giovedì 12 luglio 2012

(1)_XII.VII.MMXII/ Fase topica della Quarta Ristrutturazione del belpaese galbanino: implementato il Soviet Supremo Sabaudo.===Lombardo alla ricerca di un papa’.

Pesca, il comparto siciliano è in ginocchio
Fiat, Termini Imerese: arrivano i cinese, Lombardo incontra Chery e Dr motor                                                                   Monti:«Per l'Italia duro percorso di guerra».

Pesca, il comparto siciliano è in ginocchio
di Michele Giuliano
Caputo: “Penalizzate le nostre marinerie, opportuno ricorrere al Tar”. Il 70% del pescato non proviene dai mari isolani. L’Ugl: “A rischio 800 lavoratori”. Intanto, negli ultimi dodici anni persi 12.000 posti di lavoro
PALERMO - Con il decreto emesso dal ministero delle Politiche agricole e alimentari trema il sistema occupazionale della pesca siciliana, indotto compreso. Il decreto che dispone la chiusura definitiva della campagna di pesca al tonno rosso con il palangaro avrà certamente effetti devastanti sul mercato del lavoro diretto e indiretto del settore.
 Secondo Giuseppe Messina, Segretario regionale Ugl Agroalimentare Sicilia, sarebbero a rischio 800 lavoratori occupati nelle aziende, lungo la filiera, con un fatturato di almeno 60 milioni di euro. “Oltre 5 mila pescatori operanti nel comparto della pesca marittima siciliana nell’ultimo biennio – precisa Messina - si sono ritrovati senza lavoro. Un collasso senza precedenti nell’omertà della politica siciliana nazionale ed europea”.
 Un calo vertiginoso, che dal 2000 ha visto i pescatori attivi ridotti da circa 20.000 a meno di 8.000. Incrociando questi dati con quelli delle vendite di prodotto locale sui mercati siciliani, con il 70 per cento che secondo le ultime stime non è pescato nelle acque siciliane, i dubbi sono tanti e tutti inquietanti: “Forse bisogna favorire il prodotto d’importazione? – si chiede ancora Messina - Sui banconi della grande distribuzione in Sicilia c’è ormai un’impressionante presenza di prodotto pescato nell’Oceano Indiano e un trend di continua crescita del pesce proveniente dal Vietnam, un Paese dove, ironia della sorte, la Sicilia ha organizzato una missione commerciale per promuovere il pesce siciliano”.
 Esterna non poche preoccupazione anche la classe politica siciliana: “Credo sia opportuno - dichiara il presidente della Commissione Attività produttive all’Ars, Salvino Caputo - che la Regione proponga ricorso al Tar contro il decreto perché è un provvedimento che danneggia i pescatori e le nostre marinerie che già attraversano un momento di crisi difficilissima che ha messo in ginocchio le attività ittiche. È necessario salvaguardare questo comparto che in Sicilia vanta un’antica tradizione ed una florida attività economica. Le regole dell’Unione Europea stanno compromettendo la nostra economia”.
 L’Ugl è tornata all’attacco e ancora una volta non ha risparmiato critiche nei confronti del governo siciliano, accusato di avere sperperato nel settore dell’agroalimentare nonostante il periodo difficilissimo per la pesca e non solo: “In tempi di magre – aggiunge Messina – e con il bilancio regionale approvato con il carico di mille dubbi e strascichi con il commissario dello Stato per la Regione Siciliana, condanniamo la scelta dell’ex assessore alla Pesca D’Antrassi di istituire la Fondazione per la Dieta Mediterranea definita come la casa che dovrebbe accogliere i Paesi del Nord Africa. Un contenitore di cui la pesca siciliana può fare certamente a meno che ha finalità per nulla di settore, se si pensa che nei pensieri dell’oramai ex assessore la Fondazione dovrebbe perseguire una politica estera-industriale legata all’agroalimentare attraverso convegni, laboratori e degustazioni non solo di prodotti ittici, sicuramente di importazione, ma anche di oli, vini, dolci, ortofrutta, tutte produzioni dei Paesi frontalieri”.
L’importanza del lavoro connesso al tonno rosso
PALERMO - Il tonno rosso non è solo il re della cucina siciliana. La sua pesca, la lavorazione, la trasformazione e la commercializzazione, dà lavoro ad un enorme comparto. Sono diciassette i titolari delle quote per la pesca del tonno rosso in Sicilia; la regione rappresenta da sola il 40% del comparto in Italia. Ma la crisi si fa sentire. Su cinque licenze per allevamento di tonni, solo due fanno riferimento ad aziende operative. Queste aziende, “New Eurofish” di Castellammare del Golfo in provincia di Trapani e “Pescazzurra” di Milazzo in provincia di Messina dispongono di grossi impianti che permettono di ottenere il fissaggio degli animali pescati. Entrambe le aziende hanno avuto nel periodo d’oro (fino a due-tre anni fa) produzioni superiori ai 3.500 esemplari. Ma Pescazzurra, a causa della scarsità del pescato, nel 2008 è rimasta al palo. Intanto Ugl Agroalimentare ha chiesto al Presidente della Regione, Raffaele Lombardo, di procedere alla soppressione dei carrozzoni chiamati “Fondazione per la dieta Mediterranea” e “Coreras” e intervenire con un regolamento per arginare la pesca sportiva che, senza regole, danneggia il comparto riducendo la capacità di guadagno del pescatore.

Fiat, Termini Imerese: arrivano i cinese, Lombardo incontra Chery e Dr motor                                                                                                                 
Il presidente della Regione ha ricevuto una delegazione della casa automobilistica orientale e Massimo Di Risio. "Gli imprenditori hanno manifestato il loro interesse ad entrare nel capitale della Dr Motor e hanno ritenuto idoneo lo stabilimento in cui intravedono anche le potenzialità per una espansione del marchio"
PALERMO. Il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, ha ricevuto questo pomeriggio, nella sede di Roma, la delegazione della casa automobilistica cinese Chery che stamattina ha visitato lo stabilimento ex Fiat di Termini Imerese, insieme al patron della Dr Motor, Massimo Di Risio, intenzionato a rilevare la fabbrica che il Lingotto ha chiuso il 31 dicembre scorso.
«Gli imprenditori hanno manifestato il loro interesse ad entrare nel capitale della Dr Motor e hanno ritenuto idoneo lo stabilimento di Termini Imerese - afferma in una nota la Presidenza della Regione - in cui intravedono anche le potenzialità per una espansione del marchio Chery nel mercato europeo dell'automobile».  Per il governatore della Sicilia Raffaele Lombardo «l'idea di fare di Termini Imerese la base per l'espansione europea del marchio cinese, come prospettato dai rappresentanti di Chery  è uno scenario che, se ci saranno tutte le condizioni, sarà fattore di una forte crescita produttiva e occupazionale per la Sicilia». 
 «Mi auguro - ha aggiunto Lombardo - che anche il governo nazionale riscontri la fattibilità del progetto».  All'incontro hanno partecipato il vicepresidente Biren Zhou, e il general manager per l'Europa centro-orientale di Chery automobile co. Ltd  Michael Zhang.  Nel pomeriggio la delegazione guidata da Massimo Di Risio sarà ricevuta anche al  ministero dello Sviluppo economico.

Monti: «Per l'Italia duro percorso di guerra».
Scontro con i sindacati sulla concertazione «origine dei mali»
a cura di Andrea Carli e Nicoletta Cottone
Oggi a Roma si è svolta l'assemblea Abi, alla quale ha partecipato anche il premier Mario Monti. Il presidente dell'associazione bancaria, Giuseppe Mussari, è tornato sulla necessità di sciogliere il nodo della valorizzazione delle quote di partecipazione al capitale della Banca d'Italia in mano soprattutto alle banche. Bene la spending review, ha detto, ma tutti i risparmi vanno destinati alla riduzione della pressione fiscale, insostenibile per imprese e famiglie. «L'Italia ha iniziato un percorso di guerra durissimo», ha ricordato il premier Mario Monti, nel suo intervento all'assemblea. «Un percorso di guerra - ha continuato il presidente del Consiglio - contro i pregiudizi diffusi e contro le più ciniche valutazioni».
Il percorso di guerra, «se pur molto pacifica non é finito» ma, ha concluso il Professore, «si può ragionevolmente sperare, non so in quale mese del 2013 e chi sarà al Governo, di vedere i primi risultati di questa presa di coscienza collettiva da parte della società italiana». Il presidente del Consiglio si è detto dunque sicuro sulla ripresa di crescita e occupazione. Intanto però il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco ha sottolineato che l'economia italiana «é ancora in recessione» e quest'anno il Pil diminuirà di quasi il 2 per cento. Ecco la diretta della giornata.

Ore 13,41. Ghizzoni: segnale importante la riduzione dei tassi da parte della Bce
La riduzione dei tassi da parte dalla Bce «in un momento come questo è un segnale importante», È la valutazione dell'Ad di Unicredit Federico Ghizzoni, a margine dell'assemblea dell'Abi. Per l'Italia «il problema non è tanto l'Euribor ma lo spread» e il taglio dei tassi «consentirà alla fine di
recuperare liquidità leggermente meno cara, con beneficio all'economia
reale».

Ore 13,38. Di Pietro: da Monti un grave attacco alla concertazione
«Le affermazioni di Monti sulla concertazione rappresentano un gravissimo attacco ai lavoratori e alle imprese», ha affermato Antonio Di Pietro, leader dell'Idv, facendo riferimento alla frase del premier sulla concertazione. «In questo modo, il presidente del Consiglio ignora la partecipazione di tutte le parti in causa al necessario processo di uscita dalla crisi. Con le sue parole, nega che il confronto tra i rappresentanti dei lavoratori e le imprese, soprattutto quelle medio-piccole, sia utile alla soluzione dei problemi. Forse Monti pensa di essere l'unico illuminato dal Signore o peggio auspica modelli come quello cinese, in cui esistono un partito unico e un unico sindacato, dove vengono sistematicamente violati i diritti civili e umani, dove non c'è democrazia e i lavoratori non possono dire la loro.

Ore 13,32. Camusso: sulla concertazione Monti non sa di cosa sta parlando
«Credo che non sappia di cosa sta parlando. Vorrei ricordargli che l'ultima concertazione nel nostro Paese è quella del 1993: un accordo che salvò il Paese dalla bancarotta, con una riforma delle pensioni equa, al contrario di quella fatta dal suo Governo». Così il leader della Cgil Susanna Camusso commenta le parole di Monti.

Ore 13,13. Monti: al G20 per Berlusconi pressioni vicine all'umiliazione
L'ex premier Silvio Berlusconi, al G20 di inizio novembre scorso, «è stato sottoposto a una pressione, immagino sgradevolissima, prossima all'umiliazione, e che sostanzialmente nelle intenzioni dei prementi, non privi di motivi oggettivi per premere, avrebbe portato l'Italia a cedere buona parte della sua discrizionalità di politica economica», ha detto il
premier Mario Monti, facendo riferimento alla fase cruciale della crisi che ha portato all'avvicendamento a Palazzo Chigi.

Ore 12,30. Monti: le analisi di Visco importanti per il Governo
«Le analisi della Banca d'Italia e del governatore Visco per il governo sono molto importanti così come anche le critiche e i suggerimenti». Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Monti intervenendo all'Assemblea degli Associati dell'Abi.

Ore 12,15. Il premier: spending review, incidiamo su effetti perversi
Il premier Mario Monti, in occasione del suo intervento all'assemblea dell'Abi, ha difeso l'operato del suo esecutivo e ha ricordato che il governo ha inciso in modo «pesante» su «quello più nefasto degli aspetti strutturali dell'economia italiana, cioé meccanismi generatori di spesa pubblica che hanno prodotto nell'aggregato e nel disaggregato una serie di effetti perversi». «È un motivo di frustrazione - ha poi confidato alla platea - che i benefici delle riforme non si rendano visibili rapidamente sia per l'opinione pubblica che per il governo stesso». «Contro questo - ha aggiunto Monti - l'Italia si é mossa perché ci fossero meccanismi di sostegno che non comportassero la perdita di sovranità. Per questo ci siamo battuti».

Ore 12,13. Monti: in passato concertazione origine dei mali
In passato ci sono stati «esercizi profondi di concertazione» che «hanno generato i mali contro cui noi combattiamo e a causa dei quali i nostri figli non trovano facilmente lavoro». Lo ha detto il premier Mario Monti
intervenendo all'assemblea dell'Abi.

Ore 12,11. Il premier: vertice europeo, progresso significativo
Nel suo intervento all'assemblea dell'Abi il presidente del Consiglio Mario Monti è tornato sui risultati raggiunti nel vertice europep di fine mese. I risultati del vertice europeo, ha infatti chiarito, sono un «progresso significativo» ma «poichè i mercati vivono di coerenza e di incoerenza dei messaggi è facile che queste decisioni somiglino alla tela di Penelope, e questo senza riferimenti al Paese al quale Penelope apparteneva».

Ore 12,07. Monti: progressi per pareggio di bilancio nel 2013
L'Italia, ha sottolineato il premier Mario Monti intervenuto all'assemblea dell'Abi, ha compiuto «progressi sul disavanzo pubblico per raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013».

Ore 12,00. Il premier sui partiti: si comportano in modo responsabile
«Credo che il Parlamento si ritenga adeguatamente valorizzato» nelle scelte del Governo, ha spiegato il presidente del Consiglio Mario Monti nel suo intervento all'assemblea dell'Abi. «I partiti - ha poi aggiunto - al di là di oscillazioni comprensibili si comportano in modo assolutamente responsabile». E questo dovrebbe dare «serenità sulle prospettive di governo dopo che le cose avranno preso un corso più normale».

Ore 11,55. Monti: no a outsourcing responsabilità a parti sociali
Le parti sociali, ha osservato il premier Mario Monti, intervenuto all'assemboea dell'Abi, devono «restare parti, ed essere viste dalla società come parti vitali e parti importanti, ma non soggetti nei confronti dei quali il potere pubblico dia in outsourcing responsabilità politiche».
Il presidente del Consiglio ha sottolineato che «esercizi profondi di concertazione in passato» con le parti sociali «hanno generato i mali contro cui noi combattiamo e a causa dei quali i nostri figli e nipoti non trovano facilmente lavoro».

Ore 11,44. Visco: grave errore indebolire Basilea 3
Secondo il Governatore di Bankitalia Ignazio Visco, intervenuto all'assemblea dell'Abi, «sarebbe un grave errore indebolire» le nuove regole di Basilea3 che elevano il capitale delle banche, «qualunque opinione di abbia al riguardo», perchè «i mercati penalizzerebbero queste scelte».

Ore 11,36. Il Governatore di Bankitalia: rendere efficiente la Pa
«Occorre rendere il nostro spazio economico favorevole all'attività di impresa, eliminare gli sprechi e rendere più efficiente l'amministrazione pubblica», ha osservato il Governatore di Bankitalia Ignazio Visco.

Ore 11,27. Visco: l'Italia prosegua su risanamento dei conti e riforme
«L'Italia deve proseguire nell'azione intrapresa sulduplice fronte della finanza pubblica e delle riforme strutturali», ha detto il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, sottolineando che così sarà pronta a cogliere l'opportunità che sarà fornita dalla stabilizzazione delle condizioni dei mercati finanziari». Occorre rendere l'economia «favorevole all'attività di impresa, eliminare gli sprechi e rendere più efficiente l'amministrazione pubblica».

Ore 11,26. Visco: importante la riduzione dei tassi dell'Eurozona deciso dalla Bce
La riduzione dei tassi di interesse dell'Eurozona deciso dalla Bce lo scorso 5 luglio é stata un'azione «importante» che «riafferma la determinazione del consiglio direttivo della Bce a garantire condizioni monetarie adeguate alla situazione economica e finanziaria dell'area», ha detto il Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, parlando all'assemblea dell'Abi. La decisione della Bce, ha aggiunto, fa seguito alle altre misure adottate il mese scorso e volte «a continuare ad assicurare la necessaria liquidità al sistema bancario e a contrastare gli effetti della segmentazione dei mercati monetari e finanziari dell'Eurozona: ostacolo alla trasmissione uniforme della politica monetaria unica. A questi obiettivi - ha concluso Visco - non potrà che continuare ad applicarsi l'azione della Bce».

Ore 11,25. Visco: nell'Eurozona è necessario un sistema di supervisione bancaria unitario
In un mercato finanziario integrato come l'Eurozona «é necessario un sistema di supervisione bancaria unitario». È l'indicazione del Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco che, nel suo intervento all'assemblea dell'Abi, sottolinea come «la presenza di grandi intermediari che operano in più Paesi richieda regole e controlli uniformi, eliminando sovrapposizioni e localismi e perseguendo la stabilità del sistema bancario europeo. La supervisione europea - continua Visco - va definita come un sistema unico, solidale e indipendente in cui le decisioni siano prese collettivamente e attuate al livello appropriato». Accanto alla sistema della supervisione unitaria, secondo Visco, devono però essere introdotti anche fondi e meccanismi europei per la garanzia dei depositanti e per la risoluzione delle crisi. Altrimenti - conclude Visco - la credibilità e la sostenibilità del sistema sarebbero messe in dubbio».

Ore 11,32. Visco: rafforzare la costruzione europea
«Dobbiamo continuare a rafforzare la costruzione europea, farla evolvere in una federazione, porre le basi di una Unione fiscale in cui le sovranità nazionali si arrestino lì dove inizia la condivisione di risorse e responsabilità», ha detto il governatore di Bankitalia Ignazio Visco. «La moneta comune può essere fonte duratura di stabilità e di progresso solo se viene fatta poggiare su quelle basi».

Ore 11,24. La lenta dinamica dei prestiti riflette il calo della domanda legato alla congiuntura
«L'attuale lenta dinamica dei prestiti riflette in primo luogo il calo della domanda dovuto al peggioramento della congiuntura», ha detto il governatore di Bankitalia. Ignazio Visco ha ricordato come «la brusca restrizione« del credito alla fine dello scorso anno fosse legate alle «tensioni nella provvista all'ingrosso e dal deterioramento della qualità dei prestiti; le condizioni di offerta sono migliorate neiprimi mesi di quest'anno, grazie al rifinanziamento dell'Eurosistema». Però con le tensione emerse negli ultimi mesi, ha detto Visco, «in maggio la dinamica sui tre mesi dei prestiti bancari alle imprese é stata lievemente negativa, mentre i crediti alle famiglie sono rimasti stabili».

Ore 11,24. Visco: le banche devono rafforzare ancora il capitale
«I progressi conseguiti sul fronte patrimoniale devono essere consolidati». Lo ha sottolineato il Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, intervenendo all'assemblea dell'Abi. «Sulla base di analisi individuali - ha spiegato Visco - tarate in base alla maggiore o minore esposizione alle diverse tipologie di rischio, abbiamo chiesto ai singoli intermediari di innalzare ulteriormente i livelli di patrimonio di migliore qualità rispetto a quelli regolamentari».

Ore 11.22. Visco: a maggio depositi superiori dell'1,2% rispetto a un anno fa
La crisi del debito sovrano, che ha colpito anche l'Italia con una riduzione da parte degli investitori esteri dei Btp tenuti in portafoglio, non ha colpito i risparmiatori italiani. «La raccolta al dettaglio presso i risparmiatori residenti in Italia non ha invece risentito della crisi. A maggio i depositi erano superiori dell'1,2 per cento rispetto a dodici mesi prima«, lo ha detto Ignazio Visco, governatore della Banca di Italia, nel suo intervento all'assemblea annuale dell'Abi.

Ore 11,20. Visco: ridurre le retribuzioni dei vertici delle banche
Le banche quotate di medie dimensione riducano le retribuzioni alle figure di vertice. Il monito é del Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco che riconosce i progressi compiuti dalle principali banche su questo fronte. «Il contenimento non é ancora sufficientemente diffuso tra i gruppi bancari quotati di medie dimensione, né ha riguardato tutte le figure apicali». Visco stigmatizza il fatto che «in diversi casi i compensi dei vertici aziendali sono fissi, non legati alla performance pluriennale della banca». Esponenti con ruoli non esecutivi, denuncia il Governatore davanti alla platea dell'assemblea annuale dell'Abi, «hanno percepito remunerazioni crescenti e allineate in media a quelle dei direttori generali». La Banca d'Italia «si attende» che le banche «ridimensionino anche le buonuscite, »trattamenti troppo generosi pongono vincoli alla prudente gestione e al corretto funzionamento dei meccanismi di governance«.

Ore 11,15. Visco: il differenziale Btp/Bund è troppo alto rispetto ai fondamentali della nostra economia
Il differenziale tra i rendimenti dei titoli pubblici italiani e tedeschi «é di gran lunga superiore a quanto sarebbe giustificato dai fondamentali della nostra economia», ha detto il Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco nel suo intervento all'assemblea dell'Abi. Lo spread tra BTp e bund, ha aggiunto Visco, riflette «generali timori di rottura dell'unione monetaria: un'ipotesi - ha detto il Governatore di Bankitalia - remota ma che sta però condizionando le scelte degli investitori internazionali».

Ore 11,14. Visco: Italia in recessione: il Pil diminuirà del 2%
L'economia italiana «é ancora in recessione» e quest'anno il Pil diminuirà di quasi il 2 per cento. Lo ha sottolineato il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, nel suo intervento all'assemblea dell'Abi. «Secondo le previsioni di consenso - ha spiegato Visco - nella media di quest'anno il prodotto in Italia diminuirebbe di poco meno di due punti percentuali. Al peggioramento dello scenario concorrono l'aumento del costo e il deterioramento della disponibilità di credito indotti dalla crisi del debito sovrano».

Ore 11,00. Mussari: l'Italia onorerà ogni suo impegno
L'Italia «non deve deflettere dalla severa azione di risanamento» in corso: il rigore di bilancio «é una conditio sine qua non e non esiste un modello di crescita basato sul debito», ha sottolineato il presidente dell'Abi, Giuseppe Mussari nella sua relazione all'assemblea 2012. Le riforme in campo, per il presidente dell'Abi, «sono quelle giuste e vanno rafforzate: il governo ha fatto molto, in condizioni difficili ma molto vi é ancora da fare». È vero comunque che queste riforme hanno consentito di migliorare «all'estero l'idea dell'Italia e della sua stabilità»; ciononostante, occorre fare di più «per convincere i mercati di una cara verità: il debito pubblico italiano é sicuro e l'Italia onorerà ogni suo impegno».

Ore 10,50. Casini: se i partiti sono seri sottoscrivano un documento di impegni
«Se i partiti sono seri, se hanno operato per evitare la deriva greca l'impegno di questi mesi non può andare disperso. Credo che indipendentemente da come ci si presenterà bisognerà sottoscrivere un documento di impegni comuni che rassicuri i mercati e gli italiani seri». Lo ha detto Pier Ferdinando Casini a margine dell'assemblea dell'Abi parlando dello scenario per il 2013. E ha aggiunto: «Credo che sia un atto di trasparenza» prima del voto.

Ore 10,40.Mussari: bene la spending review
«La spending review rappresenta un momento di trasformazione qualitativa della battaglia per il contenimento delle uscite», ha detto, nel suo intervento all'assemblea annuale dell'Abi, il presidente Giuseppe Mussari, sottolineando che «tutte le risorse provenienti dai risparmi della spending review devono essere destinate alla riduzione della pressione fiscale, che ha raggiunto livelli insostenibili per imprese e famiglie».

Ore 10,35. Mussari: lo stop al fondo esuberi impone nuove relazioni indistriali
Avanti con il confronto con i sindacati per «costruire un nuovo modello di relazioni industriali che trovi nella variabilità del salario, in ragione delle sorti aziendali, il giusto equilibrio all'interno di uno schema che assicuri a tutti la consapevole partecipazione alle sorti medesime». È il presidente dell'Abi, Giuseppe Mussari, dal palco della 52esima Assemblea, a tracciare il futuro del rapporto con i sindacati, Ora che «il fondo esuberi è limitato dalla riforma previdenziale». Una limitazione imposta dalla legge Fornero che dunque richiede «sforzi ulteriori e nuove misure» che dovranno poggiare sul principio per cui «l'occupazione dovrà trovare utile compensazione nella diversa articolazione degli strumenti necessari per affrontare una fase di profonda ristrutturazione».

Ore 10,30. Mussari: troppi 500 provvedimenti negli ultimi 5 anni
La normativa italiana «ha inciso gravemente sulle capacità reddituali delle banche», ha lamentato il presidente dell'Abi, Giuseppe Mussari, all'assemblea annuale dell'associazione. «Troppe regole impediscono di operare», nota Mussari, che spiega di non lamentarsi per gli obblighi di trasparenza alla quale le banche sono chiamate, ma «un conto é la trasparenza, un conto sono i 500 provvedimenti degli ultimi cinque anni che hanno, a vario titolo, interessato le imprese bancarie: due provvedimenti a settimana».

Ore 10,28. Mussari: più credito con valorizzazione quote delle banche
Sciogliere il nodo della valorizzazione delle quote di partecipazione al capitale della Banca d'Italia in mano soprattutto alle banche. Torna a chiederlo l'Abi con il presidente, Giuseppe Mussari, all'assemblea annuale dell'associazione alla presenza del presidente del Consiglio Mario Monti e del Governatore di via Nazionale Ignazio Visco. Dalla valorizzazione delle quote «trarrebbero beneficio i patrimoni delle banche, aumenterebbe la nostra capacità di erogare credito. Si porrebbe fine ad illazioni tanto infondate quanto pretestuose». Mussari chiede inoltre di rimuovere una previsione, mai attuata, contenuta nella legge sul Risparmio del 2005: quella del trasferimento delle quote delle banche nel capitale di Banca d'Italia a enti pubblici.

Ore 10,27. Mussari: dalla nuova moratoria liquidità aggiuntiva per le Pmi per 440 milioni
Dalla nuova moratoria sottoscritta lo scorso febbraio dall'Abi e da altre associazioni di imprese é scaturita una liquidità aggiuntiva per le pmi pari a 440 milioni di euro. Lo segnala il presidente dell'Abi, Giuseppe Mussari, nella sua relazione sottolineando che «nei soli due primi mesi di piena operatività della nuova moratoria sono state accolte oltre 10mila domande di sospensione per un ammontare del debito residuo pari a 3,6 miliardi di euro». La moratoria a cui si riferisce Mussari riguarda le imprese che, pur registrando tensioni, presentano comunque prospettive economiche positive.

Ore 10,27. Applausi all'arrivo di Monti
L'arrivo del presidente del Consiglio Mario Monti all'assemblea dell'Abi é sottolineato dall'applauso della platea. Gli associati sono alzati in piedi, come ha fatto lo stesso Giuseppe Mussari che stava parlando dal palco. Il presidente dell'Abi si è fermato e ha stretto la mano al presidente del consiglio e lo ha applaudito.

Ore 10,20. Mussari: dopo Monti serve rigore e crescita
L'Italia non «potrà smettere di continuare a dare impulso a rigore e crescita». È quanto chiede il presidente dell'Abi Giuseppe Mussari che chiede di dare «continuità al percorso intrapreso oggi e, ancor più domani, all'esito della tornata elettorale» dopo la fine del governo Monti affinchè non siano «vani gli sforzi».

Ore 10,20. Mussari: il governo non è mai stato tenero con le banche
Il Governo Monti «non é mai stato "tenero" con le banche» osserva il presidente dell'Abi Giuseppe Mussari all'assemblea annuale dell'associazione: «Ciò nonostante rinnoviamo all'Esecutivo il nostro pieno e convinto sostegno, sottolineando come i compiti che lo attendono e che attendono il Paese siano così impegnativi da rendere necessario il leale sostegno di tutti». In ogni decreto, ha detto Mussari per spiegare il suo giudizio sul Governo, «abbiamo ritrovato misure nei nostri confronti certamente criticabili e che non trovano corrispondenze nel quadro normativo europeo».
 11 luglio 2012




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