giovedì 3 novembre 2011

Federali.mattino_3.11.11. Sizzen Directors in versione meridionale: ovvero utili idioti, per contratto aziendale.----1. Raffaele Fitto, domani giovedì 3 alle ore 13, terrà una conferenza stampa a Palazzo Chigi con i presidenti dell’Emilia-Romagna, Vasco Errani e dell’Umbria, Catiuscia Marini sullo sblocco del Par Fas per le regioni del centro-nord.----2. Vendola: Ma la reazione del Sud sarà terribile se qualcuno pensa di puntarci ancora una volta una pistola alla tempia e di sparare un colpo che per noi sarebbe mortale.----3. L'ordinanza che assegna 7 milioni di euro stanziati dal Governo alle aziende danneggiate dall’alluvione del marzo scorso scorso nel Metapontino – a cui si aggiungono i 7,5 milioni resi disponibili dalla Regione Basilicata – dovrebbe essere emanata, finalmente, domani, durante il Consiglio dei Ministri. A dirlo questa mattina è stato il presidente della Regione, Vito De Filippo, durante un incontro con una delegazione del comitato Difendiamo le Terre Joniche, che sta animando la protesta di imprenditori e cittadini danneggiati.---- Ultima razzia del regime, con il risparmio postale del Mezzogiorno; le pmi padane ingrassano, agricoltura itticoltura beni culturali turismo ed infrastrutture del Mezzogiorno devono crepare: Con le nuove risorse stanziate, il valore del supporto di CDP alle PMI attraverso il sistema bancario si attesta quindi complessivamente a 18 miliardi di euro: il plafond da 8 miliardi, costituito a metà 2009, è stato interamente contrattualizzato e 6,3 sono i miliardi di euro già erogati.

Maltempo, De Filippo a 'Terre Joniche': domani l'ordinanza
Puglia, ok la spesa di fondi Ue: 80% «Ma il governo eviti ulteriori scippi»
Par Fas per regioni centro-nord, conferenza stampa Fitto
La Cassa Depositi e Prestiti destina altri € 10 mld per le PMI, € 2 mld per i crediti verso la PA
Grecia: panico default, bond 2 anni 96,7%
Germania-Turchia: 50° anniversario del trattato dei “lavoratori ospiti”



Maltempo, De Filippo a 'Terre Joniche': domani l'ordinanza
De Filippo «ha assicurato che, ove mai toccasse a lui governare l’emergenza in veste di commissario, impronterà la propria azione a dare le dovute risposte in tempi rapidi attraverso l’istituzione di un tavolo regionale concertativo».
02/11/2011  L'ordinanza che assegna 7 milioni di euro stanziati dal Governo alle aziende danneggiate dall’alluvione del marzo scorso scorso nel Metapontino – a cui si aggiungono i 7,5 milioni resi disponibili dalla Regione Basilicata – «dovrebbe essere emanata, finalmente, domani», durante il Consiglio dei Ministri.
 A dirlo questa mattina è stato il presidente della Regione, Vito De Filippo, durante un incontro con una delegazione del comitato «Difendiamo le Terre Joniche», che sta animando la protesta di imprenditori e cittadini danneggiati. «In caso di approvazione del provvedimento – ha sottolineato De Filippo – bisognerà immediatamente attivare un metodo concertativo, nella programmazione e messa in campo degli interventi a sostegno delle aree interessate che dovrà coinvolgere, oltre al comitato Terre Joniche, anche tutte le organizzazioni professionali agricole che si sono occupate della questione. La Regione non ha mai abbassato la guardia dallo scorso mese di marzo e ha incalzato il governo nazionale per offrire le opportune risposte agli agricoltori danneggiati. L’ultimo intervento, nei giorni scorsi, per ribadire la vicinanza e la solidarietà alle popolazioni di Liguria e Toscana colpite dall’alluvione, ma anche per ricordare che non possono esistere differenti trattamenti tra le aree geografiche del Paese colpite da eguali calamità naturali».
 Gianni Fabbris, portavoce del comitato, ha evidenziato il «ruolo che dovrà svolgere il futuro commissario per l'emergenza che sarà nominato da Governo a seguito dell’emanazione dell’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri. Oltre agli interventi sulle infrastrutture, dovrà intraprendere le dovute azioni per il risarcimento dei danni subiti dalle popolazioni locali».
 Il presidio del Comitato continuerà e in vista della riunione del Consiglio dei Ministri, «sono state programmate ulteriori azioni di mobilitazione».

Puglia, ok la spesa di fondi Ue: 80% «Ma il governo eviti ulteriori scippi»
BARI - La Regione Puglia ha raggiunto pienamente i target previsti in termini di spesa del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr) e del Fondo Sociale Europeo (Fse) superando gli obiettivi fissati per la seconda delle tre scadenze annuali in cui tutte le amministrazioni centrali e regionali devono compiere la certificazione (maggio, ottobre e dicembre).
I dati sono stati presentati oggi a Bari dal presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, e dagli assessori regionali all'Attuazione del Programma, Nicola Fratoianni, ed al Diritto allo studio e formazione, Alba Sasso. I risultati conseguiti - è stato spiegato - portano la spesa complessiva dei due fondi europei a sfiorare a fine ottobre i 1.100 milioni di euro. A fine ottobre il Programma operativo Fesr Puglia 2007/2013 registra un livello di spesa effettuata (in termini di quota pubblica cumulata) di 864 milioni e 675.470 mila euro; dato che porta all'80 per cento il livello di spesa da certificare (a fine dicembre) a fronte dell'obiettivo, fissato a livello nazionale, del raggiungimento del 70 per cento a fine ottobre. Sempre a fine ottobre 2011 il Programma operativo Fse Puglia 2007/2013 presenta un livello di spesa effettuata (in termini di quota pubblica cumulata) pari a 224 milioni e 313.674 mila euro, con il superamento anche in questo caso dell'obiettivo fissato a livello nazionale.
«Noi mandiamo un messaggio molto chiaro: abbiamo lavorato con un pezzo del governo nello spirito della leale collaborazione e lo abbiamo fatto perchè la Puglia ed il Sud vogliono crescere e perchè solo così cresce anche il Paese. Ma la reazione del Sud sarà terribile se qualcuno pensa di puntarci ancora una volta una pistola alla tempia e di sparare un colpo che per noi sarebbe mortale». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, secondo cui «in questo momento l'idea è quella di sottrarre al Mezzogiorno quote di cofinanziamento per la spesa comunitaria». «Il governo - ha detto Vendola - vuole togliere al Sud 8 miliardi di euro. Ci sentiamo minacciati, il Sud è minacciato dalle politiche del ministro Tremonti». «Argomento antico è che il Sud non spende, non sa spendere, che - ha spiegato Vendola - siamo tutti dei cialtroni noi meridionali e in questo c'è un pò del riverbero dell'odio antimeridionalistico che è tipico della cultura della Lega a cui il ministro Tremonti è strettamente collegato. Oggi - ha aggiunto Vendola - presentiamo dei dati che sono dimostrazione del contrario: siamo capaci di spendere, noi regioni del Sud spendiamo molto meglio dei Ministeri e delle loro agenzie; siamo in grado di rispettare gli impegni assunti con Bruxelles e Roma ma anche di fare molto meglio. E vorremmo continuare a lavorare come fatto in questi mesi, in sintonia con il Ministero degli Affari regionali e con il ministro Fitto perchè abbiamo qualificato gli obiettivi di spesa ed abbiamo accelerato la spesa tanto che oggi la Regione Puglia è nelle condizioni di avere impegnato gran parte degli oltre 5 miliardi di euro di cofinanziamenti». «Il governo - ha continuato Vendola - non può toglierci 2 miliardi di euro perchè quel treno è già partito mentre i comuni hanno già iscritto a bilancio quote di finanziamento legate a progetti importanti».
«Non possiamo subire nessun altro sfregio alle ragioni del Sud. Mi appello a tutte le forze parlamentari, a tutta la classe dirigente meridionale per dichiarare un percorso di conflittualità radicale se qualcuno si permetterà di sfregiarci ancora una volta», ha continuato Vendola. «Il Sud deve avere uno scatto di reni ed avere motivo di orgoglio nel rivendicare i risultati conseguiti. Siamo in grado di spendere e di rendicontare. È curioso poi - ha spiegato Vendola - che tutto partiva dalla rappresentazione della Puglia in una condizione simile alla Grecia ed è finito in una condizione in cui è l'Italia ad essere guardata dal resto del Mondo in una situazione assimilabile a quella della Grecia. Il nostro contributo è di spendere bene i fondi e nei tempi dovuti, ma la discrasia tra i regolamenti comunitari e la normativa nazionale non ha prodotto neanche un passo in avanti perchè forse - secondo Vendola - qualcuno voleva giungere alla prova provata che il Mezzogiorno è dominato da una classe dirigente cialtrona». «Noi - ha proseguito - abbiamo comunque acquisito un risultato straordinario, un obiettivo che visto dallo scorso anno era impossibile da raggiungere per le condizioni oggettive in cui operavamo, date dalla discrasia tra regolamenti comunitari e leggi nazionali, da una macchina regionale affaticata e dalle problematiche sul personale». Resta poi - secondo Vendola - «che il Mezzogiorno è stato penalizzato sistematicamente in questi anni con le quote dei trasferimenti ordinari che sono diminuite: dovevamo essere al 45 per cento e siamo al 35. E non solo - ha concluso - visto che secondo Svimez la moneta che arriva da Bruxelles, e che dovrebbe essere aggiuntiva rispetto ai trasferimenti da Roma e mirata unicamente a colmare lo squilibrio tra la crescita del Sud e del Nord, ormai è diventata una moneta sostitutiva dei mancati trasferimenti ordinari. Senza dimenticare le incursioni piratesche nel nostro Fas, usato anche per le politiche clientelari della Lega».
«L'operazione sul Sud assomiglia a quella sull'occupazione: lì per stimolarla bisogna dare libertà di licenziamento, qui per stimolare la crescita bisogna dare al Mezzogiorno un'altra botta da 8 miliardi di euro. Siamo davvero all'Italia dei paradossi ed altro che 'Eurosud', qui siamo al 'Neurosud' con una prospettiva da colpo alla nuca». Nella conferenza stampa è stato anche diffuso il testo delle lettera che il premier Berlusconi ha presentato all'Europa. Vendola si è soffermato in particolare sul punto in cui si parla del programma straordinario per lo sviluppo del Mezzogiorno, definito 'Eurosud'. «Il governo dice a Bruxelles che effettuerà una revisione strategica dei programmi cofinanziati dai fondi strutturali. Indica poi gli obiettivi importanti su quali intervenire individuandoli in istruzione, banda larga, ferrovie ed occupazione. Su questi punti - ha spiegato - Berlusconi e Tremonti possono venire in Puglia prendere lezione. Nella lettera è spiegato che la revisione potrà comportare una riduzione del tasso di cofinanziamento nazionale dei programmi comunitari». «Cioè - secondo Vendola - stanno annunciando che si riprendono gli 8 miliardi di euro del cofinanziamento nazionale, che per noi è un dato acquisito (fondi impegnati e cantieri che partono)». «Non è che ci tolgono, in questa eventualità, qualcosa che speravamo di avere ma ci tolgono qualcosa che abbiamo già impegnato e lo fanno perchè come sempre vengono meno ai patti. Si pensa di cambiare i patti e si pensa - ha aggiunto - che siccome la crescita è particolarmente bassa al Sud gli si possono tagliare anche 8 miliardi di euro, con conseguenze su progetti già partiti nei comuni. Migliaia di opere pubbliche in tutto il Sud che si fermano ed amministrazioni messe in condizioni di saltare per aria: si tenta di provocare un diffuso fallimento degli enti locali. Ed è un default programmato quello che noi vogliamo evitare». «Su questo - ha concluso il governatore pugliese - il Sud intero deve operare con uno spirito unitario perchè queste politiche di coesione e di convergenza sono quelle che servono per rianimare la crescita dell'intero Paese».

Par Fas per regioni centro-nord, conferenza stampa Fitto
2 Novembre 2011
Il Ministro per i Rapporti con le Regioni e per la Coesione territoriale, Raffaele Fitto, domani giovedì 3 alle ore 13, terrà una conferenza stampa a Palazzo Chigi con i presidenti dell’Emilia-Romagna, Vasco Errani e dell’Umbria, Catiuscia Marini sullo sblocco del Par Fas per le regioni del centro-nord.

La Cassa Depositi e Prestiti destina altri € 10 mld per le PMI, € 2 mld per i crediti verso la PA
La Cassa Depositi e Prestiti comunica che si è riunito oggi, sotto la presidenza di Franco Bassanini, il Consiglio di Amministrazione della società.
Il Cda ha approvato l’ampliamento delle risorse che CDP dedica alle imprese di piccola e media dimensione, attraverso la costituzione di un nuovo plafond a disposizione del sistema bancario per il finanziamento delle PMI.
Lo strumento verrà dotato di ulteriori 10 miliardi di euro: di questi, 8 miliardi di euro saranno destinati a investimenti e circolante delle PMI, mentre risorse fino a 2 miliardi di euro serviranno a fronteggiare il problema dei ritardi nei pagamenti dei crediti vantati dalle PMI verso le Pubbliche Amministrazioni.
Con le nuove risorse stanziate, il valore del supporto di CDP alle PMI attraverso il sistema bancario si attesta quindi complessivamente a 18 miliardi di euro: il plafond da 8 miliardi, costituito a metà 2009, è stato interamente contrattualizzato e 6,3 sono i miliardi di euro già erogati. Le PMI che hanno beneficiato della provvista sono circa 36mila, grazie anche all’adesione massiva all’iniziativa da parte delle banche: le banche aderenti sono infatti il 76% del totale in termini di sportelli e quasi il 92% in termini di quote di mercato.
Il Cda ha poi esaminato, tra l’altro, la Relazione trimestrale sull’andamento di Cassa: nel corso dei primi nove mesi dell’anno, CDP ha messo a disposizione del Paese nuove risorse per circa 8 miliardi di euro, in crescita del 36% rispetto al 2010. Il maggior contributo in termini di volumi continua a pervenire dalle linee d’impiego dedicate al supporto.

Grecia: panico default, bond 2 anni 96,7%
spread con BUnd schizza a 2.362 punti
02 novembre, 18:33
(ANSA) - ROMA, 2 NOV - Vola al record storico del 96,70% il rendimento dei titoli di Stato ellenici a due anni sui timori di un probabile default della Grecia dopo l'annuncio di Atene di indire un referendum sulle misure anticrisi. E lo spread tra i bond ellenici a 10 anni e l'equivalente bund tedesco schizza a 2.362 punti, e l'interesse sale al 25,47%.

Germania-Turchia: 50° anniversario del trattato dei “lavoratori ospiti”
02/11 17:03 CET
Il premier turco Recep Tayyp Erdogan ha festeggiato a Berlino il 50esimo anniversario del trattato dei cosiddetti “lavoratori ospiti”.
 L’accordo, siglato il 30 ottobre 1961, portò nell’allora Germania ovest centinaia di migliaia di lavoratori turchi per sostenere il boom economico post-bellico. Nonostante i convenevoli, Erdogan ha accusato la Germania di non fare abbastanza per appoggiare le ambizioni europee della Turchia.    
 “L’obiettivo del nostro processo di piena adesione all’Unione Europea non ha solo natura economica, al di là di quello, è una quastione politica e sociale. Ci sono tutti questi elementi in ballo. La cooperazione con i paesi dell’Unione renderà più forte l’Europa e anche noi”.
 La Germania preferisce per la Turchia un ‘‘partenariato privilegiato’‘ con l’Unione europea invece di una piena appartenenza. Per questo Erdogan ha sottolineato che la Turchia si sente “tradita”.

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