venerdì 4 marzo 2011

Mpa, cercasi leader intellettuale. Dovrà guidare il nuovo Movimento per il Sud di Lombardo

di Antonio Calitri.
Il Movimento per l'autonomia di Raffaele Lombardo si trasforma in partito meridionalista per tentare di uscire dai confini siciliani e dall'impasse del terzo polo. E il governatore lancia la «pubblica» ricerca di un leader, magari un intellettuale, in grado di guidare autonomamente il partito senza dover distrarre il fondatore dal suo ruolo istituzionale di guida della giunta siciliana.


Dando così una lezione di strategia politica a Gianfranco Fini che, con il doppio ruolo di capo di Futuro e libertà e di presidente della Camera, sta offuscando la sua immagine e arrancando su entrambi i fronti. Probabilmente, l'operazione è tutta di facciata perché Lombardo difficilmente rinuncerà a un ruolo di regista della sua creatura. Ma siccome nella politica spesso l'immagine è sostanza, il convinto autonomista siciliano, ha deciso di fare tesoro di quanto sta avvenendo in Fli, alleato con Pier Ferdinando Casini e Francesco Rutelli nella coalizione del terzo polo e ha già messo le mani avanti. Così, a due settimane dall'annuncio ufficiale della nascita del nuovo partito, che probabilmente si chiamerà Movimento per il Sud, che dovrebbe avvenire con la conferenza indetta per il prossimo 17 marzo in occasione dell'anniversario per i 150 anni dell'Unità d'Italia, ha lanciato la sua ricerca. Dal suo sito personale, Lombardo se la prende con i leader dal doppio ruolo come Umberto Bossi e Silvio Berlusconi senza mai nominare il presidente della Camera.

Ma i messaggi sono diretti tutti a lui visto che sia il capo della Lega che il premier è vero che hanno il doppio ruolo, ma è arrivato prima quello politico e poi quello istituzionale. Al contrario che per Fini che prima è diventato presidente della Camera e poi si è trasformato in leader dell'opposizione e ancora dopo, in capo del neonato Fli. Il governatore ha prima attaccato l'organizzazione della LegaNord, partito al quale sogna di fare da contraltare scrivendo che «la Lega ha una sua configurazione e un'organizzazione stabile nel territorio eppure strettamente legate alla figura di Bossi. Questa insostituibilità della figura del leader credo sia un fattore di debolezza» e spiegando che «noi dell'Mpa, nel nostro piccolo, dobbiamo evitare di correre il rischio della identificazione con una sola persona». Poi ha lanciato una frecciata al premier, dicendo che «bisogna evitare la coincidenza tra il ruolo di governo e quello di capo di un partito perché le due cose interferiscono tra di loro e spesso non giovano l'una all'altra. È inevitabile che un ragionamento politico si porti poi sul piano dell'azione di governo e ciò nuoce all'azione di governo e indebolisce l'azione politica». Infine, ha lanciato la sua ricetta: «La costituente che apriremo non potrà che innestarsi sul tronco solido e robusto di questi cinque anni di esperienza e sugli uomini che ci hanno creduto liberamente e onestamente. Però c'è bisogno di un innesto perché forze nuove possano portare il loro contributo per il rilancio di questa formazione politica. Quando dico che l'ideale sarebbe avere un intellettuale a dirigere questa nuova forza politica voglio dire che è bene che sia un uomo mille miglia lontano, anche se so che non sarà possibile e bisognerà trovare una via di mezzo, dalla politica militante, da quella che giorno per giorno si nutre di se stessa». Una sorta di bando per una gara che almeno formalmente dà una lezione a tutti ma soprattutto al presidente della Camera.



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