giovedì 10 marzo 2011

Mezzogiorno della Sera. 10 marzo 2011.

Palermo. Stanziati 2,6 milioni di euro per l’alternanza scuola lavoro

Molise. L'anno prossimo 158 docenti in meno.

Molise. Gli evasori hanno le ore contate

L’eolico siciliano fa gola ai cinesi.

A Lampedusa e a Mineo sbarca l’esercito

La Ue traccia la road map per l'efficienza energetica e la riduzione delle emissioni.

Sen. Tedesco in Aula «C'è fumus persecutionis» e Vendola sapeva

Taranto. Case popolari, uno su tre non paga.
 
Taranto. Morte in Ilva, la verità degli imputati.
 
Ginosa. 100mila euro dalla Regione Sono pochi per l’emergenza.

Palermo, al via distribuzione alimentare ai meno abbienti. 

Molise. Federalismo, no modifiche sanita’. Astore "molise penalizzato".

Caserta. Corsi truffa, 31 rinvii a giudizio: c'è l'ex vicesindaco di Mondragone.
 
LA NUOVA SARDEGNA - Economia: Microfoni spenti per gli operai: «Non ci hanno fatto intervenire»
 
L'UNIONE SARDA - Trasporti e infrastrutture: «Rimborsi sui biglietti navali»
 
Napoli. È ufficiale: Lettieri candidato del Pdl.



Palermo. Stanziati 2,6 milioni di euro per l’alternanza scuola lavoro
di Elisa Latella. Su un totale di oltre 27 mln di €, andranno 1,7 mln agli istituti professionali isolani, 900 mila a tutti gli altri. Serviranno per valorizzare le competenze e informare sulle possibilità dopo diploma. PALERMO - Rafforzare il legame tra scuola e mondo del lavoro, in modo tale che le competenze possano essere valorizzate subito e la conoscenza di “ciò che ci sarà” dopo il diploma renda più consapevoli le scelte future.
L’Ufficio scolastico regionale della  Sicilia ha dato l’informativa sulla ripartizione dei fondi per l’alternanza scuola-lavoro 2010. Ecco in cifre quanto l’Italia investe in questo legame.
All’Isola, su un totale complessivo di € 27.504.025,41 è stata assegnata la somma di € 2.656.786,31 che l’Ufficio scolastico regionale Sicilia ha diviso   così: due terzi del budget, pari a € 1.771.191,31 è stato destinato agli istituti professionali in relazione agli alunni (n. 26.972) ed al numero delle classi terze, quarte e quinte; un terzo  dell’assegnazione, pari a € 885.595,00, è stato destinato agli altri istituti di secondo grado (tranne i professionali) sulla base del parametro classi terze, quarte e quinte, a condizione che nel Piano di offerta formativa le scuole abbiamo programmato processi di alternanza scuola-lavoro per l’anno scolastico corrente.
In questo senso è stato già richiesto l’invio della formale delibera degli organi collegiali. La ripartizione appare corretta, perchè l’inserimento nel mondo del lavoro subito dopo il diploma dovrebbe essere scontato per chi frequenta un istituto professionale; tuttavia è bene che una quota sia riservata anche a chi frequenta un liceo.
Il perchè è molto semplice: poter vedere un ambiente di lavoro, poterlo frequentare, consente ad un ragazza o ad un ragazzo di 17 anni di poter pensare: “Però... in futuro mi piacerebbe poter fare questo”, dove “questo” può voler dire lavorare in una banca, in un’azienda, in un museo, in un giornale, in qualsiasi altro posto che non si avrebbe modo di conoscere “dall’interno” altrimenti.
Imparare a conoscere il mondo del lavoro quando si è ancora sui  banchi di scuola è un principio che già generazioni fa è stato diffuso nel mondo anglossassone e statunitense, ma che ancora in Italia non è diventato una regola.
Diverse le iniziative di alternanza scuola-lavoro promosse negli anni passati da Unioncamere Sicilia e dalle Camere di Commercio di Palermo, Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Ragusa, Siracusa, Trapani: tra le altre il concorso “Idee di impresa”, rivolto a studenti delle classi terze e quarte delle scuole secondarie superiori della Sicilia, che intendeva promuovere e stimolare la cultura imprenditoriale presso i giovani del territorio.
Più diffuse nel Centro-Nord, meno in Sicilia, sono le esperienze estive di alternanza scuola-lavoro non solo per i ragazzi che frequentano gli istituti professionali ma anche per gli allievi dei licei. Si tratta di esperienze particolarmente significative perchè l’estate per le aziende è un periodo in cui in genere c’è meno lavoro e più possibilità di dar retta ai ragazzi (con qualche postazione libera in più  grazie all’alternanza delle ferie del personale) . Inoltre i ragazzi ovviamente hanno a disposizione due mesi di tempo libero che in questo modo possono rendere produttivo, attraverso tirocini formativi. I ragazzi sono impegnati in attività lavorative e affiancati da un tutor aziendale che ha il compito di rispettare un apposito progetto formativo concordato con la scuola.
Il progetto ha l’obiettivo di far sperimentare al ragazzo le abilità e le conoscenze acquisite a scuola; i ragazzi hanno inoltre l’opportunità di conoscere l’organizzazione, gli orari di lavoro e le dinamiche  che caratterizzano il mondo del lavoro. Alcune aziende riconoscono borse di studio per queste settimane di “ lavoro guidato”.

Molise. L'anno prossimo 158 docenti in meno. Ai problemi strutturali si aggiungono quelli occupazionali. Nel settore scuola secondo i dati più recenti, di questi giorni, del Ministero della ricerca e della pubblica istruzione e quindi da quanto denuncia il segretario regionale della Flc della Cgil, Sergio Sorella, per il prossimo anno scolastico in Molise si registrerà un ulteriore taglio di 158 docenti a cui va a sommarsi una riduzione di 150 tra assistenti tecnici ed amministrativi con classi nettamente più numerose. «Nella scuola primaria - aggiunge Sorella - non sarà possibile soddisfare praticamente nessuna delle numerose richieste di attivazione di più tempo pieno; scomparirà del tutto qualsiasi forma di compresenza per progetti e per l'accoglienza; non sarà più possibile soddisfare le richieste della famiglie di tempo scuola a 30 ore che bene o male si era riusciti a garantire fino ad ora; tanto meno sarà possibile garantire il tempo mensa oltre le 30 ore nelle poche scuole che erano riuscite a mantenere tale servizio. Scompariranno, praticamente, tutti i posti di specialista per l'insegnamento della lingua inglese; nella scuola secondaria di primo grado, si taglieranno posti, con un sempre maggior numero di alunni e, spesso, anche oltre i limiti consentiti dalle norme sul tetto per classe o non rispettando quelle sulla sicurezza e sull'edilizia scolastica. Sarà cancellato il tempo prolungato; nella scuola secondaria di secondo grado ci sarà meno laboratori, meno insegnanti tecnico pratici».

Molise. Gli evasori hanno le ore contate
Carmen Sepede Una grande campagna di lotta all'evasione fiscale e tributaria. Una campagna che il Comune di Campobasso si prepara a lanciare per «scovare» i cittadini che non pagano le tasse e per recuperare entrate, per far quadrare il bilancio in vista dell'ulteriore riduzione dei trasferimenti pubblici che seguirà all'entrata in vigore del federalismo municipale. Un intervento non facile, benché necessario, che seguirà due strade: l'entrata in vigore del telecontrollo sulle condotte idriche comunali, per individuare insieme alle perdite gli allacci abusivi, e l'affidamento esterno del servizio di verifica dei tributi inevasi, dalla Tarsu, la Tassa sui rifiuti solidi urbani, alla Tosap, la Tassa per l'occupazione di suolo pubblico, all'Imposta sulla pubblicità. Ma le verifiche, a tappeto, saranno estese anche alle abitazioni e ai fabbricati, per identificare gli immobili non accatastati, o accatastati per una categoria inferiore a quella reale. Una "fotografia della situazione" particolarmente utile in vista dell'entrata in vigore dell'Imi, l'Imposta municipale sugli immobili che sostituirà l'Ici (Imposta comunale sugli immobili). Quanto alle stime dell'operazione si parla di diversi milioni di euro l'anno. I primi due milioni riguardano le perdite idriche, tra rotture (circa 500 l'anno) e allacci clandestini, più numerosi nelle contrade che nelle strade del centro, tanto da far pensare che l'acqua sottratta alla rete cittadina venga utilizzata per irrigare i campi. Un altro dato: il 10-15% delle perdite si registrano nella zona industriale della città, dove di conseguenza saranno intensificati i controlli, a cura della dita che per due anni si occuperà del controllo dell'acquedotto comunale, monitorando i 600 chilometri di condotta, servita da 6 serbatoi, 2 impianti di captazione e 1 stazione di sollevamento a San Mercurio. Ovviamente, per i cittadini disposti a mettersi in regola, sarà adottato il cosiddetto «ravvedimento operoso», sotto forma di sconto sulle sanzioni. Sempre possibile poi chiedere dilazioni di pagamento, numerosissime già oggi, a dimostrazione dello stato di difficoltà vissuto da tante famiglie campobassane. A breve, quindi, partiranno i controlli a 360 gradi. Verifiche, come detto, che saranno a tappeto e riguarderanno tutte le forme di entrata per l'ente di Palazzo San Giorgio.

L’eolico siciliano fa gola ai cinesi. di Rosario Battiato. Il dirigente generale del dipartimento Affari extraregionali: “Grande interesse per il mercato”. Attaguile: grazie al Piano energetico ipotesi estese ad altre fonti rinnovabili e rifiuti. PALERMO – La Regione chiude le porte all’eolico, almeno così si dice, ma i cinesi sono pronti a sbarcare in Sicilia proprio per sfruttare la preziosa risorsa del vento che tante perplessità ha generato a causa degli effetti perversi della speculazione e dell’interesse mafioso, oltre che dal punto di vista paesaggistico. Da Bruxelles arriva la notizia dell’avvio di una serie di incontri bilaterali organizzati in Sicilia dall’Istituto per il commercio estero e dalla Presidenza della Regione con i rappresentanti di una decina di aziende cinesi interessate al mercato delle energie alternative.
I cinesi si avvicinano al mercato isolano per sfruttare tutte le potenzialità presenti in Sicilia. “Il mercato siciliano - ha spiegato Francesco Attaguile, direttore generale del dipartimento degli affari extraregionali - è di grande interesse per gli operatori cinesi, che guardano con curiosità sia alle applicazioni tecnologiche, che a quelle finanziarie”. Tuttavia non solo eolico nei programmi dei nuovi potenziali soci siciliani dell’Impero del Sole perché nel programma di visite verranno illustrate tutte le varie tappe dello sviluppo energetico sostenibile che le amministrazioni Lombardo hanno tentato di realizzare.
“Il nuovo Piano energetico regionale, le interessenze con il piano regionale dei rifiuti, l’avanzato livello di progettazione e sperimentazione caratteristico dell’Etna valley, sono gli elementi di un grande, nuovo, mercato dell’energia che ha come fulcro la Sicilia che – ha proseguito Attaguile - rappresenta il luogo fisico in cui in modo del tutto naturale, convergono gli interessi del mondo della ricerca, della produzione, della finanza e del mercato”.
Il programma ha previsto come prima tappa una visita degli imprenditori presso il parco tecnologico e scientifico di Catania, dove Marco Romano, dirigente del dipartimento attività produttive, ha illustrato le prospettive di sviluppo del settore dell’energia in Sicilia. Poi una serie di interventi sulle opportunità di internazionalizzazione offerte alle imprese, mentre ampia parte della giornata è stata concessa all’illustrazione del piano energetico regionale e ai sistemi di produzione energetica a zero emissioni in atmosfera e della loro applicazione in Sicilia.
Il fitto programma di incontri è poi proseguito con approfondimenti tecnici e finanziari con gli operatori siciliani del settore. Nel resto della settimana previste inoltre delle visite alle avanguardie siciliane in termini di energie sostenibili: il cantiere dell’autostrada Catania-Siracusa, realizzato su un modello energeticamente autosufficiente, e alcuni impianti fotovoltaici sia nel settore industriale che in quello dell’agricoltura.
Sul futuro energetico dell’Isola incombono però diverse incognite ancora da sanare. In primo luogo l’effettivo impatto del Piano energetico partorito nel 2009 ancora poco concreto sul territorio, come denunciano imprenditori e addetti ai lavori, e persino sconfessato da Jeremy Rifkin che lo aveva tenuto a battesimo a Palermo. Nelle scorse settimane è stato presentato il regolamento attuativo che dovrà essere approvato in sede governativa nazionale. Inoltre il nuovo decreto sulle rinnovabili, nonostante l’effetto negativo sia stato depotenziato rispetto l’idea originaria del ministro Romani, potrebbe comunque arrecare danni permanenti al sistema degli incentivi al fotovoltaico che nell’Isola stava ben prosperando.

A Lampedusa e a Mineo sbarca l’esercito
di Walter Giannò 10 marzo 2011 -
“Abbiamo messo a disposizione già da parecchi giorni 200 militari a sostegno delle forze di polizia: 50 saranno utilizzati a Mineo, nel villaggio della solidarietà, mentre gli altri possono essere impiegati a Lampedusa, ma non dipende da noi bensi’ dal prefetto e dal ministero dell’Interno”.
Questo l’annuncio di ieri del ministro della Difesa, Ignazio La Russa, a margine di una conferenza in Campidoglio.
Ed il prefetto di Palermo Giuseppe Caruso, commissario governativo per l’emergenza immigrazione, ha reso noto di aver “già firmato il provvedimento con il quale” ha assegnato “cento militari messi a disposizione dal ministero della Difesa a Lampedusa e cinquanta a Mineo, per i compiti legati all’emergenza immigrati”. “Altri 50 militari – ha aggiunto – mi riservo di utilizzarli per altri servizi”.
Scelta che ha soddisfatto il sindaco Bernardino Rubeis, come ha raccontato all’Agi: “Sono stato io a chiedere al ministro La Russa di mandare 100 soldati con funzioni di presidio e di vigilanza sul retro del centro di accoglienza, da dove centinaia di immigrati escono illegalmente e girano per l’isola“.
“Con l’esercito – ha aggiunto De Rubeis – sarà possibile ritornare al ‘modello Lampedusa’, e
cioé accoglienza, il che significa scheda telefonica, pasti, vestiti, ma permanenza al massimo per 48 ore. La popolazione di Lampedusa ha accolto e vuole accogliere, ma vuole anche vivere prevalentemente di turismo e gli immigrati che girano sull’isola preoccupano le famiglie, le coppie, chi vuole venire a Lampedusa per passare una vacanza in tranquillità”.
Atteggiamento interrogativo, invece, da parte della Cgil che, attraverso una nota, dfirmata da Antonio Riolo (segreteria Cgil Sicilia) e Pietro Milanno (responsabile immigrazione) ha affermato: ”Riteniamo-che la situazione per quanto difficile non sia ancora di vera e propria emergenza, come lascia invece intendere il ministro Maroni. È certamente – aggiungono – una situazione in  evoluzione, che va seguita per essere affrontata nel modo più adeguato. Vorremmo capire in che termini l’esercito può essere utile’‘.

La Ue traccia la road map per l'efficienza energetica e la riduzione delle emissioni. di Luca Vaglio. La Commissione europea fa un passo importante nella sua strategia di lungo periodo focalizzata sullo sviluppo sostenibile e sulla tutela dell'ambiente. Gli ultimi atti in questa direzione sono due comunicazioni con cui la Commissione Ue vara un nuovo piano per l'efficienza energetica e stabilisce che entro il 2050 le emissioni di gas serra dovranno ridursi dell'80-95% (le percentuali variano nei diversi comparti economici) rispetto ai livelli del 1990. In questo modo, l'Ue inquadra in un percorso più ampio gli obiettivi indicati dalla direttiva 2009/28, in base a cui i paesi Ue per il 2020 sono tenuti a produrre il 20% dell'energia da fonti rinnovabili, a ridurre le emissioni del 20% e a migliorare l'efficienza energetica del 20 per cento.
«I target fissati per il 2050 possono essere raggiunti rispettando la roadmap prevista per il 2020 e servendoci delle conoscenze tecnologiche che abbiamo già, sebbene sia auspicabile che le tecnologie per la cattura e lo stoccaggio del carbonio possano essere disponibili a prezzi più bassi di quelli attuali. – spiega Nathalie Creste Manservisi della Direzione Generale Clima della Commissione nel suo intervento presso la Rappresentanza italiana della Commissione – L'impegno dell'Ue è quello di porre in essere politiche che portino a un'economia sempre più verde, limitando l'incremento della temperatura globale sotto i 2° indicati dalle conferenze sul clima di Copenhagen e Cancun».
E per stare in linea con questi obiettivi i paesi Ue, che pure hanno ridotto le emissioni del 16% tra il 1990 e il 2009 (mentre il Pil saliva del 40%), devono moltiplicare i loro sforzi. Con le politiche attuali, infatti, si avrebbe un calo dei gas serra soltanto del 40% entro il 2050. In particolare, si calcola che per centrare i target sia necessario mobilitare investimenti, pubblici e privati, pari a circa 270 miliardi di euro all'anno da qui al 2050 (1,5% del Pil Ue). Di questi 270 miliardi di euro, 75 andrebbero destinati al settore delle costruzioni (edifici ed elettrodomestici), 150 ai trasporti (veicoli e infrastrutture) e 30 al comparto dell'energia (produzione elettrica e rete). "Verranno previsti strumenti di finanza innovativa per fare sì che i fondi pubblici siano di stimolo al contributo dei privati. Tuttavia, questi investimenti non rappresentano dei costi per i paesi Ue. Al contrario, permetteranno di creare occupazione e di dimezzare le importazioni di idrocarburi, proteggendo il Pil europeo da eventuali shock energetici. C'è la possibilità di creare 1,5 milioni di nuovi posti di lavoro entro il 2020", continua Nathalie Creste Manservisi.
Infatti, secondo i calcoli Ue, la roadmap per il 2050 permetterà un risparmio medio annuo sui combustibili compreso tra i 175 e i 320 miliardi di euro nei prossimi quarant'anni, con una riduzione di circa il 30% del consumo primario di energia rispetto al 2005, senza alcun peggioramento dei servizi energetici. Nel 2050 sarà possibile risparmiare 400 miliardi sull'acquisto di petrolio e di gas (oltre il 3% del Pil odierno). Ancora, la diffusione delle rinnovabili migliorerà la qualità dell'aria e la salute dei cittadini, con un alleggerimento della spesa sanitaria di 27 miliardi nel 2030 e 88 miliardi nel 2050. Il nuovo piano per l'efficienza energetica, poi, contiene alcune misure aggiuntive utili a ridurre le emissioni di almeno il 20% entro il 2020. Tra queste spiccano criteri di efficienza più alti per le forniture erogate dal settore pubblico, che è chiamato a dare il buon esempio. Ancora, insieme alla necessità di sviluppare le reti energetiche e di fare uso di contatori intelligenti, sono fissati standard di efficienza per le attrezzature industriali, il riscaldamento e la produzione di energia. Secondo la Commissione, il rispetto della tabella di marcia, porterà a -25% di emissioni nel 2020, -40% nel 2030, -60% nel 2040 e -80% nel 2050.
E, del resto, l'impegno dell'Ue si colloca in un quadro globale, dove è sempre più attiva anche la Cina. Le autorità di Pechino stanno discutendo l'adozione di un Piano Quinquennale 2011-2015, che prevede investimenti in energia pulita per 5.000 miliardi di yuan (570 miliardi di euro), con un incremento delle rinnovabili del 65% entro il 2015, e per 100 miliardi di yuan (11,5 miliardi di euro) in veicoli alternativi.  9 marzo 2011

Sen. Tedesco in Aula «C'è fumus persecutionis» e Vendola sapeva
ROMA – «Sono assolutamente tranquillo. In Giunta ho ribadito gli elementi presenti nella memoria che ho consegnato e che tende a dimostrare l’esistenza di una sorta di fumus persecutionis». Il senatore Alberto Tedesco al termine dell’audizione in Giunta delle immunità del Senato, che lo hanno ascoltato in merito alla richiesta di autorizzazione all’arresto del gip di Bari nell’ambito di una inchiesta sulla sanità in Puglia, riferisce ai cronisti della sua arringa difensiva nel corso di una riunione cominciata alle 13,30 e sospesa alle 16,30 perchè cominciano i lavori d’Aula.
La seduta è stata interrotta e riprenderà questa sera o domani. Tedesco spiega, rifacendosi alla prassi parlamentare, che esistono «tre ipotesi di fumus persecutionis. La prima è di dolo evidente dell’inquirente che ti vuole danneggiare politicamente o personalmente. E questo lo escludo. La seconda è collegata alle modalità e ai tempi di esecuzione dell’indagine e io sostengo che i tempi e i modi si sono svolti in maniera oggettivamente persecutoria anche se non volutamente persecutoria». «Il terzo elemento – aggiunge – riguarda l’infondatezza dell’indagine che io ritengo di aver dimostrato nel corso dell’audizione».
Il senatore, che si è autosospeso dal Pd, ribadisce di sentirsi «un perseguitato» e indica due esempi: «Il fatto che in tre anni non sono mai stato interrogato e la perquisizione nella mia abitazione per cercare un appunto che era già in mano alla Procura di Bari». «Perquisizione che ha originato un clamore mediatico che mi ha danneggiato» osserva l’ex assessore alla Sanità della Puglia.
ORE 17:36 - IL PD NON HA UN «PROBLEMA TEDESCO»
«Il Partito democratico non deve porsi il problema del senatore Tedesco, ma quello di una corretta azione giudiziaria. In questa vicenda la posizione del partito è stata irreprensibile. C'è stato solo qualche commento dissonante che appartiene alla spregiudicatezza di chi l'ha fatto». Così il senatore Alberto Tedesco risponde ai cronisti che gli chiedono dei suoi rapporti con il Pd al termine dell’audizione in Giunta delle immunità del Senato sulla richiesta di autorizzazione all’arresto del gip di Bari nell’ambito di una inchiesta sulla malasanità in Puglia.
«Anche da Vendola – aggiunge Tedesco – non ho sentito commenti malevoli nei miei confronti, altri lo hanno fatto». Quanto alle voci di un possibile cambio di casacca, il senatore che per ora si è autosospeso ed è nel gruppo misto taglia corto: «Io vengo da un partito di sinistra e rimango convinto della militanza a sinistra. L’unica alternativa è, nel caso, tornare a casa».
ORE 17:46 - «VENDOLA SAPEVA, QUANTO ME»
«Io avevo chiesto di fare il presidente del Consiglio regionale, un posto richiesto anche da un’altra forza politica, che ha prevalso. Allora Vendola mi chiese di fare l’assessore alla Sanità». Lo riferisce il senatore Alberto Tedesco al termine dell’audizione in Giunta delle immunità del Senato sulla richiesta di autorizzazione all’arresto nell’ambito dell’inchiesta sulla sanità in Puglia. In Giunta, peraltro, il senatore del Pdl Ferruccio Saro aveva chiesto a Tedesco perchè aveva scelto di fare l’assessore alla Sanità visto che ha nel settore familiari e conoscenti.
Alla domanda se il presidente Vendola era a conoscenza di quanto avveniva nella Sanità pugliese, Tedesco risponde: «sulla gestione e il governo della sanità, Vendola sapeva esattamente quanto ne sapevo io. Non poteva non conoscere quanto accadeva nel governo del settore più rilevante della regione e che assorbe il 75% del bilancio». «Vendola era a conoscenza delle politiche di intervento nel settore della sanità e le condivideva con me. Anzi, a volte, ero io che seguivo i suoi indirizzi» afferma Tedesco.
ORE 18:21 - IL «GIALLO» DELLA TELEFONATA TRA LAUDATI E FOLLINI
È giallo intorno a una telefonata tra il procuratore della Repubblica di Bari, Antonio Laudati e il presidente della Giunta delle Immunità del Senato Marco Follini per la vicenda del senatore Alberto Tedesco per il quale il gip ha chiesto la concessione dell’autorizzazione alla custodia cautelare.
Follini, la settimana scorsa, rende nota la telefonata intercorsa tra lui e il procuratore capo della Repubblica in merito alle carte dell’inchiesta sulla sanità pugliese. Il rappresentante Idv Luigi Li Gotti interviene sottolineando l'irritualità dell’intervento del magistrato dell’accusa, dato che la Giunta deve pronunciarsi esclusivamente sulla base della documentazione fornita dal Giudice delle indagini preliminari. 
Lo ha riferito oggi a margine dell’audizione del senatore Tedesco, lo stesso Li Gotti. «Non mi è mai capitata – spiega - una cosa del genere è del tutto irrituale. Io – spiega – voglio esaminare solo le carte che sono autorizzato ad esaminare. E invece veniamo a sapere che il pm ha offerto, nell’ambito di una sinergia tra istituzioni, delle carte che ora vogliamo sapere se sono le stesse inviate dal Gip o se sono documenti ulteriori». Analoga eccezione è stata sollevata dal Pd Felice Casson.  «Follini – riferisce sempre Li Gotti – ha chiesto a Laudati di scrivere una lettera contenente i termini della questione e si è impegnato a fare chiarezza su quali siano i documenti che esaminiamo. Capite, si tratta di quattro faldoni e di un disco con altri 45 faldoni...».
Follini si trincera dietro il riserbo del suo ruolo di presidente della Giunta ma quando una giornalista gli dice che la procura di Bari ha fatto sapere che sarebbe stato proprio lui a chiamare Laudati, replica: «Posso ricevere delle telefonate, ma ne faccio raramente come possono attestare i miei amici».
Il relatore Alberto Balboni (Pdl), conferma la telefonata tra Follini e Laudati, per dire che quest’ultimo «non ha offerto altre carte ma ha dato la sua disponibilità qualora servissero le carte». Dal canto suo Tedesco ai cronisti che, al termine della prima parte dell’audizione, gli riferiscono delle perplessità di Li Gotti afferma: «Laudati è persona correttissima. Se c'è stato un intervento, ma dovete chiedere a Follini, è stato 'ad adiuvandum', per agevolare l’invio del materiale».
ORE 18:32 - SARO, PD E VENDOLA COME PILATO
«Noi siamo garantisti non a senso unico e non siamo giustizialisti. Nella storia del nostro Paese sono stati rari i casi in cui si è autorizzato l’arresto e non possiamo andare contro la storia del Paese e dei nostri principi». Lo dice il senatore del Pdl, Ferruccio Saro, a margine della seduta della Giunta delle immunità parlamentari del Senato, in cui si è audito il senatore Alberto Tedesco sulla richiesta di arresto del Gip del tribunale di Bari.
«Certo – sottolinea Saro – qui si tratta di capire fino in fondo le contraddizioni interne del Pd. Ci sono due elementi: il Pd ha candidato Tedesco e non può adesso lavarsene le mani». «Poi – prosegue il senatore del Pdl – dobbiamo capire le responsabilità di Vendola. Non saranno penali, ma politiche sì. Quindi su quanto accadeva nella sanità pugliese o Vendola sapeva tutto e ha coperto politicamente oppure se non se n'è accorto dormiva e non credo che dormisse visto che è una persona sveglia». «Dunque se sono veri gli addebiti a Tedesco, Vendola avrebbe delle responsabilità politiche e non può tirarsi fuori» conclude Saro.
ORE 18:41 - PDL, NESSUN GIALLO SU ATTI DI TEDESCO
«Nessun 'giallo' sul ruolo del procuratore di Bari in merito alla trasmissione dei documenti inerenti la posizione del senatore Tedesco». Lo dicono in una nota congiunta i senatori del PdL, Ferruccio Saro, e Carlo Sarro, rispettivamente capogruppo e segretario nella Giunta per le Immunità del Senato. «Alle osservazioni del senatore Li Gotti – riferiscono Saro e Sarro – il presidente Follini, nella seduta odierna, ha risposto in modo chiaro ed esauriente, ribadendo che tutta la interlocuzione istituzionale è avvenuta con il gip competente e che il trasferimento degli atti dalla Procura di Bari alla Giunta per le Immunità non presenta anomalie, ma anzi testimonia lo spirito collaborativo da parte del pm nel rispetto assoluto delle prescrizioni dettate dal gip nel provvedimento con il quale è stata richiesta al Senato l’autorizzazione all’arresto del senatore Tedesco».
«Attesa la serietà delle vicende di cui la Giunta si sta occupando, auspichiamo che nessuna facile dietrologia o strumentale ricostruzione dei fatti possa condizionare il buon andamento dei lavori» concludono i due senatori del Pdl della Giunta delle immunità.

Taranto. Case popolari, uno su tre non paga. Mercoledì 09 Marzo 2011 14:47 TARANTO - Caos case popolari: tra graduatorie ferme al 2002, carte sotto sequestro, morosi e abusivi. E una stima sconcertante: uno su tre non paga. Ora si tenta di correre ai ripari. E’ stato siglato stamattina a Palazzo di città un atto di intesa tra il Comune e le organizzazioni sindacali degli inquilini degli alloggi di edilizia residenziale pubblica (Sunia, Sicet, Uniat, Unione inquilini, Federcase Confsal). L’oggetto del protocollo è la gestione del patrimonio di case popolari di proprietà dell’ente civico. Circa 2.000 gli alloggi. “L’intesa che firmiamo oggi-ha spiegato l’assessore al Patrimonio e alle Politiche abitative Dante Capriulo - è il frutto di due mesi di lavoro di concertazione insieme ai sindacati, allo Iacp e alla Regione”. Obiettivo principale l’attuazione di nuove regole e procedure nelle politiche abitative, nel rispetto di quanto previsto anche dalle legge regionale. “I problemi sono tanti” ha ammesso Capriulo “ e si rischia di correre dietro le emergenze. L’intesa prevede una serie di punti. Verificheremo le situazioni di abusivismo, ma c’è da tenere presente anche la funzione sociale delle case popolari. Si provvederà anche al recupero delle morosità da parte degli assegnatari delle case di proprietà comunali”. “Altro punto” continua a spiegare Capriulo “è quello relativo alla regolarizzazione prevista da una legge regionale del 2005 attraverso una sanatoria. Abbiamo ricevuto già 500 domande da parte di abusivi”.Si procederà alla loro regolarizzazione dopo aver stabilito gli importi del debito accumulato. Forse farà storcere il naso a chi è in graduatoria per una casa e che mal digerirà questo percorso che potrebbe sembrare una scorciatoia. Ma sono proprio la trasparenza nell’ambito delle procedure di assegnazione e il rispetto dei diritti e dei doveri ad essere invocati dal Comune. “Per garantire la trasparenza procederemo alla pubblicazione di un nuovo  bando per l’assegnazione delle case comunali che si renderanno disponibili”. Attualmente non ce ne sono di libere ma, spiega l’assessore, alcuni posti si potranno liberare attraverso la verifica degli aventi diritto e con il piano Salinella e, in tempi più ristretti, con il Pirp di Tramontone che metterà a disposizione una ventina di alloggi. Si darà vita ad una nuova graduatoria. “Entro un mese dovremmo emanare il nuovo bando per raccogliere le domande. La graduatoria attuale risale al 2002 e gli uffici con le carte sono sotto sequestro. Gli elenchi andavano aggiornati ed integrati ogni due anni. La situazione è diventata ingarbugliata, così abbiamo preferito rifare la graduatoria ex novo”.
Taranto. Morte in Ilva, la verità degli imputati. Mercoledì 09 Marzo 2011 14:46. TARANTO - E’ il giorno dell’esame degli imputati, nel processo per la morte in Ilva dell’operaio Antonino Mingolla. A consegnare la loro verità, quindi, saranno le sei persone finite alla sbarra per quel decesso che funestò il colosso dell’acciaio ed è diventato una “vicenda simbolo” della condizione operaia nella nostra città, grazie alla moglie di Mingolla, Francesca Ca-liolo, che da quel 18 aprile del 2006 chiede che sia accertata la verità e che venga fatta giustizia. Ad uccidere l’operaio fu una fuoriuscita di mono-ssido di carbonio all’interno dello stabilimento. Mingolla era uno dei tanti pendolari che animano la grande fabbrica dell’acciaio: era infatti originario dalla provincia di Brindisi, per la precisione di Mesagne, ed aveva 47 anni. Il lavoratore stava sostituendo una valvola nel reparto Afo/1. Il gas killer non gli diede scampo. Nello stesso incidente rimasero feriti altri due operai della stessa impresa a cui apparteneva Mingolla. I due finirono in coma e fortunatamente sfuggirono alla morte. Da quel giorno, la moglie dello sfortunato Mingolla - che lavorava per una ditta dell’appalto - ha cominciato la propria battaglia per porre l’attenzione sul tema della sicurezza sui luoghi di lavoro, per evitare il ripetersi di tragedie come quella che ha portato via suo marito. Stroncato dal monossido di carbonio che ha invaso i suoi polmoni. ma anche dalla mancata conoscenza delle elementari norme antinfortunisti-che. Almeno è questa le tesi della pubblica accusa, rappresentata dal pubblico ministero Italo Pesiri, nel procedimento che vede coinvolti il responsabile della sicurezza della ditta presso la quale Mingolla lavorava, oltre ad altri tecnici dell’azienda. Nella richiesta di rinvio a giudizio firmata dal dottor Pesiri, del resto, molto spazio viene dedicato proprio alla mancanza di formazione che avrebbe causato la morte di Mingolla. L’operaio era al lavoro in una zona satura di monossido di carbonio, e si sarebbe levato più volte la maschera per telefonate, effettuate e ricevute, dal suo cellure. Una dimostrazione di come l’uomo, che aveva 47 anni, “non conoscesse i pericoli delle lavorazioni in ambienti saturi di gas”. “Il piano operativo di sicurezza non solo è privo delle firme del datore di lavoro, del responsabile del servizio di prevenzione e protezione e del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza ma è un tipico esempio di adempimento ad un obbligo della sicurezza ma è un tipico esempio di adempimento ad un obbligo della sicurezza in modo formale ma non sostanziale, e pertanto con tasso di effettività praticamente nullo sul piano della reale incidenza sui comportamenti sia dei preposti sia dei lavoratori” è il duro atto di accusa firmato dal pubblico ministero. Un testo, quello che avrebbe dovuto guidare Mingolla “compilato al computer, e buono per tutte le occasioni”, nel quale il rischio da gas tossico veniva liquidato con poche parole.
Ginosa. 100mila euro dalla Regione Sono pochi per l’emergenza. Mercoledì 09 Marzo 2011 14:40 GINOSA - La Regione ha stanziato cento mila euro per fronteggiare l’emergenza alluvione di Ginosa Marina. E’ il primo intervento economico approvato dalla Giunta e dovrebbe servire a coprire le spese sostenute da Comune e Consorzio di bonifica Stornara e Tara. La decisione di destinare a Ginosa il contributo straordinario é stata presa ieri pomeriggio. A comunicarlo é stato l’assessore regionale alle opere pubbliche e Protezione Civile Fabiano Amati. L’assessore ha anche rivolto un appello ai parlamentari pugliesi e ai consiglieri regionali affinché non si abbassi l’attenzione sui fatti di Ginosa e sui problemi idrogeologici della nostra Regione. Nella mattinata di ieri la Provincia aveva chiesto alla Regione di sollecitare il Governo affinché sia riconosciuto lo stato di calamità naturale. Intanto a Ginosa Marina il Comune continua a spendere circa 70.000 euro giornalieri per fronteggiare la situazione. “I 100 mila euro stanziati dalla Regione rappresentano un primo passo apprezzabile, ma allo stesso tempo al quanto timido e per il momento certamente non consono all’entità dei danni provocati dall’alluvione” - ha sostenuto Aldo Pugliese, segretario generale della Uil di Puglia - “ci auguriamo che sia solo l’inizio di una serie di piani mirati a restituire ai cittadini di Ginosa e dei territori martoriati dal maltempo quanto perduto nei giorni scorsi”. La speranza è, dunque, che la Giunta Regionale dia seguito all’iniziativa stanziando al più presto nuovi fondi a favore di chi è rimasto senza un alloggio e di chi ha visto, come nel caso del settore agricolo, compromessa la propria attività lavorativa.
Palermo, al via distribuzione alimentare ai meno abbienti. di BlogSicilia 10 marzo 2011 - L’Associazione nazionale di azione sociale zonale Oreto-Policlinico di Palermo, insieme al Banco Alimentare Opere Pie di Carità di Sicilia, ha avviato una campagna per la distribuzione gratuita di alimentari per le famiglie meno abbienti della città. All’attività di volontariato partecipano, quando liberi dal servizio, anche alcuni carabinieri del Comando provinciale e del Comando Legione Sicilia, che prestano la loro opera gratuita nelle stesse associazioni di volontariato. L’iniziativa continuerà per tutta la settimana, in via Filippo Corazza 20/B. Organizzatore dell’evento è il luogotenente Diego Mannisi, presidente zonale dell’Anas Oreto-Policlinico, e Francesco Ciulla responsabile cittadino del Banco Alimentare Opere Pie di Carità. Oggi alle 12, in via Filippo Corazza, verrà dato avvio all’iniziativa.
Molise. Federalismo, no modifiche sanita’. Astore "molise penalizzato". «Era l’occasione giusta per dimostrare che la tanto sbandierata riforma federalista sarebbe stata realizzata con criteri di equità e salvaguardia delle fasce piů deboli della popolazione. Ancora una volta, invece, sulla base di uno spudorato inciucio tra i due partiti maggiori e con la connivenza delle regioni piů forti, la maggioranza ha ignorato le legittime esigenze di quelle regioni, tra le quali il Molise, la cui sanità rischia di uscire gravemente penalizzata dalle modifiche legislative in corso». E’ questo il commento del Senatore Giuseppe Astore poco dopo la bocciatura dei suoi emendamenti al parere della Commissione Sanità del Senato sullo Schema di Decreto legislativo sulla determinazione dei costi e fabbisogni standard nel settore sanitario.
«Le mie proposte – dichiara il Parlamentare di Partecipazione Democratica - miravano a far sì che nella ripartizione delle risorse destinate al finanziamento della sanità regionale venissero presi in considerazione parametri riferibili a condizioni di disagio territoriale - con particolare riguardo alle realtà insulari o alla presenza di zone montane - nonché di sottodimensionamento demografico, vale a dire con una popolazione inferiore al milione di abitanti
E’ stato dunque tradito quello che doveva essere uno dei cardini del federalismo fiscale, cioè il principio di solidarietà e ciò a dispetto dei precisi impegni assunti precedentemente da questo Governo e da questa maggioranza.
Una vera e propria congiura nei confronti delle regioni piů deboli ha condotto a questa sconfitta, ma la guerra su questo fronte continuerà - assicura Astore – e coloro che hanno tradito le aspettative dei cittadini molisani dovranno assumersene la piena responsabilità».
Caserta. Corsi truffa, 31 rinvii a giudizio: c'è l'ex vicesindaco di Mondragone. Intascati fondi per 500 mila euro, a processo avvocati e commercialisti, tra loro anche Raffaele Chianese ex An
CASERTA— Si aprirà il 13 luglio, davanti ai giudici del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, il processo a carico di 31 persone— tra cui un ex vicesindaco, commercialisti, manager e un avvocato — accusati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa in danno dello Stato e della Ue per avere incassato in proprio i fondi 500 mila euro) destinati alla formazione professionale e ai contratti di formazione-lavoro. Trenutuno i rinvii a giudizio disposti ieri, mercoledì, dal gup Marcello De Chiara: tra questi c’è l’ex vicesindaco di Mondragone, commercialista, Raffaele Chianese (già responsabile della segreteria mondragonese dell’ex An) mentre, per un difetto di notifica, sono tornati alla Procura le posizioni del fratello, Luca Chianese e dello zio Cosimo Chianese, quest’ultimo ex capo della segreteria particolare dell’allora ministro delle Comunicazioni Mario Landolfi che, va precisato, è estraneo alla vicenda giudiziaria.
IL PROGETTO AIFA - Nome però sfruttato dal gruppo dove l’accusa (pm Silvio Marco Guarriello) ha individuato anche Enza Ceraso, moglie di Raffaele Chianese e vigile urbano a Mondragone; Renato Verrengia, avvocato civilista specializzato in risarcimenti per incidenti stradali; Giovanni Ranieri; Elvira Verrengia, sorella dell’avvocato e Cinzia Moscatiello segretaria di Raffaele Chianese) tutti a giudizio. Al centro dell’inchiesta il progetto di formazione Aifa (Accordo di inserimento formativo per l’assuzione). Tutto ha avuto inizio nel 2006 da alcuni esposti che segnalavano la promessa di posti di lavoro alle Poste in cambio di voti (era in corso la campagna elettorale per le amministrative). Corsi fasulli, svolti solo sulla carta: falsi i tutor, falsi gli allievi, falsi i fogli di presenza, falsi i contratti di lavoro, di cui erano nominalmente beneficiari la colf e la baby-sitter o disoccupati che nulla sapevano che mai hanno incassato contributi e stipendi.
I CONTRIBUTI - I contributi risultano incassati dal mobilificio Chianese e dal bar Augusto, che avevano fittiziamente assunto gli «allievi» da formare. Nelle intercettazioni Raffaele Chianese a un certo punto si lamenta addirittura di aver dedicato troppo tempo alla cura delle questioni politiche di Mario Landolfi e di avere— scrive il magistrato — trascurato i propri affari illeciti: «’ Sta questione dell’Aifa, riflettendoci, anche questo è un danno che ci ha fatto Mario... abbiamo trascurato tutto... anziché ‘sta appresso a Mario avremmo già i soldi in tasca…». A difendere gli imputati, gli avvocati Giovanni Rendina, Angelo Raucci, Marta Ceraldi, Giuseppe Lagreca, Carmine Ucciero, Antonio Grimaldi e Nicola Ucciero.  Giorgio Santamaria
LA NUOVA SARDEGNA - Economia: Microfoni spenti per gli operai: «Non ci hanno fatto intervenire» 10.03.2011SASSARI. Gita non c’è e l’aria che tira non è per niente buona. Gli operai Vinyls ascoltano gli interventi sulla chimica verde e dal fondo della sala si sente brusio quando a parlare è Pierluigi Renzi dell’Eni. «Hanno deciso di chiudere lo stabilimento - commentano gli operai - oggi è stato celebrato il suo funerale. D’ora in avanti parleremo di cassa integrazione e licenziamenti». La fermata del cracking, secondo gli operai «è impensabile. Perché va benissimo la chimica verde, ma i posti di lavoro, diretti e dell’indotto, è la chimica tradizionale a garantirli». Tino Tellini le preoccupazioni sue e dei colleghi vorrebbe manifestarle pubblicamente. Chiede la parola, più volte, ma non gli viene concessa. Il convegno della Cisl segue diligentemente lo schema prefissato, l’elenco dei relatori è già stato stabilito e il dibattito non è previsto. Tellini e gli altri operai ci restano male: «Siamo noi i diretti interessati. E vogliamo esprimere la nostra opinione. Vorremmo dire che anche per la nostra vertenza le cose si mettono male. Se l’accordo con Gita non va in porto e il cracking si ferma, noi che fine faremo?». Gian Piero Murgia, segretario generale Femca Cisl, si giustifica così: «Se avessimo fatto parlare gli operai della Vinyls avremmo dovuto consentire anche agli altri cassintegrati presenti, quelli di Ottana e di Eurallumina, di intervenire. E per questioni di tempo non era possibile». Ribatte Tellini: «Ma loro non hanno chiesto di parlare, noi sì». Però, aggiunge Murgia, «questo convegno l’ha organizzato la Cisl e decidiamo noi chi deve intervenire. E l’atteggiamento degli operai Vinyls, che rumoreggiavano dal fondo della sala, non ci è piaciuto». Poca democrazia? «Soprattutto - commentano gli operai - paura di sentire cose sgradite». (si. sa.)
L'UNIONE SARDA - Trasporti e infrastrutture: «Rimborsi sui biglietti navali» 10.03.2011 Solinas: abbattimento dell'Iva per i passeggeri. La Regione scende in campo contro il caro tariffe. Per far abbassare il costo dei biglietti navali, infatti, l'assessorato ai Trasporti presenta una proposta per far rimborsare l'Iva ai passeggeri. INCONTRO La novità è stata presentata ieri dall'assessore Christian Solinas durante la prima riunione operativa del tavolo aperto tra Regione e compagnie marittime. Incontro che arriva a distanza di una settimana dalla prima convocazione fatta dal presidente della Regione Ugo Cappellacci per porre rimedio ai rialzi denunciati dai passeggeri. In pratica la Regione sta studiando la possibilità di intervenire a favore dei viaggiatori per far sì che a questi venga rimborsata la quota dell'Iva spettante alla Regione dallo Stato. In questo modo si riuscirebbe ad ottenere un abbattimento delle tariffe senza modificare il mercato. La Regione infatti dovrà valutare se l'intervento possa essere interpretato da Bruxelles come aiuto alle compagnie. Bisognerà vedere se il rimborso andrà direttamente al singolo passeggero, o se, come più probabile, venga anticipato dai vettori. Nel primo caso, ogni viaggiatore dovrebbe chiedere la restituzione dell'Iva successivamente al viaggio, creando lunghe file e disagi. Più probabile, quindi che siano le compagnie ad anticipare la quota. E quindi si dovrà studiare come dividere questa contabilità da quella generale dell'azienda per rispettare le regole europee. OBIETTIVO L'intento della Regione è comunque quello di non toccare il mercato e le compagnie direttamente, anche se in pratica l'incentivo favorirà il trasporto marittimo e quindi anche le società di navigazione. Durante l'incontro di ieri, a cui erano presenti anche l'assessore al Turismo Luigi Crisponi e i rappresentanti di Moby, Tirrenia, Gnv, Snav e Grendi, l'assessore ha sottolineato come sia necessario «fare uno sforzo comune per catturare i flussi turistici», soprattutto in un momento in cui quelli diretti verso il Nord Africa si stanno riposizionando a causa della grave situazione di instabilità. «Il tavolo tecnico si dovrà necessariamente chiudere in tempi rapidi», ha aggiunto Solinas, «e proporrà delle soluzioni di breve, medio e lungo termine che serviranno a stabilizzare le tariffe all'interno di livelli accettabili anche per i prossimi anni». Oggi, intanto, della questione tariffe si parlerà in Consiglio regionale dove sono previste tre interpellanze (sulla soppressione della linea marittima bisettimanale Olbia-Arbatax-Genova della Tirrenia, sulla privatizzazione di Saremar e sull'annunciata cessazione dei collegamenti Enermar alla Maddalena) e una mozione (presentata da Giacomo Sanna) sul trasporto marittimo. MERCI La proposta che incide sull'Iva destinata alla Sardegna non è però l'unica. Durante il tavolo di ieri, infatti, è stato annunciato un altro intervento sul trasporto merci. L'assessore ha ricordato come «nell'ultima Finanziaria siano stati stanziati 3 milioni di euro per agevolare il trasporto via mare delle merci dalla Sardegna, e insieme agli operatori vogliamo studiare l'attuazione del provvedimento». ANNALISA BERNARDINI
Napoli. È ufficiale: Lettieri candidato del Pdl. Nuovo incontro a Palazzo Grazioli: Berlusconi conferma l'industriale nella corsa alla poltrona di sindaco. NAPOLI - Ora è ufficiale: Gianni Lettieri sarà il candidato del Pdl per la poltrona di sindaco di Napoli. La decisione, secondo quanto si apprende, è stata presa questa sera al vertice di Palazzo Grazioli, ma si è anche deciso di ufficializzare la candidatura tra qualche giorno. Nel corso della lunga riunione lo stato maggiore del partito insieme con il premier Silvio Berlusconi, ha analizzato Comune per comune le varie candidature possibili.
E a Napoli il Cavaliere ha confermato la sua decisione pro-Lettieri, ex presidente dell'Unione industriali, lanciato dallo stesso Berlusconi due anni orsono con una famosa candidatura ex abrupto dal palco della Città della scienza di Bagnoli a un convegno degli industriali partenopei.
 

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