lunedì 13 dicembre 2010

2010: Mezzogiorno export boom, o morfina per la pubblica opinione?

ISTAT: SALE EXPORT REGIONALE, BOOM ISOLE
L'Istat rileva un'aumento dell' export regionale nei primi nove mesi dell'anno ponendo l'accento soprattutto su quello verso le isole."Nei primi nove mesi del 2010 tutte le ripartizioni territoriali fanno rilevare incrementi nelle esportazioni rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente,con aumenti particolarmente significativi per l'Italia insulare (+47,5%)". Questo dato deriva - precisa l'Istat dal "forte incremento del valore delle vendite all'estero di prodotti petroliferi raffinati (+56%)". Anche l'Italia centrale e quella meridionale registrano incrementi superiori alla media nazionale (pari a +16,4% e +15,6%).

ISTAT: EXPORT REGIONI, NEI PRIMI 9 MESI ITALIA INSULARE +47,5%
ROMA (ITALPRESS) – Nei primi nove mesi del 2010, secondo i dati Istat, tutte le ripartizioni territoriali fanno rilevare incrementi nelle esportazioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con aumenti particolarmente significativi per l’Italia insulare (piu’ 47,5%), principalmente dovuti al forte incremento del valore delle vendite all’estero di prodotti petroliferi raffinati (piu’ 56%). Anche l’Italia centrale e quella meridionale registrano incrementi superiori alla media nazionale (pari, rispettivamente, a piu’ 16,4 e piu’ 15,6%). La dinamica congiunturale evidenzia, nel terzo trimestre 2010 rispetto al trimestre precedente, variazioni positive delle esportazioni per tutte le ripartizioni territoriali, piu’ intense per le regioni nord-orientali (piu’ 6,4%) e per le regioni nord-occidentali (piu’ 5,2%). Nel corso dei primi nove mesi del 2010, i maggiori incrementi tendenziali delle esportazioni delle regioni che contribuiscono di piu’ ai flussi commerciali con l’estero riguardano Sardegna (piu’ 56,9%), Sicilia (piu’ 42,7%), Lazio (piu’ 23,3%), Puglia (piu’ 22,6%), Trentino-Alto Adige (piu’ 19,3%) e Abruzzo (piu’ 18,9%). Si segnala una crescita inferiore alla media nazionale per la Lombardia (piu’ 12,1%), che vede ridursi leggermente la sua quota sul complesso delle esportazioni nazionali (dal 28,3 al 27,7%).

Export, boom del Sud e delle isole
Grazie ai prodotti petroliferi, cresce elettronica, agricoltura e pesca. Nei primi nove mesi del 2010 le esportazioni delle regioni del Centro e del Sud crescono piu’ della media nazionale (rispettivamente +16,4 e +15,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente): ma sono quelle dell’Italia insulare che fanno registrare un vero e proprio boom con una crescita del 47,5% principalmente dovuto al forte incremento del valore delle vendite all’estero di prodotti petroliferi raffinati (piu’ 56 per cento).
Lo evidenzia l’Istat nel rapporto su “Le esportazioni delle regioni italiane” diffuso oggi.Tuttavia, precisa l’istituto, la dinamica congiunturale, valutata sulla base dei dati trimestrali depurati della componente stagionale, evidenzia, nel terzo trimestre
2010 rispetto al trimestre precedente, variazioni positive delle esportazioni per tutte le ripartizioni territoriali, piu’ intense per le regioni nord-orientali (piu’ 6,4 per cento) e per le regioni nord-occidentali (piu’ 5,2 per cento).
Nel corso dei primi nove mesi del 2010, i maggiori incrementi tendenziali delle esportazioni delle regioni che contribuiscono di piu’ ai flussi commerciali con l’estero riguardano Sardegna (piu’ 56,9 per cento), Sicilia (piu’ 42,7 per cento), Lazio (piu’ 23,3 per cento), Puglia (piu’ 22,6 per cento), Trentino-Alto Adige (piu’ 19,3 per cento) e Abruzzo (piu’ 18,9 per cento). Per i paesi extra Ue (piu’ 12,3 per cento) gli incrementi piu’ significativi si rilevano verso Turchia, paesi Mercosur, Cina e Svizzera; flessioni si registrano invece per Giappone, paesi OPEC e paesi ASEAN.
L’incremento delle esportazioni dell’Italia nord-orientale (piu’ 13,9 per cento) deriva dall’incremento dei flussi diretti verso i paesi Ue (piu’ 14,8 per cento), associato a un aumento delle vendite dirette sui mercati extra Ue (piu’ 12,6 per cento) inferiore a quello medio nazionale. Fra i paesi Ue un incremento particolarmente significativo si segna per il Regno Unito. Fra i paesi extra Ue, quelli con incrementi maggiori sono i paesi Mercosur, la Cina, la Turchia e l’India; flessioni si rilevano per paesi OPEC. La quota delle vendite della ripartizione sul totale nazionale e’ leggermente diminuita (da 31,7 a 31,4 per cento), con una riduzione delle quote relative sia ai paesi Ue (da 32,9 a 32,7 per cento), sia ai paesi extra Ue (da 30 a 29,7 per cento). La struttura geografica delle esportazioni della ripartizione mostra, come osservato per le regioni del nord- ovest, un leggero incremento dell’area Ue che, nel corso del 2010, ha assorbito il 60,1 per cento delle esportazioni, rispetto al 59,6 per cento dello stesso periodo dell’anno precedente. Anche l’aumento delle esportazioni dell’Italia centrale (piu’ 16,4 per cento) e’ dovuto maggiormente ai flussi diretti verso la Ue (piu’ 18,3 per cento), con incrementi rilevanti verso i Paesi Bassi, la Francia e la Germania; verso il Regno Unito, invece, si registra una contenuta flessione. Per i paesi extra Ue(piu’ 14,2 per cento) aumenti rilevanti si registrano per i paesi Mercosur, l’India e la Turchia; una riduzione si segnala per i paesi OPEC. La struttura geografica delle esportazioni si e’ modificata a favore dei paesi Ue, la cui incidenza nei primi nove mesi del 2010, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, e’ aumentata dal 54,1 per cento al 55 per cento.
Nell’area meridionale e insulare il consistente incremento delle esportazioni (piu’ 25,5 per cento) e’ nettamente superiore per l’area extra Ue (piu’ 34,6 per cento) rispetto all’area comunitaria (piu’ 18,7 per cento). Verso l’area extra Ue risultano particolarmente dinamiche le esportazioni verso i paesi Mercosur, la Russia, i paesi ASEAN e la Turchia ; le esportazioni verso l’India registrano invece una flessione. Tra i primi nove mesi del 2009 e il corrispondente periodo del 2010 l’area meridionale ha registrato la migliore performance e ha visto incrementare di oltre un punto percentuale l’incidenza delle esportazioni sul totale nazionale (dal 10,2 all’11,3 per cento).
L’incremento della quota delle vendite ha interessato soprattutto i paesi extra Ue (dal 10,6 al 12,3 per cento). La composizione delle esportazioni delle regioni meridionali e insulari per area geoeconomica di sbocco ha visto, pertanto, aumentare la quota verso i paesi extra Ue dal 42,7 al 45,8 per cento a scapito di quella verso i paesi Ue.
Nel corso dei primi nove mesi dell’anno, infine, considerando i settori che contribuiscono maggiormente alle esportazioni nazionali, si rilevano incrementi significativi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente per coke e prodotti petroliferi raffinati (piu’ 56,6 per cento), sostanze e prodotti chimici (piu’ 28,2 per cento), computer, apparecchi elettronici e ottici (piu’ 19,8 per cento), prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca (piu’ 19,4 per cento), metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (piu’ 19,3 per cento) e autoveicoli (piu’ 19 per cento). Le performance peggiori si registrano, invece, per articoli di abbigliamento (anche in pelle e pelliccia) (piu’ 3,2 per cento) e per mobili (piu’ 4,9 per cento).
asterisco.
Sotto i numeri pubblicati dall'ISTAT.
I dati riportati sono quelli grezzi, non destogianalizzati, che non sono presenti. Perche'?

Tabella 9 segue - Esportazioni per ripartizione geografica (il primo numero sono milioni di euro; le percentuali attengono alla variazione tendenziale; tra parentesi i valori negativi, in rosso).

Serie storiche

nord ovest
2007 144.958 -  9,0%
2008 147.951 -   2,1%
2009 118.178 -  (-20,1%)

nord est
2007 115.498 - 10,6%
2008 116.972 - 1,3%
2009 91.605 – (- 21,7%)

centro
2007 56.092 - 8,7%
2008 53.804 – (- 4,1%)
2009 45.587 – (- 15,3%)

mezzogiorno
2007 41.506 - 12,9%
2008 43.391 - 4,5%
2009 30.685 – (- 29,3%)

2010
nord ovest
I trim. 30.688 - 6,5%
II trim. 34.449 - 16,1%
III trim. 32.962 - 15,5%

nord est
I trim. 24.056 - 5,1%
II trim. 26.777 -  17,6%
III trim. 26.844 -  19,0%

centro
I trim. 11.851 - 9,3%
II trim. 13.577 -  17,8%
III trim. 13.560 -  21,9%

mezzogiorno
I trim. 8.518 - 21,0%
II trim. 9.825 - 29,4%
III trim. 9.871 - 25,8%


FONTI:
ISTAT, Commercio con l’estero: esportazioni delle regioni italiane
Gennaio-settembre 2010
Per le esportazioni delle regioni italiane, l’Istat rende disponibili tavole analitiche che approfondiscono e arricchiscono l’informazione prodotta su questo argomento. Si tratta di dati provvisori sulle esportazioni, allineati al comunicato stampa diffuso oggi, ma di maggior dettaglio rispetto a quest’ultimo.

I dati, analizzati per settore di attività economica, riguardano le esportazioni delle regioni italiane con il Mondo.
Le tavole forniscono le variazioni tendenziali, le composizioni percentuali del periodo corrente e di quello dell’anno precedente.
La suddivisione delle ripartizioni è uguale a quella riportata nel comunicato stampa delle esportazioni italiane.
I settori di attività economica (CPAteco) riguardano:
·         Sezioni A, B, C, D, ed E
·         Sottosezioni  CA, CB, CC, CD, CE, CF, CG, CH, CI, CJ, CK, CL, CM.
·         Divisioni 13, 14, 15, 16, 17, 18, 22, 23.
·         Gruppi 291, 310
Per ulteriori informazioni si può consultare il comunicato stampa “Le esportazioni delle regioni italiane”.
Per informazioni:
Statistiche sul commercio con l’estero
Filippo Oropallo
tel. 06 4673.2569



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