venerdì 6 maggio 2011

Federali Mattino-7 maggio 2011. Il piano salva padania e’ giunto alla terza fase, quella topica. La cornice: elezioni amministrative, semestre europeo, riordino dei fas nella nuova legge, primo decreto per lo sviluppo economico. Alcuni contenuti qualificanti di questa fase: mantenimento del livello della spesa sociale e dei consumi in padania, massicci finanziamenti per le infrastrutture a beneficio dei contractors padani per moltiplicare l’indotto, mantenimento indiscriminato del livello della pressione fiscale nel Mezzogiorno, contenimento dei margini di incremento del debito pubblico sulla pelle del Mezzogiorno. Sanita’ in padania, scuole anche, assistenza sociale idem, industria e ricerca pure. Il resto sono coriandoli di carnevale. Buoni per i sempliciotti del Mezzogiorno, che non devono produrre inflazione endogena, e limitarsi a sognare. Le veline.

Roma. Appalti, atenei, assunzioni al sud, casa, spiagge e bonus dei banchieri. L'abc del decreto sviluppo
La Svizzera si sente allo stretto
Roma. Appalti, atenei, assunzioni al sud, casa, spiagge e bonus dei banchieri. L'abc del decreto sviluppo
Le misure per destinatario
IMPRESE
01 Bonus assunzioni al Sud
Dal 2011 al 2013 credito d'imposta pari a 300 euro per ciascun lavoratore assunto e per ciascun mese ad ogni imprenditore del Sud che assume un dipendente a tempo indeterminato
02 Credito d'imposta ricerca
Bonus ricerca su due anni, 2011 e 2012. La misura è fissata nel 90% della spesa aggiuntiva d'investimento
03 Contratti per la ricerca
Il ministero della Pubblica istruzione, come lo Sviluppo economico, è autorizzato a stipulare appositi contratti di programma per la ricerca con soggetti pubblici e privati
04 Accorpamento controlli
«Esclusi i casi straordinari di controlli per la salute, giustizia ed emergenza», il controllo amministrativo deve essere unificato. Potrà essere operato al massimo con cadenza semestrale e non potrà durare più di 15 giorni. Gli atti compiuti in violazione di tali misure, costituiranno «illecito disciplinare»
05 Beni obsoleti
Raddoppio a 10mila euro del valore dei beni di cui le imprese possono disfarsi, perché obsoleti, per cui sarà sufficiente l'atto notorio

PMI
01 Incentivi a distretti balneari
Arrivano i distretti turistico-alberghieri che godranno di sgravi fiscali ma soprattutto di forti semplificazioni amministrative. Previsto il «diritto di superficie» per gli arenili che durerà 90 anni e potrà riguardare anche «aree già occupate lungo le coste da edificazioni esistenti
02 Contabilità semplificata
Estensione del regime di contabilità semplificata a 400mila euro di ricavi per le imprese di servizi e a 700mila euro di ricavi per le altre imprese

EDILIZIA
01 Nuove regole appalti
Per le opere pubbliche fino a un milione di euro si può procedere all'assegnazione senza ricorrere alla gara d'appalto. I lavori fino ad un milione, quindi «possono essere affidati dalle stazioni appaltanti a cura del responsabile del procedimento. L'invito è rivolto, per lavori superiori a 500.000 euro, ad almeno dieci soggetti e per lavori inferiori a 500.000 euro ad almeno cinque soggetti». Limiti alle opere compensative e alle riserve, e brusca frenata sulle varianti in corso d'opera

FAMIGLIE
01 Mutui a tasso variabile
È possibile rinegoziare i mutui casa fino a 150.000 euro. Fino al 30 aprile 2012 il mutuatario ha diritto di chiedere la rinegoziazione a patto che abbia un reddito Isee non superiore a 30.000 euro e sia in regola con i pagamenti. Con la rinegoziazione il tasso viene trasformato da variabile in fisso per la durata residua del mutuo
02 Carta d'identità elettronica
Viene soppresso il limite di età (15 anni) per ottenere la carta d'identità che ora diventa "elettronica". La nuova carta varrà 3 anni per i minori e 10 anni per i maggiorenni
03 Semplificazioni
Cade l'obbligo di comunicare al sostituto d'imposta l'aggiornamento dei carichi di famiglia per i quali si ha diritto a detrazioni se non ci sono variazioni

LIBERI PROFESSIONISTI
01 Accelerazione riscossione
Prevista l'accelerazione della riscossione attraverso l'accertamento esecutivo
02 Spesometro
Vengono esclusi dallo spesometro i pagamenti con carte di credito, di debito o prepagate emesse da operatori finanziari
03 Scheda carburanti
Soppresso l'obbligo di compilazione per chi paga con moneta elettronica presso i distributori di carburanti

CASE
01 Silenzio assenso
Introdotto il silenzio-assenso entro un massimo di 90-100 giorni (180-200 per le città di oltre 100mila abitanti) per il rilascio del permesso di costruire. Quanto al piano casa, vengono riaperti i termini per i piani regionali incentivando la "demolizione e ricostruzione" con libertà di sagoma, viene introdotto per la prima volta anche un premio di volumetria del 10% per gli edifici non-residenziali

SCUOLA
01 Precari scuola
Per i precari della scuola la stabilizzazione dovrebbe essere spalmata su tre anni dribblando la norma europea contro gli abusi dei contratti a termine. Varrebbe 65mila assunzioni
02 Fondo per il merito
Nascerà la fondazione per il merito che avrà il compito di governare l'omonimo fondo previsto dalla riforma degli atenei. A farne parte dall'inizio saranno i ministeri dell'Istruzione e dell'Economia

BANCHE
01 Bonus banchieri
La Banca d'Italia può «fissare limiti all'importo totale nella parte variabile delle remunerazioni dei soggetti abilitati, quando sia necessario per il mantenimento di una solida base patrimoniale». Tra le ipotesi ci sarebbe anche quella drastica della possibilità di rimuovere i manager bancari non più adeguati al loro ruolo, quello di tagliare i dividendi e anche, per le banche che hanno avuto aiuti pubblici, di limitare la spesa per le retribuzioni in generale
 5 MAGGIO 2011

La Svizzera si sente allo stretto
 La crescita demografica causa qualche inquietudine, in particolare per la pressione sui trasporti pubblici (Ex-press)
Di Daniele Mariani, swissinfo.ch
Se la crescita demografica proseguirà al ritmo attuale, tra poco meno di due anni la popolazione svizzera supererà la soglia degli otto milioni di persone. L'idea di limitare l'immigrazione si fa largo anche in alcune cerchie ambientaliste.
 Alla fine del 2010, in Svizzera risiedevano 7'866'500 persone, 80'700 in più (+1%) rispetto a 12 mesi prima, stando alle ultime cifre pubblicate dall'Ufficio federale di statistica. Un aumento in linea con la tendenza registrata negli ultimi quattro anni. La crescita è da imputare nella misura dei due terzi circa alla progressione della popolazione di nazionalità straniera (+52'400 a 1'766'400, pari al 22,5% della popolazione totale).
Un'evoluzione che non piace a tutti: «Negli ultimi dieci anni, da quando è entrato in vigore l'accordo sulla libera circolazione delle persone, la crescita demografica è esplosa. Si costruisce dappertutto, distruggendo la natura. Le strade sono intasate, i trasporti pubblici sono sovraccarichi. La qualità di vita e l'ambiente ne risentono», sottolinea Albert Fritschi, direttore dell'Associazione ecologia e popolazione (Ecopop). Fondata nel 1971 sulla scia delle conclusioni del Club di Roma, l'associazione ha per obiettivo di sensibilizzare la popolazione sui legami tra crescita demografica, sfruttamento delle risorse e peggioramento delle condizioni ambientali.

Crescita limitata allo 0,2%
Per cercare di contenere la demografia galoppante, l'associazione propone una ricetta semplice, che potrebbe trovare ampi consensi: limitare l'immigrazione. La raccolta di firme per un'iniziativa popolare in questo senso inizia venerdì, cinque giorni dopo l'apertura totale delle frontiere svizzere per i lavoratori degli otto paesi dell'est entrati a far parte dell'UE nel 2004.
Il testo vuole limitare la crescita della popolazione residente causata dall'immigrazione allo 0,2% su una media di tre anni. In pratica, se una simile disposizione fosse già in vigore, nel 2010 avrebbero potuto emigrare in Svizzera al massimo poco più di 15'000 persone.
L'iniziativa non sembra per ora aver fatto breccia tra le mura di Palazzo federale: nel comitato che la sostiene, non vi sono tracce di parlamentari. L'abbinamento tra questione migratoria ed argomenti ecologici potrebbe però trovare consensi tra la destra, in particolare nelle file dell'Unione democratica di centro (UDC), da sempre ostile agli accordi di libera circolazione con l'Unione Europea. Tanto più che alcuni dei problemi sollevati da Ecopop, come l'aumento degli affitti e la forte pressione sulle infrastrutture, sono stati recentemente evocati anche in Consiglio nazionale: la Camera bassa ha adottato una mozione per dar prova di maggiore severità in materia di immigrazione.
«Non abbiamo nulla a che vedere con l'UDC o con l'estrema destra», risponde Albert Fritschi. «Certo, anche noi come l'UDC vogliamo limitare l'immigrazione. Ciò che ci distingue è però che non vogliamo distruggere i legami con l'Europa. Vogliamo una Svizzera sociale e aperta sul mondo. Per quanto concerne l'accordo bilaterale sulla libera circolazione delle persone, crediamo che sia possibile rinegoziarlo, ad esempio reintroducendo un sistema di contingenti. La nostra iniziativa prevede anche che il 10% della somma dell'aiuto allo sviluppo sia consacrata a programmi di pianificazione famigliare nel Terzo mondo».

Soluzione inaccettabile
 La proposta potrebbe sedurre anche qualche ecologista. Nel 2009, i consiglieri nazionali verdi Bastien Girod e Yvonne Gilli avevano elaborato un documento nel quale sostenevano che un'eccessiva immigrazione causerà una serie di effetti negativi sulla qualità di vita in Svizzera. Una presa di posizione che aveva suscitato non poche critiche all'interno del partito.
Sul suo blog, il presidente del Partito ecologista svizzero Ueli Leuenberger ha comunque già messo le carte in tavola, respingendo senza mezzi termini una proposta che emana da un gruppo che «non ha nulla a che vedere coi Verdi». Se le constatazioni fatte da Ecopop possono essere condivise, la soluzione proposta è inaccettabile.
«Indicare come responsabili del disastro a livello di pianificazione del territorio e della cementificazione del paese i lavoratori stranieri è mancanza di comprendonio», scrive il consigliere nazionale ginevrino. Sottolineando la differenza nell'impronta ecologica tra un ricco dirigente internazionale che vive in una villa di 700 metri quadrati e una famiglia che abita in un appartamento di tre locali, Leuenberger sostiene che bisognerebbe piuttosto intervenire sulle condizioni di base che rendono così attrattiva la Confederazione. «Fino a prova del contrario, dei lavoratori ma anche numerosi quadri di multinazionali si stabiliscono in Svizzera perché le nostre autorità cercano di attirare nuove aziende. Per opporsi a questa evoluzione, le autorità e gli uffici di promozione economica dovrebbero esaminare da vicino le autorizzazioni di insediamento, in particolare dal punto di vista dell'impatto ecologico e sociale».

Un indicatore di buona salute
 Anche per il demografo dell'Università di Ginevra Philippe Wanner, l'iniziativa di Ecopop lascia un po' il tempo che trova: «Si iscrive in un contesto di paura dello straniero e gode di una eco mediatica un po' esagerata. In Svizzera è da trent'anni che la popolazione aumenta ed è qualcosa di rassicurante».
Nel contesto europeo, la Svizzera rappresenta un'eccezione. Germania e Italia, ad esempio, attraversano una fase di declino demografico. Secondo Wanner, si ha un po' tendenza a credere che la crescita demografica sia un dato acquisito.  «In realtà vi sono numerosi elementi che intervengono: se non vi è crescita economica, se le infrastrutture non sono adattate o se non vi sono alloggi a sufficienza, non vi è neppure crescita demografica. Bisogna vederlo come un indicatore di buona salute della società».
Inoltre, pensare di contrastare la crescita della popolazione attraverso misure come quelle proposte da Ecopop è illusorio: «Finora nessuna politica migratoria è riuscita a limitare considerevolmente i flussi, poiché essi dipendono da altri fattori, prima di tutto economici».
 Daniele Mariani, swissinfo.ch

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