venerdì 11 marzo 2011

Mezzogiorno del Mattino. 11 marzo 2011.

Foggia. Un segnale, una mappa dei fossi.
 
Lavoro Campania, 3mila contratti registrati all'avvio del Piano.

Senza la Sicilia e i siciliani non ci sarebbe stata l’unità d’Italia.

Mineo, il Villaggio della solidarietà si prepara ad accogliere i migranti.
 
Emergenza lucana. «E' tutto distrutto da acqua e fango».

L'appello: «Salvate l’antica polis».
 
Scontro in «rosa»nel Pdl beneventano.
 
Enzo Costa, Cgil: in Sardegna persi 50 mila posti di lavoro.

BANCHE. Indagine Federconsumatori e Adusbef sui costi c/c: in Italia sono il doppio della media UE.
 
Napoli, roghi di rifiuti: arresti e denunce con la task force.





Foggia. Un segnale, una mappa dei fossi. Il popolo di Facebook si mobilita. FOGGIA - Si sono inventati anche un segnale stradale per le buche cittadine. I foggiani che su Facebook hanno aperto una lunga pagina sulle buche in città, hanno creato un triangolo (che indica pericolo), con un dosso in cui sprofonda un’a u t o. Un segnale che forse andrebbe inserito nel Codice della strada, ma non solo. Di fronte a un’emerg enza-strade che non ha precedenti, il popolo foggiano del social network ha aperto una «pagina al servizio della comunità foggiana. Evita di spaccare la tua auto!».
Così ecco Roberto che segnala «Attenzione! Cratere in via Lecce davanti alla chiesa dell’Immacolata... molto profondo! ». C’è anche chi, pure su di un argomento che indigna, riesce a fare dello spirito: «Tornando a casa - posta Vincenzo - percorro la strada che fiancheggia il mitico campo san Michele. Ho sempre seguito con un occhio qualche azione di gioco, ora due occhi non bastano a schivare le voragini che caratterizzano via Niccolò Borreli. Che tristezza».
«Facciamo tutti insieme una bella raccolta di foto delle buche, the best - incita Maristella - e poi gliela regaliamo, con tanto di dedica, al nostro assessore ai lavori pubblici». Magari sarebbe anche utile...
«2 ruote distrutte... chi paga?», si lamenta Giuseppe che però posta una foto sorridente e Feliciana, anche lei con sorriso «Via Lussemburgo.... c’è il Grand Canyon!» Immancabile qualcuno risponde rassegnato «Il Comune non ha soldi quindi paghi tui!». C’è poi chi inserisce la foto di un fuoristrada modificato con ruote... da trattore: «Consigliamo questa auto per circolare nella città!», scrive, «Ottima idea», gli fa eco Maristella. Lei però non si ferma a Facebook e scrive, nello scetticismo generale, un’e-mail all’assessore ai Lavori pubblici e subito ne riferisce su Facebook: «Mi ha risposto! Non vi posto la sua risposta solo per diritto di privacy, ma in primis mi ha fatto le sue scuse e seconda cosa ha promesso che le buche saranno sistemate a breve... p.s. attendiamo fiduciosi». La sfiducia e il malessere regnano però sovrani. Scrive Marcella «Io mi domando come mai il sindaco e tutta la giunta non si accorgano che la situazione delle nostre strade è inaccettabile! Comunque questa è solo una delle cose... » Asfalto sconnesso e buche pericolose di Foggia fanno l’en plein su Blackpoint, la mappa dei punti più pericolosi delle strade (trasferibile sul navigatore) che Ania, la Fondazione per la sicurezza stradale, attiva su segnalazione degli utenti. Alcuni esempio: su via Cerignola «asfalto sconnesso», su via Manfredonia «Buca molto pericolosa e fondo stradale sconnesso », su via Leone XIII «dissesto del manto stradale». [a.lang.]
Lavoro Campania, 3mila contratti registrati all'avvio del Piano. Napoli, 10 mar (Il Velino/Velino Campania) - Campania, il piano lavoro va a pieno regime. Dai primi dati forniti dall'Arlas sono circa tremila nuovi contratti registrati nei soli primi dieci giorni, dall'avvio del nuovo progetto approvato dalla Regione Campania, a fine dicembre. Da parte del governatore Stefano Caldoro e dell'assessore al ramo Severino Nappi si è voluto mettere in pratica una nuova filosofia tesa a chiudere con la logica dei corsi di formazione, considerata dalla nuova maggioranza come 'assistenzialistica'. Il dato dei contratti registrati (molti a tempo indeterminato) rappresenta un primo passo di discontinuità. L'approvazione in giunta della delibera istitutiva del nuovo Piano per il lavoro in Campania risale a ottobre, mentre il mese successivo ci fu la pubblicazione di 'Campania al lavoro' sul Bollettino ufficiale della Regione Campania. Tra le principali novità introdotte figura il capitolo dell'apprendistato; dal primo gennaio, inoltre, l'accesso alle domande è completamente informatizzato, e per i giovani tra i 18 e i 29 anni c'è il bando 'Più apprendi più lavori' (il cosiddetto apprendistato professionalizzante), finalizzato all'inserimento nel mondo del lavoro e al conseguimento una specifica qualificazione professionale direttamente sul campo. Per ogni nuova assunzione la Regione prevde un incentivo di 5000 euro, che si aggiunge alla eliminazione degli oneri contributivi e previdenziali. E sempre a proposito di apprendistato, c'è spazio - nel nuovo Piano per il lavoro - anche per quote riservate ai giovani immigrati con il bando 'Integrazione e regolarizzazione del lavoro degli immigrati". (rp) 10 mar 2011 11:57
Senza la Sicilia e i siciliani non ci sarebbe stata l’unità d’Italia. scritto da Raffaele Lombardo. L’unità d’Italia, se non ci fossero stati i siciliani, non si sarebbe attuata. Siamo un popolo che è sempre stato ingannato dai conquistatori, e ne abbiamo avuti tantissimi. Tutti hanno portato qualcosa ma hanno anche sfruttato la terra più ricca del mondo.
Immagino che impressione abbiano avuto della Sicilia i greci quando arrivarono. Tanto importante che non se ne andarono più. Provenendo da terre pietrose, aride e sterili saranno rimasti a bocca aperta davanti ai fiumi navigabili, alle terre fertili e al mare pescoso della Sicilia.
I Mille arrivarono e suscitarono grandi speranze. Si stava peggio di oggi, senza dubbio. Ma allora il nord stava peggio del peggio. Le cose si sono invertite profondamente a causa di una politica nella quale tutto il sistema del nord si è avvantaggiato enormemente delle nostre risorse e usando la nostra manodopera per crescere. Siamo stati noi ad emigrare in tutto il mondo costretti da questa unità che non c’è mai stata.
La nostra è stata la prima Regione a proclamare il 17 marzo la festa dell’Unità. Prima che nel governo, tra i tanti mal di pancia della Lega, la si adottasse. L’unità è un valore storico che nessuno intende disconoscere anche perché c’è tanto sangue di siciliani e di italiani che ci hanno creduto.
Ebbene vogliamo cominciare ad unificare l’Italia sul serio? Questo federalismo ci preoccupa enormemente. Però molto dipende da noi. Le riforme e l’unificazione non le invochiamo dagli altri in termini di elemosine o di risorse in più. Intanto noi le stiamo realizzando tagliando sprechi, privilegi e latrocini, garantendo quel poco di lavoro che c’è nel pubblico, aspettando che la gente vada in pensione per reinvestire il corrispettivo di questi stipendi, e di quegli sprechi, in sviluppo.
Faccio un esempio: abbiamo presentato il formaggio morbido fatto con latte ovino e un formaggio affettabile mille volte migliore di qualsiasi sottiletta. Lo dobbiamo promuovere perché i siciliani sappiano che esiste un formaggio di eccellente qualità che costa meno degli altri. Servirà un milione di euro e dovremo fare i salti mortali per trovare quei fondi quando decine di milioni si sprecano a destra e a manca.
Tagliare i privilegi e gli sprechi porta a reazioni furibonde da parte del sistema politico che ci fa la guerra perché con quel sistema si arricchiva e teme quelli che oggi si battono perché finisca.
Mi auguro, e credo, che i siciliani, spesso male informati da parte di mezzi di informazione che in qualche modo sono coinvolti in quel sistema, aprano gli occhi e si rendano conto dello sforzo inaudito che stiamo facendo e ci diano una mano. Quello che stiamo facendo non lo si fa per capriccio o per smania di potere ma solo nell’interesse della Sicilia e dei siciliani.
Mineo, il Villaggio della solidarietà si prepara ad accogliere i migranti. Lavori in corso nel residence degli Aranci, ex base Usa. La Croce Rossa è impegnata nell'accoglienza. CATANIA - «Relax and sport areas for your leasure». Questa e altre invitanti scritte pubblicitarie fanno bella mostra su una Fiat punto brandizzata dalla Pizzarotti & C. S.p.A, la ditta che anni addietro ha costruito quello che si appresta a diventare il nuovo Villaggio Della Solidarietà. Da quasi sei mesi i militari della base Usa di Sigonella hanno abbandonato l'ex Residence degli Aranci di Mineo e a breve i 2000 nuovi inquilini potrebbero raggiungere la struttura immersa nel verde della pianura calatina. In verità, secondo quanto affermato un paio di giorni fa a Lampedusa dal commissario straordinario per l'emergenza immigrati, il prefetto Giuseppe Caruso, i trasferimenti sarebbero dovuti cominciare già da oggi. Pare invece, come conferma il vicesindaco di Mineo Maurizio Siragusa, che nei prossimi due giorni non ci sarà nessuna novità.
LA SITUAZIONE NEL VILLAGGIO - Nel frattempo all'interno della struttura fervono i preparativi. La Croce Rossa Italiana, che gestirà il grosso delle operazioni d' accoglienza, continua a scaricare il materiale trasportato dai numerosi Tir Iveco bianchi e rossi che affollano la statale 417. Ruspe ed altri mezzi pesanti serviranno per effettuare lavori di adeguamento della struttura, fino ad ora usata per scopi civili. Carabinieri, poliziotti e finanzieri arrivati da Liguria, Puglia ed altre regioni italiane, da alcuni giorni pattugliano l' area h 24. Alloggiano nella vicinissima Caltagirone ed anche loro, come ci conferma il Vice Questore Aggiunto Stefano Iardella, aspettano con ansia di sapere se e quando i richiedenti asilo occuperanno il Villaggio Della Solidarietà.
LE STRUTTURE -Da «Costitution Avenue» - questo il nome della via d' accesso principale- si vede buona parte della struttura. In quest'angolo assolato della Sicilia orientale si respira ancora l' aria del nuovo continente, a giudicare dalla toponomastica sembra di essere a Washington DC. A destra c'è un enorme campo da football con l' erba ancora rasa. Le case all' interno delle quali dovrebbero alloggiare gli extracomunitari sono delle «detached house» con giardinetto antistante e c'è un grande parco giochi per i più piccoli. Ci sono persino un supermercato ed altri locali: agli ospiti della struttura sarà distribuito un buono per effettuare piccoli acquisti. A prima vista, quindi, il Villaggio Della Solidarietà sembrerebbe essere l' antitesi di un CPT. Ma il rischio che al suo interno possano verificarsi rivolte fra etnie diverse preoccupa non poco gli abitanti e le amministrazioni comunali dei 5 paesi limitrofi che hanno espresso il loro dissenso durante la consulta del 2 marzo scorso. Andrea Di Grazia
Emergenza lucana. «E' tutto distrutto da acqua e fango». di PINO GALLO METAPONTO - Nella Tendopoli delle Tavole Palatine. L’area antistante l’ex Antiquarium è stata trasformata in un campo di accoglienza che ospita le famiglie di Antonio Esposito e di Francesco Faliero. In tutto una ventina di persone, che dormono lì dal 2 marzo, il giorno dopo il diluvio universale che ha sommerso oltre 4.000 ettari di colture pregiate e provocato la morte per annegamento di oltre 300 bovini dell’azienda zootecnica degli Esposito. Le loro abitazioni sono state invase dall’acqua fino all’altezza delle porte, che ha praticamente distrutto tutto: frigoriferi, cucine, mobili, letti, tavoli, sedie, riscaldamenti, indumenti. Pochi gli oggetti rimasti: alcune pentole, qualche sedia, un tavolo, una chitarra sopravvissuta al disastro perché appesa al muro. Adesso gli ambienti sono terribilmenti vuoti e desolati. Tetri. Sui muri il segno raggiunto dall’acqua: quello che passa fra il crocefisso della cucina e la statua della Madonna, cui è devota tutta la famiglia Esposito. E così si procede a ripulire quei pochi oggetti sopravvissuti, mentre fuori si iniziano a recuperare le pompe e le attrezzature di lavoro, perché la vita deve necessariamente andare vanti e riprendere i suoi ritmi normali.
«Si dorme bene nelle tende – dice Antonio Esposito –. Sono calde ed accoglienti e non possiamo lamentarci. Dormiamo su brandine da campo con un materassino e non c’è bisogno nemmeno delle coperte, tanto è confortevole la temperatura. A anche i pasti sono sempre freschi, caldi e gustosi».
Ieri, nel borgo, invece si è tenuta in un clima di grande esasperazione e di commozione, in un salone parrocchiale stracolmo di agricoltori, di operatori turistici, di amministratori locali e di cittadini un’affollatissima assemblea popolare, dopo quella – altrettanto affollata – tenuta qualche giorno fa a Ginosa Marina. All’unanimità l’assemblea cittadina, coordinata da Gianni Fabbris – ha approvato la proposta che il presidio istituito nei giorni scorsi sarà punto di raccolta e coordinamento dei cittadini, delle associazioni di rappresentanza degli agricoltori, degli operatori turistici e dei comitati attivi, per tutelare gli interessi dei cittadini colpiti dalla calamità, nelle provincie di Matera e Taranto, sulla base di una piattaforma comune. Il comitato – è stato ribadito – che «è aperto a tutti e chiede una moratoria di tutti i pagamenti e degli atti esecutivi nei confronti delle aziende agricole e dei cittadini colpiti da questa enorme calamità e si propone di ottenere i fondi per il risarcimento dei danni subiti».
L’assemblea, inoltre, ha approvato all’unanimità «un piano di messa in sicurezza del territorio con interventi strutturali idonei, con una gestione chiara delle emergenze e con le risorse economiche necessarie per affrontare le urgenze». «Il Comitato – ha riassunto Fabbris – vuole fare anche contro- informazione per capire come si è potuta verificare questa ondata di piena, perché in questo territorio sembra che non sia accaduto nulla. Alla prossima assemblea chiameremo, perciò, anche i parlamentari di Puglia e Basilicata, oltre che Coldiretti, Cia e Confagricoltura e se il Governo nazionale non dovesse assumere impegni immediati e concreti, come ha fatto per il Veneto, daremo corso ad iniziative clamorose ed eclatanti e scenderemo in piazza per indire una mobilitazione popolare» . L’assemblea ha approvato all’unanimità tutte le proposte dei cittadini e sintetizzate da Fabbris.
L'appello: «Salvate l’antica polis». METAPONTO - Fra i 4.000 ettari di terreni a colture pregiate dell’agro di Metaponto e Ginosa Marina, sommersi dalla imponente massa d’acqua venuta giù dalla diga di San Giuliano e dalla esondazione lo scorso 1° marzo, v’è anche la zona archeologica di Apollo Licio allagata da quasi 3 metri d’acqua. Piange il cuore a vedere 2500 anni di storia, trasformati in un bacino d’acqua. In lontananza due idrovore dei Vigili del Fuoco, che in pochi giorni sono riusciti ad abbassare il livello di circa un metro. Ma ne restano quasi il doppio.
«Le Tavole Palatine e l’area archeologica di Metaponto da sempre “cartoline” simbolo del nostro patrimonio storico-archeologico e dei nostri beni culturali per attrarre i flussi turistici internazionali devono tornare al loro aspetto originario», dichiara il consigliere regionale Nicola Benedetto, Italia dei Valori, che ha raccolto «l’accorato appello» del sovrintendente ai Beni archeologici della Basilicata, Antonio De Siena, per «salvare l’antica polis di Metapontum».
«Quest’ultima calamità che ha allagato l’area archelogica ha superato abbondantemente quella del 2008», dice De Siena, visibilmente preoccupato, in una intervista alla Gazzetta. «L’acqua – continua – ha invaso e sommerso magazzini, laboratori, attrezzature di pompaggio delle acque, compreso la strada comunale di accesso all’area archeologica. Gli stessi addetti alla vigilanza – aggiunge De Siena – sono rimasti isolati fino alla mattina successiva, quando alle nove sono stati tratti in salvo da un trattore partito da un’azienda agricola vicina all’area».
Quali danni può aver causato l’allagamento? «Siamo preoccupati per il perdurare degli allagamenti, perché la melma può aver danneggiato gli impianti elettrici di sollevamento, che provvedono a tenere costantemente asciutta tutta la zona, a tenere abbassata la falda acquifera ed a espellere le acque meteroriche, che confluiscono anche dalle zone confinanti». Quali possono essere i rischi per alle strutture murarie? «I principale fattori di rischio sono legati ai tempi di permanenza dell’acqua nella depressione dello scavo: più saranno lunghi, più c’è la possibilità che vengano disgregate le malte, facilitando la distruzione delle strutture murarie, antiche di 25 secoli».
Altri rischi? « L’altro rischio è che tutti i dispositivi di drenaggio possano essere intasati dalla melma ed impedire il regolare deflusso delle acque di falda. Se ciò dovesse verificarsi i residui terrosi trasportati dalle acque in seguito all’esondazione si andrebbero lentamente a sedimentare sul fondo dell’area archeologica in strati consistenti, rendendo necessario un nuovo scavo dell’area archelogica».
È possibile procedere ad una prima stima dei danni? «Non è possibile, al momento, procedere ad una valutazione, anche sommaria dei danni, in quanto tutto risulta ancora sommerso dalle acque».
Siete stati avvisati circa il verificarsi di una esondazione del fiume? «No. Non ho avuto né direttamente, né indirettamente alcuna segnalazione di preallarme». [p.gall.]
Scontro in «rosa»nel Pdl beneventano. Botta e risposta De Girolamo - Mazzoni L'europarlamentare: «Gravi le affermazioni su Pepe». La coordinatrice: «Voi siete estranei alla nostra città»
BENEVENTO - Il caso-Benevento esplode e lacera il centrodestra: alle prossime comunali il sindaco uscente di centrosinistra, Fausto Pepe, se la vedrà non solo con Roberto Capezzone, candidato del Pdl e del centrodestra, ma anche con Carmine Nardone, esponente storico della sinistra, già presidente della Provincia ed ex parlamentare del Pds. Nardone sarà però sostenuto anche da Pasquale Viespoli: l’esponente ex finiano, ora di nuovo in maggioranza con il gruppo di Coesione Nazionale, ha infatti dichiarato ufficialmente l’appoggio allo stesso Nardone, una posizione aspramente contestata dal centrodestra locale, che la considera una forzatura.
LO SCONTRO - Ma oggi lo scontro al calor bianco all’interno del Pdl è tutto al femminile, e vede protagoniste di un botta e risposta al vetriolo Nunzia De Girolamo, coordinatrice provinciale del Pdl a Benevento, e l’europarlamentare Erminia Mazzoni. Quest’ultima, replicando a una provocazione della De Girolamo, che paradossalmente ha affermato di essere tentata dal sostenere Pepe in caso di ballottaggio, da Strasburgo ha bacchettato la collega: «Mi auguro - ha dichiarato la Mazzoni - che la dichiarazione di sostegno al sindaco Pepe venga archiviata. La candidatura di Roberto Capezzone non può essere presentata come un salvagente per l'amministrazione uscente. Le alleanze si costruiscono attraverso processi laboriosi di confronto e di sintesi. L’insuccesso non può portare alla negazione della propria storia. Se questa dovesse essere la posizione ufficiale del Pdl, sarebbe grave».
LA LETTERA - Nunzia De Girolamo, questa mattina, ha affidato a una lettera aperta la replica: «Mi auguro che chi parla a distanza, da molto lontano, concentri di più la sua azione politica sul territorio sannita. Mi sento - aggiunge la de Girolamo - e sono beneventana tanto è vero che il mio leader di riferimento e cioè Silvio Berlusconi, l'ho portato qui per fargli conoscere ed apprezzare la nostra città. Auspico che da oggi lo stesso facciano gli altri rappresentanti politici del Pdl così concentrati ad organizzare convention e manifestazioni a Napoli». Adesso è probabile un intervento dei vertici regionali del Pdl prima che la situazione diventi ingestibile. Carlo Tarallo
Enzo Costa, Cgil: in Sardegna persi 50 mila posti di lavoro. Il sindacato sardo si prepara allo sciopero generale del 6 maggio con la voglia di guardare avanti e superare questa fase di declino. Il segretario generale della Cgil sarda, Enzo Costa, nella relazione tenuta in un Palazzo dei Congressi della Fiera di Cagliari gremito non risparmia critiche a Governo e Giunta regionale.
“Il nostro giudizio è che questo sia il Governo dell'immobilismo e della rassegnazione di fronte alla crisi, dell'iniquità sociale, della precarietà, della marginalità a livello internazionale, dell'accanimento contro la scuola pubblica, contro il diritto all'istruzione per tutti e contro una informazione libera e indipendente. Un Governo che toglie futuro al Paese”. Costa si è soffermato principalmente verso i temi che impegnano il sindacato in questa stagione di "degrado politico e morale". Dal Paese alla Sardegna disegna uno scenario di crisi al quale la Cgil si oppone con un progetto alternativo, che passa attraverso i valori e il rispetto della Costituzione. "Negli ultimi due anni la Sardegna ha perso cinquantamila posti di lavoro, la disoccupazione giovanile è al 44,7% e continua a crescere". Costa ha ricordato poi che la Cgil ha avanzato una propria proposta aperta ai contributi di altri, a cominciare da Cisl e Uil: "E' una proposta che parla di lavoro per i giovani e le donne, di inclusione sociale e contrasto alle povertà, di qualità della vita e del lavoro, di sviluppo, innovazione, istruzione".
ENTRATE - Alla Regione la Cgil chiede: "Un atto di fermezza nei confronti di un Governo che fino a oggi ha negato le entrate che ci spettano. Il riconoscimento sulla legittimità dell'art. 8 del nostro Statuto, ottenuto due giorni fa dalla Commissione paritetica, che afferma la giustezza delle nostre rivendicazioni. Ora la parola passa al Consiglio dei Ministri, non possiamo accettare più nessun tentennamento, o ci riconoscono quanto ci spetta o questa volta abbiamo solo una strada da percorrere: tornare a Roma con una grande manifestazione di popolo aprendo un vero confronto con il Governo che, oltre alle entrate, rimetta in discussione il patto di stabilità e affronti i problemi che da troppo tempo ci trasciniamo, le risorse per le infrastrutture, il riconoscimento della condizione di insularità e di una vera continuità territoriale nel trasporto delle persone e delle merci".
POLITICHE INDUSTRIALI - Il segretario regionale ha, infine, parlato di "scelte di politiche industriali e terziarie che supportino un modello di sviluppo ecosostenibile, investimenti selettivi in innovazione e ricerca, una formazione più efficacemente orientata all'incontro tra domanda e offerta di lavoro, qualità del ruolo pubblico e opere infrastrutturali: sono questi gli assi che noi indichiamo come scelte strategiche finalizzate a un rilancio dell'economia regionale e come volano per ridare fiato all'occupazione"
BANCHE. Indagine Federconsumatori e Adusbef sui costi c/c: in Italia sono il doppio della media UE. 10/03/2011 - 17:56 In Italia i conti correnti costano oltre il doppio rispetto alla media europea. Questo è quanto emerge dallo studio di Adusbef e Federconsumatori sui costi dei conti correnti italiani, che in media corano 292,98 euro annui, confrontati con quelli delle banche europee, il cui costo medio, secondo quanto rilevato dalla Commissione Europea, è di 114,00 euro annui. "Ecco perché ci indigniamo delle ulteriori aggiunte per i costi dei prelievo allo sportello" - dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef. 2011 - redattore: GA
Napoli, roghi di rifiuti: arresti e denunce con la task force. Ecco i dati illustrati dalla prefettura. De Martino: Sindaci siano sensibili all'ambiente. Napoli, 10 mar (Il Velino/Velino Campania) - Procede con successo l’azione di prevenzione pianificata dalla prefettura di Napoli per contrastare il fenomeno dei roghi di pneumatici, rifiuti e materiali di risulta sversati illegalmente nella zona tra le province di Napoli e Caserta conosciuta come la “terra dei fuochi”. Nell’ultimo incontro sono stati illustrati i significativi risultati conseguiti nell’azione di contrasto condotta da ottobre ad oggi. Questi i dati degli interventi messi in campo che hanno visto impegnati: la Polizia di Stato sul quartiere di Scampia e sul comune di Giugliano di Napoli con 453 persone identificate e 241 veicoli controllati; l’Arma dei carabinieri sui comuni di Casoria, Poggiomarino, Ottaviano, Afragola, Castello di Cisterna, Marano Melito e Calvizzano con 140 arresti per abbandono di rifiuti, in 70 casi di tipo pericoloso, 101 controlli disposti, otto persone arrestate e due denunciate per aver dato fuoco ai rifiuti; inoltre sono state individuate numerosissime discariche abusive di cui è stata segnalata l’esatta ubicazione ai 38 comuni interessati per procedere alla rimozione dei rifiuti; la Guardia di finanza con quattro arresti, nonché sette persone denunciate a piede libero, il sequestro di un’area e di 5,200.00 Kg di rifiuti industriali, numerosi, inoltre, i controlli di natura fiscale sia presso esercizi di gommisti che su mezzi trasporto; i Vigili del fuoco con circa mille interventi per gli incendi di R.S.U., 32 per quelli di pneumatici e 71 per roghi di materiale plastico; il Corpo forestale dello Stato con 252 controlli, sette persone denunciate e sei aree sequestrate; l’attività svolta ha consentito di realizzare una banca dati su tutte le aree sottoposte a sequestro per illecito sversamento di rifiuti, con l’aggiornamento, in tempo reale, sulle successive opere di bonifica. All’incontro, presieduto dal prefetto Andrea De Martino, hanno partecipato il prefetto di Caserta, Monaco, l’assessore regionale all’agricoltura Amendolara, il vice presidente della commissione regionale speciale per le Bonifiche ambientali,i Sindaci e amministratori dei Comuni di Qualiano, Calvizzano, Marigliano, Acerra, Pomigliano D’Arco, Villaricca, il Commissario di Casoria, i vertici delle Forze dell’Ordine, il Comandanti regionale e provinciale del Corpo forestale dello Stato,il vice direttore regionale dei Vigili del Fuoco, i rappresentanti dell’Amministrazione Provinciale, della Polizia Provinciale, delle Polizie Municipali di Giugliano in Campania, Marano ,Melito, Mugnano, Napoli, Palma Campania, Sant’Antimo, dell’ARPAC, dell’Ispettorato provinciale del Lavoro e dell’ASL NA2. Il prefetto ha sollecitato i sindaci perché, in ragione della gravità del fenomeno che interessa i loro territori, adottino scelte politiche che privilegino la tutela dell’ambiente e della salute e ha chiesto alla Regione di valutare misure di supporto per i comuni più attivi nel contrasto del fenomeno. possano essere rimossi senza che occorra procedere alla caratterizzazione, con indubbie economie per gli enti locali. (lr) 10 mar 2011 16:32

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