venerdì 20 luglio 2012

(1) XX.VII.MMXII/ Prossimi alla data di scadenza.===Udin, oltrepadania, Beniamino Pagliaro: Renzo Tondo è tornato da Roma con preoccupazioni pesanti come macigni, e il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha rischiato di doversi occupare, tra pochi giorni, di cani, gatti, e fotografie, con leggi che andrebbero ad ampliare ancora la spesa pubblica. Teatro della contesa è stata, due giorni fa, la conferenza dei capigruppo che ha il compito di decidere il calendario dei lavori d’aula della prossima settimana. Mentre dalla Capitale arrivavano infauste notizie su spending review e altre amenità, in Consiglio si dibatteva di quando approvare la legge, voluta dalla Lega, per lo “sviluppo dell’arte fotografica e la conservazione e valorizzazione del patrimonio fotografico regionale”, quella sulle “Norme a tutela degli animali”, sempre della Lega, e la modifica del testo sull’anagrafe canina. Non è una novità per piazza Oberdan, almeno di recente.

L'UNIONE SARDA - Economia: Ecco gli aiuti per i senza stipendio
Crisi: Fitch conferma rating Italia A- (1 update)
Nell’alienazione culturale la ricchezza dell’Italia
Slovenia, settore edile peggiore d’europa
Udin, oltrepadania. Spending rewiev, stop alle leggi spot

L'UNIONE SARDA - Economia: Ecco gli aiuti per i senza stipendio
19.07.2012
Ora c'è il sigillo, con la firma sull'accordo per i 90 milioni ai senza stipendio sardi. Il ministro del Lavoro Elsa Fornero forse la apporrà oggi, al suo rientro da un viaggio istituzionale all'estero. L'assessore Antonello Liori l'ha già fatto, ieri al ministero del Lavoro, davanti al direttore generale Giuseppe Mastropietro, accettando i finanziamenti promessi e ora prossimi ad essere liquidati. Per gli oltre ventimila tra cassintegrati e lavoratori in mobilità in deroga è lo sblocco di una situazione che permetterà di respirare fino all'autunno. Quindi non è un provvedimento definitivo: servono altri soldi, molti altri, che l'assessore conta di chiedere al ministro quanto prima.
L'INCONTRO L'assessorato regionale al Lavoro ha stimato la situazione a oggi e ha fatto sapere che occorrerebbero almeno altri 86 milioni per chiudere l'anno senza sorprese. Cifra che potrebbe essere rivista al rialzo, vista la situazione in continuo divenire, con un numero di richieste sempre crescente. La certezza è che gli ammortizzatori sociali in deroga rappresentano un capitolo di spesa a sé per l'assessorato di via XXVIII febbraio: si stima che mediamente vengano spesi 15 milioni ogni mese per garantire i sussidi agli operai delle fabbriche e dei settori in crisi. Non solo l'Industria, che senz'altro pesa non poco alla voce uscite, con situazioni come quelle di Eurallumina, ex Ila e Keller che coinvolgono migliaia di lavoratori. L'incontro, come hanno assicurato ieri al ministero a Liori, potrebbe tenersi entro la prossima settimana, quindi entro la fine di luglio.
 I SETTORI Come ha fatto sapere nei giorni scorsi il direttore generale dell'assessorato Massimo Temussi, a soffrire gli effetti della crisi che fa barcollare l'economia dell'Isola sono anche concessionarie d'auto e gli studi notarili: le domande di cassa integrazione e mobilità in deroga non sono un'esclusiva di settori come quello metalmeccanico o dell'edilizia, che a fatica riescono a resistere davanti alla staticità del sistema e alle dinamiche internazionali.
L'ASSESSORE Liori è soddisfatto. Forse aspettava di incontrare Elsa Fornero già ieri, ma ammette che comunque un primo passo è stato compiuto: «Il ministero del Lavoro è stato di parola», dice l'esponente dell'esecutivo: «Ha mantenuto la promessa di darci subito la cifra che serviva. Il ministro, incontrando i rappresentanti delle Regioni, ha assicurato la copertura finanziaria per tutto il 2012, accettando la mia richiesta di un incontro bilaterale con la Sardegna. Incontro», conclude l'assessore, «che verosimilmente si terrà entro la fine del mese, come mi è stato garantito dai vertici ministeriali, e durante il quale cercheremo di spuntare le risorse che mancano per chiudere l'anno con serenità».

Crisi: Fitch conferma rating Italia A- (1 update)
19 Luglio 2012 - 19:27
 (ASCA) - Roma, 19 lug - L'agenzia Fitch conferma il rating dell'Italia A- con outlook negativo. E' quanto rende noto l'agenzia di valutazione americana. Un giudizio nel complesso positivo quello che arriva da Fitch che nel report sull'Italia indica che la conferma del rating guarda oltre la condizione attuale economica e finanziaria del paese ma si concentra sulle riforme strutturali varate e quelle in cantiere che faranno aumentare il potenziale di crescita oltre alla stabilizzazione dei conti pubblici. Inoltre il giudizio ''riflette l'impegno dimostrato dal governo italiano di ridurre il deficit e il debito pubblici'' e la ratifica da parte del parlamento del trattato sul fiscal compact.
 Piu' in dettaglio la valutazione di Fitch con la conferma del rating riflette le riforme del mercato del lavoro e le misure per rendere l'economia piu' flessibile. ''Se saranno implementate rapidamente - afferma Fitch - e accompagnate da altre riforme verranno potenziale le prospettive di crescita dell'economia italiana nel medio termine''.
 Fitch inoltre riconosce gli effetti della riforma delle pensioni che hanno ''stabilizzato il sistema previdenziale''.
Sul fronte dei conti pubblici, Fitch osserva che l'insieme delle manovre realizzate e pari al 5% del pil dovrebbero essere sufficienti a far scendere il deficit sotto il 3% quest'anno e stabilizzare il debito a partire dal 2013.
 L'outlook negativo invece riflette il potenziale indebolimento delle prospettive economiche, un disallineamento dei conti pubblici e ''le incertezze politiche nel medio termine, in particolare in riferimento alla continuazione e completamento delle riforme strutturali necessarie a rafforzare la competitiita' e il pitenziale di crescita dell'Italia''.
did/

Nell’alienazione culturale la ricchezza dell’Italia
di Dirk Schümer – 10 luglio 2012
Pubblicato in: Germania
Traduzione di ItaliaDallEstero.info
Nell’alienazione culturale la ricchezza dell’Italia
Dipendenti pubblici sempre più anziani e disoccupazione giovanile preoccupano i “beni culturali”. L’archivio di stato a Napoli forse si ritroverà presto con soli sei collaboratori.
L’Italia è un paese con una lunga storia. In nessun’altra nazione nel corso dei secoli si è accumulata tanta cultura. La cosa è ufficiale, non solo grazie al gran numero di siti patrimonio dell’Unesco (45), ma risulta anche dal recentissimo rapporto della Corte dei Conti. A dire il vero verrebbe da chiedersi se  i 3430 musei statali, i quasi dodicimila edifici religiosi tra chiese e conventi, i 40.000 castelli e roccaforti oltre a 30.000 palazzi storici, quattromila giardini e parchi a cui si aggiungono migliaia di centri storici cittadini, siano da considerarsi una maledizione o una benedizione.
Finanze e aspettative di vita
In termini di buoni propositi i “beni culturali” vanno considerati per così dire risorse, come carburante italiano per rifornire turismo culturale, produzione di opere, ricerca, qualità della vita. La Corte dei Conti ha persino scoperto che gli Uffizi di Firenze sono molto meglio sfruttati del Louvre di Parigi, in quanto, è vero che nella città sulle sponde dell’Arno solo il quaranta percento dei tesori artistici viene esposto al pubblico, però viene ripartito su uno spazio che basta appena per 45.8 visitatori l’anno per metro quadro, un vero record! Per una tale ricchezza culturale l’Italia sacrifica pochissimo patrimonio nazionale.
Negli anni passati la quota del PIL si è almeno dimezzata. I francesi stanziano cinque volte di più rispetto agli italiani e i tedeschi incrementano persino i pagamenti. Si potrebbe quindi dedurre che chi possiede meno tesori storici, si fa pagare ben di più. Ora il “Belpaese” non è solo un paese vecchio storicamente, ma lo è anche dal punto di vista demografico. Ed ecco che la curva discendente delle finanze, da tempo coincide con quella ascendente dell’aspettativa di vita. La galoppante disoccupazione giovanile ne è la conseguenza.
In verità esiste una “legge per incentivare l’assunzione dei giovani nel pubblico impiego”, ma risale al 1977. All’epoca nei musei e nelle biblioteche fu assunta quasi tutta gente che sapeva  a mala pena leggere e scrivere. Oggi persino il personale altamente qualificato non riesce a trovare neanche un lavoro a part-time. Il pubblicista Giuseppe Galasso ha ora presentato il conto per l’importante archivio di stato a Napoli, dove fino a pochi anni fa erano accalcati 130 collaboratori Oggi però ne sono rimasti solo sessanta e siccome l’età media si attesta attorno ai tanto decantati  sessanta anni, presto tutto il personale dovrà andare in pensione. Se si tiene conto che contemporaneamente ci sarà il blocco delle assunzioni, a breve i dipendenti rimarranno soltanto sei. Questi sono per la vita i pro e i contro della storia: i paesi che hanno una storia sono belli. Ma sono anche prossimi alla data di scadenza.
[Articolo originale "Italiens Schätze Kulturdemenz" di Dirk Schümer]

Slovenia, settore edile peggiore d’europa
Il settore edile sloveno ha subito a maggio una contrazione del 17,5% rispetto al mese precedente. Si tratta dei risultati peggiori in Europa, come mostrano i dati dell’Eurostat di mercoledì scorso resi noti da ‘ Slovenia Times‘.
 Seconda alla Slovenia è l’Ungheria (-4.1%), mentre cresce il numero di lavori nel Regno Unito (+6.3%), seguito dalla Romania (+5%).
 A livello comunitario la crescita media del settore ha fatto registrare un timido 1.6% che nella zona euro scende allo 0.1%.
 Su base annua i lavori sono scesi dell’8.4% nella zona euro e del 6.9% in Unione Europea.
 Il peggiori risultati su base annua sono registrati in Spagna (-24.8%) e in Slovenia (-23.7%). Migliore in assoluto la Romania (+21.1%).

Udin, oltrepadania. Spending rewiev, stop alle leggi spot
I capigruppo richiamano i consiglieri al senso di responsabilità. Non ci sono fondi per cani, gatti, fotografie
tagli spesa pubblica
di Beniamino Pagliaro
 UDINE. Renzo Tondo è tornato da Roma con preoccupazioni pesanti come macigni, e il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha rischiato di doversi occupare, tra pochi giorni, di cani, gatti, e fotografie, con leggi che andrebbero ad ampliare ancora la spesa pubblica.
 Teatro della contesa è stata, due giorni fa, la conferenza dei capigruppo che ha il compito di decidere il calendario dei lavori d’aula della prossima settimana. Mentre dalla Capitale arrivavano infauste notizie su spending review e altre amenità, in Consiglio si dibatteva di quando approvare la legge, voluta dalla Lega, per lo “sviluppo dell’arte fotografica e la conservazione e valorizzazione del patrimonio fotografico regionale”, quella sulle “Norme a tutela degli animali”, sempre della Lega, e la modifica del testo sull’anagrafe canina. Non è una novità per piazza Oberdan, almeno di recente.
 Tra le 13 leggi approvate nel 2012 compare una norma per il “recupero e la valorizzazione del patrimonio storico-culturale e dei siti legati alla Prima guerra mondiale”, un’altra per disciplinare l’attività di tatuaggio e piercing, il testo sulla pet therapy, sempre in tema di animali, oltre alla legge sulle sette. Sono micro-testi, da appena qualche articolo, che a Palazzo sono chiamate “leggi-spot”: modifiche o innovazioni (utili, a volte), che potrebbero essere introdotte con banali regolamenti.
 In aula guadagnano però virtù politica, e visibilità per i consiglieri nell’anno che precede le elezioni. Così, anche i firmatari delle leggine su cani, gatti e fotografie attendevano l’approdo. Peccato che a nove mesi dal termine della legislatura restino irrisolte bazzeccole come la riforma della sanità, quella delle autonomie locali, oltre alle manovre correttive che la Regione potrebbe dover adottare per far fronte ai nuovi tagli dei trasferimenti.
 Alla fine il blitz è rientrato, e i capogruppo hanno deciso di non programmare cani e gatti, la prossima settimana arriva in aula la legge sui tagli degli enti e la comunitaria, assieme alle «Norme per la tutela degli animali da compagnia», provvedimento “urgente” di cui però si era già avviato l’esame.


Nessun commento: