mercoledì 9 marzo 2011

Mezzogiorno del Mattino. 9 marzo 2011.

Lazio, Campania e Sicilia, ecco dove nasce il 'buco Sanità'.

Unioncamere e Regione Basilicata partecipano a “La Dolce Vita” di Londra

Napoli, 'fantasmi' nella Galleria Principe: 'Restauro fallimentare'

'Ndrangheta, 41 arresti in tutto il mondo.

Le giovani donne più penalizzate nel lavoro, top al Sud

Istat: giovani donne penalizzate sul lavoro, il 71,4% vive con i genitori

“Imprenditoria femminile al Sud: binomio possibile”?

La superstar delle bufale è... lucana doc

Federalismo fiscale, Astore: "no al mercato della sanità"

Iervolino: una mia zia zitella era brava con i numeri al Lotto, loro...»

Vendite a picco, in Sicilia -30%



Lazio, Campania e Sicilia, ecco dove nasce il 'buco Sanità'. ultimo aggiornamento: 08 march 2011 11:22. Molti gli ospedali ben amministrati. Roma.
Negli ospedali italiani i ricoveri continuano a diminuire e parallelamente si riducono le giornate di degenza. Lo afferma il Rapporto Osservasalute (2010), un'approfondita analisi dello stato di salute della popolazione e della qualità dell'assistenza sanitaria nelle regioni italiane, presentata questa mattina all'Università Cattolica di Roma.
Meno giorni ricoverati
L'indagine conferma che anche nell'ultimo anno analizzato dal Rapporto si evidenzia una costante riduzione dei tassi di ospedalizzazione. Dal 2001 al 2008 il tasso di ospedalizzazione complessivo del livello nazionale si è ridotto di circa 22
punti percentuali (da 214,6 a 192,8 per 1.000 abitanti). Una curva verso il basso da ricondurre alla sola componente dei ricoveri ordinari, passata da 161,4 a 133,3, essendo invece leggermente aumentata nel periodo di riferimento, la quota di
ricoveri in regime diurno (da 53,2 a 59,0).
Tutte le regioni meridionali, in particolare quelle sottoposte ai Piani di rientro, mostrano invece tassi di ospedalizzazione per acuti molto superiori alla media nazionale, spesso maggiori anche rispetto al valore medio nazionale del 2001.
Dove nasce il 'buco Sanità'
Tre Regioni da sole - Lazio, Campania e Sicilia - hanno generato il 69% dei disavanzi accumulati dall'intero Sistema sanitario nazionale nel periodo 2001-2009. Se si
pensa però alle cifre procapite, disavanzi molto significativi si sono generati anche in Molise, Valle d'Aosta, Abruzzo e Sardegna. Solo nel Centro-Nord poche Regioni da alcuni anni chiudono i conti in sostanziale equilibrio, talvolta peraltro solo grazie all'integrazione rappresentata dalle risorse regionali 'extra-fondo'.
Investire nella formazione di buoni dirigenti sanitari
Per mettere d'accordo prestazioni, servizi e conti pubblici, avvertono gli esprti, sono necessarie almeno tre condizioni: regole di finanziamento stabili, eque e trasparenti; volontà politica, da incentivare tramite opportuni meccanismi di premi
e sanzioni sia per le collettività amministrate, sia più direttamente per gli amministratori; capacità tecniche, da sviluppare tramite meccanismi di trasferimento delle conoscenze tra le regioni, uno spostamento di attenzione dalle fasi di programmazione del 'rientro' a quelle di effettiva implementazione e, più in generale, una nuova fase di sviluppo del management sanitario, di selezione e crescita di una classe dirigente competente e preparata rispetto ai problemi emergenti.
Budget ballerino
Si conferma peraltro l'incapacità del Ssn di rispettare i tetti di spesa. Per le singole aziende, il disavanzo è la normalità anziché l'eccezione. "Le aziende - ha spiegato Pessina - non hanno certezza sulle risorse effettivamente disponibili: da un lato, c'è l'aspettativa che nel corso dell'esercizio potrebbero venire stanziate risorse
aggiuntive e che potrà esserci qualche forma di copertura dei disavanzi; d'altra parte, non c'è però certezza né sull'entità, nelle sulle tempistiche di queste coperture".
Sud male amministrato
Molto forte la frattura tra le regioni del Centro-Nord, molte delle quali hanno raggiunto condizioni di sostanziale equilibrio, e quelle del Centro-Sud, molte delle quali sono state sottoposte a piano di rientro e, in alcuni casi, a
commissariamento.
E con il Federalismo?
Secondo gli esperti l'attuazione del federalismo comporterà forti tensioni: alle regioni del Centro-Sud si chiederanno ulteriori sacrifici per proseguire nel percorso di rientro dai disavanzi; le regioni del Centro-Nord continueranno a poter destinare al proprio Ssr una quota di risorse (misurata, per esempio, dal rapporto tra spesa e Pil regionale) inferiore a quella di aree europee analoghe per ricchezza e sviluppo economico.

Unioncamere e Regione Basilicata partecipano a “La Dolce Vita” di Londra
“La Dolce Vita” è un vero Festival del made in Italy di qualità che si terrà dal 10 al 13 marzo presso il Business Design Centre di Londra
08/03/2011 Unioncamere e Regione Basilicata parteciperanno per la prima volta a "La Dolce Vita", l’evento che per il settimo anno consecutivo celebra il made in Italy, al Business Design Centre di Londra, dal 10 al 13 Marzo prossimo. Il titolo dell’iniziativa mutua quello del celebre film di Fellini, utilizzato nel linguaggio comune nel mondo anglosassone come sinonimo di bella vita, fatta di piaceri ed indulgenze, ma anche di qualità. Ed è proprio alla qualità che l’evento londinese si ispira, dando l'opportunità di poter mettere in vetrina il meglio della produzione tipica del Bel Paese.
“Si tratta del più influente evento multisettoriale dedicato al made in Italy di elevata qualità – dichiarano i presidenti delle Camere di Commercio di Potenza e Matera, Lamorte e Tortorelli –. Abbiamo pertanto invitato le aziende lucane orientate all’export ad aderire a questa speciale opportunità, condivisa con la Regione Basilicata. Avremo modo di mostrare a 20.000 visitatori le nostre eccellenze enogastronomiche, che potranno fungere da attrattività non solo per i buongustai e i buyer presenti, ma anche per i giornalisti e i viaggiatori del gusto – inglesi e non - interessati alla Basilicata. Ricordiamo che appena qualche mese fa il prestigioso Financial Times ha definito la nostra regione come la nuova Toscana”.
Le statistiche degli ultimi anni dicono che l’80% dei visitatori della Fiera hanno acquistato cibo o vino durante l’evento e che ogni anno sono circa 500 i contratti di locazione di case-vacanza generati all’interno del Salone. Tra gli eventi collaterali da segnalare la scuola di cucina, il wine tasting, organizzazione di seminari, mostre fotografiche e artistiche, riproduzione di film, concorsi a tema, giochi interattivi e l’intero quartiere di Islington, una delle zone piu’ vibranti e trendy di Londra, coinvolto nella promozione con varie iniziative dal gusto tipicamente italiano.

Napoli, 'fantasmi' nella Galleria Principe: 'Restauro fallimentare'
Napoli, 8 mar (Il Velino/Velino Campania) - Alla galleria Principe Umberto a Napoli, alcuni ragazzi vestiti da fantasmi hanno protestato contro il mancato utilizzo della stessa e il cattivo restauro. La galleria evidenzia, infatti, segni di decadimento e pessimo stato di conservazione. I ragazzi ‘travestiti’ fanno parte dell’associazione Portosalvo Giovani e l’iniziativa è nata dall’idea del suo comitato civico composto dal presidente Antonio Pariante e dal portavoce Marcello Mottola, nonché da studenti e neolaureati dell’Accademia di Belle Arti napoletana. Da anni i membri dell’associazione sono impegnati nella salvaguardia del patrimonio storico-artistico della città partenopea. Lo scopo della manifestazione pubblica è stato quello di richiamare l’attenzione delle istituzioni sullo strano intervento di riqualificazione e manutenzione, visto il cattivo stato del bene monumentale, “costato all’incirca tre milioni di euro”. Il tutto – secondo i manifestanti - sarebbe in primis di competenza della società Romeo tenuta alla manutenzione, nonché dell’Amministrazione di palazzo san Giacomo. Con ironia dal comitato hanno ricordato che l’intervento di recupero fu denominato ‘È viva, per noi’, invece - affermano all’unisono Pariante e Mottola “la galleria è morta, posseduta da spettri e desolazione”. Intanto i ragazzi di portosalvo giovani hanno chiesto spiegazioni all’assessore comunale alla cultura, Diego Guida, chiedendo più volte un utilizzo diverso del monumento, che si trova a pochi passi dal Museo Nazionale e dall’Accademia delle Arti di piazza Bellini. (mp) 8 mar 2011 10:54

'Ndrangheta, 41 arresti in tutto il mondo. C'è anche ex sindaco di città australiana. ROMA - C'è anche l'ex sindaco di una città australiana, originario del Vibonese, tra le persone coinvolte in un'operazione contro la 'ndrangheta condotta da carabinieri e polizia su direttive della Dda di Reggio Calabria. L'uomo, emigrato oltre 30 anni fa, è stato sindaco di Stirling dal 1996 al 2005. Le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip nell'ambito dell'operazione "Crimine 2" sono 41. Le attività illecite contestate agli accusati sono riconducibili a tre filoni principali: il narcotraffico, il traffico di armi e il condizionamento della vita economico-imprenditoriale nel territorio di competenza.
Dall'inchiesta emerge che le cosche del Reggino avevano replicato il loro modello organizzativo nel nord Italia e all'estero. L'indagine ha accertato la presenza di "locali" della 'ndrangheta in Australia e Canada. In Germania, documentata una riunione tra affiliati con esponenti della criminalità calabrese provenienti dalla Svizzera.
Germania, Svizzera, Australia e Canada sono dunque i quatto Paesi in cui le cosche della provincia di Reggio Calabria gestivano i loro affari con la complicità degli affiliati che vi risiedono e con cui sono in stretto collegamento. In particolare, secondo quanto ha riferito il procuratore della Repubblica di Reggio, Giuseppe Pignatone, in Canada e in Australia c'è una forte influenza delle cosche di Siderno, e quindi di tutta la fascia jonica della provincia di Reggio, mentre gli affari in Germania e Svizzera vengono gestiti dalle cosche di Rosarno e quindi della zona tirrenica reggina.
All'estero era un po' come a Reggio e in provincia, stessa organizzazione, stessi ruoli: l'operazione Crimine 2 ha offerto uno spaccato inedito della 'ndrangheta, evidenziando l'esistenza di organismi («provincia», «mandamento» e «locali»), di gradi (sgarrista, santista, vangelo) e di ruoli («cariche»), che rivelano un assetto mafioso basato su una struttura unitaria gerarchicamente organizzata, in cui le decisioni vengono assunte dal vertice provinciale di Reggio Calabria, nel rispetto rigoroso di regole e procedure, lasciando tuttavia alle dipendenti articolazioni esterne ampi margini di autonomia nella gestione delle attività criminali nel territorio ove operano.
L'organizzazione 'ndrangheta ricomprende un vertice, denominato «Provincia», tre mandamenti (Tirrenico, del Centro e Jonico), all'interno dei quali sono individuabili le «locali» di 'ndrangheta, organizzate sempre su base territoriale. Le «locali» costituite fuori dal territorio della provincia di Reggio Calabria rispondono alla «Provincia» direttamente o attraverso «locali» di uno dei tre «mandamenti» reggini. Solo la Lombardia presenta la peculiarità che i suoi «locali» sono collocati in una struttura, assimilabile al «mandamento», denominata «Lombardia».
L'operazione «è la conferma dell'espansione della 'ndrangheta, non solo sul piano del traffico internazionale di stupefacenti ma anche sul piano dell'associazione mafiosa, anche in altre regioni fuori dall'Italia», ha commentato a Radio 24 Pignatone.
«All'estero - ha spiegato il procuratore di Reggio Calabria - c'è una perfetta riproduzione dell'organizzazione calabrese: l'unità di base è sempre quella che viene definita locale e poi da queste locali estere si mantengono sempre i contatti con la casa madre cioè con la provincia di Reggio Calabria, dove periodicamente vengono a prendere ordini, direttive e strategie di lungo periodo e a rendicontare quello che avviene. Questo mi pare il dato fondamentale. Senza alcun dubbio - ha continuato Pignatone - il fulcro rimane la Calabria e la provincia di Reggio Calabria in modo particolare: questo è ciò che emerge con sicurezza sia dalle indagini culminate a luglio sia da quest'altra».

Lampedusa, piano straordinario del Viminale per i profughi
Roma, 8 mar (Il Velino) - Per verificare l’organizzazione dei soccorsi e dell’accoglienza ai migranti, quasi tutti tunisini, il prefetto di Palermo Giuseppe Caruso, commissario straordinario per l’emergenza, ed il questore di Agrigento Girolamo Di Fazio, sono arrivati a Lampedusa. Gli sbarchi nella notte sono stati pochi, in tutto quattro con circa 350 persone a bordo, ma sono le condizioni del mare a cadenzare la frequenza degli arrivi. Il ministero dell’Interno che ha inviato i due dirigenti sull’isola ha disposto che le persone accolte a Lampedusa siano smistate nel più breve tempo possibile con un ponte aereo intenso - e comunque accelerato quando il flusso dovesse aumentare - e far sì che il centro di prima accoglienza dell’isola non superi le 700 presenze.
(red) 8 mar 2011 11:38

Le giovani donne più penalizzate nel lavoro, top al Sud
I dati dell'Istat in occasione dell'8 marzo: «Occupazione femminile è pari al 35,4%, contro il 48,6% dei maschi». ROMA - Le donne, soprattutto quelle giovani continuano a essere svantaggiate nell'occupazione, rispetto agli uomini. Nella fascia di età compresa tra i 18 e i 29 anni il tasso di occupazione femminile è pari al 35,4%, contro il 48,6% dei maschi, 13 punti in meno. Solo per le laureate il tasso di occupazione è simile a quello dei coetanei (47,7% contro 48,8%). Questo il quadro per 2010 tracciato dall'Istat, in occasione dell'8 Marzo. Uno scenario piuttosto cupo se solo si pensa che sono 1 milione 153 mila le giovani 'Neet' che non studiano né lavorano; più della metà (622 mila) vive al Sud e la metà (626 mila) ha tra 25 e 29 anni. In percentuale, le giovani che non studiano e non lavorano sono il 29,9%, un valore più alto di quello maschile (22,9%).
DISOCCUPAZIONE - Di pari passo anche lo svantaggio sul fronte della disoccupazione. Il tasso per quella femminile, sempre per l'età compresa tra 18-29 anni, è al 21,1%, contro il 18,4% di quello maschile. Arriva al 33,1% al Sud, dove anche quello maschile è alto (28,4%). Con riferimento alle giovani tra i 18 e 19 anni, il tasso di disoccupazione femminile è molto più elevato - il 48,3%, con punte del 53,7% - al Sud, ma anche al Nord (42,6%) resta alto. Il tasso di inattività femminile è al 55,1%, contro il 44,4% dei coetanei maschi. Ciò è dovuto alla elevata presenza di studentesse, che rappresentano il 59,8% delle inattive. TM News. Martedì 8 marzo 2011

Istat: giovani donne penalizzate sul lavoro, il 71,4% vive con i genitori
8 marzo 2011 ROMA (ITALPRESS) – Dei 3 milioni e 855 mila donne fra i 18 e i 29 anni, il 71,4% vive con i genitori, il 13,9% in coppia con figli, il 7,8% in coppia senza figli, il 4% da sola, l’1,5% in monogenitore e l’1,5% in un altro contesto familiare. E’ quanto risulta da una nota informativa dell’Istat in occasione dell’8 marzo. Nel Sud e nel Centro e’ piu’ alta la percentuale di donne giovani che vivono con i genitori: il 72,0% e il 76,8% contro il 65,7% del Nord. Fino a 24 anni e’ dominante il modello della permanenza in casa, ma tra 25 e 29 anni vive ancora con i genitori il 50,8%. Il tasso di occupazione femminile e’ pari al 35,4%, contro il 48,6% dei maschi, 13 punti in meno. Solo per le laureate il tasso di occupazione e’ simile a quello dei coetanei (47,7% contro 48,8%). Anche per chi e’ in possesso di diploma, la differenza di genere nei tassi di occupazione rimane elevata (50,8% contro 37,2%). Lo svantaggio si rileva per tutte le aree geografiche, anche se le giovani del Nord presentano un tasso di occupazione piu’ che doppio rispetto a quelle del Sud (47,2% contro 21,9%), divario che si manifesta anche per le laureate: il tasso di occupazione femminile per chi e’ in possesso di laurea risulta, infatti, pari al 30,6% nel Sud e al 59% nel Nord. Nella classe di eta’ 18-29 anni sono 1 milione 153 mila le giovani che non studiano ne’ lavorano (cosiddette Neet); piu’ della meta’ (622 mila) vive al Sud e la meta’ (626 mila) ha tra 25 e 29 anni. In percentuale, le giovani che non studiano e non lavorano sono il 29,9%, un valore piu’ alto di quello maschile (22,9%). Il livello e’ molto elevato tra le giovani con basso titolo di studio (43,8%), ma si mantiene intorno ad un quarto per le diplomate e laureate. Nel Sud le giovani Neet sono il 39,8%, contro il 22,8% del Nord e il 23,9% del Centro. Nel Sud e’ alta la percentuale di Neet anche tra i maschi (34,1%). Quasi una laureata su tre al Sud e’ Neet (il 31,3%), ma la percentuale risulta elevata anche tra le laureate nel Nord (20,9%) e nel Centro (25,3%). Il 39,6% delle giovani visita nell’anno musei e mostre, il 27,6% monumenti. Il vantaggio femminile rispetto ai coetanei e’ evidente: 8 punti in piu’ nel primo caso e 4 nel secondo. Le giovani vanno a teatro di piu’ dei loro coetanei (25,8% contro 19,5%). L’81% delle giovani va al cinema nel corso dell’anno, valore analogo a quello maschile. Il livello piu’ alto e’ raggiunto dal Centro (86,3%), dove le differenze di genere, come al Nord, favoriscono la componente femminile. L’81% delle giovani usa PC e internet, un valore elevato, pari a quello dei coetanei. Per la fascia di eta’ 25-29 anni si rileva, invece, un vantaggio femminile di circa due punti. Le giovani hanno quindi colmato uno svantaggio nel campo delle nuove tecnologie ancora esistente per le donne delle altre generazioni. L’81% delle giovani usa PC e internet, un valore elevato, pari a quello dei coetanei. Per la fascia di eta’ 25-29 anni si rileva, invece, un vantaggio femminile di circa due punti. Le giovani hanno quindi colmato uno svantaggio nel campo delle nuove tecnologie ancora esistente per le donne delle altre generazioni.
(ITALPRESS).

“Imprenditoria femminile al Sud: binomio possibile”?
di Veronica Femminino 8 marzo 2011 -
In un momento di innegabile crisi economico-finanziaria è sempre più difficile farsi strada nel mondo del lavoro. Avviare una propria attività, cercando di fronteggiare le difficoltà occupazionali è uno dei desideri sempre più tenacemente espressi dalle donne. E proprio di donne si parlerà in occasione del convegno “Imprenditoria femminile al Sud: binomio possibile?” presentato stamane in conferenza stampa presso la Sala Rossa del Palazzo dei Normanni di Palermo, proprio nella giornata dedicata alle donne.
Il convegno, che si terrà al teatro Selinus di Castelvetrano il 26 marzo prossimo, nasce a seguito della stipula di uno speciale protocollo d’intesa tra la Provinciale regionale di Trapani e l’associazione nazionale Impresa Donna. Scopo della giornata sarà quello di instaurare una riflessione proficua sulle problematiche e prospettive inerenti l’imprenditoria femminile, argomento non sottovalutabile alla luce dei dati più recenti: nel Sud Italia, il 44% dell’imprenditoria totale è costituita da donne di età compresa tra i 30 ed i 50 anni, impegnate soprattutto nel comparto agroalimentare. Un Sud dunque dove le donne aspirano sempre più alla propria realizzazione, affrancandosi e riscattandosi dagli stereotipi negativi che stigmatizzano il Meridione.
“È un’alleanza di donne che lavorano per le donne” – ha dichiarato Doriana Licata, assessore allo Sviluppo Economico della Provincia di Trapani e che nel corso del suo intervento ha voluto ribadire la necessità di instaurare un circolo virtuoso tra istituzioni e sviluppo economico, realizzabile partendo dal concetto di pari opportunità per arrivare all’eccellenza di un territorio ricco di potenzialità che è necessario rivitalizzare.
Come bisogna agire per fare impresa? A queste domande si cercherà di dare risposta con l’incontro di Castelvetrano. Potenziamento delle infrastrutture, possibilità di accesso al credito, promozione del territorio, legalità: sono alcuni degli aspetti imprescindibili da una seria operazione di sostegno alle donne che vogliono creare e produrre, e che negli ultimi tempi sono sempre più numerose.
In concomitanza al convegno, verrà avviata a livello regionale la somministrazione di due indagini, qualitative e quantitative, sulla nuova imprenditoria femminile. Il progetto di ricerca si prefigge di ottenere una fotografia dell’attuale situazione delle imprenditrici su diverse variabili: successi conseguiti, bisogni ed aspettative nei confronti di enti ed istituzioni, punti di forza e debolezza.
I dati forniti nel corso della presentazione sono indubbiamente incoraggianti ma non devono tuttavia far dimenticare che i progetti, anche se di elevato valore, non trovano ancora adeguato sostegno a causa della mancanza di strutture sul territorio, come ad esempio, gli asili nido ad accesso gratuito per le donne che desiderano affermarsi professionalmente ma hanno dei figli in età scolare da crescere. Malgrado le buone prospettive registrate nel Meridione, è riscontrabile in Italia un forte ritardo nel grado di sviluppo e vitalità dell’imprenditoria femminile, parametri in riferimento ai quali il nostro Paese si colloca al 24esimo posto in Europa ed addirittura al 79esimo nel mondo.
Tanto è stato fatto ma molto ancora c’è da fare.
“Le donne fanno impresa da sempre, perché la famiglia è la prima impresa”, ha dichiarato Natalina Costa, Consigliera di Parità della Regione Siciliana, che ha sottolineato l’importanza dell’apporto dei soggetti istituzionali, soprattutto in aiuto di quelle donne che pur possedendo talento e professionalità, si trovano, spesso per motivi familiari, costrette all’inattività professionale.
E di donne imprenditrici la Sicilia è ricca di esempi, basti pensare a Donna Franca Florio, ricordata in conferenza stampa come esempio di modernità ed intraprendenza.
Il convegno del 26 marzo si concluderà con un momento artistico: il recital “Regine” di cui sarà interprete la cantante Silvia Mezzanotte, madrina della manifestazione. Un tributo alle donne che hanno scritto pagine importanti della musica nazionale ed internazionale, figure definibili appunto “regine” in ambito musicale e spesso anche personale, con percorsi di vita tutt’altro che semplici.
L’evento è patrocinato dal Ministero per le Pari Opportunità, dall’Assemblea Regionale Siciliana, dalla Provincia regionale di Trapani, dalla Regione Siciliana e dal Comune di Castelvetrano.
La buona politica è quella delle soluzioni audaci. Alle donne non manca certo l’audacia per costruire il proprio futuro. Il compito maggiore spetta adesso alle istituzioni e a quanto sapranno fare per trasformare le potenzialità di oggi in fatti concreti.

La superstar delle bufale è... lucana doc di GIOVANNA LAGUARDIA
È partita da Lavello per sfilare sul ring di Napoli ed ha messo in riga perfino le «colleghe» provenienti dalla Campania, terra d’elezione della bufala mediterranea. Si tratta di Angelina, dell’azienda agricola «La Marchesa» di Lavello, un’autentica «star», capace di arrivare al primo posto nella sua categoria e tra le sei migliori in assoluto della mostra nazionale organizzata dall’Associazione Nazionale allevatori a Napoli, in occasione della Mostra d’Oltremare. L’azienda lavellese ha conquistato anche un secondo posto e migliore mammella con Rosy, ed un terzo posto, su un parterre di oltre 140 soggetti iscritti al libro genealogico, provenienti da 7 province del Centro Sud. A rappresentare i colori lucani anche la Bradano River di Irsina, che ha conquistato titoli di campionessa, campionessa di riserva e miglior genotipo in più di una categoria.
La manifestazione napoletana ha dato modo all’allevamento La Marchesa di presentare anche la propria arte nella trasformazione del latte: l’azienda lavellese ha partecipato anche alla seconda edizione del concorso caseario nazionale dei formaggi di bufala, ricevendo l’am - bitissimo premio alta qualità per la scamorzina, il panettoncino e il caciobufala, tutti prodotti con il marchio Italialleva. Grande la soddisfazione, oltre che per il rappresentante dell’azienda, Mauro Mazzarelli, anche per le Associazioni provinciali allevatori di Potenza e Matera che con il loro supporto tecnico hanno contribuito a questo grande successo dell’allevamento bufalino lucano. Importante riconoscimento anche per Francesco caprioli, dell’Apa di Potenza, miglior conduttore della mostra.

Federalismo fiscale, Astore: "no al mercato della sanità"
«Quella di domani sarà una giornata decisiva per il futuro del Molise: la Commissione Sanità del Senato dovrà infatti fornire un parere sullo Schema di Decreto legislativo sulla determinazione dei costi e fabbisogni standard nel settore sanitario. Attraverso i miei emendamenti chiedo che la Commissione tenga conto della specificità territoriale della nostra regione nella ripartizione delle risorse». E’ quanto ha dichiarato il Senatore Giuseppe Astore, che per non mancare a questo importante appuntamento diserterà il primo giorno di sopralluogo nella Regione Molise della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’efficacia ed efficienza del sevizio sanitario - di cui già vicepresidente - previsto per il 9 e 10 marzo nel capoluogo molisano.
«Nonostante le precise indicazioni della legge 42, istitutiva del federalismo fiscale, e l’Ordine del Giorno dell’aprile 2009, accettato dal Governo, la bozza di parere proposta dai relatori della Commissione sanità prevede come indicatori prioritari, oltre al peso della popolazione anziana, la deprivazione culturale e socio-economica delle Regioni. E’ invece necessario - sostiene il Parlamentare molisano - che fra i criteri di determinazione oggettiva e misurabile del fabbisogno vengano presi in considerazione le condizioni di disagio territoriale, con particolare riguardo alla presenza di zone montane, nonché le caratteristiche demografiche. Viene dunque proposta la creazione di un bonus dedicato che alimenti la perequazione delle regioni in funzione inversa al peso demografico, dove per regioni di ridotte dimensioni vanno intese quelle con popolazione inferiore al milione di abitanti. Uno degli emendamenti da me presentati prevede che nella ponderazione dei vari fattori hanno un ruolo determinante gli studi già condotti da un organismo terzo, quale l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali. Quello che si profila nel riparto delle risorse per il comparto sanitario - conclude Astore - è un mercanteggiamento egoistico tra Stato e Regioni piů forti che occorre contrastare con tutti i mezzi: un imperativo categorico, questo, che vale per tutti i Parlamentari molisani, di maggioranza e di opposizione!».

Iervolino: una mia zia zitella era brava con i numeri al Lotto, loro...»
NAPOLI. «Non me l'aspettavo neanche io, invece sono qua». A margine di una mostra sull'artigianato femminile, al Palazzo delle Arti, il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino torna sul tentativo di mandarla a casa, messo in atto dal centrodestra in Consiglio comunale con le 31 dimissioni che avrebbero determinato lo scioglimento anticipato dell'assemblea cittadina, ma bloccato per l'irregolarità di una delle firme.
«Continueremo a lavorare con la stessa serenità - ha detto - fino a che non ci sarà una scadenza che, a questo punto, mi auguro sia quella naturale e istituzionale».
Poi, parlando dei «numeri» che determinerebbero la fine anticipata del Consiglio o la sua sopravvivenza: «Non seguo la conta o la compravendita, ma voglio fare il mio lavoro fino a che ho l'incarico per farlo. Avevo una zia zitella che si chiamava Concetta e che era bravissima con la smorfia - ha concluso con una battuta -. Io non mi sono molto appassionata, non sto appresso ai numeri. Non so se ce li hanno, vedremo sabato con l'estrazione al Lotto».

Vendite a picco, in Sicilia -30%
Lo rileva la Confcommercio: "Non si intravedono segnali di ripresa, né una via d'uscita dalla crisi, l'economia è ferma. Il calo dei consumi proseguirà anche l'anno prossimo"
PALERMO - Calo complessivo di vendite in Sicilia nella stagione autunno-inverno: sono state il 30% in meno rispetto al 2010. A rilevarlo è Confcommercio Sicilia, che registra anche una flessione del 5% in meno, con punte del 10% nei piccoli centri dell'isola nell'andamento dei saldi di inzio anno. I settori più colpiti sono stati abbigliamento e calzature, mentre l'elettronica ha mantenuto quote di mercato.
"In generale abbiamo stimato un calo complessivo delle vendite nella stagione - dice il segretario regionale di Confesercenti Sicilia, Giovanni Felice - l'andamento dei saldi, invece, è in linea quello dello scorso anno, il dato non è positivo".
Per il coordinatore regionale di Confcommercio Sicilia Julo Consentino "non si intravedono né segnali di ripresa, né una via d'uscita dalla crisi, l'economia è ferma". Dello stesso avviso il presidente di Adiconsum Sicilia Benedetto Romano che avverte "il calo dei consumi proseguirà anche l'anno prossimo, gli acquisti delle famiglie sono stati più oculati quest'anno".
"Per la prima volta - aggiunge - abbiamo ricevuto un minor numero di segnalazioni per frodi da parte dei consumatori, ma potrebbe essere dovuto al minor numero di transazioni eseguite, è un dato ancora da valutare".
Per il Presidente di Federmoda-Confcommercio Palermo, Patrizia di Dio "l'andamento generale delle vendite di stagione e dei saldi del comparto moda è preoccupante, serve un'inversione di rotta, insieme a nuove strategie commerciali".  08/03/2011

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