domenica 10 aprile 2011

Federali-Mattino. 10 aprile 2011. Francia. Basta con questo ping-pong alle frontiere: non possiamo continuare a non accettare chi è in fuga da paesi dove la vita non ha alcun valore. Non è vero che il numero di immigrati clandestini entrati in Francia è aumentato: il governo sta facendo una politica sull’immigrazione molto dura. Questa emergenza umanitaria deve essere affrontata da tutti i paesi dell’Europa, Francia compresa.

Roma. La Liguria terza nella classifica delle evasioni scoperte

Bologna. Dipendenti fannulloni Timbravano poi uscivano Trentatrè indagati

Lampedusa. Berlusconi: «L’Ue sia concreta o è meglio dividerci»

Francia. Immigrazione: protesta a Mentone, ma si passa

Treviso, immigrati contro la Germania


Roma. La Liguria terza nella classifica delle evasioni scoperte
09 aprile 2011
Roma - La Liguria è in percentuale la terza regione d’Italia per aumento di gettito fiscale conseguente ad accertamenti dell’Agenzia per le entrate nel 2010.
Lo scorso anno in tutta Italia l’Agenzia delle Entrate ha effettuato seimila controlli in meno rispetto all’anno precedente ma ha aumentato il `bottino´, almeno in termini di evasione scovata anche se resta uno scarto notevole tra quanto accertato e quanto poi viene effettivamente riscosso. La maggiore imposta accertata si attesta a 27,8 miliardi di euro, il 5,7% in più rispetto al 2009.

In alcune aree del Paese i controlli sono stati particolarmente incisivi: a Trento la maggiore imposta accertata è aumentata, dal 2009 al 2010, del 71,6%, a fronte di un numero di controlli che è rimasto costante: 7.251, solo 2 in più rispetto all’anno precedente. Anche in Lombardia la caccia agli evasori ha fatto registrare un aumento della presunta evasione: +48,6% rispetto all’anno precedente, per un ammontare di 8,2 miliardi di euro. In crescita invece la fedeltà fiscale in Emilia Romagna, dove i controlli del 2010 hanno fatto emergere un calo dell’evasione (sempre in termini di maggiore imposta accertata) del 54,9%.

È evidente però che sul dato incide il peso che la Regione ha nell’economia nel Paese. Al secondo posto, per maggiore imposta accertata dall’amministrazione fiscale figura il Lazio (5,5 miliardi di euro, ammontare che però registra un calo del 4,8% rispetto all’evasione scovata nel 2009). In questo caso va sottolineato il fatto che in questa regione si sono registrate importanti operazioni (come Telecom Sparkle) che hanno fruttato importanti introiti per l’erario. Terzo posto per la Campania con poco più di 2 miliardi di euro, pari a quelli dell’anno precedente. Per quanto riguarda le tipologie di contribuenti, 5,4 miliardi dell’evasione scoperta nel 2010 arriva dai 2.609 «grandi» contribuenti oggetto di controlli, le società con un giro d’affari superiore ai 150 milioni di euro. Considerato il tessuto economico dell’Italia, il lavoro del fisco tra i «paperoni» è stato pressochè tutto concentrato al Centro-Nord. La metà dei controlli sono stati fatti tra Lombardia e Lazio. Al Sud i controlli sui `big´ sono stati una manciata: 46 in Campania (16,9 milioni l’evasione rintracciata), 33 in Puglia (con 88,9 milioni di maggiore imposta accertata), 20 in Sicilia (3 milioni), 6 in Calabria (2 mln).
L’EVASIONE SCOVATA NEL 2010, REGIONE PER REGIONE
Regione ----N. accertamenti---- -Magg. imposta (euro x 1000)-- Diff.% imposta 2010/ 2009
Abruzzo 17.562 412.211 +17,9%
Basilicata 7.647 93.571 +5,6%
Bolzano 3.581 127.098 +19,6%
Calabria 26.042 505.224 +18,3%
Campania 72.661 2.005.091 -0,04%
Emilia Romagna 52.444 1.723.682 -54,9%
F.V.Giulia 16.776 395.775 +17,0%
Lazio 70.523 5.555.464 -4,8%
Liguria 25.810 662.692 +32,7%
Lombardia 96.474 8.283.622 +48,6%
Marche 18.555 541.712 +18,6%
Molise 4.939 122.022 -31,1%
Piemonte 57.596 1.501.482 +31,5%
Puglia 40.306 980.115 +15,4%
Sardegna 21.833 338.084 +6,5%
Sicilia 60.272 1.038.204 -6,3%
Toscana 45.006 1.436.887 -7,4%
Trento 7.251 121.880 +71,6%
Umbria 11.438 242.334 +26,3%
Valle d’Aosta 2.119 27.044 +44,1%
Veneto 46.745 1.734.895 +23,4%
TOTALE 705.580 27.849.101 +5,7%

Bologna. Dipendenti fannulloni Timbravano poi uscivano Trentatrè indagati
Truffa aggravata ai danni dello Stato. Sono accusati di essersi assentati in modo ingiustificato dal lavoro, senza autorizzazioni, e in certi casi di essersi messi d’accordo tra loro per timbrarsi i cartellini a vicenda
BOLOGNA, 9 APRILE 2011 - C’era chi usciva a fare la spesa, chi andava a fare acquisti e chi, al colmo, andava serenamente in palestra. Il tutto in orario d’ufficio. E’ successo fino alla fine del 2009 al Dipartimento comunicazioni ispettorato territoriale dell’Emilia-Romagna, un sottufficio del ministero dello Sviluppo economico in via Nazario Sauro a Bologna.

Trentatre’ dipendenti, su un totale di una quarantina scarsa di impiegati, nei giorni scorsi hanno ricevuto un avviso di fine indagine (che solitamente prelude ad una richiesta di rinvio a giudizio) per truffa aggravata ai danni dello Stato. Sono accusati di essersi assentati in modo ingiustificato dal lavoro, senza autorizzazioni, e in certi casi di essersi messi d’accordo tra loro per timbrarsi i cartellini a vicenda. Poi via, uscivano tranquillamente dall’ufficio e andavano ad occuparsi di faccende personali. Per una mezz’oretta in alcuni casi, ma in altri anche per quattro o cinque ore. Le accuse nei loro confronti sono state documentate dalla Guardia di finanza, che aveva piazzato una telecamera proprio sopra il portone del palazzo.
L’indagine delle Fiamme gialle, coordinata dal pm Antonella Scandellari, ha preso il via nel maggio 2009 sulla base di un esposto presentato da un dipendente dello stesso ufficio. Uno dei pochi diligenti, hanno dimostrato le successive indagini. L’uomo, stanco di assistere a situazioni imbarazzanti e ai comportamenti sfacciati e spudorati di alcuni suoi colleghi, ha presentato una denuncia querela. Il dipendente ha puntato il dito su sette persone (tra cui anche un responsabile di un ufficio), che ne combinavano di tutti i colori. L’indagine, che si e’ inizialmente concentrata su questi sette, in un secondo momento si e’ estesa a tutti i dipendenti e ha portato a scoprire che le irregolarita’ riguardavano molte piu’ persone.

Il ‘nucleo duro’ (i fannulloni della peggior specie) e’ rimasto comunque circoscritto ai primi indagati: le condotte piu’ gravi, facendo un bilancio alla fine delle indagini, riguardano infatti sei persone. Sulla settima persona, che era stata denunciata dal dipendente indignato, non sono emerse irregolarita’ e quindi non ha ricevuto l’avviso indagine (la sua posizione, probabilmente, sara’ successivamente stralciata). Il ministero dello Sviluppo economico e’ stato avvertito della situazione nei giorni scorsi, contemporaneamente all’invio dell’avviso di fine indagine. Ma la quarantina di dipendenti fannulloni, in realta’, ha cominciato a rigare dritto molto tempo fa. Non appena i sette indagati iniziali hanno ricevuto l’avviso di proroga delle indagini nel loro confronti (verso la fine del 2009), hanno cambiato radicalmente abitudini: loro e tutti i colleghi dell’ufficio (evidentemente la voce si e’ sparsa in fretta) sono diventati improvvisamente super puntuali e molto rigorosi. Infatti le contestazioni dell’accusa si fermano alla fine del 2009. Le Fiamme gialle (ha svolto le indagini il Nucleo di Polizia tributaria) hanno in mano 40 giorni di filmati.
 I 33 indagati rispondono tutti di truffa aggravata ai danni dello Stato. Ma le accuse nei loro confronti variano da caso a caso, alcune sono piu’ gravi, altre molto meno. Vincono la palma dei ‘peggiori’ i sei finiti sotto inchiesta fin dal principio: a volte arrivavano al lavoro, rimanevano un paio d’ore e poi se ne andavano senza fare piu’ ritorno in ufficio. Qualcuno timbrava il cartellino al posto loro. A volte e’ capitato che un dipendente si sia assentato per 4-5 ore in una stessa giornata, ovvero quasi l’intero orario lavorativo, che e’ quello statale classico. La piu’ clamorosa, pero’, e’ la donna che andava in palestra.

Questa dipendente, assistente amministrativa, si allontanava costantemente dall’ufficio per andare in una vicina palestra, poi tornava come niente fosse. E aveva anche il coraggio di chiedere all’ufficio i buoni pasto. Il ‘costume’ di accordarsi per la timbratura dei cartellini riguarda in particolare i sei indagati che sono piu’ inguaiati. Agli altri 27 sono contestate assenze ingiustificate dal lavoro: c’era chi usciva per fare una commissione, chi per fare la spesa (e’ stato immortalato mentre rientrava in ufficio carico di sportine) e chi faceva acquisti (e anche qui le borse lo provano). Arrivavano, timbravano il cartellino e poi dopo poco (dieci minuti, a volte mezz’ora) uscivano per fare altro. Le situazioni meno gravi riguardano dipendenti che arrivavano in ritardo o uscivano in anticipo.

Tra i 33 indagati ci sono impiegati di vario livello. Tra loro ci sono anche persone con l’incarico da responsabile (uno e’ appunto tra quelli piu’ ‘inguaiati’).
L’accusa, per tutti, e’ truffa aggravata ai danni dello Stato, per averla commessa in violazione dei propri doveri di impiegati pubblici. L’avviso di fine indagine parla di “allontanamenti clandestini dal luogo di lavoro in assenza di autorizzazioni o giustificazioni”. Si parla di “artifici e raggiri”, con cui i dipendenti fannulloni hanno fatto credere alla Pubblica amministrazione di essere stati ininterrottamente in ufficio, e gli viene contestato anche l’ingiusto profitto, ovvero la retribuzione che gli e’ stata versata anche per le ore che in realta’ non hanno mai fatto.

Lampedusa. Berlusconi: «L’Ue sia concreta o è meglio dividerci»
09 aprile 2011
Lampedusa - «Si deve fare i conti con la realtà e con il fatto che l’Europa o è qualcosa di vero e di concreto, oppure non è. E allora meglio ritornare a dividerci e ciascuno a inseguire le proprie paure e i propri egoismi». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel corso della conferenza stampa a Lampedusa, commentando l’atteggiamento della Germania sull’accoglienza degli immigrati tunisini provenienti dall’Italia. «Buon senso vorrebbe che si raggiungesse presto un accordo con la Francia sugli immigrati» ha aggiunto il premier sostenendo che «la Francia deve rendersi conto che l’80% di loro dichiara di voler raggiungere parenti e amici in Francia e se non ci sarà un accordo , saremo costretti ad inserirli nei centri di accoglienza dove possiamo tenerli solo 6 mesi e dopo sarebbero liberi di raggiungere la Francia».

L’intervento di Napolitano - In Europa «è necessario e possibile parlare con una sola voce anche sui temi dell’immigrazione». Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel corso della conferenza stampa del Gruppo di Arraiolos, interviene sul tema dell’immigrazione

L’arrivo di Berlusconi a Lampedusa - «Avete visto siamo stati di parola». Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ad un gruppo di lampedusani che era ad attenderlo al porto. Il presidente è partito dall’aeroporto con un corteo di auto ma appena fuori dallo scalo è sceso quando alcune decine di cittadini lo hanno chiamato e applaudito. «Tra una settimana inizieranno gli spot per far vedere i fondali di Lampedusa», ha aggiunto il presidente del Consiglio che ora si sta recando sul molo dove per giorni si sono accampati migliaia di tunisini. «Abbiamo questi problemi con la Germania ma ci stiamo organizzando». Così il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha risposto, sul molo di Lampedusa, ad una domanda dei cronisti dopo le critiche della Germania alla decisione dell’Italia di concedere un permesso temporaneo ai migranti. Dopo aver visitato il molo, il premier si è recato al Bar dell’Amicizia, lo storico Caffè di Lampedusa.

Ancora sbarchi - Intanto sull’isola continuano ad arrivare i barconi carichi di migranti. Dopo i 244 approdati intorno alle 14.30 su un barcone partito dalla Libia, altri 55, tra cui una donna, sono stati soccorsi a 18 miglia dalla costa da una motovedetta della Guardia di Finanza. In questo caso l’imbarcazione sarebbe partita dalla Tunisia. Un terzo barcone, infine, è riuscito a raggiungere direttamente la spiaggia di Cala Madonna. Non si conosce ancora il numero degli immigrati bloccati a terra dalle forze dell’ordine. Fino ad ora i carabinieri hanno bloccato nei pressi di Cala Madonna 73 extracomunitari, ma le ricerche sono ancora in corso. La Guardia di Finanza ha invece arrestato il presunto scafista del barcone soccorso in precedenza e che è già approdato in porto. Intanto un’altra imbarcazione, la quarta nel giro di poche ore, è stata avvistata ad una ventina di miglia dalla costa con a bordo un centinaio di persone.

Francia. Immigrazione: protesta a Mentone, ma si passa
09 aprile 2011
Ventimiglia - Alcune decine di persone, compresa una delegazione di un movimento anti-razzista arrivato dalla provincia di Imperia, hanno manifestato questa mattina a Mentone, località della Francia subito al di là del confine italiano, contro i respingimenti alla frontiera degli immigrati.
«Basta con questo ping-pong alle frontiere: non possiamo continuare a non accettare chi è in fuga da paesi dove la vita non ha alcun valore - hanno detto gli organizzatori - Non è vero che il numero di immigrati clandestini entrati in Francia è aumentato: il governo sta facendo una politica sull’immigrazione molto dura. Questa emergenza umanitaria deve essere affrontata da tutti i paesi dell’Europa, Francia compresa».

La manifestazione è durata pochi minuti perché la polizia francese l’ha sciolta in quanto non autorizzata (il permesso deve essere concesso con tre giorni di anticipo) e le autorità hanno preso il nome di ciascun partecipante.

Nel pomeriggio, alla stazione di Ventimiglia, il comitato anti-razzista ha tenuto un presidio per fare il punto della situazione dei migranti in città.

Intanto, anche questa mattina, decine di cittadini stranieri si sono messi in fila davanti al commissariato di Ventimiglia per le richieste del contestato permesso di soggiorno temporaneo: gli extracomunitari arrivano al posto di polizia in gruppi di dieci, e compilano i moduli per la domanda del tanto atteso documento, che dovrebbe permettere loro di andare in Francia.

Ci sono ancora, comunque, quelli che non hanno voglio di aspettare (per avere i permessi temporanei servono alcuni giorni) e tentano di passare la frontiera in treno, o a piedi: in particolare, una decina di immigrati sono saliti sul treno delle 9.47 per Mentone e a quanto si apprende sarebbero tutti riusciti a eludere i controlli, che sembrano essersi attenuati.

La notte scorsa, al centro di accoglienza di Ventimiglia sono transitati un centinaio di migranti, per dormire o rifocillarsi, prima di tentare di varcare la frontiera, operazione che negli ultimi giorni riesce sempre più spesso. Per la maggior parte di loro, l’obiettivo è raggiungere il quartiere dell’Ariane, a Nizza, dove esiste una fortissima comunità nordafricana.

Treviso, immigrati contro la Germania
Le associazioni degli immigrati di Treviso presentano contro la Germania, per il rifiuti di accogliere i profughi di Libia e Tunisia.
Le associazioni degli immigrati di Treviso hanno oggi rivolto un appello agli stranieri che risiedono nei paesi confinanti con Francia e Germania ad organizzare "manifestazioni alle frontiere" per protestare contro l'atteggiamento dei due paesi in relazione all'opposizione espressa dai due paesi ai permessi temporanei.

"Non è accettabile - ha detto il portavoce del coordinamento trevigiano, Abdallah Khezraji - che a causa dell'atteggiamento di due paesi gli immigrati si trovino di fronte ad una differenziazione dei loro diritti di spostamento in area Schengen".

"Il nostro invito a manifestare in prossimità delle linee di confine - conclude - è rivolto sia ai residenti in Italia
9 aprile 2011
http://tribunatreviso.gelocal.it/cronaca/2011/04/09/news/treviso-immigrati-contro-la-germania-3901210

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