mercoledì 14 settembre 2011

Edward Luttwak: «Sulla manovra vi dicono le bugie»

BANCHE. Convegno di Hypo Alpe Adria
L'economista Usa a Mogliano ha incontrato gli imprenditori
14/09/2011


«Era prevedibile». Ha esordito così Edward Luttwak, economista Usa all'incontro di Hypo Alpe Adria Bank spa con gli imprenditori a Mogliano Veneto per presentare il Business Dictionary, guida per orientare i risparmiatori nel mondo della finanza e del risparmio. «In Italia il debito pubblico cresce del 4% annuo, il reddito dell'1%», ha sottolineato Luttwak, «così si va verso la bancarotta. L'Italia rimane come la Grecia. A questa osservazione il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, mi ha risposto che l'Italia rimane forte grazie al risparmio delle famiglie. È vero, ma bisogna avere una patrimoniale pronta e una Gestapo per andarla a raccogliere casa per casa».
«Stanno dicendo troppe bugie, si informano male gli italiani», ha denunciato l'economista, «I tagli sono inferiori al necessario. Lo stress test sulle banche, non è veritiero perché sono state considerate al valore nominale le obbligazioni di Stati come la Grecia, anziché prevederne una svalutazione. A livello europeo, la Bce sta acquistando i bond dei Paesi in difficoltà, ma alla base della nascita della Bce c'è la regola che non deve servire per salvare i conti dei singoli governi».
Il crollo dell'euro, prima che la Germania valuti l'uscita, è ancora evitabile. Ecco la ricetta di Luttwak: bancarotta controllata della Grecia e sua uscita dall'euro e per l'Italia una manovra finalmente seria.
«Questo significa», sottolinea, «una tassa una tantum, un bilancio cui sia vietato costituzionalmente creare nuovo debito e taglio degli sprechi». Non è mancata, una battuta sull'economia mondiale. «La questione centrale è come gestire la Cina», ha dichiarato Luttwak, «è come essere in un ascensore già pieno in cui entra un signore grasso che continua a ingrassare del 9% all'anno. È fondamentale permettere la crescita della Cina ma senza deindustrializzare tutti gli altri. Il vantaggio, rispetto alla crescita passata di Corea o Giappone, è che la Cina non solo vende, ma compra di tutto».
 

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