giovedì 2 dicembre 2010

Bisogna essere solidali, con lo stradebito padano.


Bagnasco su voto di fiducia: Fare il bene del Paese. “Dobbiamo avere molta fiducia nel futuro”
Apre al federalismo e auspica una nuova generazione di politica cattolici che abbiano a cuore l’interesse del Paese.
Il presidente della Conferenza episcopale italiana  Angelo Bagnasco parla al Forum Cei sui 150 anni dell’unità d’Italia e spiega che quest’ultima resta una ”conquista preziosa e ancoraggio irrinunciabile”.
Secondo Bagnasco, che riprende in parte le parole di Napolitano, ”nessuna ombra” su questa unità viene ”dai rapporti tra laici e cattolici, tra istituzioni dello Stato repubblicano e istituzioni della Chiesa cattolica”. Bagnasco chiede un ”federalismo veramente solidale” che non sia ”trovarsi accanto selezionando gli uni o gli altri in modo interessato, ma che è  fatto di stima e rispetto, di simpatia, di giustizia, di attenzione operosa e solidale verso tutti, in particolare per chi è  povero, debole, indifeso”.
”Quando in una società si mantiene la gioia diffusa dell’aiutarsi senza calcoli utilitaristici – ha osservato il presidente dei vescovi – allora lo Stato percepisce se stesso in modo non mercantile, e si costruisce aperto nel segno della solidarietà e della sussidiarietà”. Il porporato ha quindi ricordato il contributo dato alla società italiana dal volontariato cattolico e laico, e ”l’humus di base che innerva i rapporti nei mondi vitali – famiglia, lavoro, tempo libero, fragilità, cittadinanza”, ”che – ha detto – fa respirare in grande e che è condizione di ogni sforzo comune, e di operosa speranza”.
Il presidente della Cei Angelo Bagnasco auspica che nasca ”una generazione nuova di italiani e di cattolici che sentono la cosa pubblica come fattore importante e decisivo, che credono fermamente nella politica come forma di carita’ autentica perché volta a segnare il destino di tutti”. Si tratta di un ”sogno a occhi aperti” che non vuole ”disconoscere quanto di positivo c’è già” e si può nutrire della ”cooperazione scaturente da esperienze già presenti sul campo”.
‘All’interno di questa stagione di rinnovato impegno educativo, – ha chiarito il cardinale – si colloca pure quello che mi ero permesso di confidare come ‘un sogno’, di quelli che si fanno ad occhi aperti” (il riferimento è  a quanto detto durante il Consiglio permanente della Cei del gennaio scorso, ndr). ”Infatti, – ha proseguito – senza voler affatto disconoscere quanto di positivo c’è già e anzi con la cooperazione scaturente dalle esperienze già presenti sul campo, formulavo l’auspicio che possa sorgere una generazione nuova di italiani e di cattolici che sentono la cosa pubblica come fatto importante e decisivo, che credono fermamente nella politica come forma di carità autentica perché volta a segnare il destino di tutti. Alla luce di quanto determinante sia stato il contributo dei cattolici nella storia del nostro Paese – ha rimarcato – torno a sottolineare questa necessità”.
”Non vi è ragione di temere una prevaricazione ai danni della libertà da parte della Chiesa e dei suoi membri, i quali peraltro si attendono che venga loro riconosciuta la libertà di non tradire la propria coscienza illuminata dal Vangelo” ha poi concluso Bagnasco.
2 dicembre 2010 | 16:03
asterisco.
Alleluia, si e' aperta la fase pre-elettorale, quella nella quale i preti – di qualsiasi livello gerarchico e colore di tonaca - sono mobilitati ed attivi. Si e' aperta la campagna d'influenza per il soglio laico.
Berlusconi ha mantenuto le promesse, il Vaticano e' contento, l'alleato del nord e' forte, Confindustria solida, tutti gli altri che si mettano in riga. E silenzio, i Servizi di Sicurezza interni, che non sono i celerini, hanno ricevuto 650milioni, pochi giorni fa. Una barca di soldi, mai visti, sino a Berlusconi il vecchio. Vuoi vedere che lo schieramento padano e' troppo potente per sfidarlo in campo elettorale?
Fonti:

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