domenica 14 novembre 2010

Il raglio dell’asino.


Commento di grecanico all’articolo “Alle origini del vittimismo meridionale“ di Luca Ricolfi. Articolo riportato interamente nella rubrica Valeriana@Morfina.

Devo delle scuse. Agli asini. Anche a quelli che Dio ha chiamato a Sé. Mi piace immaginare chieda ad ognuno di loro quanti varricchi (barrique, per gli intellettuali) ha trasportato nella vita, e quanti bambini ha reso felici, con gli occhi tondi tondi e luccicanti. E spero che il Buon Dio abbia cura anche della mia asina fulva, della Murgia - comprata da mio nonno per la famiglia: occhi grandi grandi, tondi tondi e buoni, ed il garrese alto. Mia madre me la contendeva, volevamo ambedue andarci in giro, tanto e con piacere: alla vigna, alla masseria ed anche per il paese, chi se ne frega.
Ho generalizzato, è una colpa: ma c'e' asino ed asino. Infatti, quello clonato da Panorama è un imbroglioncello. E mi riferirò a lui, solo a lui. E che Dio salvi tutti gli asini come me.
Credo debba spiegare.
Il Sig. Luca Ricolfi, cognome di chiara origine ligure-piemontese, scrive nel Suo memorabile articolo “Alle origini del vittimismo meridionale”: “Il Sud ha sempre amato dipingersi come vittima dei soprusi e delle spoliazioni perpetrate dal Nord. Questo abito mentale, che per lunghi anni ha portato le popolazioni del Mezzogiorno e le loro classi dirigenti a cercare al di fuori di sé le origini dei propri mali, fortunatamente sta lentamente scemando.” Esimio asino ligure-piemontese, che i miei antenati fossero dei piagnucoloni, lo ammetto, vengo a saperlo solo ora, da Lei. Fino ad oggi non me ne ero accorto, forse perché anch’io sono antropologicamente lamentoso. Ma se Lei fosse uomo, dovrebbe dirlo in faccia ad uno di quelli che Lei sottintende vittime del lamentoso vittimismo. Mio padre, mio nonno, il mio bisnonno ed i miei trisavoli mi hanno incaricato di rappresentarli al Suo cospetto. Attendo la Sua convocazione. Trepido, sarà un vero piacere. Asino ligure-piemontese, le Sue sono querule apodittiche, superficiali e, per di più, Lei digiuna di conoscenza storica, minima ed adeguata per scrivere. Asino ligure-piemontese, a questo mirabile ed offensivo incipit, Lei aggiunge: “Finché la torta da suddividere era abbastanza ricca, era naturale chiederne una fetta sempre più grande. Ma ora che la torta non cresce più, e anzi accenna a diminuire, ci rendiamo conto tutti, al Nord come al Sud, che le risorse vanno usate con più discernimento, e che certi sprechi del passato non possiamo più permetterceli.” Una cosa è certa: gli asini liguro-piemontesi sono, per meriti riconosciuti da Panorama, anche asini clowns. La torta, come dice Lei - utilizzando un’analogia frequente nelle aule delle scuole elementari lombardo-piemontesi – se la sono strafogata quelli delle Sue parti. A noi - tranne me - è spettato faticare, sudare, nelle terre e nei capannoni, al nord come all’estero, per un piatto di lenticchie ed un’interminabile sequela di ingiurie e maledizioni. E di debiti. E quelli che hanno avuto la fortuna di un posto fisso nel Mezzogiorno non hanno potuto progettare alcun miglioramento per i loro figli; solo il dovere di consumare l’importato a forza dal nord; comprese le notizie della televisione. Fabbricate dagli asini come Lei. Ma imperterrito, proprio perché asino, Lei prosegue: “Anche nel Mezzogiorno molti amministratori locali stanno facendo autocritica, e qualcuno ha persino incominciato a invertire la rotta, cercando di spendere meno e meglio. Insomma il vittimismo del Sud è in ribasso, se non altro perché per troppo tempo è stato usato come arma di ricatto morale nei confronti dello Stato centrale e sono ormai ben pochi gli italiani, anche al Sud, disposti a credere che i mali del Mezzogiorno siano imputabili al resto del Paese.”  Ma dico, non si vergogna? Dai! almeno un po’, si vergogni. Faccia uno sforzo, mi aiuti. Perché di Lei, asino ligure-piemontese, io – a questo punto – vorrei disinteressarmi. Troppo, troppo asino, ligure-piemontese. Che faccio?, mi metto ad analizzare ogni sua parola? Troppa grazia, direbbe mia madre. Quindi la faccio breve: partecipi ad un concorso per meteorologo, in padania. Sì, meteorologo padano, mi sembra giusto, e non rompa più i coglioni sugli amministratori, non suoi. La prego caldamente di capire. Loro hanno tappato, con i miseri fondi discrezionali i crateri lasciati scoperti dalla Repubblica Italiana: lavori pubblici, assistenza all’infanzia, disoccupazione, sopravvivenza per evitar l’emigrazione. Asino, s’interessi della Liguria e del Piemonte, o devo impegnarmi a spalar il letame colà sotterrato? Ce n’e’ tanto dalle Vostre parti; tanto che si mischia a quello che proviene dal lontano Friuli Venezia Giulia. Aria che stagna in val Padana. Capiamoci.
Ma il nostro asino panorama e’ in vena di esagerare: “In questa situazione, tuttavia, c’è un rischio. Ed è che anni e anni di vittimismo, di abuso della generosità collettiva, finiscano per squalificare tutte le rivendicazioni del Sud, anche quelle giuste. Già, perché è vero che su quasi tutti i punti del contenzioso Nord-Sud (evasione fiscale, sprechi, spesa per servizi e sussidi) è il Nord ad avere ragioni da vendere, ma ve n’è almeno uno, un punto importante, su cui a mio parere è il Sud ad avere sostanzialmente ragione. Questo punto è quello delle infrastrutture e degli investimenti pubblici.”
Ehi! Asino ligure-piemontese. Non crede di essersi allargato fin troppo? Noi avremmo un solo punto importante sul quale abbiamo ragione? Ma Lei, asino ligure-piemontese, vuole infinocchiarci, per l’ennesima volta? Non abbiamo bisogno delle infrastrutture e degli investimenti pubblici così come li intendete voi, dalle vostre parti. Lo conosciamo il meccanismo finanziario sovrastante: soldi del Mezzogiorno concessi, in nome dell’Italia e per motivazioni d’emergenza costruite ad arte, alle engineering del nord, che appaltano ai contractors del nord, che sub-appaltano alle grandi imprese del nord. E tutti che incamerano gran parte della torta – come direbbe un asino – concedendo i lavori esecutivi alle ditte del Mezzogiorno, a condizioni marginali e strozzine. Ed i guai in esclusiva alle ditte che sgobbano nel cantiere. Teneteveli gli investimenti italiani, e non rubate i soldi stanziati dalla U.E. per il Mezzogiorno. Investimenti ed infrastrutture, ad ognuno il suo.
 “Le regioni del Mezzogiorno (non tutte, comunque, e non solo esse: vedi le spese pazze delle regioni a statuto speciale del Nord) assorbono indubbiamente troppa spesa pubblica corrente discrezionale (grafico), ossia quella che serve a pagare servizi e sussidi, ma da diversi anni sono gravemente penalizzate sulla spesa in conto capitale, quella che serve a finanziare gli investimenti.
Ma quando la umetterà di ragliare? Bene asino, questo passaggio e’ una cazzata pericolosissima, un falso ideologico, uno spudorato tentativo di influenzare l’opinione pubblica con il vuoto pneumatico. Ed e’ il passaggio del Suo magnifico articolo che mi ha indotto a scrivere questa fetenzia di pezzo. Si da' il caso che nella Repubblica Italiana ogni sindaco, presidente di provincia, regione e chissà quanti altri, hanno un budget discrezionale da spendere per motivazioni che vengono successivamente processate dalla Corte dei Conti. Tutti sono giudicati, meno il Governo di Roma. Bene, vediamo quindi quali sono stati i provvedimenti del Governo italiano in termini di servizi e sussidi:
Fonte: Compendio Statistico Italiano 2009, SISTEMA STATISTICO NAZIONALE ISTITUTO NAZIONALE DI STATISTICA, ISTAT. Stampato nel mese di luglio 2010 per conto dell’Istat presso RTI Poligrafica Ruggiero Srl - A.C.M. SpA., Zona industriale Pianodardine – Avellino. Si autorizza la riproduzione a fini non commerciali e con citazione della fonte.
Note:
1. Si specificano le ripartizioni geografiche ISTAT dell’Italia. Nord: Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Liguria,Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna. Centro: Toscana, Umbria, Marche, Lazio. Mezzogiorno: Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna.
2. Elaborazione ed analisi a cura di grecanico.

Tavola 3.9; Prestazioni e contributi sociali degli enti di previdenza. 
Impegni/Accertamenti- Anno 2007 (in milioni di euro)  
nord
milioni di euro in Previdenza € 121.365
milioni di euro in Assistenza € 9.193
milioni di euro in Sanità € 73
Totale  milioni di euro in prestazioni € 130.631
milioni di euro in Contributi sociali € 117.258
centro
milioni di euro in Previdenza € 51.014
milioni di euro in Assistenza € 3.864
milioni di euro in Sanità € 31
Totale  milioni di euro in prestazioni € 54.909
milioni di euro in Contributi sociali € 45.523
mezzogiorno
milioni di euro in Previdenza € 67.673
milioni di euro in Assistenza € 5.126
milioni di euro in Sanità € 41
Totale  milioni di euro in prestazioni € 72.840
milioni di euro in Contributi sociali € 46.300
mezzogiorno/centro (divario in milioni di euro)
milioni di euro in Previdenza € 16.659
milioni di euro in Assistenza € 1.262
milioni di euro in Sanità € 10
Totale  milioni di euro in prestazioni € 17.931
milioni di euro in Contributi sociali € 777
variazione % mezzogiorno/centro
milioni di euro in Previdenza 32,7
milioni di euro in Assistenza 32,7
milioni di euro in Sanità 32,3
Totale  milioni di euro in prestazioni 32,7
milioni di euro in Contributi sociali 1,7
mezzogiorno/nord (divario in milioni di euro)
milioni di euro in Previdenza -€ 53.692
milioni di euro in Assistenza -€ 4.067
milioni di euro in Sanità -€ 32
Totale  milioni di euro in prestazioni -€ 57.791
milioni di euro in Contributi sociali -€ 70.958
variazione % mezzogiorno/nord
milioni di euro in Previdenza -44,2
milioni di euro in Assistenza -44,2
milioni di euro in Sanità -43,8
Totale  milioni di euro in prestazioni -44,2
milioni di euro in Contributi sociali -60,5
media del nord più il centro
milioni di euro in Previdenza € 86.190
milioni di euro in Assistenza € 6.529
milioni di euro in Sanità € 52
Totale  milioni di euro in prestazioni € 92.770
milioni di euro in Contributi sociali € 81.391
mezzogiorno/media del nord più il centro (divario in milioni di euro)
milioni di euro in Previdenza -€ 18.517
milioni di euro in Assistenza -€ 1.403
milioni di euro in Sanità -€ 11
Totale  milioni di euro in prestazioni -€ 19.930
milioni di euro in Contributi sociali -€ 35.091
variazione % mezzogiorno/media del nord più il centro
milioni di euro in Previdenza -27,4
milioni di euro in Assistenza -27,4
milioni di euro in Sanità -26,8
Totale  milioni di euro in prestazioni -27,4
milioni di euro in Contributi sociali -75,8
Questi sono dati consolidati, inoppugnabili. Asino. E dai numeri emerge chiaramente, e’ palese, la politica discriminatoria, colonialista, del Governo italiano nei confronti del Mezzogiorno. Contributi sociali? Il nord e’ assistito, punto. Il Mezzogiorno no. Asino.
“Consideriamo gli ultimi due anni per cui si hanno dati territoriali, ossia il 2007 e il 2008. Fatta 100 la spesa pubblica corrente discrezionale (per servizi e sussidi) a disposizione del cittadino del Nord, quella del cittadino del Sud è 106. A fronte di questo vantaggio sul versante della spesa corrente, tuttavia, il medesimo cittadino del Sud è alquanto penalizzato in conto capitale: fatta 100 la spesa pubblica pro capite del Nord quella del Sud è solo 87. Un divario che significa meno strade, meno collegamenti, meno impianti per il trattamento dei rifiuti, scuole e ospedali non degni di un paese civile.
Si può molto discutere su chi, lo Stato o le regioni, dovrebbe mettere mano a questo genere di investimenti, ma vi sono pochi dubbi che almeno su questo sia il Mezzogiorno a essere in credito con il resto del Paese.   
Dati per grafico
Nord Sud
Spesa corrente discrezionale    100    106
Spesa in conto capitale    100    87”
Spesa pubblica pro capite (media 2007-08, Nord = 100)
Elaborazioni su dati Istat e CPT (Ministero dello sviluppo economico)”
Ma questo lo pagano a righe? Piu’ scrive stronzate, e piu’ e’ pagato? Proprio un asino, razza Panorama. Niente da fare. Non si limita: deborda, in cazzate spudorate. Va be’; dunque, spudorato asino ligure-piemontese:
1. Citare le fonti in senso generico e’ come se io dicessi a tutto il mondo che Dio mi ha detto che Lei e’ un genio dell’analisi sociologica. Roba che fa ridere i nesci, Lei converra’. Se invece io mostrassi a tutto il mondo il telegramma speditomi dal Buon Dio, e’ diverso, capisce asino? In altri termini, dove sono i dati primari, ISTAT e CPT, che ha elaborato per produrre l’indice?
2. Te la sei voluta, asino:
Debito delle Amministrazioni locali 2008 e 2009, 
analisi per aree geografiche
Fonte: Banca d'Italia – Eurosistema, 
Supplementi al Bollettino statistico,  
Indicatori monetari e finanziari,  
Finanza pubblica, fabbisogno e debito. Nuova serie, 
anno XX – 12 Novembre 2010
Numero 60.
Elaborazione dati: grecanico

Tavola 8 (TCCE0275)
Finanza pubblica, fabbisogno e debito  
(milioni di euro)
Anno 2008
Nord ovest
29.208
Nord est
16.426
Totale Nord:
45.634
Centro:
29.016
Sud
23.679
Isole
8.749
Totale Mezzogiorno:
32.428
Totale Debito Amministrazioni locali, 2008
107.079
==========
Anno 2009
Nord ovest
30.297
Nord est
16.482
Totale Nord:
46.779
Centro:
30.117
Sud
25.449
Isole
8.708
Totale Mezzogiorno:
34.157
Totale Debito Amministrazioni locali, 2009
111.051
Ora, anche un asino capisce quello che 
Banca d’Italia certifica nei dati sopra riportati. 
Non si vergogna delle puttante che ha scritto? 
Asino ligure-piemontese.
3. “Spesa pubblica corrente discrezionale” . E qui siamo al neologismo. Perche’ io non capisco da dove l’asino ha tirato fuori questa definizione. Forse e’ una modernizzazione intellettualoide della vecchia “spese impreviste”. Comunque sia, i dati sopra certificati da ISTAT e Banca d’Italia (non ho riportato quelli della Ragioneria di Stato perche’ ho voglia di andare al mare, subito) sono chiari, incontestabili. Persino ad un’asino ligure-piemontese. Ciao.

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