domenica 14 novembre 2010

La banca soffre ma non troppo


14 novembre 2010
Ad agosto, secondo l'Abi, i crediti in sofferenza delle banche italiane hanno raggiunto 71 miliardi, con una crescita del 37,5% rispetto a un anno prima. Segno che tante famiglie e imprese non riescono più a onorare i debiti. E che le banche, come suggerisce lo stesso nome dei crediti, soffrono. Ma soffrono davvero? Se si guarda gli ultimi conti trimestrali – incredibile ma vero – parrebbe di no: le rettifiche di valore in bilancio di quei crediti deteriorati continuano infatti a diminuire. Intesa Sanpaolo le ha ridotte da un miliardo del settembre 2009 a 711 milioni, UniCredit da 2 miliardi a 1,6, Montepaschi da 428 milioni a 281. Insomma: i crediti di difficile recupero aumentano, ma le perdite nei bilanci diminuiscono. I casi sono tre: o si tratta di un miracolo, o l'economia sta migliorando per cui servono oggi minori accantonamenti, oppure le banche riducono le rettifiche di valore solo per non bruciare gli utili che con tanta enfasi annunciano ogni trimestre. Nessuno può sapere quale delle tre risposte sia corretta: dipende dalla qualità dei singoli crediti, dalle ipoteche, dal rapporto tra incagli e sofferenze. Solo le banche hanno la risposta. Peccato che siano proprio loro le più interessate a mostrare solo il bicchiere mezzo pieno.
Fonte:

Nessun commento: