venerdì 11 febbraio 2011

Unità d’Italia, Lombardo: “Aderiamo all’invito di Napolitano”

11 febbraio 2011 - “Aderiamo all’invito di Giorgio Napolitano, che riconosciamo garante dell’unità e della stabilità istituzionale e della democrazia nel nostro paese in un momento in cui tutte le istituzioni sono aggredite. Facciamo sì però che il 17 marzo si possa serenamente discutere e ragionare su ciò che non ha funzionato e su come l’unità si debba finalmente costruire”.
Lo scrive sul suo blog il governatore Raffaele Lombardo. Che ribadisce: “La mia posizione è nota: credo che l’unità sia stata una iattura per il sud che è stato spogliato, depauperato e saccheggiato. Per carità, non è che prima si stesse meglio. Resta il fatto però che, rispetto al nord che stava peggio di noi, il divario oggi è cresciuto e si sono invertite le condizioni”.


Il governatore spiega: “L’industrializzazione del nord è stata fatta con i soldi del Banco di Napoli e del Banco di Sicilia mentre noi siamo diventati un mercato di consumo e di braccia utile alla industrializzazione del nord”.
“L’Italia  – aggiunge – è profondamente disunita: ci sono due Italie per reddito, infrastrutture, qualità dei servizi, Pil, e questa situazione non è casuale né può essere addebitata alle classi dirigenti del sud. E’ ovviamente dovuta alle politiche dei governi che hanno risentito solo degli interessi e dei poteri forti che si sono collocati nel nord del paese. E tutto ciò è iniziato con l’unità d’Italia. Nessuno la mette in discussione – conclude Lombardo – ma vorremmo che cominciasse a funzionare sul serio invertendo questi valori e questi parametri”.
 

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