venerdì 25 marzo 2011

Riflettori sul Portogallo, in crisi finanziaria e senza un governo. Probabile salvataggio da 75 - 80 mld

Venerdì 25 Marzo 2011 08:25 - il Domani
BRUXELLES – Dopo i salvataggi di Grecia e Irlanda, l’Europa torna a tremare con il caso Portogallo, ormai alle prese con due crisi parellele: quella politica e quella economica e monetaria.


Caduto il governo socialista del premier José Socrates, dimessosi dopo la bocciatura del piano di austerity da parte del Parlamento (piano presentato proprio allo scopo di evitare l’aiuto dell’Ue), si sono di fatto riaccesi i timori per il rischio sovrano e per la tenuta del sistema bancario. E a risentirne ieri è stata tutta l’area Euro, con una inquietudine che con un effetto domino ha colpito tutto il segmento perifierico del debito: appresa la nortizia delle dimissioni di Socrates, gli spread dei titoli di Stato dell’area debole dell’Ue rispetto al Bund tedesco di riferimento si sono allargati, facendo schizzare in alto i rendimenti (valori che esprimono il rischio paese). Lo spread Italia-Germania sul decennale, su piattaforma Tradeweb già in apertura di seduta ha fatto segnare ieri 168 punti base contro i 163 di mercoledì. Il rendimento dei bond portoghesi decennali è salito del 7,70%, il massimo storico dall’introduzione dell’euro, mentre quello dei titoli a cinque anni ancora più in alto a quota 8,25%; un costo del denaro «insostenibile», secondo Socrates, per finanziare il crescente debito pubblico (circa 83% del Pil) e con scadenze dietro l’angolo. Stando così le cose resta resta quindi probabile una richiesta di aiuto finanziario alla Ue, che potrebbe prendere una decisione già oggi. Nel caso si dovesse procedere al salvataggio la somma messa sul tavolo dai 27 potrebbe aggirarsi sui 75-80 miliardi di euro. Una somma già nella disponibilità del fondo Efsf (European financial stability facility), il cosiddetto Fondo di salvataggio dei Paesi della zona euro varato dai leader dell’Ue nel maggio scorso per creare una rete di sicurezza per i Paesi euro in difficoltà. Un organismo di carattere temporaneo (scade nel 2013) che possiede una dote di 440 miliardi di euro. Il caso Portogallo si è poi sommato alla notizia che l’agenzia di rating Moody’s ha rivisto al ribasso il giudizio su trenta banche spagnole. Un problema non da poco se si pensa che circa un terzo del debito del Portogallo è proprio nei portafogli di banche spagnole.


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