sabato 16 aprile 2011

Mezzogiorno-Mattino. 17 aprile 2011.

Bari. Arance e pure l'inno tunisino per gli immigrati

Attesa pronto soccorso, in Puglia e in Basilicata meglio che al Nord

Lampedusa: i tunisini protestano, no al rimpatrio

Ragusa. Troppa burocrazia, tensione a Pozzallo tra migranti e forze dell'ordine : sei feriti

Con i pedaggi colpo di grazia all’agricoltura siciliana

Ragusa. Immigrati: tensione nel centro di Pozzallo, feriti tre agenti


Bari. Arance e pure l'inno tunisino per gli immigrati
BARI – Accoglienza con doni di arance, uno dei prodotti simbolo di prosperità e solidarietà in Tunisia, e persino con l’inno nazionale per gli immigrati trasferiti ieri sera in Puglia nell’ambito del Piano nazionale di emergenza varato dal governo. La presenza di un interprete di lingua araba ha tranquillizzato gli immigrati, giunti da Santa Maria Capua Vetere.

 Particolare l’accoglienza riservata ai 14 migranti accolti a Gravina in Puglia (Bari). Sono stati ricevuti nell’aula consiliare del Municipio da sindaco e consiglieri e, dopo qualche breve intervento, nell’aula è risuonato l’inno nazionale tunisino: momenti di emozione, con gli immigrati che si sono alzati in piedi poggiando la mano destra sul cuore per ascoltarlo.

 La Protezione civile pugliese intanto, informa l’assessore regionale Fabiano Amati, ha messo a disposizione per le emergenze di Lampedusa una parte della sua flotta nautica (tre idroambulanze e dieci moto d’acqua), messa a punto insieme all’assessorato alla Sanità e al '118'. Unica richiesta dalla Puglia: il trasporto eventuale dei mezzi in Sicilia attraverso un Hercules.
16 Aprile 2011

Attesa pronto soccorso, in Puglia e in Basilicata meglio che al Nord
BARI - Malgrado gli scandali e i "tagli", in Puglia i tempi massimi di attesa per ricevere cure di pronto soccorso sono mediamente inferiori a quelli registrati al Nord. E' quanto risulta elaborando i dati contenuti nello schema di documento conclusivo sull'indagine conoscitiva sul trasporto degli infermi e sulle reti di emergenza e urgenza, agli atti della commissione Sanità del Senato.

Per la precisione si fa riferimento ai dati relativi ai tempi di attesa minimi, medi e massimi nei Dea (dipartimento emergenza sanitaria) e negli Eas (Pronto Soccorso ad alta specialità). Ebbene, quanto ai tempi massimi, la media registrata in Puglia tra Dea ed Eas è pari a 46,5 minuti. I Dea lucani invece hanno una media di mezz'ora. In entrambi i casi, molto meglio di quanto avviene al Nord Italia dove, tra Dea ed Eas, la media complessiva è di 51,57 minuti.
In Lombardia? Si può attendere (mediamente) fino a 95 minuti. In Veneto 62,5. In Piemonte 60. E, addirittura, in quella terra felice che è l'Emilia Romagna, i tempi massimi, sono in media di 68,5.

Stando allo studio, inoltre, i Pronto Soccorso italiani, negli ultimi 10 anni hanno visto aumentare il numero degli accessi del 50% circa, fino ad arrivare a 30 milioni.
mrs.ing.

IL DETTAGLIO DEI TEMPI DI ATTESA
Ecco, nel dettaglio, i dati relativi ai tempi di attesa minimi, medi e massimi nei Dea (dipartimento emergenza sanitaria) e negli Eas (Pronto Soccorso ad alta specialità) che sono emersi dall’indagine della commissione.

- Dati Dea e Eas Minimi, medi e massimi (calcolati in minuti)
- NORD
- Friuli Venezia Giulia – Dea: 24-35-50; Eas: 23-33-51.1
- Liguria – Dea: 20-31-45; Eas: 21-29-37
- Piemonte – Dea: 3-34-75; Eas: 5-26-45
- Lombardia – Dea: 3-37-100; Eas: 2-38-90
- Trentino Alto Adige – Dea: 5-5-5; Eas: 5-22-39
- Valle D’Aosta – Eas: 30-30-30
- Veneto – Dea: 3-30-75; Eas: 44-47-50

- CENTRO
- Abruzzo – Dea: 10-25-60; Eas: 30-241-451
- Emilia Romagna – Dea: 10-39-75; Eas: 3-34-62
- Lazio – Dea: 5-38-70; Eas: 44-62-88
- Marche – Dea: 5-38-69; Eas: 34-42-49
- Toscana – Dea: 8,5-34-66; Eas: 3-28-52
- Umbria – Dea: 15-27-35; Eas: 14,6-27-39

- SUD
- Basilicata – Dea: 30-30-30
- Calabria – Dea: 12-15-20; Eas: 10-10-10
- Campania – Dea: 10-26-45; Eas: 5-11-22
- Molise – Dea: 15-15-15; Eas: 30-30-30
- Puglia – Dea: 2-11-20; Eas: 25-50-73
- Sardegna – Dea: 25-25-25
- Sicilia – Dea: 5-22-35; Eas: 25-42-73

Lampedusa: i tunisini protestano, no al rimpatrio
 di Markez 16 aprile 2011 -
 Dovrebbero riprendere oggi, dopo lo stop di ieri, i voli da Lampedusa per rimpatriare gli immigrati tunisini, così come previsto dall’accordo tra l’Italia e la Tunisia dopo la firma del 5 aprile. Tensione intanto al Centro d’accoglienza, che ospita oltre 150 tunisini che si oppongono al rimpatrio. Particolare lo spiegamento di forze nella struttura di contrada Imbriacola.

I primi trenta dovrebbero lasciare l’isola intorno in mattinata, ma ore di “trattative” all’interno del centro di accoglienza di Lampedusa, tra le forse dell’ordine e gli immigrati tunisini rallentano le operazioni di rimpatrio. Molti di loro sostengono di avere i requisiti per potere continuare a restare in Italia e non essere rimpatriati.

 Adesso alcuni legali si stanno mettendo in contatto con il centro di accoglienza per tentare di dimostrare che alcuni dei migranti sono nati in Francia o in altri paesi europei. La tensione attorno al centro di accoglienza è altissima, decine di carabinieri e poliziotti impediscono ai giornalisti di avvicinarsi alla struttura.

I tunisini, tutti compatti, chiedono di non essere rimpatriati, oppure di essere rimpatriati tutti oggi. Una situazione incandescente. Adesso è stato esposto anche uno striscione con la scritta “No Tunisia”. I cancelli della struttura sono chiusi. I tunisini sono adesso in attesa delle decisioni delle forze dell’ordine.

Ragusa. Troppa burocrazia, tensione a Pozzallo tra migranti e forze dell'ordine : sei feriti
Richieste di asilo politico: migranti contro carabinieri e poliziotti. Trapani: rilascio soggiorno temporaneo
RAGUSA - Momenti di tensione tra migranti sfociati in uno scontro con gli uomini delle forze dell’ordine nel centro di accoglienza di Pozzallo. Le lungaggini burocratiche per le richieste di asilo politico hanno innervosito gli extracomunitari che hanno inveito contro carabinieri e poliziotti. C’è stato uno scontro: un finanziere, un poliziotto, un carabiniere e tre migranti sono rimasti feriti. Uno degli agenti ha subito una frattura. Trentanove clandestini sono riusciti a fuggire, una ventina sono stati fermati.

SOGGIORNO TEMPORANEO - A Trapani il rilascio dei permessi di soggiorno temporanei per i tunisini che vengono ospitati nella tendopoli di Kinisia. I migranti, a gruppi di 20, vengono condotti in pullman nel centro di accoglienza a Salinagrande, dove entrano in possesso del permesso.

Con i pedaggi colpo di grazia all’agricoltura siciliana
 di Redazione 16 aprile 2011 -
“Mentre al sottosegretario ai Trasporti, non più di un mese addietro, è stato presentato un dossier per  avviare le procedure per il riconoscimento di una deroga comunitaria sulle disposizioni in materia di trasporto delle derrate agricole in ragione della perifericità ed insularità della Sicilia, il ministro sta invece  lavorando alla introduzione dei pedaggi autostradali che stranamente vanno a colpire solo ed esclusivamente due regioni, la Calabria e la nostra isola, che assommano il maggior deficit infrastrutturale”. Lo afferma in una nota il presidente della Confagricoltura siciliana, Gerardo Diana. Che aggiunge:
“Per i prodotti agricoli  si prospetta un nuovo incremento dei costi, l’unica voce che in questi ultimi anni, a differenza dei ricavi, è stata sempre in continua ascesa. Il motivo, forse ancora non ben attenzionato, consiste nel fatto che ai pedaggi delle autostrade siciliane andranno a sommarsi anche quelli della Salerno – Reggio Calabria”.

 I siciliani ancora una volta rischiano di restare con il cerino acceso in mano se è vero che il ministro Matteoli ha recentemente accolto la proposta di esentare dal pagamento  della tratta calabrese i soli residenti.

“In termini pratici – sottolinea Diana – l’introduzione dei pedaggi significa allontanare ancora di più la Sicilia dall’Europa. Si tratta della ciliegina finale su una situazione già allarmante che rischia di compromettere anche altri settori portanti della nostra economia regionale. Tra tensioni sociali sulla sponda opposta del Mediterraneo, strutture aeroportuali civili destinate ad operazioni militari e costo del carburante ai livelli record  era proprio questo – si chiede Diana – il momento giusto per introdurre questo nuovo  balzello”.

Una ulteriore considerazione, secondo il presidente della Confagricoltura regionale, va poi fatta in merito al federalismo che deve tenere conto del deficit infrastrutturale. Mentre in Sicilia si chiede la realizzazione della Ragusa Catania, in altre regioni, come la Toscana, si mettono in cantiere opere per il raddoppio delle corsie delle strade provinciali in cui ovviamente non è previsto il pagamento di alcun canone.

Ragusa. Immigrati: tensione nel centro di Pozzallo, feriti tre agenti
 di Markez 16 aprile 2011 -
  Nel centro di accoglienza di Pozzallo, in provincia di Ragusa si sono registrati momenti di tensione tra migranti sfociati in uno scontro con uomini delle forze dell’ordine.
Extracomunitari, a causa delle lungaggini burocratiche per le richieste di asilo, si sono innervositi inveendo contro le forze dell’ordine presenti sul posto. C’è stato uno scontro e sono rimasti feriti un finanziere, un poliziotto, un carabiniere e 3 migranti. Uno degli agenti ha riportato una frattura. Una ventina di clandestini hanno tentato la fuga ma sono stati poi bloccati.

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