mercoledì 19 gennaio 2011

Appunti di prima lettura: Vecchia Istat, soliti vizi.

Per come sono riportati i dati Istat pubblicati oggi in: Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo, il titolo dovrebbe essere considerato sbagliato. 


Al Lettore si prospettano le solite angolazioni, visualizzazioni di comodo: il raffronto con la media degli stati dell'Ue, il rapporto su mille abitanti, ed altre cose che adesso non mi sovvengono.
Le solite mezze misure, equidistanti dalla realta' - che farebbe molto comodo al Mezzogiorno e danno al nord – e dalla verita' degli indicatori statistici basati sulla pesatura dei dati.
Alla verita' l'Istat non ci deve – o non ci vuole – arrivare. Resta in mezzo al guado, la' dove convenie al bisogno del nord di numeri specifici e funzionali. Al Cipe, al Mef, alle banche, al governo brianzolo.
La verita' statistica e' altra, da quella dell'Istat di quest'anno e degli anni passati. Lo sfoggio di alta tecnologia informatica nel quale sono affogati i dati – di parte, ideologici – elaborati dall'Istat non ci fanno impressione. Non ci fanno paura, semmai sorrido, e scrivo che siete asini. Forse anche prezzolati.
Il Mezzogiorno esce puntualmente massacrato dalle elborazioni dell'Istat. Il Lettore ne rimane basito, si convince – anche rapidamente - che e' cosi': lo dice l'Istat. E poi, suvvia, con tutta quella tecnologia non puo' che dire la verita': istogrammi animati, diagrammi colorati, animazioni, mancano solo i cartoni animati.
La verita' e' un'altra: quella tecnologia risponde ad una metodica e metodologia che riportano a dei principi operativi che si rifanno a degli indirizzi tecnici specifici. La scelta delle tecniche e delle metodologie di analisi statistica indirizza, condizione il risultato finale: il quale – puntualmente – fornisce la solita, ormai scontata, sentenza numerica. Il Mezzogiorno e' indietro, di molto, moltissimo, pesa, pesa moltissimo, consuma piu' di quanto produce, fa ribrezzo, bisogna dirottare le risorse ecc. ecc.
Balle, balle ideologiche, prodotte con il supporto della metodologia di analisi statistica dell'Istat.
Se provate a produrre indici basati su rapporti omogenei, pesando i fenomeni rispetto alla realta', i risultati sarebbero molto, ma molto diversi.
Questo sito non ha le risorse economiche per rielaborare i dati prodotti dall'Istat. Lo ha fatto – in via sperimentale e volontaria - nei mesi di settembre ed ottobre dello scorso anno, con risultati clamorosi. Sono riportati sotto l'etichetta „statistica e comparazioni“.
grecanico.

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