmente stagnante e ripiegata nel proprio provincialismo. Figura chiave nella crescita umana e culturale di Annibale Mariotti fu il padre, Prospero, professore di medicina e botanica dell’Università di Perugia, che gli trasmise la passione per i classici, e che lo indirizzò verso la laurea in medicina, conseguita nel 1754 a soli sedici anni. Dopo aver vissuto per qualche anno a Roma per completare la propria formazione filosofica e scientifica, Mariotti tornò a Perugia nel 1758 per iniziare l’attività di docente alla facoltà di medicina. Vi rimase poco, attratto dalla sete di conoscenza, tra il 1761 e il 1763, Mariotti soggiornò a Bologna, Padova, Pisa e a Parma, rimanendo affascinato dal clima effervescente e moderno della città ducale. Rientrato definitivamente a Perugia, riprese l’insegnamento e la professione, dedicandosi a una vastissima produzione letteraria: scrisse tre importanti lavori scientifici sul pane durante gli anni delle carestie che afflissero i territori del perugino, curò delle lunghe ricerche biografiche sui più importanti personaggi della storia cittadina e pose le basi per le sue future ricerche storico-artistiche su Perugia. Nel 1778 lo si trova tra i principali ispiratori dell’ambizioso progetto di edificazione, avvenuta in poco più di due anni, del nuovo teatro del Verzaro, poi dedicato a Morlacchi, una sfida con la quale la borghesia civica composta da intellettuali e liberi professionisti, dimostrava la propria forza economica e sociale nei confronti della nobiltà e dell’apparato clericale cittadino, tenutari del monopolio della vita politica cittadina. Quando nel 1789 la società “dei Caratanti” propose a Papa Pio VI di prosciugare il lago Trasimeno, Mariotti, all’epoca uno stimato professore universitario, fu il principale oppositore del progetto contro il quale scrisse le “Riflessioni sul disseccamento del lago Trasimeno oggi detto di Perugia”. A ricordo di questo sua battaglia, il Comune di Passignano sul Trasimeno ha peraltro recentemente deciso di intitolargli i giardini pubblici del lungolago. L’evento storico legato indissolubilmente alla vita di Annibale Mariotti rimane però la Repubblica giacobina, sorta durante i diciotto mesi dell’occupazione francese di Perugia. Ritenendo che fosse l’occasione per quelle riforme sociali inseguite per tutta la vita, accettò prima di far parte dei diciassette cittadini del Consiglio dei Municipalisti, poi di diventare Prefetto Consolare del Dipartimento del Trasimeno, uno delle otto ripartizioni in cui era diviso il nuovo stato corrispondente - grosso modo - a una grande fetta dell’attuale provincia di Perugia. Nella nuova veste, Mariotti abbassò il prezzo di sale e pane per aiutare le classi più povere, cercò di migliorare la situazione dei carceri e degli ospedali perugini, preservò gli archivi e le biblioteche, cercò di sviluppare l’economia dei territori intorno al lago Trasimeno, persuase le truppe di occupazione a rispettare il comune sentire religioso. Particolare attenzione la rivolse all’Università - di cui era stato nominato direttore degli studi - sostenendo una riforma dell’Ateneo che sopravvisse ben oltre i tempi e gli uomini che l’avevano generata. Nell’agosto del 1799, l’esercito sanfedista aretino, con l’appoggio austriaco, riportava Perugia sotto il controllo dello Stato della Chiesa, che perseguì i collaboratori dei francesi. Mariotti, già sessantenne, fu incarcerato in condizioni disumane prima a Perugia e poi ad Arezzo, infine fu posto agli arresti domiciliari nella sua casa del Pantano, dove scrisse la sua difesa processuale - Parlata intorno alcune imputazioni che si credono date ad Annibale Mariotti per supposto reo di giacobinismo - che per molti versi rappresenta il suo testamento ideologico. Il 10 giugno 1801, probabilmente fiaccato dalle privazioni patite in carcere, moriva Annibale Mariotti. Personaggio scomodo, precursore dei tempi, Perugia per un po’ volle dimenticarlo salvo poi riscoprirlo conquistata l’unita nazionale. Nel 1865 gli fu intitolato il liceo classico cittadino, un nome che resiste ancora oggi.
10. Napoli. Arriva anche il «condono» dei manifesti. Emendamento bipartisan per sanare le violazioni in materia di affissioni elettorale. Basterà pagare 1000 euro. NAPOLI - C'è anche una sanatoria per i manifesti politici abusivi, nel decreto legge «milleproroghe». Nel pacchetto degli emendamenti approvati dalle commissioni Bilancio e Affari costituzionali del Senato c'è infatti un emendamento, a firma di Mario Gasbarri (Pd) e Francesco Casoli (Pdl), che prevede un condono a partire dal 28 febbraio 2010. La proposta di modifica, gia' contenuta nel milleproroghe del 2008, consente di definire le violazioni «ripetute e continuate» delle norme in materia di affissioni e pubblicità di «manifesti politici ovvero di striscioni e mezzi similari». Il provvedimento - che interessa soprattutto una città come Napoli considerata la «capitale» dei manifesti abusivi - consente di chiudere i contenziosi «di ogni ordine e grado di giudizio, nonché delle somme eventualmente iscritte a titolo sanzionatorio» attraverso il versamento di 1.000 euro. Il termine per il pagamento è fissato al 31 maggio 2011.
11. Caserta. Sel contro il pedaggio a Caserta Sud: «A causa degli outlet svincolo stress». Iaccarino: «Ingiusto il pagamento del pedaggio per i pendolari per le code dirette ai mega-store» CASERTA - «Il pedaggio autostradale nella tratta Napoli-Caserta, in riferimento al casello di Caserta Sud, va abolito». E' quanto sostiene il coordinatore della sezione di Sinistra Ecologia e Libertà della città di San Nicola la Strada, Guido Iaccarino, prendendo spunto dalle continue iniziative organizzate dal Movimento Consumatori per l’abolizione del pedaggio. Iaccarino sostiene che «il pedaggio non debba essere più pagato a causa della natura della tratta di collegamento con tanti svincoli, a volte eccessivi, e che sostanzialmente portano l’automobilista a dover intraprendere un giro obbligatorio tra i vari ingressi dei centri commerciali e outlet della zona».
LA PETIZIONE- Il primo passo è, innanzitutto, la raccolta di firme per una petizione rivolta al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, al fine di abolire l’ingiusto pedaggio che pagano solamente i casertani. Poi il ripristino dell’uscita autostradale con la vecchia rotatoria per la strada Sannitica verso Caserta (vialone), per non gravare i pendolari ulteriormente della perdita di tempo, del consumo di carburante e dello stress in caso di infinite code causate dall’afflusso di autoveicoli verso i centri commerciali.
12. Potenza. Indennità: i nodi al pettine e il ruolo della Chiesa. 14/02/2011. di MAURO ARMANDO TITA. NON VOGLIAMO brandire la clava e non vogliamo infierire ulteriormente. Vogliamo riprendere, però, gli ennesimi accorati appelli, da rivolgere ai soggetti istituzionali e non, che coltivano da tempo un po' di dignità e un po' di pudore. Da secoli noi uomini di buona volontà confortati dal Quotidiano declamiamo nel deserto e urliamo alla luna, senza timori referenziali verso i cosiddetti poteri forti. Da secoli fotografiamo la società lucana nella speranza di intravedere segnali di rinnovamento nella prassi civica. Da secoli come sostiene Paride Leporace nell'introduzione alla “mia” rassegna predichiamo l'umanizzazione della burocrazia, il ricambio generazionale con giovani vogliosi di futuro lucano, la meritocrazia e l'innovazione, senza mai inseguire le veline del pastone.entrando nella carne e nel sangue dei nostri giorni. Da secoli aborriamo ogni forma di familismo amorale , di privilegi e di ipocrisie. La Corte dei Conti e tutta la stampa locale hanno smosso, in questi giorni , acque stagnanti “secolari”. Le vergognose indennità dei dirigenti regionali e quelle doppie intascate dai parlamentari, non disgiunte dalla denuncia del giornale “La Stampa” per lo scandalo dei monogruppi consiliari delle varie regioni, compresa la Basilicata...ci hanno fornito uno "squarcio" di una società tribale e feudale, dura a morire. Vantiamo diritti di primogenitura su middlescents, caste e bonificati vari. Quante volte anticipando i successi cinematografici odierni di Antonio Albanese e, sconfortati, più che mai, abbiamo fatto uso dello sberleffo comico del Marchese del Grillo e dell'on.le Cetto Laqualunque. Quante nostre provocazioni da. “Rubbia al Federalismo selvaggio” quest'ultimo mutuato sulle nostre risorse endogene, in primis , il petrolio.sono cadute nell'oblìo, con tanto amaro disappunto. Oggi le doppie indennità percepite dai parlamentari lucani hanno scosso il popolo lucano immerso in un letargo ingiustificato. Questa volta vi è un qualcosa in più. Non sono più tollerate queste disgustose sperequazioni . Il popolo bue sta prendendo coscienza. L'homo sapiens lucano, finalmente, organizza le sue capacità di pulsione. Si prende atto della cruda realtà senza se e senza ma. Il Fortino dei politici furbi e silenti non è più inespugnabile. La goffaggine non è più di casa. I nervi scoperti sono stati intaccati. Non sarà tanto facile fare proclami sui giornali . E' troppo tardi per rimediare.sarebbe stato opportuno chiedere scusa alla comunità lucana o zittire. Le giustificazioni di sorta aggravano la situazione e rincarano la dose. Per lor signori parlamentari coniugare il vissuto con il teorizzato è puro optional.In tutto questo baillame ci rattrista il silenzio della Chiesa Lucana. Cerchiamo in tutti i modi di coinvolgere le istituzioni ecclesiastiche per il loro forte ruolo esercitato sulle popolazioni lucane e per il forte radicamento sul territorio... Qualche volta ci riusciamo (vedi Morti Bianche e Ghetto di Palazzo S. G.) Per queste ragioni non abbiamo mai amato le insensibilità e le indifferenze. Non amiamo la cappa di silenzio scesa sugli “Stati Generali del Lavoro”, dopo tanta vasta eco mediatica e dopo una perdita secca di oltre 7.000 unità lavorative, da noi ripresa e denunciata, fino alla noia. Non abbiamo mai amato i preti e gli uomini della Chiesa che giustificano “le contestualizzazioni” (vedi monsignor Fisichella). Amiamo, però, da sempre i don Diana, Don Puglisi, i Don Benzi, i Don Milani, i Don Ciotti e Don Bello...La loro umiltà ci guida da sempre. Speriamo in atti e fatti concreti, speriamo in una scossa che non si cibi del solito fatalismo e del solito appiattimento sociale. Non sopportiamo più il silenzio “plumbeo” denunciato da Andrea Di Consoli e tanto meno i muti agevolati di sempre. Vogliamo una Chiesa e una Società reattiva che facciano sentire il fiatone ai demagoghi e ai politici senza scrupoli. La società , in special modo quella politica, come sosteneva Don Sturzo, non è una entità o un organismo al di sopra dell'individuo è parte attiva e integrante del suo vivere. Mancando questo elementare e sacrosanto principio, il nichilismo e il relativismo, saranno sempre più “contestualizzati” da forme di cinismo e di protervia che non possiamo più giustificare. La cultura civile e l'orgoglio devono essere patrimonio degli uomini lucani di buona volontà. Non possiamo vivere in Basilicata in una indifferenza e in un cinismo.all'infinito. A tal proposito, ob torto collo, speriamo di non essere costretti a richiamare il famoso aneddoto di Albert Einstein: «Solo due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana». E non sono sicuro della prima. Almeno in questa occasione lasciamo la stupidità in soffitta.e reagiamo civicamente...da uomini con schiena dritta, dotati di veri attributi e biglie d'acciaio e non con le solite e “pavide” Palle di Velluto.
13. Catanzaro. Bit Milano 2011, anche la Calabria in vetrina. In conferenza stampa, il presidente Scopelliti, ha annunciato la presenza della Regione Calabria. 14/02/2011 Anche quest’anno l’importante appuntamento del turismo internazionale si rinnova. A Milano, apre i battenti dal 17 al 20 febbraio la Bit, Borsa internazionale del Turismo, alla quale partecipa anche la Regione: «La Calabria sarà alla Bit di Milano. Abbiamo individuato con una delibera di Giunta a quale fiere partecipare, perchè crediamo ci debba essere una filosofia». Con queste parole il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, ha annunciato la presenza della Regione Calabria, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta a Catanzaro, proprio incentrata sul tema del turismo. Partendo dal fatto che la Regione Sicilia ha annunciato che non parteciperà alla fiera di Milano, Scopelliti ha sostenuto che «la Sicilia è più avanti; con loro, tra l’altro, condividiamo un progetto per il turismo naturalistico e religioso per 8 milioni di euro». L’obiettivo è di mettere in vetrina i luoghi che il territorio conserva, e tra le iniziative vi è anche la presentazione di un video; si tratta di un filmato di cinque minuti dedicato ai luoghi di maggiore attrazione turistica della Calabria, con la colonna sonora dei “Nuju” e del “Parto delle Nuvole pesanti”. Una sorta di documentario che sarà distribuito a tutti i 600 buyers che parteciperanno alla Borsa italiana del turismo di Milano. Anche questa iniziativa è stata presentata in anteprima a Catanzaro dal presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, dal direttore generale del Dipartimento Raffaele Rio, e dal dirigente del settore Pasquale Anastasi.
Nello spazio del Villaggio Calabria della Bit, nel corso dei tre giorni di durata della manifestazione, ci saranno momenti promozionali dedicati all’offerta marina con Diamante e la Riviera dei Cedri, alla provincia di Crotone, occasioni di incontro interregionali sulle proposte di eccellenza. Il calendario della presenza calabrese, il 18 febbraio, prevede, tra l’altro, iniziative di presentazione di attività culturali (come il 500/mo anniversario della nascita di Luigi Lilio), una conferenza stampa della Federparchi Calabria sui parchi e le aree protette e la presentazione di Onda Calabra con un workshop promosso dall’Assessorato regionale alla Cultura. Il 19 febbraio verrà presentato alla stampa l’undicesimo rapporto sul turismo in Calabria realizzato dal Dipartimento regionale mentre il 20 febbraio saranno illustrate le attività della Calabria Film Commission per il 2011.
I DATI SUL TURISMO
Nel 2010 in Calabria è stata registrata una flessione del 2,7 per cento negli arrivi e del 2,3 per cento delle presenze nel comparto turistico. Sono questi i dati emersi oggi nel corso della conferenza stampa che il presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, ha tenuto a Catanzaro per presentare la nuova programmazione del settore.
Nello specifico, la Calabria si conferma meta per il turismo di prossimità, dal momento che nel 2010 hanno alloggiato nelle strutture ricettive calabresi circa 1,488 milioni di turisti (arrivi) generando 8,257 milioni di pernottamenti (presenze). Scendono arrivi e presenze degli italiani (rispettivamente -2,5 per cento e -2,1 per cento), così come calano gli stranieri con un meno 3,7 per cento di arrivi e un -3,8 per cento di presenze. Si conferma il dato stagionale, considerato che durante i mesi di luglio e agosto si è registrato il 60 per cento dei pernottamenti dell’intero anno, con una percentuale che rispetto al 2009 è rimasta stabile per il periodo di riferimento. Le criticità maggiori, invece, si sono registrate a giugno e settembre.
«Riteniamo che la stagione degli spot televisivi sia molto bella, fa molta scena anche per un’immagine diversa della nostra terra, ma riteniamo fondamentale costruire un percorso che dia un’immagine adeguata e un’idea di sviluppo della Calabria». Con queste parole il governatore Giuseppe Scopelliti ha presentato i nuovi obiettivi della Regione in termini di promozione turistica, ufficializzando questa mattina il logo che promuoverà questa terra e la Road map del turismo calabrese. Progetti a medio e lungo termine, che potranno anche avere ricadute immediate che dovranno rientrare, però, in «un’azione incisiva e mirata», come ha detto il presidente. Tre scudi a identificare la Calabria: l’azzurro per l’aspetto balneare, il verde per la natura e il rosso per la cultura.
«Ci siamo ispirati ad una immagine realizzata – ha detto Scopelliti – con una tecnica creativa particolare, ispirandoci ad uno dei maggiori futuristi, Boccioni, nato in Calabria». Una presentazione, quella che si è tenuta oggi a palazzo Alemanni, aperta con un video di circa 5 minuti che sarà presentato ai tour operators presenti alla Bit di Milano. Protagoniste le immagine delle bellezze artistiche, naturali, culinarie e storiche della Calabria.
Il governatore ha presentato una sorta di bilancio della programmazione turistica in corso, partendo dallo stato del settore al momento dell’insediamento: «Mancava una governance interna, c'era una scarsa capacità di spesa e il sistema Calabria aveva beneficiato di soli 969 mila euro contro una disponibilità di 164 milioni di euro». Da qui la necessità di accelerare gli investimenti e la programmazione, potendo contare su oltre 184 milioni di euro di risorse comunitarie assegnate. «Un pò pochini – ha rilevato Scopelliti - perchè il turismo ha bisogno di impegno. Dobbiamo rafforzare i distretti turistici, dal momento che sono per l’idea di una ripartizione delle risorse provincia per provincia in maniera proporzionale, rispetto a criteri ben precisi ed equilibrati».
L'obiettivo pratico è quello di superare i 27 milioni di presenze nel prossimo triennio, attraverso quella che Scopelliti ha definito «una visione unitaria sul settore» che si tradurrà in un Piano regionale di sviluppo turistico sostenibile. Si tratta di un documento che immetterà sul territorio regionale circa 200 milioni di euro e che è stato già avviato con l’approvazione, da parte della giunta regionale, del Piano strategico di marketing turistico. Tra i punti di forza della nuova filosofia per il turismo, il presidente della Regione ha individuato i trasporti e la mobilità». A partire dalle alleanze con le compagnie aree, ma anche lo sviluppo dei porti per le navi da crociera.
14. Palermo. Emigrati all'estero siciliani al primo posto. Sono 663.776, pari al 17% del totale nazionale, quelli che hanno lasciato l'Isola per risiedere in un'altra nazione. Agrigento la provincia con più "fuggitivi". PALERMO - E' composto da siciliani, il maggior numero di emigrati residenti all'estero: sono 663.776, pari al 17% del totale nazionale. L'anagrafe dei siciliani residenti all'estero, distinta per province, è stata elaborata e resa nota dal dipartimento Lavoro dell'assessorato regionale della Famiglia. In Germania sono registrati 189.839 residenti siciliani, segue il Belgio con 93.650, l'Argentina con 72.443, la Svizzera e la Francia, rispettivamente con 66.767 e 61.329. L'incidenza dei residenti all'estero rispetto al totale della popolazione siciliana (5.042.990) è del 13% e le province di Agrigento (141.775), Palermo (103.419) e Catania (102.000) sono le uniche che hanno più di 100 mila residenti emigrati. La tabella completa dell'anagrafe dei siciliani residenti all'estero è consultabile sul sito del dipartimento del Lavoro all'indirizzo http://www.regione.sicilia.it/lavoro/TRS/index.htm ef/idn.
15. Roma. Immigrazione, Berlusconi in Sicilia. Maroni: 'Chiederemo 100 mln all'Ue'. L'annuncio del ministro: "Domani andrò nel Catanese con il premier per visionare una struttura che potrebbe ospitare i tunisini. A Lampedusa 200 militari in più". L'agenzia Frontex: "Pronti ad agire". I vescovi: "Muoversi con realismo e umanità". 14/02/2011. ROMA - "Ho sentito poco fa il premier Berlusconi e domani andremo insieme in Sicilia, nel Catanese, per visionare una struttura che potrebbe ospitare immigranti tunisini arrivati in questi giorni a Lampedusa". Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, annuncia l'arrivo del premier in Sicilia durante una conferenza stampa alla fine della riunione del Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza. "Abbiamo deciso di chiedere al governo un contingente di 200 militari in più che potrebbero servire a controllare le strutture in cui sono ospitati i cinquemila clandestini arrivati nell'ultimo mese a Lampedusa", dice Maroni. Il ministro ha fatto sapere che in una lettera formale inviata alla Commissione europea l'Italia ha chiesto uno stanziamento di 100 milioni di euro per fronteggiare l'emergenza immigrazione e un nuovo ruolo operativo di Frontex, l'Agenzia europea delle frontiere. DA BRUXELLES - A oggi, Frontex, l'agenzia europea per il controllo congiunto delle frontiere, "non ha ricevuto una richiesta formale di assistenza dal governo italiano, ma il quartiere generale dell'Agenzia a Varsavia è pronto ad agire se necessario": è quanto aveva dichiarato la stessa agenzia sul suo sito web. Frontex "sta preparando un risposta operativa appropriata qualora arrivasse una richiesta di assistenza. L'agenzia è consapevole della situazione dei flussi migratori in Lampedusa e sta monitorando la situazione molto da vicino, attraverso l'Ufficio operativo di Frontex (Foo) nel Pireo (Grecia)", afferma Frontex.
"Due membri dello staff di Frontex sono stati distaccati dal Foo a Lampedusa per tenere legami con le autorità locali e monitorare la situazione sul terreno", aggiunge la nota. L'Agenzia riferisce anche che i suoi dirigenti sono in stretto contatto con i livelli più alti della Commissione Ue.
I VESCOVI E L'UE - "Dobbiamo fare i conti con questo pezzo di storia contemporanea che si muove verso le nostre coste, con realismo e senso di umanità". E' la posizione espressa da Avvenire in merito all'emergenza sbarchi dal Nord Africa. Il giornale dei vescovi si occupa del caso con una cronaca dei fatti e con una breve nota, pubblicata sul proprio sito internet, dal titolo: Realismo e umanità. "Gli stessi ingredienti - sottolinea Avvenire - che dovrebbero animare l'Unione europea, la quale non può limitarsi a seguire da vicino la drammatica evoluzione degli avvenimenti, come recitava ieri uno sconsolante comunicato di Bruxelles".
LA TENSOSTRUTTURA - Rimarranno nella tensostruttura di Rosolini (SR) ancora per almeno altre 24 ore i migranti trasferiti la scorsa notte da Lampedusa: si prevede che mercoledì il campo-tende in allestimento da parte della Cri nell'aera comunale di protezione civile sarà pronto per ospitare circa 200 persone. "Abbiamo allertato i nostri volontari e ricevuto offerte d'ausilio anche da altri comitati siciliani - ha spiegato Ina Moscuzza, commissario provinciale della Croce rossa di Siracusa -. Al momento ci stiamo attrezzando per dare assistenza a circa duecento immigrati, ma siamo in grado di accoglierne di più".
In questa prima fase i volontari impegnati a Rosoloni sono circa un centinaio e nell'area, ha spiegato Moscuzza, si sta predisponendo anche una struttura di primo intervento sanitario.
DUECENTO MINORI - Sono almeno 200 i minori già intercettati da Save the Children tra le migliaia di migranti giunti a Lampedusa tra giovedì 10 febbraio e oggi. Oggi nel centro di Lampedusa il team dell'organizzazione non governativa ha identificato altri 40 minori, di cui 20 sono già partiti verso Porto Empedocle; un'altra decina di minori è presente sull'isola. Altri 100 erano già stati intercettati da Save the Children sull'isola, trasferiti in Sicilia lo scorso giovedì e venerdì e collocati nelle comunità per minori.
EX BASE NATO - Le strutture dell'ex base Nato ancora esistenti accanto all'aeroporto di Comiso (RG) potrebbero ospitare alcuni dei profughi tunisini arrivati nei giorni scorsi a Lampedusa. La Prefettura di Ragusa ha chiesto al sindaco, Giuseppe Alfano, la disponibilità ad accogliere gli immigrati. La notizia è filtrata attraverso una dichiarazione pubblica del segretario provinciale del Pd, Salvatore Zago, che è anche capogruppo dell'opposizione a Comiso. L'ex aeroporto militare, trasformato in scalo civile, avrebbe dovuto iniziare l'operatività già da tre anni, ma questioni burocratiche ne hanno impedito l'apertura.
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16. Locri. Io, Annalisa, salvata dai medici di Locri. Giovedì 10 Febbraio 2011 11:52. di Annalisa Costanzo - La sanità Eccellente c’è anche a Locri, l’ho toccata con mano a seguito di un pneumotorace in entrambi i polmoni. Sono Annalisa una ragazza di ventisette anni ed all’ospedale civile di Locri ho trovato degli angeli in camice bianco, professionali ed umani. Spesso scriviamo o sentiamo parlare di malasanità, tante volte oggetto di critiche, anche giuste, è stato proprio il nosocomio locrese, considerato uno dei peggiori.  Tanti, troppi sono i problemi che affliggono quell’ospedale. Problemi di organizzazione e di gestione. Letti secolari, il cui materasso spugnoso porta più dolori che sollievi. Pareti scostate, servizi igienici non idonei, armadi senza maniglie, strumenti rotti e/o troppo vecchi, ed ancora, in alcuni reparti carenza di personale ma, tra tanti problemi ci sono anche delle grandi Eccellenze. Dei dottori fantastici, che fanno del loro lavoro una missione e la portano avanti con amore, senso del dovere e rispetto verso i loro pazienti. Uno di questi angeli mandati per salvare le vite, per me, è il dottor Francesco Adamo, primario del reparto di Rianimazione di Locri. A lui, desidero porgere un profondo ringraziamento per la massima professionalità e competenza esibita ma anche l’enorme sensibilità, umanità ed umiltà dimostrata e, per la grande passione che dedica quotidianamente ai propri pazienti. Per me è un angelo, dirgli solo grazie è davvero troppo poco. In quel reparto di sofferenza il dottor Adamo e la sua equipe di dottori ed infermieri di altissimo livello, umano oltre che professionale, portano sollievo e vita. Non sono gli unici. Non posso e non voglio non menzionare il dottore Enzo Strati. Un’altra perla dell’ospedale di Locri. Nei miei giorni di degenza ho potuto notare che, è uno dei dottori più amati e soprattutto apprezzati del reparto di Chirurgia Generale. Professionale ed umano, mette la sua esperienza  costantemente al servizio  dei pazienti e dei loro famigliari. In particolare queste due persone si sono dimostrate, con me, degli affidabili professionisti e degli instancabili angeli custodi. Grazie a voi. Ma, voglio cogliere l’occasione, per ringraziare ed esaltare anche altri professionisti validi, di alcuni non conosco il cognome, purtroppo. Come la dottoressa Romeo del pronto soccorso, il primario dello stesso e tutti gli infermieri. Professionisti eccellenti da tecnici e dottori ci sono anche nei reparti di radiologia e tac. Persone che con me, hanno dimostrato massima professionalità e tanta umanità. Ed ancora, un pensiero va ai disponibili dottori: Bombardieri, Rispoli, dott.ssa Capocasale ed agli infermieri tutti del reparto di Chirurgia generale, un reparto questo, efficiente. Il dottor Raschella del reparto di otorino ed ancora, un dottore competente dal volto simpatico del reparto di chirurgia d'emergenza di cui purtroppo disconosco il nome e il dottor Giugno del reparto di Medicina d’Urgenza. Non mi illudo che la sanità a Locri sia solo questa. C’è anche tanto marcio ma, credo che fornendo alle tante esistenti eccellenze gli adeguati supporti, anche noi cittadini del profondo sud possiamo avere le stesse probabilità ed opportunità di guarigione che si ha negli ospedali del centro e nord Italia.
 

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