lunedì 13 dicembre 2010

Sogni e promesse del governo brianzolo

Federalismo e fisco con due velocita’.
Passi significativi sul decentramento mentre sono rimaste bloccate le riduzioni del prelievo.
Di Giovanni Parente Gianni Trovati.
 

Partiamo da un dato: quattro mesi dopo le elezioni del 2008, il fallimento di Lehman ha dato il via alla crisi globale, il Pil italiano e’ crollato del 5% e la promessa chiave del pacchetto fiscale, cioe’ quella di far scendere la pressione sotto il 40% del prodotto nazionale, si e’ volatilizzata. Orfana di quell'obiettivo, l'azione fiscale di un Giulio Tremonti in divisa da guardiano del rigore contabile e’ stata tutta giocata sulle parole d'ordine della prudenza, davanti a cui hanno dovuto capitolare in piu’ di un'occasione anche gli slanci del premier. La «graduale e progressiva abolizione dell'Irap» si e’ trasformata, tra manovra e federalismo, nell'indicazione di abbassare l'imposta rivolta alle regioni che se lo possono permettere. Intanto, pero’, chi abita dove i conti sanitari fanno acqua deve affrontare una super-Irap che ogni volta diventa sempre piu’ "super", e che sfiora ormai la soglia del 5 per cento. Il cambio di spartito in corso d'opera e’ evidente se si guarda alle indicazioni programmatiche tradotte pari pari in leggi, tutte varate nei primi mesi della legislatura. Risalgono al 2008 l'addio all'Ici sulla prima casa (il «senza oneri per i comuni», che completava la promessa, ci ha messo due anni di piu’) e l'abolizione delle imposte su successioni e donazioni che Romano Prodi aveva reintrodotto, cosi’ come la detassazione di straordinari e produttivita’, poi rinnovata negli anni. L'«Iva per cassa», cioe’ il pagamento dell'imposta solo dopo il reale incasso della fattura, e’ stato circoscritto agli importi piu’ contenuti, mentre il taglio dei tempi per i rimborsi Iva non e’ stato portato avanti. Anche se c'e’ stato il "fuori programma" della Tremonti-ter sulla detassazione degli investimenti. La linea della prudenza ha chiuso in un cassetto il «quoziente familiare», cioe’ il sistema di tassazione che premia chi ha coniuge e figli a carico, e la stessa sorte e’ toccata all'Irpef articolata su due aliquote (23% e 33%) che da sempre campeggia nei piani fiscali di Berlusconi. Il cantiere complessivo della riforma fiscale e’ stato riaperto con parti sociali e professionisti poche settimane fa, e qualsiasi sia l'esito della crisi dovra’ presto rimettersi a lavorare. Meno prudenza e’ stata riservata a un'altra promessa storica, quella relativa alla cedolare secca. Il traguardo non sembra lontano, ma il treno che la conduce, vale a dire il decreto sul federalismo municipale, si e’ incagliato nelle difficolta’ di far quadrare i conti della nuova imposta immobiliare, con la conseguenza che i sindaci non hanno ancora dato il parere obbligatorio in attesa di conoscere l'aliquota di base del futuro fisco comunale. Lo stesso stand-by caratterizza il decreto sul fisco regionale e provinciale, protagonista di un continuo rimpallo fra governo e regioni, ansiose di rivedere i maxi-tagli ai trasferimenti imposti dalla manovra correttiva e il loro impatto sui livelli di finanziamento post-riforma. Nell'ultimo incontro, giovedi’ scorso, e’ comparsa una schiarita, che potrebbe concretizzarsi nel successivo rendezvous in programma per questa settimana. Sempre che il pendolo del voto parlamentare non conduca a equilibri piu’ vicini alle posizioni di Gianfranco Fini, costringendo Berlusconi alla ritirata o ad un compromesso. Anche se i ministri della Lega giurano che nessuna crisi potra’ fermare l'attuazione del federalismo, e’ tutta la riforma ad essere appesa al voto di domani, perché non c'e’ «attivita’ ordinaria» in grado di risolvere i nodi politici ancora aperti.

A che punto siamo con il programma

RILANCIARE LO SVILUPPO. L'attenzione ai vincoli di bilancio pubblico ha pesato sugli obiettivi iniziali di riduzione del carico fiscale sulle imprese. Per il lavoro, la congiuntura ha imposto di giocare in difesa.
FISCO PER LE IMPRESE. Detassazione di straordinari, premi per incrementi di produttivita’. Iva per cassa. Semplificazione di alcuni adempimenti. Avvio di una revisione del sistema degli studi di settore. Sono i punti su cui l'azione di governo si e’ tradotta in provvedimenti. Non va dimenticata, comunque, la Tremonti-ter. Vuote le caselle della detassazione delle tredicesime e della riduzione dell'Iva sul turismo. Sull'Irap un primo accenno c'e’ stato nella manovra estiva.
INFRASTRUTTURE, ENERGIA E TLC. Lavori in corso: dalle grandi opere, al ritorno al nucleare. Su alcuni punti, si sono fatti i conti con la scarsa disponibilita’ di risorse (come per la banda larga).
LAVORO. Gran parte delle azioni č stata finalizzata al contenimento degli effetti della congiuntura economica. Per gli interventi su precarieta’, creazione di nuovi posti e riordino degli ammortizzatori molto dipendera’ dalle deleghe "aperte" dal collegato lavoro.
LIBERALIZZAZIONI. La riforma dei servizi pubblici locali e’ il punto qualificante. Sul fronte liberalizzazioni, piu’ in generale, non si e’ mosso moltissimo.
SOSTEGNO AL MADE IN ITALY. Intraprese diverse azioni. La legge peri il made in Italy aspetta la definitiva attuazione. Mentre il senato ha appena dato il via libera in sede deliberante al Ddl sull'etichettatura dei prodotti alimentari che ora ritorna alla camera,
RIORGANIZZAZIONE DELLA PA. La strada intrapresa porta a una Pa piu’ efficiente con misure «anti-fannulloni» e che premino il merito.

SOSTENERE LA FAMIGLIA, DARE AI GIOVANI UN FUTURO. La cancellazione dell'Ici sulla prima casa e’ stata uno dei primi provvedimenti del governo. Passi avanti anche sulle azioni (molteplici e diversificate) di contrasto all'evasione. Il piano casa per l'edilizia sociale e’ in fase di attuazione.
DIMINUIRE LE TASSE. La cancellazione dell'ici sull'abitazione principale introdotta dal 2008 – e’ la misura piů significativa. Tra gli altri obiettivi, si registrano passi avanti sul fronte della lotta all'evasione fiscale, con il rafforzamento di controlli e accertamenti. Resta ancora sulla carta, invece, l'obiettivo di portare la pressione fiscale al di sotto del 40% del prodotto interno lordo: a fine 2009, secondo l'Istat, era al 43,2 percento. Inattuati anche il quoziente familiare e la tassazione separata dei redditi da locazione, cioe’ la cedolare secca al 20 per cento (ma in questo caso la partita e’ legata a doppio filo al federalismo fiscale).
COSTRUZIONE E ACQUISTO DELLA CASA Una volta stabilizzata l'Iva al 10% sui lavori di recupero, sono stati prorogati anche il 36% sulle ristrutturazioni e il 55% sul risparmio energetico, che pero’ non figurano nel programma. Cosi’ come non compare il piano casa per le villette, che pero’ si e’ rivelato un flop. L'altro piano casa, quello per l'edilizia residenziale, e’ ancora in fase di attuazione, con il sistema dei fondi di investimento al via in questi mesi. Restano nel libro delle idee il fondo di garanzia per i mutui contratti dai condomini e la detassazione degli investimenti per posti auto sotterranei nelle citta’.
MODERNIZZARE I SERVIZI SOCIALI. Delle 14 missioni indicate dal governo, solo una registra all'attivo un Ddl (contro l'eutanasia). Tra le azioni collegate, il bonus elettricita’ e gas per i meno abbienti.
INIZIATIVE DI LAVORO DEI E PER I GIOVANI Ancora tutto da fare, a parte la norma in base alla quale l'agenzia del Demanio dovra’ individuare tra i beni di proprieta’ statale quelli liberi, a destinazione agricola da affittare ai giovani imprenditori.

PIANO STRAORDINARIO DI FINANZA PUBBLICA. Venuto meno il patto con le autonomie locali, muove i primi passi il federalismo demaniale.
PIANO STRAORDINARIO. L'idea originaria del programma e’ quella di un «grande e libero patto tra Stato, regioni, province, comuni, risparmiatori ed investitori». Le difficolta’ di relazione con gli enti territoriali, unite alla necessita’ di tenere alta la guardia sui conti pubblici, contribuiscono a spiegare il ritardo nell'attuazione di questo punto del programma. Il federalismo solidale, in particolare, diventera’ un "tema ancora piů sensibile nei prossimi mesi.
VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO. Ll federalismo demaniale, con l'attribuzione agli enti locali di parte del patrimonio statale, e’ ora in fase di attuazione, e rientra nel piu’ generale obiettivo di valorizzare le risorse pubbliche. L'elenco dei beni statali da trasferire agli enti locali e’ quasi completo. La filosofia di fondo punta a utilizzare l'attivo pubblico come contrappeso del debito, creando allo stesso tempo opportunita’ di investimento per gli operatori privati.

MODERNIZZARE I SERVIZI Al CITTADINI. La riforma della scuola e’ stata approvata. Per quella dell'universita’, dopo il via libera della camera, dovra’ pronunciarsi il senato. Sulla sanita’, invece, ha pesato il deficit accumulato soprattutto in alcune regioni che ha richiesto specifici piani d'intervento.
EFFICIENZA NELLA SANITA’. Eliminazione delle liste d'attesa. Incentivazione del rinnovamento tecnologico delle strutture ospedaliere, in particolare al Sud, in accordo con le regioni. Trasparenza nella scelta dei manager nelle aziende pubbliche sanitarie con graduatorie che valorizzino il merito e la qualificazione professionale. Tre punti che si sono scontrati con una realta’ caratterizzata dall'acuirsi di situazioni di deficit sanitario, in particolar modo nelle regioni meridionali.
SCUOLA, UNIVERSITA’, RICERCA E CULTURA. La riforma Gelmini della scuola e’ andata in porto, anche seguendo la logica ispirativa del programma secondo le "3 I": inglese, imprese, informatica. Il cerchio attende di chiudersi con la riforma dell'universita’ che ha ottenuto il via libera della camera e il cui esame al senato e’ stato rimandato a dopo la verifica politica di domani. Il programma di governo parlava, tra l'altro, di «rafforzare la competizione tra atenei, premiando qualita’ e risultati».
VALORIZZAZIONE AMBIENTALE. Nel programma c'erano, tra l'altro, l'introduzione della destinazione ambientale del 5 per mille, una legge obiettivo per il recupero, la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale. Anche in questo caso, pero’, non si puo’ evitare di considerare le molte emergenze a cui l'azione di governo ha dovuto far fronte.
Reference date : 13/12/10 Data Rassegna 13/12/10 07.49
Fonte: http://tweb.interno.it/


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