mercoledì 9 marzo 2011

Mezzogiorno della Sera. 9 marzo 2011.

Napoli, finanziati progetti d'investimento al centro storico

Mostra d'Oltremare Napoli, sabato mattina apre NauticSud

Giovani donne sempre più penalizzate sul lavoro, Istat: è occupata una su 3

Per lo sviluppo del turismo 125 milioni di euro

Gli infortuni sul lavoro raccontati dalle donne.

Il modello Zuckerberg fa scuola a Napoli

Dalla Puglia i rilevatori satellitari

Inaugurata la Biennale internazionale delle artiste del mediterraneo

Nuovo sbarco a Lampedusa con 55 migranti

Ginosa marina. Chiesto lo stato di calamità naturale

Il destino degli alluvionati appeso ad un filo

Spezzano: incontro con Fitto sprecato per campagna elettorale

Banca del Mezzogiorno, “Sole 24 Ore”: le Popolari puntano al 60%

Vendola: «A Napoli serve la mossa  del cavallo, una soluzione inattesa»


Napoli, finanziati progetti d'investimento al centro storico
Napoli, 8 mar (Il Velino/Velino Campania) - La giunta comunale di Napoli, su proposta dell'assessore allo Sviluppo, Mario Raffa, ha approvato il nuovo Programma di interventi che utilizza risorse della legge 266/97 (legge Bersani), finalizzato a sostenere gli investimenti di piccole imprese operanti nei settori della produzione, dell'artigianato, del turismo, del commercio e dei servizi. “La quota pubblica dei fondi per questo nuovo programma proviene, così come per i precedenti, dal ministero per lo Sviluppo economico, e in quest'ultimo caso sono stati recuperati utilizzando la parte di risorse non spese dalle aziende vincitrici dei bandi degli ultimi 10 anni – ricorda Raffa -. Le aree investite da questo nuovo programma di sostegno alle piccole imprese ed alle microimprese artigianali sono quelle del Centro Storico (Avvocata, San Giuseppe, Porto, Pendino, San Carlo all’Arena, San Lorenzo, San Pietro a Patierno e di S. Ferdinando) mediante le agevolazioni alle imprese; l'area orientale e quella occidentale mediante il potenziamento del sistema degli incubatori di imprese cittadini. Complessivamente sono stati stanziati 5,5 milioni di euro che saranno utilizzati come cofinanziamento per l'innovazione dei prodotti e dei processi delle imprese e per finanziare la nascita di nuove attività imprenditoriali (15% del totale). Sono previste premialità e quote di riserva per alcune aree ristrette ricadenti nei quartieri menzionati in precedenza e che si configurano come “distretti embrionali” legati ai mestieri, ai saperi pratici ed alle culture produttive cittadine”. Si fa riferimento, prioritariamente, alle filiere della musica e del libro, al presepiale ed al sacro, alla latta ed alla ceramica, al tessile ed al calzaturiero. Contestualmente il programma punta allo sviluppo turistico e culturale delle zone del centro e della città bassa con l’obiettivo di contribuire ad attrarre flussi turistici, richiamati dall'artigianato di qualità, dal patrimonio cittadino e dalla tradizione storico-culturale. Questi distretti riguardano: area Decumani, Duomo; area Rua Catalana; area Capodimonte; area S. Sebastiano, S. Pietro a Maiella, Port’Alba, Piazza Bellini, Piazza Dante; area Piazza Mercato; area S.Pietro a Patierno; area Pallonetto Santa Lucia. Le linee guida approvate in giunta tengono conto che non possono essere finanziate le imprese delle stesse aree finanziate nei bandi precedenti e che le nuove aree interessate devono avere particolari indici economico-sociali. Nei prossimi giorni partirà il bando per le imprese. (com/red) 8 mar 2011 13:16

Mostra d'Oltremare Napoli, sabato mattina apre NauticSud
Napoli, 8 mar (Il Velino/Velino Campania) - Sabato mattina, alle ore 10 a Napoli, si apriranno i battenti della quarantaduesima edizione del NauticSud, il più importante salone nautico del Mezzogiorno. L'appuntamento di quest'anno ha per titolo “Nauticsud, un'opportunità per il rilancio del turismo nella Regione Campania”. La cerimonia di apertura si terrà presso la Mostra d'Oltremare, sala Italia del Centro congressi Mediterraneo. Presenti, tra gli altri, Nando Morra, presidente della Mostra d'Oltremare e Lino Ferrara, presidente del Nauticsud oltre agli addetti ai lavori. (com/red) 8 mar 2011 12:13

Giovani donne sempre più penalizzate sul lavoro, Istat: è occupata una su 3
ultimo aggiornamento: 08 marzo, ore 13:21
Roma - (Adnkronos) - Vivono per la larga parte in famiglia, studiano di più dei coetanei, amano leggere, visitare musei, andare al teatro, al cinema e navigare su internet. Hanno contratti a tempo determinato e part time con maggior frequenza dei ragazzi. Roma, 8 mar. - (Adnkronos) - Vivono per la larga parte in famiglia e nel lavoro sono più svantaggiate dei loro coetanei, sebbene studino di più. Amano leggere, visitare musei, andare al teatro, al cinema e navigare su internet, invece fanno sport e vanno in discoteca meno dei ragazzi. E' questa la fotografia delle giovani donne italiane scattata dai dati, relativi al 2009 e al 2010, diffusi dall'Istat in occasione dell'8 marzo. Secondo le rilevazioni dell'Istat la maggioranza delle giovani, soprattutto al Sud e al Centro, vive a casa di mamma e papà, scelta legata per lo più a motivi economici. Dei 3 milioni e 855mila donne fra i 18 e i 29 anni, il 71,4% vive con i genitori, il 13,9% in coppia con figli, il 7,8% in coppia senza figli, il 4% da sola, l'1,5% in monogenitore e l'1,5% in un altro contesto familiare. Percentuali comunque più basse rispetto ai coetanei maschi, che stanno con i genitori nell'83,2% dei casi. Nonostante studino di più e abbiano anche livelli di istruzione più alti rispetto ai ragazzi, le giovani nell'occupazione sono sempre piu' svantaggiate. Il tasso di occupazione femminile è pari al 35,4%, contro il 48,6% dei maschi. E lo svantaggio si rileva per tutte le aree geografiche, anche se le giovani del Nord presentano un tasso di occupazione piu' che doppio rispetto a quelle del Sud (47,2% contro 21,9%).
Spesso, in base ai dati dell'Istat, le giovani donne possono contare su un lavoro a tempo determinato (34,8% contro 27,4%), percentuale che cresce con il titolo di studio. Anche il contratto part time è più frequente tra le ragazze che tra i ragazzi: 31,2% contro 10,4%. Sono inoltre più numerose dei maschi (22,9%) le giovani (29,9%) che non lavorano e non studiano: nella classe di età 18-29 anni sono 1 milione 153mila, più della metà (622mila) vive al Sud e la metà (626mila) ha tra 25 e 29 anni. Non solo. Il tasso di disoccupazione femminile, per l'età 18-29 anni, è al 21,1%, contro il 18,4% di quello maschile.
A casa, poi, le giovani sono alle prese con il lavoro familiare più dei ragazzi, tanto da avere meno tempo libero a disposizione. E quando si concedono un po' di svago, alle giovani piace leggere libri nel 64,4% dei casi contro il 41,3% dei coetanei. Alle ragazze piace anche visitare musei e mostre (39,6%) o monumenti (27,6%) e il vantaggio femminile rispetto ai coetanei è evidente: 8 punti in più nel primo caso e 4 nel secondo. Le giovani vanno a teatro di più dei loro coetanei (25,8% contro 19,5%) mentre vanno molto al cinema sia i ragazzi sia le ragazze (81%). Suscita interesse anche la musica classica che piace ai giovani, sia maschi che femmine: il 14% delle giovani e il 13,4% dei giovani segue concerti, con differenze territoriali molto contenute.
Anche la radio è seguita da tutti, ma alle giovani (77,1%) piace di più che ai ragazzi (72,8%). I dati Istat disegnano poi delle donne molto tecnologiche: l'81% usa Pc e internet, un valore elevato, pari a quello dei coetanei. Ma per la fascia di età 25-29 anni si rileva, invece, un vantaggio femminile di circa due punti. On line le ragazze svolgono le attività più varie: in particolare spediscono e ricevono e-mail (88,5% contro l'86,4% dei maschi), consultano la rete per apprendere (72% contro 71,6%), usano siti di social networking (70,7% contro 70,8%). Al contrario, le giovani, rispetto ai ragazzi, usano meno internet per acquistare beni e servizi (30,9% contro 42,8% negli ultimi 12 mesi) e acquistano più dei loro coetanei biglietti per i viaggi (39,4% contro 28,1%), pernottamenti per vacanze (33,1% contro 29,9%), libri, giornali e riviste inclusi e-book (28,3% contro 20,9%).
In discoteca ci vanno soprattutto i ragazzi (65,8% contro il 59,1%) e le ragazze bevono meno alcol: sono infatti meno diffusi i comportamenti a rischio nell'uso di bevande alcoliche (9% contro il 24,8%). Il problema delle giovani è sostanzialmente il 'binge drinking' (8,7%), cioè l'ubriacatura, e non un abuso giornaliero di bevande alcoliche (0,4%). Infine, le giovani vanno a vedere competizioni sportive e fanno sport meno dei maschi sia se si considera la pratica continuativa (25,3% contro 39,5%), sia se si considera quella saltuaria (13,5% contro 18,2%).

Per lo sviluppo del turismo 125 milioni di euro
di Gabriele Russo Per avviare, ampliare o riqualificare un’attività ricettiva o ad essa complementare in Sicilia il bando sulla Gurs n. 6/2011. Entro la prima settimana di giugno presentare le istanze per accedere ai finanziamenti Po Fesr 07/13. PALERMO - Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana del 04/02/2011 del bando relativo ai finanziamenti a favore delle strutture ricettive, è stata attivata la linea d’intervento  3.3.1.4 del P.O. FESR 2007/2013 Sicilia. Obiettivo del bando è quello di favorire gli investimenti volti all’attivazione, la riqualificazione e l’ampliamento dell’offerta ricettiva locale e delle correlate attività di completamento, da realizzarsi nelle aree a vocazione turistica. Ciò dovrà avvenire mediante riconversione e/o riqualificazione del patrimonio immobiliare già esistente, con particolare riferimento ad edifici storici e di pregio siti nei centri storici o nei borghi marinari.
La dotazione finanziaria ammonta ad € 125.057.130,10 pari al 70% dell’intera dotazione finanziaria della linea d’intervento, a testimonianza della volontà della Regione di spendere al più presto le disponibilità provenienti dall’Unione Europea.
I soggetti che possono beneficiare delle agevolazioni sono le micro, piccole e medie imprese (PMI), così come definite dall’Allegato I del Regolamento CE n°800 del 06.08.2008, che intendono realizzare gli investimenti su tutto il territorio siciliano e che gestiscono o intendano intraprendere la gestione di una o più delle seguenti attività: attività ricettive alberghiere ed extralberghiere; attività di ristorazione direttamente correlate ad una attività ricettiva esistente; attività sportive direttamente correlate ad una attività ricettiva esistente; attività inerenti il benessere fisico direttamente correlate ad un’attivita ricettiva esistente; attività inerenti la congressualità direttamente correlate ad una attività ricettiva esistente.
In riferimento alle predette attività economiche e alle attività ricettive correlate, le tipologie di investimento ammissibili sono le seguenti:
a) attivazione di nuova attività ricettiva;
b) ampliamento di attività ricettiva esistente;
c) riqualificazione di attività ricettiva esistente;
d) riattivazione di attività ricettiva esistente;
e) attivazione di nuove attività complementari ad una struttura ricettiva esistente;
f) ampliamento di esistenti attività complementari ad una struttura ricettiva esistente;
g) riqualificazione di esistenti attività complementari ad una struttura ricettiva esistente.
Nell’ambito dei progetti ammessi al finanziamento, verranno valorizzati i programmi d’investimento che ricadranno nelle seguenti localizzazioni:
a) aree ad elevata potenzialità turistica in presenza di attrattori archeologici e/o monumentali;
b) comuni facenti parte dei “Parchi regionali” o “Riserve Naturali Orientate o Integrali”
c) comuni sedi di portualità turistica.
Verranno ulteriormente valorizzate le attività ubicate in edifici storici e di pregio siti nei centri storici, nei borghi marinari e in edifici della tradizione rurale.
Il finanziamento consisterà in un contributo a fondo perduto pari al 50% delle spese ammissibili per le piccole imprese, mentre sarà pari al 40% per le medie imprese. Tale contributo sarà erogato in tre quote di eguale importo, pari ciascuna ad un terzo dell’importo di finanziamento concesso e verranno erogate, dietro presentazione dei titoli di spesa, in base allo stato di avanzamento del programma di investimento.
Anche in questo caso è prevista la possibilità che la prima quota possa essere erogata anche a titolo di anticipazione, previa presentazione di apposita fideiussione bancaria o polizza assicurativa.

Gli infortuni sul lavoro raccontati dalle donne. Il Chietino detiene il triste primato per il maggior numero di incidenti al femminile. CHIETI. Dodici storie sul rapporto difficile tra lavoro e donne. Ritratti in immagini e parole di vittime di infortuni, o colpite da malattia professione, raccontate mese per mese sul calendario 2012. E' l'iniziativa di Inail e Anmil nel giorno della festa delle donne, giunta a 100 candeline. Nel Chietino, nel 2008, sono state 2280 le donne coinvolte in un incidente sul lavoro, triste primato in Abruzzo.  Nello stesso anno, infatti, sono stati complessivamente 6 mila 495 gli incidenti in rosa nella regione, con 1292 a L'Aquila, 1486 a Pescara e 1437 a Teramo. Nel Chietino il fenomeno è tornato a crecere. Nel 2006, infatti, sono stati registrati 2243 incidenti e l'anno dopo 2232, passati poi ai 2280 del 2008.  «Le mansioni delle donne, spesso ripetitive e manuali, sono tra le cause a monte dei numeri registrati nella nostra provincia», dice Luigi D'Alessandro, presidente provinciale Anmil, Associazione nazionale mutilati e invalidi sul lavoro, «gioca un ruolo anche il grosso impiego nell'agricoltura, dove i presìdi di sicurezza sono assenti. Torniamo a sollecitare controlli e un organismo unitario per la prevenzione».  In Italia un terzo degli infortuni sul lavoro del 2009 ha visto coinvolte donne. Su 790 mila 112 infortuni ben 244 mila 368 hanno coinvolto il gentil sesso. Proprio l'8 marzo si ricorda un grave incidente sul lavoro. Era il 25 marzo del 1911 quando 146 operaie, almeno 39 italiane, morirono nell'incendio di una fabbrica di camicie a New York dove lavoravano. Quale migliore occasione, allora, per lanciare il concorso "FotoBiografia" riservato a donne che hanno subìto un incidente o l'hanno vissuto di riflesso, perché ne è rimasto coinvolto un loro caro. Sono ammesse alla selezione, infatti, anche mogli, madri e figlie di vittime. Chi volesse partecipare deve inviare due foto a colori con la propria immagine, un racconto di massimo 3 pagine, preferibilmente dattiloscritte, sulla vicenda di infortunio o malattia professionale sofferti, il certificato Inail che attesta l'invalidità o la qualifica di vedova e orfana di caduto sul lavoro, la fotocopia del documento di identità e la domanda di iscrizione al concorso. Per ulteriori informazioni si può telefonare all'Anmil Chieti, 0871 633 28, o visitare il sito internet www.anmil.it. Il materiale richiesto va spedito tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, entro il 10 maggio 2011 ad Anmil, ufficio comunicazione, via Adolfo Ravà, 124, 00142 Roma, specificando sulla busta "Concorso FotoBiografia". L'Anmil, tempo fa, ha intervistato 750 donne tra i 19 e i 50 anni in tutt'Italia per documentare la loro condizione dopo l'infortunio, indagando aspetti psicologici ma anche conseguenze relazionali e affettive. E' emerso che la gran parte di esse a lungo ha continuato a fare incubi e conservato un senso di angoscia, ha patito la nuova condizione di disabile e spesso ha visto allontanare il proprio partner. Questa mattina alle 10.30, infine, la consigliera di parità Annarita Guarracino presenta nella sala di giunta della Provincia il piano delle attività per il 2011.

Il modello Zuckerberg fa scuola a Napoli
Francesco Prisco
Chi ha detto che l'Italia non è un paese per garage company? L'esperienza di Gianluca Cozzolino dimostra l'esatto contrario: fare business con i new media a partire dal tinello di casa, come a tutt'altre latitudini è riuscito a un certo Mark Zuckerberg, è possibile anche qui. E nel profondo Sud, per giunta.
Nel settembre 2008, quando la grande crisi comincia ad abbattersi sulla finanzia internazionale, un "ragazzo" di 35 anni, diplomato al liceo scientifico "Lucrezio" di Napoli e con alle spalle tanta gavetta con i new media va in giro tra le banche in cerca di finanziamenti per il suo progetto Fanpage.it, ossia un giornale on line dedicato agli utenti delle pagine fan di Facebook. Qualcuno lo prende per pazzo, qualche altro lo esorta a più miti consigli ricordandogli che l'editoria in crisi da un pezzo, qualche altro scommette su di lui. Oggi Cozzolino si ritrova ad essere l'amministratore delegato del gruppo Ciaopeople, un network che muove 1,5 milioni di fatturato, conta 35 dipendenti diretti più una settantina di collaboratori sparsi per lo Stivale, tanto che la rivista "Wired" lo ha addirittura annoverato nella top ten dei ceo under 40 più innovativi in circolazione.
Ma in cosa consiste il business di Cozzolino? «Con il network Ciaopeople - racconta - gestiamo due piattaforme on line. Una è Fanpage.it, il giornale on line dedicato alle pagine fan di Facebook, l'altra è You Like, un sito internet di appuntamenti partecipato dalla multinazionale Dada. Uno strumento innovativo che calcola le affinità di coppia degli utenti e li aiuta a trovare l'anima gemella».
Uno "scherzo" da 35 milioni di pagine viste al mese che fa entrare soldi in quanto a contratti pubblicitari ma anche attraverso gli abbonamenti per accedere alle attività di dating.
«Per il 2011 - spiega Cozzolino - ad andarci cauti prevediamo di raggiungere i 3 milioni di fatturato».
E se la bolla dei social network dovesse mai sgonfiarsi? Cozzolino fa cenno di no con la testa: «Altro che sgonfiarsi. Nell'anno in corso Facebook toccherà il miliardo di utenti». Poi dicono che gli under 40 italiani sono pessimisti.

Dalla Puglia i rilevatori satellitari
Giacomo Bassi
«È stata una scommessa, e l'abbiamo vinta». Mariarita Costanza è un ingegnere elettronico, Nicola Lavenuta invece un perito informatico. Poco meno di quarant'anni la prima, pochi di più il secondo, sono due imprenditori (oltre che marito e moglie) che hanno deciso di non abbandonare la città in cui sono nati, Gravina di Puglia, e lì di fare impresa. La loro Mac&Nil, società che sviluppa e produce dispositivi di rilevazione satellitare, è un piccolo gioiello che ha un portfolio di clienti da tutto il mondo, 2,5 milioni di euro di fatturato annuo e quaranta dipendenti, il 70 per cento dei quali donne e ben oltre la metà laureati.
Ma la strada che in dieci anni li ha portati a questi risultati è stata tutt'altro che in discesa: «Fare impresa nel Sud Italia è quanto mai complesso, soprattutto per chi come noi si occupa di informatica - riflette Costanza, che è a capo dell'azienda -. C'è un deficit di mentalità non solo nelle persone ma anche negli attori istituzionali e nei diversi soggetti con i quali devi avere a che fare. Quando nel 2000 ci presentammo in banca per chiedere un prestito con il quale cominciare la nostra attività, ci dissero che il mutuo non si ripagava con le buone idee e dovemmo dare come garanzia la casa dei miei suoceri. Non avevano preso assolutamente in considerazione il fatto che fossimo due giovani con un progetto innovativo in grado di dare dei buoni risultati».
E con essi creare ricchezza e posti di lavoro in un'area depressa: «La scelta di restare a Gravina è stata molto sofferta - spiega Lavenuta -: io avevo lavorato in Emilia Romagna e ne conoscevo le potenzialità dal punto di vista professionale, Mariarita Costanza invece aveva come sbocco naturale per i suoi studi le grandi aziende del Nord. Nonostante questo abbiamo scelto come base per l'azienda una città di 40mila abitanti nella provincia pugliese: senza però confinarci qui ma, con molta fatica e molte risorse, aprendoci al resto del mondo».
Una formula grazie alla quale sono arrivati i primi successi e che hanno consentito alla Mac&Nil di crescere e strutturarsi: «Oggi ci arrivano curricula da ogni parte d'Italia, di cui moltissimi da giovani laureati lombardi, piemontesi e veneti - concludono i due - disposti a trasferirsi qui a Gravina per lavorare con noi. E aggiungersi agli altri ragazzi che nel tempo sono stati assunti e insieme con i quali abbiamo dimostrato che si può fare impresa di successo anche qui da noi, nella Silicon Valley pugliese, molto lontano dal Nord Italia».

Inaugurata la Biennale internazionale delle artiste del mediterraneo
di BlogSicilia 9 marzo 2011 -
Si è aperta martedì pomeriggio a Giardini Naxos la prima edizione della Biennale internazionale delle Artiste del Mediterraneo - sezione Architettura, organizzata nell’ambito della rassegna “La città delle donne dalle associazioni culturali “Le officine di Hermes” e “ArteAlta”.
L’evento, promosso dall’arch. Eleonora Cacopardo e dalla prof. Fulvia Toscano in sinergia con l’Osservatorio Internazionale dei Paesaggi Mediterranei (OIPaM), si prefigge di promuovere l’interculturalità e la cooperazione mediterranea, privilegiando il punto di vista dell’universo femminile, nell’ottica della dimensione estetico-creativa.
Ospiti della Biennale i rappresentanti di Grecia, Libano, Malta, Marocco, Spagna, Tunisia. Location e temi dell’evento saranno: Alì Terme (turismo termale), Forza d’Agrò (recupero centro storico), Gallodoro (rapporto tra arte e architettura), Giardini Naxos (teatro), Letojanni (waterfront), Mongiuffi Melia (recupero ambientale), Sant’Alessio Siculo (waterfront), Savoca (accessibilità e riqualificazione del paesaggio urbano).
Partendo dalla giornata di martedì dedicata alle celebrazioni dell’8 marzo ,il tema sul quale si è subito soffermata la rassegna (che avrà luogo sino al 12 marzo) è: “Donne e architettura: otto per infinito”. Ieri i primi momenti di confronto, alla presenza di Francesca Moraci, Elena Arcidiacono, Maria Giuseppina Grasso Cannizzo, Paola Pennisi, Rita Simone, Giuseppe Guerrera, Luigi Longhitano, Carlotta Reitano, Giuseppe Falzea e Teresa Altamore.
La conferenza si è aperta con l’intervento degli amministratori: l’assessore provinciale alla Cultura, Mario D’Agostino, il sindaco di Alì Terme Lorenzo Grasso e il vicesindaco di S. Alessio, Rosanna Fichera.
Al centro dei lavori, con il supporto dell’Ordine degli Architetti di Messina e Catania, i Paesi del Mediterraneo, attraverso prestigiose figure di altrettante donne architetto; i Comuni dell’area ionica da mercoledì 9 marzo saranno sedi del Workshop “Otto progetti per infiniti scenari” nell’ambito del quale circa 70 studenti e giovani architetti, guidati da esperte del settore e tutor, si cimenteranno in otto percorsi progettuali su otto differenti temi.
Riflettori puntati sulla sostenibilità e la bioarchitettura, con l’impegno di otto giornaliste: Giovanna Cirino, Elena Di Dio, Veronica Feminino, Eleonora Iannelli, Paola Nicita, Elisabetta Raffa, Gioia Sgarlata, Danila La Torre, che saranno protagoniste di un diario di bordo degli eventi, accostando alla visione della città la descrizione del viaggio, con le immagini fotografiche di Luigi Nifosì.

Nuovo sbarco a Lampedusa con 55 migranti
di BlogSicilia 9 marzo 2011 -
Dopo una giornata di tregua sul fronte degli sbarchi, a causa del mare agitato, oggi 55 migranti, a bordo di una barca in difficoltà, sono stati soccorsi nella notte nel Canale di Sicilia e sono stati condotti a Lampedusa.
In questo momento, comunque, non vengono segnalati avvistamenti di altre barche di extracomunitari, anche perché le previsioni del tempo potrebbero scoraggiare nuove partenze dalle coste tunisine.
Soffia, infatti, un vento di Nord Est forza 4 e nel corso della mattinata potrebbe arrivare a forza 5.
Intanto, ieri, sera il governo regionale ha confermato che la sua attenzione “verso
Lampedusa è alta e lo dimostra la riunione di giunta della settimana scorsa, alla presenza del sindaco De Rubeis, durante la quale sono stati decisi importanti provvedimenti, 400 mila euro come intervento straordinario e altri 400 mila successivamente.
Accanto a questo, per lenire gli effetti deleteri sul turismo di Lampedusa, stiamo programmando una serie di interventi: stiamo prendendo in considerazione l’ipotesi di far svolgere a Lampedusa e Linosa alcuni degli spettacoli del cartellone estivo del Circuito del mito e interverremo per la riqualificazione dell’impiantistica sportiva dell’arcipelago, coll’apposito bando di prossima pubblicazione e nei limiti della disponibilità
finanziaria”.
Queste le parole di Daniele Tranchida, assessore regionale al Turismo, che ha risposto al deputato regionale Titti Bufardeci sugli effetti dell’emergenza migranti sui flussi turistici a Lampedusa.
E l’assessore Gianmaria Sparma ha aggiunto: “Il governo della Regione è concretamente a fianco del popolo di Lampedusa e agli operatori economici dell’isola. Dopo gli stanziamenti decisi dalla Giunta di Governo ogni assessore ha recepito, per il proprio ramo di amministrazione, le esigenze prospettate dal Comune per predisporre misure specifiche e finalizzate”.

Ginosa marina. Chiesto lo stato di calamità naturale
Martedì 08 Marzo 2011 14:08 TARANTO - Via libera alla richiesta dello stato di calamità naturale per il nubrifragio di Ginosa marina. E’ stato approvato il provvedimento che ora sarà inviato alla Regione.
Questa mattina la giunta provinciale, convocata dal vicepresidente e assessore ai lavori pubblici Costanzo Carrieri, ha ratificato la richiesta dello stato di calamità naturale per l’alluvione che nei giorni scorsi ha messo in ginocchio buona parte del versante occidentale della terra ionica. «Il nostro atto deliberativo sarà inviato nelle prossime ore al presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, al quale chiediamo di sollecitare la presidenza del Consiglio dei ministri affinché venga dichiarato lo stato di calamità naturale – spiega lo stesso Costanzo Carrieri – altre regioni, come Veneto, Campania e Liguria, alle prese con problemi simili, hanno già ottenuto quello che noi oggi chiediamo. Comprendiamo le ristrettezze finanziarie e di bilancio con cui anche il governo deve fare i conti, ma confidiamo in una risposta immediata e positiva. Il messaggio che lanciamo è chiaro: non possiamo essere lasciati soli». Alla Regione Puglia la giunta provinciale ha chiesto di avviare le procedure previste dalla legge 102 del 2004 attivando un’ordinanza di Protezione civile ai sensi dell’articolo 5 della legge 225 del 2002. Azioni concrete, insomma, per tenere alto il livello di attenzione su un disastro che ha provocato danni serissimi alle coltivazioni, alle abitazioni e a numerose aziende zootecniche. «Oltre alla stima dei danni, sarà importante approfondire il discorso sulle cause. Bisogna fare chiarezza e accertare eventuali responsabilità. La Provincia di Taranto - conclude il vicepresidente Carrieri - continuerà a fare la sua parte per riportare la situazione alla normalità».

Il destino degli alluvionati appeso ad un filo
09/03/2011 POTENZA - L¹ultima volta che da via Anzio hanno chiesto a Palazzo Chigi di dichiarare lo stato d¹emergenza per le inondazioni dovute alle piogge e allo straripamento dei fiumi nel metapontino è stato a novembre dell¹annoscorso. Da allora non se ne è saputo nulla.
La presidenza del Consiglio dei ministri non si è mai pronunciata sulla questione, impegnata com¹era a risolvere la crisi ben più grave di un¹area strategica come il Veneto, colpito in maniera drammatica.
Anche i comuni lucani dal canto loro avevano segnalato danni ingenti. Le prime stime si aggiravano sopra i cento milioni di euro, e nonostante l¹inerzia del Governo dalla Regione sarebbero comunque partiti i sopralluoghi. Il disastro alla fine sarebbe stato ridimensionato a meno di un decimo di quello che si pensava, ma da Roma non è ancora arrivato un euro.
Il destino per questi altri alluvionati si deciderà nei prossimi giorni.
Entro la settimana è prevista una riunione del Consiglio dei ministri, e in quella sede la richiesta dei vertici della giunta regionale potrebbe essere accolta, respinta o ignorata. In ogni caso bisognerà iniziare la ricostruzione.
Nella prima ipotesi dopo aver stanziato i fondi necessari occorrerebbe nominare un commissario, che potrebbe essere il presidente della giunta regionale Vito De Filippo, attrezzato per l¹occasione con i poteri eccezionali della Protezione civile. Nella seconda e nella terza resterebbero sul piatto i soldi dell¹accordo di programma da 27 milioni di euro sottoscritto a dicembre dall¹assessore alle Infrastrutture Rosa Gentile e il ministro all¹Ambiente Stefania Prestigiacomo per la riduzione del rischio idrogeologico.
Sono fondi destinati per la protezione e il consolidamento dei centri
abitati, dei versanti montani, la salvaguardia ambientale, il ripristino
delle condizioni di stabilità dei terreni e la lotta all¹erosione degli argini e delle coste. Lo stanziamento complessivo del Governo ammontava a un miliardo di euro, che sono diventati 800 dopo il prelievo per l¹emergenza in Veneto, poi sono stati divisi tra le altre regioni. A spartizione avvenuta è difficile che si torni indietro, e si ripeta un¹operazione come quella propiziata dai buoni uffici del governatore Zaia.
Se servono risorse aggiuntive andrebbero cercate altrove.
In Basilicata gli interventi programmati sono 85, e rappresentano i fronti di pericolo maggiore per l¹incolumità di cose e persone, anche se al momento della loro presentazione non erano mancate le polemiche da parte delle amministrazioni comunali trascurate. Tra quelli di maggior rilievo uno di contrasto all¹erosione sulla Costa jonica per 3 milioni di euro, e lavori di ripristino del corso del fiume Basento per 500 mila euro (a riprova, per chi ne dubitasse, che i presagi c¹erano tutti).
La coperta resta corta, perchè per il recupero completo delle situazioni critiche segnalate a dicembre sarebbe occorsa una spesa almeno dieci volte superiore, ed è chiaro che dopo i fatti della scorsa settimana anche le priorità andrebbero riviste. Nei giorni scorsi per la gestione operativa dell¹accordo è arrivata la nomina di Francesco Saverio Acito come commissario straordinario incaricato dal presidente del Consiglio dei ministri e sull¹asse tra Matera e Roma, sarebbe già partita una seconda trattativa per riuscire a strappare altri finanziamenti, o quantomeno la possibilità di rivedere il programma di interventi che era stato approvato a dicembre.
Riaprire la questione degli interventi da finanziare potrebbe liberare inbreve fino a 14 milioni di euro da destinare nel metapontino, ma
aumenterebbe in proporzione il numero dei delusi tra le amministrazioni che aspettano da anni l¹apertura dei cantieri, per non parlare dei danni in caso di altri eventi come quello della scorsa settimana.

Spezzano: incontro con Fitto sprecato per campagna elettorale
Termoli. L’esponente di Futuro e Libertà Toni Spezzano ha criticato gli amministratori locali, incapaci, a suo dire, di aver rivolto gli appunti giusti su federalismo e altri temi importanti al ministro Fitto in visita a Termoli. «Abbiamo ospitato l’On. Fitto – sostiene Spezzano - in occasione di un convegno sui 150 anni dell’unità d’Italia, lodevole iniziativa dell’amministrazione termolese, sprecando una occasione colossale di chiedergli il motivo della scandalosa decisione del Consiglio dei Ministri adottata lo scorso 23 febbraio per impugnare la Legge regionale n. 23 del 23.12.2010 sull’eolico e il blocco degli insediamenti. Al di là degli slogan e delle frasi ad effetto tipiche degli interventi in apertura di una qualsiasi campagna elettorale, si poteva chiedere, esempi alla mano, come potrebbe mai il Molise avere di che essere soddisfatto dal federalismo comunale appena varato stante la situazione attuale che porterà, a prescindere da chi governa alla Regione, ad un aumento sostanziale della pressione fiscale su di noi. Gli addetti ai lavori sono tutti impegnati a “chiudere” accordi per misurarsi alle prossime provinciali con un occhio alle regionali. Quindi giů con il nome del prossimo Re alla Provincia che sia di sinistra oppure berlusconiano invece che i programmi per le soluzioni delle esigenze del popolo. Meglio individuare il giusto candidato attraverso le primarie oppure l’investitura ufficiale dell’uomo forte, in luogo delle risposte alla cittadinanza su lavoro, famiglia, sicurezza ecc. Credo proprio, cari cittadini, mala tempora currunt».

Banca del Mezzogiorno, “Sole 24 Ore”: le Popolari puntano al 60%
Roma, 9 mar (Il Velino) - Le banche popolari muovono ala conquista della Banca del Mezzogiorno. Secondo indiscrezioni di fonti finanziarie, scrive “Il Sole 24 Ore”, il 28 febbraio si è riunito il patto di consultazione dell’Istituto centrale delle banche popolari italiane presieduto da Giovanni De Censi. “Il patto che raggruppa le principali banche cooperative avrebbe deciso di dare mandato esplorativo a De Censi, che in via preventiva aveva già avuto delega anche dall’Associazione Nazionale delle Banche Popolari guidata dal presidente del Banco Popolare Carlo Fratta Pasini. Obiettivo: negoziare con il ministero dell’Economia l’ingresso delle Popolari nella Banca del Mezzogiorno (come si chiamerà, con ogni probabilità il nuovo istituto dato che il marchio Banca del Sud è già esistente), affiancando Poste Italiane e il sistema delle banche di credito cooperativo guidate da Alessandro Azzi”. Insomma, per la Banca del Sud sarebbe in arrivo una “svolta”: “Non più un’iniziativa isolata del governo - chiarisce il quotidiano confindustriale -, lasciata solo all’intervento pubblico delle Poste, e quasi subita dal sistema bancario”. Anzi, in questo modo ci sarebbe una “piena condivisione del progetto da parte delle Popolari, che controllano il 30% del credito alle piccole e medie imprese del meridione”. Da parte delle Popolari però ci sarebbero due pregiudiziali: La maggioranza delle partecipazioni dovrà passare dalle Poste al sistema bancario e il funding dell’istituto dovrà essere garantito dalla Cassa Depositi e Prestiti. (red/mpi) 9 mar 2011 09:39

Vendola: «A Napoli serve la mossa  del cavallo, una soluzione inattesa»
Il leader di Sel irrompe nelle elezioni comunali:
«Non va bene dividersi tra Morcone e De Magistris»
BARI — «Ci vorrebbe la mossa del cavallo per uscire dall’impasse» . Il governatore della Puglia, Nichi Vendola e leader indiscusso di Sinistra Libertà, ieri a Roma, accompagnato da Franco Giordano, ha incontrato prima Andrea Orlando, commissario provinciale di Napoli del Pd, e poi Dario Franceschini, capogruppo Pd alla Camera. Il tema del confronto ha riguardato uno dei problemi che in queste ore tormentano il Partito democratico: trovare la quadra per evitare che la coalizione di centrosinistra, a Napoli, arrivi al voto amministrativo spaccata in due o più tronconi. Una eventualità che consegnerebbe una sconfitta garantita al centrosinistra.
Presidente Vendola, si racconta di un incontro molto burrascoso a Montecitorio fra lei e il commissario Orlando.
«Ecco, queste sono le cose che vengono dette per pura cattiveria, per avvelenare il clima. Abbiamo pranzato assieme a Montecitorio, c’erano anche i giornalisti, e tutti hanno visto che si è trattato di un colloquio cordiale di straordinaria tranquillità» .
Naturalmente, avete parlato delle prossime amministrative a Napoli. Qual è la sua posizione?
«Noi abbiamo posto con grande serietà l’esigenza che Pd si faccia carico di una soluzione unitaria che è l’unica condizione per vincere. Andare al voto a Napoli con due coalizioni di centrosinistra -una come sembra guidata da Mario Morcone del Pd e l’altra da Luigi De Magistris dell’Idv -non è la strada giusta per vincere» .
Qual è, allora, la strada per vincere?
«Le due condizioni per vincere sono: rinnovamento e unità. E a Napoli ci sono tutte le condizioni per vincere. Ci troviamo di fronte ad un centrodestra che si è presentato spaccato in due blocchi di potere contrapposti: il potere edilizio dell’ancien régime e quello dei nuovi emergenti. Senza contare le prove di governo già offerte alla Provincia e alla Regione» .
Non sembra, però, che in fatto di unità il centrosinistra se la passi meglio.
«Napoli è la grande capitale d’Italia del Sud che il centrosinistra non può perdere, sarebbe inimmaginabile. Per questo è necessario che il Pd si faccia carico di una soluzione unitaria» .
Insomma, lei ributta il cerino nel campo dei democratici. Tocca a loro risolvere il problema in quanto responsabili, per larga parte, di queste divisioni?
«No, no, non è questo. Noi dobbiamo starci tutti dentro la coalizione del cambiamento» .
E come si fa con due proposte politiche in campo? Come pensa si possa uscirne?
«Direi -come si dice? -con la mossa del cavallo. Trovando una soluzione che nessuno si aspetta. E’ tutto» . Lorena Saracino

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