Imprese: Istat, un terzo fa innovazione
Bankitalia: a ottobre riserve ufficiali a
143.852 milioni di euro
Germania: produzione industriale -1,8% a
settembre. Peggio delle attese
Alle mense per i poveri ben 265mila pugliesi
di Alessandra
Flavetta
ROMA - Andare a
mangiare alle mense Caritas e ritirare pacchi alimentari sono pratiche in
aumento, in Italia, dove negli ultimi due anni sono cresciuti del 33% i nuovi
poveri: pensionati, disoccupati recenti, famiglie con figli piccoli che fanno
ricorso agli aiuti alimentari per gli indigenti. Sono 3,7 milioni di persone
nel 2012, erano 2,7 milioni nel 2010, secondo l’ultimo rapporto Agea, l’Agenzia
per le Erogazioni in Agricoltura, che realizza la distribuzione italiana dei
prodotti alimentari finanziata dalla Comunità europea fin dal 1987, tramite 7
organizzazioni caritative (Croce Rossa, Caritas, Comunità di Sant’Egidio,
Fondazione Banco Alimentare, Banco delle Opere di Carità, Banco Alimentare
Roma, Associazione Sempre insieme per la pace).
Al Sud i nuovi
poveri sono aumentati del 45%; nelle Isole del 40%; al Centro -Nord del 25%, ma
Campania (796.966), Sicilia (601.462), Lombardia (302.340), Puglia (265.309) e
Lazio (395.509) sono le Regioni dove maggiore è in assoluto il numero degli
assistiti rispetto ai residenti, mentre gli incrementi maggiori di indigenti si
registrano in Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Piemonte e Trentino Alto
Adige, dove si è passati da 16.738 persone nel 2010 a 35.013 nel 2012, con un
incremento del 109%.
Le categorie più a
rischio sono ovviamente le più deboli, bambini da 0 a 5 anni (10%) e over 65
(14%). Gli aiuti riguardano per lo più i pacchi con il cibo, mentre c’è una
percezione sociale che varia per aree geografiche nel recarsi alle mense degli
enti caritativi: vi ricorre il 5,48% del 1.347.706 di indigenti assistiti al
Sud, il 9,26% di 987.042 assistiti al Nord e il 12,82% dei 669.632 poveri del
Centro Italia, con i picchi di Toscana (23,11%) e Basilicata (11,63%).
Con la rivisitazione
degli aiuti europei, anche i fondi per i prodotti alimentari agli indigenti
rischiano di saltare dal 2013, spiegano il ministro delle Politiche agricole,
Mario Catania, il ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, Pier
Paolo Fraddosio di Agea e Francesco Marsico, vicedirettore vicario della
Caritas Italiana, presentando il Rapporto 2012. L’attuale sistema di
distribuzione assicura ogni anno circa 126 milioni di euro per pasti in mensa e
cartoni di cibo, a fronte di aiuti comunitari che nel 2012 sono stati pari a
95.641.425 euro, coprendo circa il 60% di tutti gli aiuti alimentari: «Una
misura indispensabile per il nostro Paese, che non è dotato di una sistema di
welfare che copra anche questi aspetti, ecco perché ci stiamo muovendo per
negoziare a Bruxelles il salvataggio del programma», spiega il padrone di casa,
il ministro Catania. In caso di fallimento, «esistono già norme che prevedono
l'istituzione di un fondo nazionale per gli aiuti agli indigenti, dovremo solo
trovare una copertura finanziaria di circa 100 milioni di euro l'anno».
Secondo il ministro
Passera, questo è «un esempio straordinariamente efficace di collaborazione tra
pubblico, privato e privato no-profit: circa un milione di tonnellate di cibo -
ricorda - viene sprecato all'interno della filiera agroalimentare, uno spreco
che va combattuto e, già nel decreto Sviluppo, con l'articolo 58, abbiamo
predisposto meccanismi di recupero e un fondo nazionale per gli indigenti nel
malaugurato caso l'Ue dovesse tagliare gli aiuti». Una prospettiva che
spaventa, in tempi di tagli del fondo per l’autosufficienza, che ha costretto i
malati di S.L.A. a entrare in sciopero della fame, e in cui per la social Card,
allargata anche ai Comuni delle Regioni Convergenza (Campania, Calabria,
Puglia, Sicilia), si stanzia in tutto 400 milioni di euro, la metà dei quali
con fondi strutturali.
Imprese: Istat, un terzo fa innovazione
Rapporto 2008-2010,
industria settore piu' aggiornato
07 novembre, 12:05
(ANSA) - ROMA, 7 NOV
- Nel triennio 2008-2010, il 31,5% delle imprese italiane con almeno 10 addetti
ha introdotto almeno un'innovazione sul mercato o nel proprio processo
produttivo.
L'investimento
complessivo in innovazione ha raggiunto nel 2010 i 28 miliardi, con una spesa
media per addetto di 7.700 euro. Lo rileva il rapporto Istat 'l'innovazione
nelle imprese' nel 2008-2010. Il settore piu' innovativo, con il 43,1% di
imprese, si conferma l'industria, poi i servizi (24,5%) e costruzioni (15,9%).
Bankitalia: a ottobre riserve ufficiali a
143.852 milioni di euro
07 Novembre 2012 -
12:17
(ASCA) - Roma, 7 nov - Le riserve ufficiali
nel mese di ottobre registrano un valore di 143.852 milioni di euro, in calo di
4.420 milioni rispetto al mese di settembre, quando si collocavano a quota
147.910 milioni. La diminuzione e' dovuta sostanzialmente alle oscillazioni
dell'oro il cui valore e' passato da 108.275 milioni a 104.292 milioni con un
calo di 3.983 milioni di euro. Pesa inoltre, anche se in misura molto piu'
contenuta, la componenti in valuta estera, in calo nel mese di ottobre.
ram
Germania: produzione industriale -1,8% a
settembre. Peggio delle attese
07 Novembre 2012 -
12:13
(ASCA) - Roma, 7 nov - La produzione
industriale della Germania e' scesa dell'1,8% a settembre, segnando un calo ben
piu' accentuato rispetto alle previsioni degli analisti che si attendevano una
flessione di mezzo punto dopo il -0,4% di agosto. Il dato deriva essenzialmente
dalla caduta del 2,3% del comparto manifatturiero. Piu' contenuta la
contrazione del settore energetico (-0,3%) mentre il comparto delle costruzioni
ha segnato un +2,7%.
fgl/
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