giovedì 12 luglio 2012

(3)_XII.VII.MMXII/ La Corte, sulla base di approfondimenti effettuati dall'Agenzia delle entrate, pur nei soli settore dell'Iva e dell'Irap ha esaminato la quota di evasione/erosione, che dopo aver raggiunto punte prossime al 40 per cento fino alla meta' degli anni novanta, dieci anni dopo si attesterebbe al di sotto del 30 per cento. Lo ha evidenziato il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, durante un'audizione presso la Commissione Parlamentare di Vigilanza sull'Anagrafe Tributaria. Per altro verso, ha aggiunto, ''l'osservazione della distribuzione dell'evasione per aree geografiche e per settori economici, elaborata dall'Agenzia delle entrate, pone in evidenza che al Sud e nelle Isole risulta maggiore l'evasione in termini percentuali (40,1 per cento per l'IVA e 29,4 per cento per l'IRAP), mentre in valori assoluti la maggior parte dell'evasione si concentra nelle aree del Nord Ovest e del Nord Est, nelle quali si realizza la quota piu' rilevante del volume d'affari e del reddito.

Fisco: C. Conti, 30% evasione Iva-Irap. Record al Nord e in agricoltura
Fisco: C. Conti, Italia maglia nera evasione Iva con Turchia e Messico
Fisco: Corte Conti, in Italia forti squilibri e ingiusti vantaggi
Bce: depositi banche crollano a 324 mld, minimo dei 7 mesi
Ocse, in Italia solo un giovane su cinque ha un'occupazione
Irlanda:Pil I trim. -1,1%, su anno +1,2%

Fisco: C. Conti, 30% evasione Iva-Irap. Record al Nord e in agricoltura
12 Luglio 2012 - 12:40
 (ASCA) - Roma, 12 lug - ''La Corte, sulla base di approfondimenti effettuati dall'Agenzia delle entrate, pur nei soli settore dell'Iva e dell'Irap ha esaminato la quota di evasione/erosione, che dopo aver raggiunto punte prossime al 40 per cento fino alla meta' degli anni novanta, dieci anni dopo si attesterebbe al di sotto del 30 per cento''. Lo ha evidenziato il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, durante un'audizione presso la Commissione Parlamentare di Vigilanza sull'Anagrafe Tributaria.
 Per altro verso, ha aggiunto, ''l'osservazione della distribuzione dell'evasione per aree geografiche e per settori economici, elaborata dall'Agenzia delle entrate, pone in evidenza che al Sud e nelle Isole risulta maggiore l'evasione in termini percentuali (40,1 per cento per l'IVA e 29,4 per cento per l'IRAP), mentre in valori assoluti la maggior parte dell'evasione si concentra nelle aree del Nord Ovest e del Nord Est, nelle quali si realizza la quota piu' rilevante del volume d'affari e del reddito.
L'analisi per settori economici conferma, a sua volta, l'elevata propensione ad evadere nei settori dell'Agricoltura e del Terziario privato, con un tasso compreso fra tre e cinque volte quello calcolato per il settore dell'Industria in senso stretto. Quanto alle dimensioni complessive dell'evasione fiscale, occorre tener conto che le valutazioni cui perviene l'Agenzia delle entrate si riferiscono a tributi che costituiscono soltanto un segmento del nostro sistema tributario e che forniscono un gettito di poco superiore ai 150 miliardi di euro complessivi, restando escluse da tali valutazioni l'intero settore delle imposte sul reddito, le altre imposte sugli affari e il settore dei contributi previdenziali, che presentano con ogni probabilita' tassi di evasione non molto dissimili da quelli rilevati per l'Iva e l'Irap''.
map/rf

Fisco: C. Conti, Italia maglia nera evasione Iva con Turchia e Messico
12 Luglio 2012 - 12:41
(ASCA) - Roma, 12 lug - Evasione record in Italia per Iva e Irap. Lo ha rilevato il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, durante un'audizione presso la Commissione Parlamentare di Vigilanza sull'Anagrafe Tributaria. ''L'Italia - ha detto - presenta una delle peggiori performance (dietro Turchia e Messico), nell'analisi effettuata dall'Ocse tra i paesi che adottano la Vat. A tal proposito si segnala che l'art. 3 del disegno di legge delega per la revisione del sistema fiscale recentemente presentato al Parlamento (A.C. 5291) prevede, fra l'altro, l'emanazione di norme dirette a 'definire una metodologia di rilevazione dell'evasione fiscale' ed a 'prevedere che i risultati siano calcolati e pubblicati con cadenza annuale'''. map/rf

Fisco: Corte Conti, in Italia forti squilibri e ingiusti vantaggi
12 Luglio 2012 - 12:43
 (ASCA) - Roma, 12 lug - ''Lo scenario mostra una situazione di forte squilibrio nel prelievo fiscale ad ingiusto vantaggio di coloro che hanno concreta possibilita' di autodeterminare la base imponibile dichiarata''. Lo ha sottolineato il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, durante un'audizione presso la Commissione Parlamentare di Vigilanza sull'Anagrafe Tributaria.
 In merito alle tipologie dei fenomeni evasivi, ha spiegato, ''presentano molteplici e diffusi aspetti, di diversa natura e rilevanza, tra i quali i piu' diffusi nell'ambito delle attivita' indipendenti sono l'occultamento di ricavi e compensi e l'indebita deduzione di costi, con gravi conseguenze ai fini della determinazione delle basi imponibili delle imposte sul reddito, dell'Iva e dell'Irap.
Particolarmente diffuso risulta essere, per comprensibili ragioni, l'occultamento dei ricavi e compensi nei settori di attivita' che si rivolgono al consumatore finale, per i quali gli strumenti di controllo finora utilizzati, quali misuratore e ricevuta fiscale e studi di settore, non sembrano essere stati in grado di determinare significativi incrementi nella tax compliance. Risulta diffuso anche il ricorso allo schermo societario (c.d. societa' cartiere, esterovestizioni, ecc.), ed all'utilizzo fraudolento di fatture ed altri documenti falsi o per operazioni inesistenti. Infine, frequenti sono gli occultamenti totali o parziali di canoni di locazione immobiliare''.
 Per quanto specificamente attiene alla dimensione dei fenomeni evasivi dei tributi locali, ha concluso, ''va considerato che il loro presupposto d'imposta e' per lo piu' collegato al possesso o alla detenzione di immobili (Ici, oggi Imu, Tarsu), ovvero direttamente e inscindibilmente connesso ai tributi personali erariali (Addizionali Irpef, Irap per le regioni)''.
map/rf

Bce: depositi banche crollano a 324 mld, minimo dei 7 mesi
12 Luglio 2012 - 13:14
 (ASCA) - Roma, 12 lug - Brusco calo dei depositi overnight delle banche commerciali dell'Eurozona presso la Bce. La liquidita' parcheggiata e' scesa a 324,9 miliardi di euro, in deciso calo dagli 808,5 miliardi di ieri. Si tratta del livello piu' basso degli ultimi sette mesi. Un calo certamente favorito dalla decisione della Bce della scorsa settimana di azzerare la remunerazione sui depositi per incoraggiare gli istituti di credito con riserve in eccesso (le banche dell'eurozona settentrionale) a prestare denaro sull'interbancario alle banche ''corte'' di liquidita' (quelle dell'eurozona meridionale).
 ''Pero' non ci sono grandi scambi sull'interbancario, dunque i soldi che le banche dell'Eurozona settentrionale hanno tolto dalla Bce vengono soprattutto parcheggiati nei loro conti interni. Una sorta di tesaurizzazione. Una parte potrebbe aver preso la strada dei titoli di stati tedeschi, il future del Bund sta salendo. Irrilevante il contributo relativo ai movimenti sulla riserva obbligatoria'', spiega un operatore del mercato monetario.
men/

Ocse, in Italia solo un giovane su cinque ha un'occupazione
Secondo l'organizzazione parigina solo il 18,8% degli italiani di età compresa tra 15 e 24 anni ha un lavoro regolare. La media europea è quasi doppia. Il dato rappresenta un ulteriore calo rispetto al quarto trimestre 2011 (19,5%). Dall'inizio della crisi si sono persi 2 milioni di posti nei paesi Ocse
MILANO - In Italia meno di 1 giovane su 5 (18,8%) è occupato contro una percentuale quasi doppia della media europea mentre le donne con un lavoro sono pari al 47% a fronte di una media Ue del 58%. E' quanto si legge nei dati Ocse che classificano comunque giovane la popolazione fra i 15 e i 24 anni. Il dato sui giovani nel nostro paese rappresenta un ulteriore calo rispetto al quarto trimestre 2011 quando era pari al 19,5%. Nei paesi Ocse i giovani occupati sono il 39,1%.
Gli occupati nei paesi Ocse sono rimasti stabili a 528 milioni nel primo trimestre 2012 rispetto alla fine del 2011 ma dall'inizio della crisi finanziaria (2008), 'mancano' all'appello 2 milioni di lavoratori. E' quanto afferma l'organizzazione con sede a Parigi secondo cui il tasso degli occupati è pari al 64,9%.
In particolare l'Ocse nota come dal 2008 la crisi del mercato del lavoro abbia colpito più fortemente i lavoratori uomini (-2,7%) il cui tasso di impiego resta comunque più alto di quello femminile e i giovani (-3,7%). Per questi un vero e proprio tracollo si è avuto in Irlanda e Spagna (-15%) ma anche in Portogallo Islanda e Danimarca (-10%).
L'organizzazione nota infatti grandi disparità fra i vari paesi. Dal 2008, di pari passo con l'andamento dell'economia, il calo degli occupati è stato più pesante in Grecia, Irlanda, Spagna, area euro e Stati Uniti mentre è salito in Germania, Turchia e Cile. Al primo trimestre del 2012 così le persone occupate erano in totale 528 milioni  di cui 295 uomini e 234 donne su una popolazione in età attiva (dai 15 ai 64 anni di 815 milioni). I disoccupati erano 47 milioni e le persone nè occupate nè disoccupate (come gli studenti) sono pari a 241 milioni.
(12 luglio 2012)

Irlanda:Pil I trim. -1,1%, su anno +1,2%
Inflazione giugno -0,2% su mese, +1,9% su anno
12 luglio, 12:22
(ANSA) - ROMA, 12 LUG - Il Pil dell'Irlanda ha segnato nel primo trimestre 2012 una contrazione dell'1,1% rispetto al trimestre precedente, ma ha evidenziato una crescita dell'1,2% rispetto al primo trimestre del 2011. Sempre oggi sono stati diffusi i dati sull'inflazione a giugno: in base all'indice armonizzato Ue dell'indice dei prezzi al consumo si e' avuto un calo mensile dello 0,2% e un incremento dell'1,9% su anno.

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