giovedì 3 marzo 2011

Federali del Mattino. Un sorridente Silvio Berlusconi che per l'occasione ha indossato un fazzoletto verde nel taschino della giacca. Con un atto simbolico di grande forza. Memore degli ideali e dei sacrifici di coloro che hanno reso possibile i 150 anni dell'unità d'Italia. La Provincia proroga gli ammortizzatori sociali. 3 marzo 2011.

Sezione Forza Oltre padania:
Bozen. Crisi: la Provincia proroga gli ammortizzatori sociali.
Aosta. Anche in Valle aumenta il recupero dell’evasione fiscale: rientrano nella casse pubbliche 16milioni.
Merano. Disastro treno Val Venosta: 3 milioni di euro per vittime.
Belluno: unità d'Italia, giunta comunale divisa.

Sezione fazzoletto verde:
Veneto. Allarme profughi Maroni dal Veneto ottiene pochi posti.
Firenze. Ztl, Renzi: "Via il pass ai parlamentari".
Roma. Sì al federalismo fiscale. Berlusconi con fazzoletto verde.
Bozen. Crisi: la Provincia proroga gli ammortizzatori sociali. BOLZANO. Accordo siglato per la proroga di un anno, sino ad aprile 2012, degli ammortizzatori sociali in deroga previsti dallo scudo anti-crisi. L'intesa è stata sottoscritta a Bolzano dall'assessore al lavoro Roberto Bizzo, dai rappresentanti del mondo economico e delle organizzazioni sindacali. La novità più importante, rispetto ai precedenti accordi, riguarda l'obbligo di offrire corsi di formazione e riqualificazione professionale ai lavoratori in cassa integrazione. Durante l'ultimo anno sono stati 735 i lavoratori che hanno beneficiato dello scudo anti-crisi, per un totale di quasi 330mila ore di cassa integrazione e un importo stanziato di poco superiore ai 2.100.000 euro, 630mila dei quali messi a disposizione della Provincia e il resto a carico dal fondo nazionale. Per quanto riguarda la distribuzione territoriale, la parte del leone l'ha fatta la zona di Bolzano (98 aziende, 421 lavoratori, 160mila ore di cassa integrazione), seguita dalla Val Pusteria, dal Burgraviato e dalla Val d'Isarco.
Complessivamente, dall'accordo-quadro del maggio 2009, giunto alla sua seconda proroga, sono stati stanziati per gli ammortizzatori sociali in deroga poco più di 3 milioni di euro, mentre i lavoratori interessati sono stati 1.228. Nel corso del 2010 sono state poco più di un centinaio le aziende altoatesine che hanno fatto richiesta di accedere al regime di aiuti previsto dalla Provincia, la quale ha puntato molto sugli ammortizzatori in deroga per consentire anche alle imprese di piccole dimensioni (meno di 15 dipendenti per l'industria, meno di 50 per il commercio) di accedere alla cassa integrazione o alla mobilità.
"La crisi vera e propria - sottolinea l'assessore Roberto Bizzo - che in Alto Adige si è sentita meno che nel resto d'Italia, può considerarsi sostanzialmente superata, e i segnali di ripresa che arrivano dal mercato del lavoro e dal mondo economico sono incoraggianti. Nonostante questo, però, si registrano casi di aziende in difficoltà, principalmente a causa del calo delle ordinazioni, e in alcuni settori la fase critica non è stata ancora completamente superata" 2 marzo 2011
Aosta. Anche in Valle aumenta il recupero dell’evasione fiscale: rientrano nella casse pubbliche 16milioni. Aosta - Secondo i dati forniti da Equitalia, la società pubblica per la riscossione dei tributi, nel 2010 l’incremento è stato del 4,4%. La Valle si colloca in fondo alla classifica dietro al Molise dove sono stati recuperati quasi 47milioni di euro. Aumenta il recupero dell’evasione fiscale anche in Valle d’Aosta. Secondo i dati forniti oggi, mercoledì 2 marzo, da Equitalia, la società pubblica per la riscossione dei tributi, nel 2010 nella nostra regione sono rientrati nelle casse pubbliche 16milioni 362mila euro contro i 15milioni 675mila euro dell’anno precedente. L’incremento dunque è stato del 4,4%. La Valle si colloca in fondo alla classifica dopo il Molise dove sono stati recuperati quasi 47milioni di euro.
A livello nazionale, il fisco ha recuperato tasse, imposte e contributi non pagati per un totale di 8,9 miliardi di euro.
Tra le regioni, i maggiori importi riscossi arrivano dalla Lombardia, con quasi 1,9 miliardi di euro. A seguire il Lazio, dove il recupero delle somme ammonta a oltre 1,2 miliardi, la Campania (869 milioni) e la Toscana (722 milioni). Tra le città, a Milano sono stati recuperati circa 1,1 miliardi di euro, a Roma quasi un miliardo. Seguono Napoli con 473 milioni e Torino con 389.
L’affinamento delle attività di riscossione, grazie anche alle sinergie messe in atto con Agenzia delle Entrate, Inps e Guardia di Finanza, ha consentito di ottenere un significativo incremento delle somme recuperate dalle morosità rilevanti. Rispetto al 2009, infatti, sono aumentati del 17% gli incassi da chi ha debiti oltre i 500 mila euro, per un importo complessivo che ha rappresentato il 20% del totale riscosso. di Domenico Albiero 02/03/2011
Merano. Disastro treno Val Venosta: 3 milioni di euro per vittime. MERANO. Le vittime del disastro ferroviario della val Venosta del 12 aprile scorso con nove morti e 28 feriti riceveranno dallo Stato tre milioni di euro. La commissione bilancio della Camera ha già stanziato i soldi, manca solo il via libera della commissione trasporti, come annuncia il deputato Svp Karl Zeller al quotidiano Dolomiten. Come spiega Zeller, 800 mila euro saranno stanziati ancora quest'anno, mentre 1,2 milioni nel 2012. Il deputato spera di raccogliere il consenso dei capigruppo per saltare il passaggio in aula e accorciare così i tempi. Il ddl si ispira al risarcimento di 10 milioni di euro per i familiari delle 32 vittime della strage di Viareggio. 2 marzo 2011
Belluno: unità d'Italia, giunta comunale divisa. Problemi nell’esecutivo per le iniziative del 150esimo. Ma la delibera passa a maggioranza. Sulla targa contrario Colle, escono Gamba e Reolon. BELLUNO. Approvata a maggioranza dalla giunta la delibera che prevede l'acquisto e la posa della "famosa" targa commemorativa dei 150 anni dell'unità d'Italia. A votare contro al documento l'assessore Leonardo Colle (Lega Nord), mentre hanno preferito non partecipare al voto, gli assessori Luciano Reolon e Paolo Gamba (Pdl).
La targa, quindi, si farà ma il malcontento di alcuni membri dell'esecutivo c'è tutto. La delibera riporta le misure della targa, la dicitura che recherà incisa e il luogo preciso in cui andrà inserita. «Ma non quanto costerà al Comune e nemmeno, quindi, come e da dove l'amministrazione intende recuperare i fondi per coprire questa spesa».
La lapide commemorativa, che sarà in marmo e misurerà 113 centimetri di lunghezza e 77 di altezza, sarà posta all'altezza della finestra del lato del municipio che guarda verso gli uffici postali. E recherà la scritta: «Memore degli ideali e dei sacrifici di coloro che hanno reso possibile i 150 anni dell'unità d'Italia, la città di Belluno grata ricorda» e poi sotto la data del 17 marzo 2011 in numeri romani. Il sindaco Antonio Prade commenta l'approvazione con parole entusiastiche: «I 150 anni dell'Unità d'Italia non sono una opinione nè un fatto attorno a cui dobbiamo ragionare. Credo che non sia di poco conto il fatto che in un momento del genere, le forze politiche abbiano condiviso questo tipo di scelta. Con un atto simbolico di grande forza, Belluno si appresta a questa celebrazione».
Ma l'assessore Colle ribadisce la sua contrarietà a questa spesa e a questa festa. «Ho votato contro alla delibera con l'appoggio di tutta la segreteria del partito perchè non c'è nulla da festeggiare e poi in un momento come questo, in cui in giunta siamo lì a ragionare su ogni singolo costo, una spesa ulteriore per le casse comunali non era necessaria. A tal proposito non ci è dato sapere quanto costerà questa targa (si presume tra i 1.000 e 2.000 euro) e da dove il Comune prenderà questa somma».
Ma malgrado le polemiche delle settimane scorse, proprio in seguito ad alcune sue dichiarazioni, l'assessore del Carroccio rilancia, in modo provocatorio, una proposta che farà discutere: «Come direttivo cittadino della Lega, con la sezione stiamo ragionando per avanzare la richiesta di cambiare il nome di alcune vie e piazze, come ad esempio piazza Vittorio Emanuele II o via Garibaldi. A questo proposito stavo pensando che questi due nomi potevano essere sostituiti magari con via Daniele Manin e piazza Repubblica di Venezia, quella che è stata ricostituita nel 1848. Insomma di nomi del Risorgimento ce ne sono molti da poter fare». Deciderà il direttivo. 2 marzo 2011
Veneto. Allarme profughi Maroni dal Veneto ottiene pochi posti. IL SUMMIT. Ieri l'incontro tra ministro e prefetti, ma lo scenario cambia. Scarsissime le disponibilità emerse nel sondaggio svolto dalle prefetture coordinate da Venezia 02/03/2011. C'era anche il prefetto di Venezia, Luciana Lamorgese - che ha fatto da capofila per le prefetture dell'intera regione - ieri a Roma per la riunione convocata dal ministro dell'Interno, Roberto Maroni, per affrontare la probabilissima emergenza immigrati dalla Libia (il peggiore degli scenari parla di 50 mila arrivi).
Come riportato dal nostro giornale, Maroni aveva chiesto ai prefetti di effettuare una prima ricognizione sulle possibili strutture da destinare all'accoglienza immigrati.
Va detto che la richiesta era per strutture vere e proprie, e cioè luoghi dotati di luce-acqua-gas, riscaldamento e altri servizi per la normale accoglienza di persone, mentre nel summit di ieri a Roma già si è iniziato a parlare di campi attrezzati o tendopoli da allestire, anche se al momento l'indicazione riguarda siti militari che si trovano nel Centro e nel Sud Italia.
Il primo "giro" fatto dalle prefetture venete, che facevano capo a quella di Venezia presente ieri a Roma, non sono certo emersi numeri rilevanti.
Nel Veneziano l'unica struttura su cui si sono messi gli occhi è quella di Jesolo della Croce rossa, per un totale di 100 posti, già utilizzata in passato.
Dal Rodigino non pare siano giunte indicazioni concrete di nessuna sorta. Nel Vicentino come noto si è parlato di un'ottantina di posti possibili (Bassano ad esempio esclude l'ipotesi caserma e parla di 10-15 posti: vedi pag. 37).
Nel Veronese gli occhi sono finiti su una struttura della Caritas che però ora è zeppa di ospiti per la stagione fredda, e in ogni caso ha poche decine di posti.
Anche nel Padovano pare non essere giunte finora indicazioni concrete.
Insomma, al momento il Veneto non spalanca certo le braccia verso l'arrivo dei profughi. Anche perché molte strutture dei Comuni sono comunque impegnate a far fronte all'emergenza casa che interessa famiglie (specie di stranieri) che si trovano sotto sfratto e senza lavoro. E anche per quanto riguarda strutture religiose non pare siano emerse ipotesi da grandi numeri.
Ma la vera questione è ovviamente un'altra. La prima richiesta di "sondaggio" infatti ha riguardato come detto spazi e strutture fornite di tutto punto. Ma già ieri nell'incontro con il ministro Maroni si è passati a ben altro scenario: tendopoli e campi attrezzati per far fronte a masse di migranti. Per questo gli stessi prefetti attendono più chiare linee-guida da Roma, perché se si passa a sondaggi per "spazi aperti" e tendopoli lo scenario cambia. ma per ora, come detto, questo riguarderebbe di più il Sud Italia. Maroni incontrerà anche le Regioni, ma a ieri sera il presidente veneto Luca Zaia confermava di non avere notizie di richieste sull'arrivo di rifugiati. In Friuli la Lega ha già dichiarato ieri il suo "no" all'arrivo di libici («se li tengano in Sicilia», ha detto Danilo Narduzzi capogruppo in Regione. In Veneto almeno per ora il fronte politico tace.
Firenze. Ztl, Renzi: "Via il pass ai parlamentari". Sono l'ex sindaco di Firenze, oggi eurodeputato, Leonardo Domenici, e il presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci i primi due a comunicare la decisione di restituire i loro pass di ingresso nella ztl fiorentina. Firenze, 2 marzo 2011 - E' Leonardo Domenici il primo a raccogliere la 'provocazione' di Renzi che, nei giorni scorsi, aveva espresso la volontà di togliere ai parlamentari il telepass d'ingresso alla ztl fiorentina: pur chiarendo di avere un permesso a pagamento l'ex sindaco di Firenze, oggi eurodeputato, ha infatti annunciato che restituirà il suo pass.
In una email inviata allo stesso Renzi, Domenici scrive: ''Ho visto che hai deciso di togliere i permessi Ztl ai parlamentari. Sono d'accordo: in effetti, anche io ho un permesso Ztl per 'funzione istituzionale' (per la verità, non ho ben capito se quella pregressa o l'attuale...e comunque sempre a pagamento, perché fu questa la decisione che prendemmo nella precedente amministrazione) e, al fine di sostenere l'iniziativa, ti comunico la mia intenzione di restituirlo appena possibile. Cari saluti e buon lavoro!''
Anche il presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci ha annunciato che domani restituirà il permesso, concessogli a uso personale per la sua carica. ''La Provincia - spiega - è sempre stata in prima linea nelle politiche di mobilità alternativa. La riconsegna del permesso assume quindi un valore simbolico per significare che tutti dobbiamo fare uno sforzo in più se vogliamo davvero contribuire ad una città più vivibile''.
Critico invece il Pdl di Palazzo Vecchio nei confronti di Renzi: ''L'iniziativa di togliere ai parlamentari e ai consoli onorari il telepass per accedere alla Ztl - affermano il capogruppo Giovanni Galli e il consigliere Emanuele Roselli - è l'ennesima iniziativa populista del sindaco, utile solo a prendersi i titoli dei giornali senza però affrontare davvero il problema. Qualcuno dovrebbe dire al sindaco che i parlamentari fiorentini, di centrodestra e di centrosinistra, e i consoli onorari presenti in città sono circa 50 e non 50mila. Renzi ha pensato bene di puntare il dito contro la 'casta', di cui lui stesso fa parte, con la demagogia a cui ormai siamo tutti abituati, che non va mai al cuore del problema. Resta inteso - sottolineano - che il Pdl condivide una iniziativa tesa a verificare la legittimità ed a ridurre il numero di questi permessi. Ma i toni con cui il sindaco ha lanciato questa iniziativa sono all'insegna del populismo e non quindi condivisibili''.
Roma. Sì al federalismo fiscale. Berlusconi con fazzoletto verde. Roma, 02-03-2011. La Camera conferma la fiducia al governo approvando la risoluzione di maggioranza relativa al testo sul federalismo fiscale municipale. La risoluzione e' passata con 314 si' e 291 no e 2 astenuti.
Grande entusiasmo dei deputati leghisti in aula alla Camera al momento dell'approvazione: gli esponenti del Carroccio hanno festeggiato al provvedimento sventolando le bandiere delle varie Regioni del nord. In mezzo a loro un sorridente Silvio Berlusconi che per l'occasione ha indossato un fazzoletto verde nel taschino della giacca.
Il vicepresidente di turno dell'Assemblea Antonio Leone ha invitato i deputati della Lega a ritirare i vessilli mentre si alzava dai banchi del Carroccio l'incitamento "Bossi, Bossi". Il ministro delle Riforme tuttavia ha assistito da lontano alla scena cui invece ha attivamente partecipato il presidente del Consiglio.
Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, si è detto soddisfatto per l'esito del voto di fiducia sul federalismo fiscale perché, al netto di malati e missioni, la maggioranza è a quota 322: "Sapevamo che ci sono persone in missione e due malati. Quindi siamo a 322", ha spiegato ai giornalisti uscendo dall'aula di Montecitorio.
"Un giro di mattoni in piu'. siamo quasi al tetto". E' un Bossi soddisfatto quello che lascia l'aula della Camera dopo il si alla fiducia dell'assemblea. Ora "abbiamo anche iniziato il federalismo regionale", sottolinea il leader del Carroccio, che a chi gli chiede: si completa la legislatura? Risponde: "noi vogliamo completare il federalismo, poi vediamo. Siamo con in piedi per terra".
 

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