sabato 26 febbraio 2011

Mezzogiorno della Sera, politica economica e finanza pubblica. 26 febbraio 2011

Molise. 25/02/11 - Statuto-vergogna: la patata bollente alla maggioranza.

Oltre 3mila assunzioni in 988 imprese calabresi.

San Giovanni in Fiore. Blocchi stradali sotto la neve «Non chiudeteci l’ospedale».

La produzione biologica locale arriva al Salone di Norimberga.

Eccellenze del Sud. Cinque nuove doc per i vini materani.

Palermo. Corte dei Conti, “Organico carente, scopertura del 40%”

Lamezia Terme (CZ): la Gdf sequestra 1 mln, frode ai danni della regione.
Molise. 25/02/11 - Statuto-vergogna: la patata bollente alla maggioranza. Summit In Regione. Incontro a sorpresa nel primo pomeriggio di venerdì 25 febbraio a Palazzo Moffa tra i vertici regionali dei partiti del centrodestra e diversi esponenti della maggioranza consiliare in Regione. Motivo della riunione il pastrocchio della settimana, l’approvazione del nuovo statuto regionale con tanto di allargamento del consiglio a un totale di 32 amministratori, compresa la nuova figura del sottosegretario. Una scelta votata in maniera bipartisan e che ha scatenato un putiferio di reazioni di sdegno e di accuse per l’ennesima decisione da “casta” a dispetto del momento di difficoltà economica di migliaia di molisani.
Reazioni che hanno portato la maggioranza a ripensare a quello che potrebbe rivelarsi un boomerang. Qualcuno sembra aver capito di aver commesso un errore inimicandosi anche quell’ultima parte di opinione pubblica che conservava fiducia nell’operato dei politici nostrano. E così ecco spuntare l’idea di rimediare in qualche maniera, magari con una legge regionale che cancelli l’allargamento a 32 consiglieri o persino, colmo dei colmi, l’adesione al referendum regionale che tenterà di abrogare la norma.
Intanto, a margine del summit di palazzo Moffa, è stata ufficializzata la scelta di Pierluigi Lepore come nuovo coordinatore provinciale del Popolo delle libertà. L’attuale commissario regionale dello Iacp subentra a Quintino Pallante, passato qualche mese fa nelle fila di Futuro e Libertà per l’Italia.

Oltre 3mila assunzioni in 988 imprese calabresi. Sabato 26 Febbraio 2011 07:38 Redazione desk. CATANZARO - L’assessore regionale al Lavoro Francescantonio Stillitani ha annunciato che entro 60 giorni verranno assunti 3.119 disoccupati in 988 imprese calabresi. Infatti - riferisce una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale - in data 23 febbraio 2011 sul Burc Supplemento Straordinario n. 1 allegato al n. 7 del 18/02/2011, è stata pubblicata la graduatoria relativa alle imprese calabresi che hanno usufruito dei contributi del bando emesso dall’assessorato regionale che permetteranno l’assunzione dei lavoratori. L’assessore Francescantonio Stillitani ha dichiarato «viva soddisfazione per il traguardo raggiunto. Sono certo - ha aggiunto - che questi 3119 disoccupati potranno trovare finalmente, grazie a questo progetto, il giusto avviamento nel mondo lavorativo e portare il loro contributo nella crescita economica della nostra regione con il conseguente sollievo economico delle famiglie dei lavoratori. Non più contributi elargiti a pioggia ed occasionalmente che non offrivano proseguo lavorativo, ma nuovi posti di lavoro reali e concreti. Adesso, insieme al Presidente Scopelliti, stiamo valutando la possibilità di destinare altre ulteriori risorse al bando e finanziare altre imprese». Il progetto prevede l’utilizzo di quasi 85 milioni di euro. Sono state oltre 8mila le richieste giunte all’assessorato a riprova della validità del progetto e del fabbisogno di aiuti che l’imprese calabresi necessitano per affrontare e competere sui mercati. Entro 30 giorni dalla pubblicazione sul Burc dovranno pervenire all’assessorato gli eventuali ricorsi da parte delle aziende non ammesse al finanziamento. Successivamente le aziende finanziate saranno convocate presso l’assessorato per la firma della convenzione con la Regione Calabria e successivamente, nell’arco di 30 giorni, dovranno espletare le assunzioni previste. «E’ un progetto di enorme valenza per le aziende e per i lavoratori - ha detto ancora Stillitani - in quanto le prime potranno avvalersi di forze lavorative nuove e regolarmente assunte, mentre tanti nostri disoccupati avranno trovato reale e stabile occupazione, mediante un contratto a tempo indeterminato, in un mercato di lavoro sempre più instabile ed insicuro. E’ stato raggiunto uno dei principali punti contenuti nel programma della Giunta Scopelliti che prevedeva la creazione di nuovi posti di lavoro». L’assessore Stillitani ha sottolineato infine «l’importanza del lavoro svolto dei Dirigenti e del personale regionale per la realizzazione del progetto».

San Giovanni in Fiore. Blocchi stradali sotto la neve «Non chiudeteci l’ospedale». Sabato 26 Febbraio 2011 07:44 Redazione desk. SAN GIOVANNI IN FIORE - Blocco stradale sotto la neve per dire “no” alla chiusura dell’ospedale cittadino. È la risposta delle donne di San Giovanni in Fiore alla riconversione del presidio sanitario disposta dalla Regione. Alcune centinaia di rappresentanti di un comitato spontaneo (un migliaio secondo gli organizzatori) ieri hanno bloccato la statale 107 per protestare contro la chiusura di alcuni reparti del nosocomio. Le manifestanti hanno bloccato la strada all’altezza dello svincolo nord e sul posto sono intervenute subito le forze dell’ordine per controllare l’ordine pubblico. Presenti anche squadre dell’Anas per indicare i percorsi alternativi sulla viabilità locale. Già nei giorni scorsi alcune centinaia di donne si erano incatenate davanti nell’ospedale per protestare contro la chiusura del reparto di ostetricia e ginecologia. Ieri, sotto una forte nevicata, sono apparsi diversi slogan contro il piano regionale di riorganizzazione della rete sanitaria. «Un centro montano di 20mila abitanti non può essere privato di una struttura essenziale come l’ospedale. Le donne che vivono qui hanno diritto alla tutela della salute». Sfidando la neve ed il freddo, un’anziana col bastone ha voluto partecipare alla manifestazione per chiedere che non venga ridimensionato l’ospedale. Proprio le condizioni meteo di ieri, con temperature sotto lo zero e la neve, hanno fatto dire a numerosi manifestanti senza l’ospedale sarebbe a rischio l’assistenza minima. «Quando nevica come oggi - ha detto una donna - come dovremmo fare per raggiungere l’ospedale di un’altra città? Con l’auto rischiando magari di avere un incidente? Non è possibile. Non si possono chiudere interi reparti». Centinaia le donne in strada.  Nei giorni scorsi, hanno ricordato le manifestanti, dopo la chiusura del punto nascita, avvenuta a gennaio, è stato chiuso anche il reparto di ginecologia e le donne di San Giovanni in Fiore, sono costrette a recarsi a Cosenza o a Crotone, distanti 60 chilometri dal centro silano. Pertanto è stata chiesta la revoca dei provvedimenti e interventi immediati per il potenziamento dell’ospedale. La protesta si è conclusa nel primo pomeriggio. La decisione è stata presa dopo che il prefetto di Cosenza, Raffaele Cannizzaro, ha convocato un incontro aperto ad una delegazione del comitato delle donne ed ai sindacati. Secondo quanto è stato riferito ai manifestanti, il Prefetto avrebbe anche ottenuto una riunione per il 3 marzo prossimo a Catanzaro al dipartimento della Salute per discutere della situazione dell’ospedale di San Giovanni in Fiore. Dopo che i manifestanti sono andati via, l’Anas ha riaperto la strada statale 107. «Da San Giovanni in Fiore - ha commentato il parlamentare del Pd Franco Laratta - è arrivato un chiaro segnale. Il forte e resistente popolo silano grida con tutta la sua forza il suo no alla chiusura di interi reperti ospedalieri e alla riconversione dell’ospedale che così si avvia allo smantellamento. E’ un chiaro segnale a Scopelliti. Gli ospedali vanno riconvertiti, ma non eliminati. In molte realtà sono presidio di cura e salute ed anche di sicurezza per i cittadini». Il Governatore della Calabria, dal canto suo, ha dato indicazioni al Dipartimento salute della Regione - informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta regionale - ad incontrare i rappresentanti del territorio il prossimo 3 marzo. Il Dipartimento precisa inoltre che non è stata disattivata alcuna attività a San Giovanni in Fiore tranne il punto nascita chiuso per motivi di sicurezza.

La produzione biologica locale arriva al Salone di Norimberga. Sabato 26 Febbraio 2011 07:56 Redazione desk. REGGIO CALABRIA  - "Reggio Calabria, la provincia bio", è questo slogan che ha accompagnato la provincia di Reggio Calabria all’expo "BioFach 2011", il salone mondiale dei prodotti biologici, svoltosi a Norimberga, in Germania, dal 16 al 19 febbraio 2011. Una vetrina di altissimo livello nella quale la Provincia ha esposto il meglio della produzione biologica locale, ospitando alcune tra le più prestigiose aziende di produzione biologica del nostro territorio. "BioFach" Norimberga, infatti, rappresenta la tappa europea di un percorso mondiale che tocca tutti e cinque i continenti. I risultati oggettivi della fiera di Norinberga si commentano da soli: 2.544 espositori provenienti da 131 Paesi del mondo, circa 300 nuovi prodotti presentati e 44 mila visitatori professionali. L’Italia si è distinta per la sua presenza con una vasta varietà di "made in Italy". Un panorama nel quale la provincia di Reggio Calabria ha avuto un ruolo estremamente importante. Da qui la scelta della Provincia di Reggio Calabria di allestire propri stand ospitando aziende agricole, e di accoglienza che si ispirano alla esperienza bioecologica. Secondo i dati dell’Aiab, Associazione italiana per l’agricoltura biologica, la Calabria è ai primi posti della classifica nazionale per numero di operatori e superfici interessate all’agricoltura biologica. A Norimberga, tra i tanti prodotti biologici esposti, estremo interesse e curiosità hanno ricevuto le arance, il miele, l’olio d’oliva ed il bergamotto biologici. Ma il meglio della produzione biologica reggina era rappresentato dalle conserve, ortaggi rigorosamente "naturali" lavorati secondo antichi procedimenti tipici della tradizione calabrese. Accanto ai salumi, ai formaggi dop del nostro territorio, passate di pomodoro, i sott’olii di funghi, di melanzane, di pomodoro e di tonno, in grado di restituire sapori intensi e profumi di stagioni calde e soleggiate. Sono stati quattro giorni di incontri e degustazioni che hanno sicuramente favorito o consolidato incontri commerciali vantaggiosi molto richiesti dalle aziende italiane del ’bio’. Archiviata la "BioFach 2011" di Norimberga la Provincia di Reggio Calabria è già proiettata alla prossima iniziativa, sempre legata alla promozione delle nostre "eccellenze" all’estero. Si tratta di "Magic Italy in tour", iniziativa congiunta del ministero del Turismo e del ministero per le Politiche agricole e forestali. Undici i Paesi coinvolti nei quali la Provincia di Reggio Calabria potrà mostrare il meglio del proprio territorio: mare, montagna, prodotti tipici, cucina, cultura, storia e tradizione. Imprese ed aziende locali avranno la possibilità di promuovere le rispettive produzioni nelle più importanti e competitive piazze economiche europee.

Eccellenze del Sud. Cinque nuove doc per i vini materani. di EMILIO OLIVA. MATERA - Si allarga la famiglia dei vini Matera doc. Un segnale importante in un momento di crisi, malgrado la produzione locale sia comunque in leggera crescita. Il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali ha approvato le modifiche e le integrazioni al disciplinare di produzione proposte dal Consorzio di tutela Matera doc, insieme con il Dipartimento Agricoltura della Regione, per cinque tipologie di vini. La denominazione di origine controllata è stata riconosciuta a Matera Primitivo Passito, Matera Rosato, Matera Moro Riserva, Matera Bianco Passito e Matera Spumante Rosè. Diventano in tutto undici le tipologie di vini doc di cui la provincia adesso può fregiarsi.
Le new entry, che i consumatori avranno a disposizione dalla prossima annata, si aggiungono aMatera Bianco, Matera Greco, Matera Moro, Matera Rosso e Spumante. «È un sintomo della duttilità e della qualità del nostro territorio e delle nostre produzioni, che adesso possono affrontare meglio il mercato, per essere più competitive. Ora i nostri vini doc possono accompagnare tutti i piatti del menù, dall’antipasto al dolce», spiega Francesco Battifarano, 34 anni, presidente del Consorzio di tutela, titolare di u n’azienda che ha secoli di storia ed è stata la prima a fregiarsi del marchio doc con l’etichetta di “Greco Le Paglie”.
La decisione ministeriale, al di là di quello che si potrebbe immaginare leggendo di modifiche e integrazioni al disciplinare di produzione, non è stata una semplice formalità burocratica. «Un vino diventa doc quando c’è una tradizione enologica e un valore intrinseco del territorio che devono essere dimostrati scientificamente. Nel nostro caso dietro questo successo c’è un anno e mezzo di lavoro che abbiamo svolto insieme alla Regione. Importante è stato anche il ruolo della Camera di commercio materana attraverso il lavoro svolto dalle commissioni degustazione », sottolinea Battifarano.
«Quando nel 2005 abbiamo ottenuto la prima doc sul primitivo, al termine di un processo durato cinque anni, ci siamo dovuti guardare dagli strali dei produttori di Manduria – continua – che volevano difendere l’unicità del primitivo pugliese. Oggi abbiamo la doc anche per il primitivo passito e per un rosato e uno spumante rosè metodo classico da primitivo. In altre parole, abbiamo completato la gamma di questa tipologia di vino».
Tra i produttori, che da questo traguardo si attendono un’ulteriore spinta sul piano commerciale, può andare orgoglioso Michele Dragone, per l’esclusività del suo spumante rosè “Ergo Sum” ottenute da uve primitivo. Esprime soddisfazione anche Rocco Graziadei, 55 anni, titolare dell’azienda Cardillo produttrice del “Malandrina”, Matera Moro doc, un primitivo che si è guadagnato riconoscimenti a non finire, dai «quattro grappoli» del DuemilaVini, la «bibbia» dei sommelier, ai titoli del Bibenda e del Gambero Rosso, oltre ad una segnalazione al Vinitaly come new entry.
«In un mercato dove arrivano una miriade di prodotti – dice Graziadei – avere una doc, addirittura ora in Riserva, è un risultato di prestigio».

Palermo. Corte dei Conti, “Organico carente, scopertura del 40%”
di BlogSicilia. 26 febbraio 2011 - “La situazione organica del personale di magistratura della procura regionale evidenza vistose carenze. A fronte di un organico di 12 magistrati, già insufficiente, risultano in servizio al 31 dicembre 2010, solo 7 magistrati con una scopertura pari al 40%, mai raggiunta nell’ultima decennio”.
Lo ha detto il procuratore regionale della Corte dei conti Guido Carlino, a margine dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2011 della sezione giurisdizionale della Corte dei conti per la Regione Siciliana.

Lamezia Terme (CZ): la Gdf sequestra 1 mln, frode ai danni della regione. Sabato 26 Febbraio 2011 09:59. I finanzieri del gruppo di Lamezia terme hanno sequestrato terreni, fabbricati, automezzi, disponibilita' bancarie e finanziarie, per un valore stimato in circa un milione di euro, nella disponibilita' di 5 persone che sono ritenute concorrenti in una frode a danno dei fondi pubblici destinati allo sviluppo rurale. Il sequestrro e' avvenuto a conclusione di complessi ed articolati accertamenti eseguiti sotto il coordinamento della procura di Lamezia Ierme Il provvedimento, emesso dal G.i.p. del tribunale lametino, e' scaturito da un controllo che i finanzieri hanno svolto nei confronti di un'azienda agricola locale, destinataria di aiuti per circa 400.000 euro, erogati dalla Regione Calabria per ampliare ed ammodernare un allevamento di bestiame. Ad insospettire i militari era stata la circostanza che, nonostante l'azienda risultasse aver gia' ricevuto aiuti per circa 305.000 euro e si accingesse a richiedere la restante parte come rimborso delle ulteriori spese sostenute, le opere realizzate non apparivano congrue con gli ingenti investimenti che l'impresa attestava di aver sostenuto per completare il progetto finanziato. L'attenzione dei finanzieri si era concentrata su alcuni documenti fiscali utilizzati dal titolare dell'azienda per ottenere il finanziamento, ricevute da 4 diversi fornitori di opere edili e macchinari per l'agricoltura, tra i quali tre ditte lametine ed una societa' teramana, riportanti importi "gonfiati" e relative a prestazioni mai rese, che hanno generato un vorticoso giro di false fatturazioni per circa 1.500.000 euro. A conclusione delle indagini - alla luce delle quali, in virtu' della rilevanza degli elementi probatori acquisiti, la procura della repubblica di Lamezia Terme ha richiesto ed ottenuto dal g.i.p. l'emissione di un apposito provvedimento di sequestro preventivo di beni - sono state complessivamente segnalate all'autorita' giudiziaria inquirente 5 persone, responsabili, a vario titolo, dei reati di truffa aggravata, falso e frode fiscale mediante emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Sono state, inoltre, interessate le competenti autorita' per il recupero delle somme erogate, il blocco dell'ulteriore elargizione e l'addebito del relativo danno erariale.

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