lunedì 11 aprile 2011

Mezzogiorno-Sera. 11 aprile 2011.

Napoli. La Iervolino: «Molti nel Pd parlano del Comune senza capirne nulla»

Manduria. Profughi, a Manduria da mercoledì i permessi di soggiorno

Catania. Micciché guarda al futuro “Siamo al 20% dei consensi”

Tunisini, rissa al Centro. Due feriti in viale Elmas

D'Alema: nasce dal Sud la nuovaclasse dirigente Pd

Trivelle alle Tremiti? «Pronti alle barricate»

Sicilia. Pedaggi autostradali

Termini Imerese, settimana decisiva per la riconversione

Reggio Calabria. Censore: sui fondi europei inspiegabile rallentamento

Chieti. Burgo, proroga della cassa integrazione Adesso la parola passa alla Regione.

Precari: sono un esercito di quasi 4 milioni di persone


Napoli. La Iervolino: «Molti nel Pd parlano del Comune senza capirne nulla»
NAPOLI. La richiesta di Gianni Lettieri di una serie di incontri con gli assessori comunali uscenti rischia di sparigliare ulteriormente le carte in casa Pd. E questo perché il sindaco Rosa Russo Iervolino, in maniera anche inaspettata, accoglie il messaggio lanciato dal candidato del Pdl, confermato anche da Marcello D’Aponte sul Corriere del Mezzogiorno (l’assessore ha spiegato di avere incontrato l’ex presidente dell’Unione industriali di Napoli ndr), e coglie l’occasione per sferzare il proprio partito. «La decisione di Lettieri gli fa onore - dice il primo cittadino -. Anche perché ci sono tanti, anche nel mio partito, il Pd, che parlano del Comune di Napoli senza capirne nulla e sapendone ancora di meno». Per la Iervolino «è corretto, pur nella contrapposizione politica, che chi ambisce ad una carica si sforzi di conoscere e di capire i problemi della macchina che aspira a governare». Il tutto alla vigilia della discesa a Napoli, oggi pomeriggio, del segretario nazionale Pier Luigi Bersani, che assieme al commissario provinciale Andrea Orlando, parteciperà ad una manifestazione a sostegno del candidato Mario Morcone. Che, dal canto proprio, pur non essendo il destinatario della frecciata del sindaco, e per la serie “prevenire è meglio che curare”, afferma che «conoscendo la correttezza e l’alto senso istituzionale del sindaco Iervolino, sono sicuro che eventuali incontri di esponenti della Giunta avverrano sempre in presenza dei candidati a sindaco. Credo che Lettieri non possa fare dimenticare ai napoletani di essere il candidato di Berlusconi e Cosentino». Chi, invece, si mostra logicamente soddisfatto è Lettieri: «Ringrazio il sindaco Iervolino che ha perfettamente compreso il senso degli incontri che ho chiesto agli attuali assessori. Voglio comprendere bene, dalla viva voce di chi in questi anni se ne è occupato, la natura e la dimensione dei problemi che mi troverà di fronte. Gli incontri si svolgeranno nei prossimi giorni, e contribuiranno a migliorare il mio programma di governo».

Manduria. Profughi, a Manduria da mercoledì i permessi di soggiorno
di BlogSicilia 10 aprile 2011 -
Nella tendopoli di Manduria, teatro di proteste dei migranti nei giorni scorsi, da mercoledì saranno rilasciati un primo centinaio di permessi di soggiorno ai profughi. Sono in corso di completamento le relative procedure tecniche dopo che la Polizia di Stato ha ultimato in questi giorni l’identificazione di quanti erano sbarcati a Lampedusa e poi erano stati trasportati a Taranto con le navi e dal capoluogo ionico al campo di Manduria.

Intanto da domani scattano nuovi orari di uscita e rientro dalla tendopoli: 9-12 e 14-19.30. Questo per contenere e soprattutto disciplinare l’andirivieni di profughi verso Oria, comune poco distante dalla tendopoli e che in questi giorni è diventato la meta preferita dei migranti.

Un’affluenza massiccia – i profughi spesso siedono ai tavolini del bar o sono nella piazza principale del paese – che
non ha creato particolari problemi di ordine pubblico all’infuori di qualche episodio circoscritto che, però, ha
costretto il commissario straordinario del comune di Oria a emettere un’ordinanza per vietare il consumo e la vendita di alcolici e superalcolici in determinate fasce orario. Oggi intanto i parlamentari Pdl Pietro Franzoso e Luigi Vitali hanno visitato il campo di Manduria.

Catania. Micciché guarda al futuro “Siamo al 20% dei consensi”
di Redazione 10 aprile 2011 -
“Ci hanno attribuito un 20% di consensi in Sicilia. Questo significa che, potenzialmente, Forza del Sud a livello nazionale, solo con i voti che otterrebbe nella terra in cui è nata solamente cinque mesi fa, parte da una quota elettorale vicina al 2%. E se aggiungiamo i voti delle altre otto regioni del Sud nelle quali siamo presenti, potremmo realmente aspirare ad avere una grande, compatta, determinata componente parlamentare in grado di condizionare le scelte del governo. Questo è uno dei nostri obiettivi primari”.

E’ gasato, esaltato Gianfranco Micciché, sottosegretario con delega al Cipe, fondatore di Forza del Sud. Il giorno dell’assemblea organizzativa a Catania, Micciché ostenta sicurezza e a chi “nel Pdl ritiene Forza del Sud una scialuppa senza futuro in balia delle onde, a loro dico – avverte Micciché – che le scialuppe si mettono a mare quando la nave sta per affondare”.
Davanti a circa mille simpatizzanti, amministratori e dirigenti locali del partito, Micciché ha anche parlato del governo Lombardo definito “il peggiore che potessimo immaginare, frutto di un vergognoso ribaltone il cui unico risultato è non aver raggiunto alcun risultato. La loro cultura del ‘no’ – ha continuato – è il simbolo di quella Sicilia che noi vogliamo cambiare, i loro immobilismo è la cartina di tornasole di una classe politica e burocratica legata al potere come un chiodo alla parete. Ma noi – ha proseguito – i chiodi li sradicheremo, tapperemo i buchi e apriremo delle belle finestre per far entrare la calda luce arancione del nostro sole”.

Tunisini, rissa al Centro. Due feriti in viale Elmas
Nella notte tra sabato e domenica una lite tra due ospiti del centro d'accoglienza di viale Elmas è terminata con il ferimento di un nordafricano con un collo di bottiglia usato come pugnale.
Una piccola rissa durata qualche minuto, sedata dagli stessi immigrati e dalle forze dell'ordine che in questi giorni stanno sorvegliando l'ex deposito dell'aeronautica militare. Lite nata dal nulla o quasi: in questura parlano di «qualche elemento più prepotente degli altri», che avrebbe iniziato una discussione con uno dei compagni di viaggio. Litigio terminato con spinte, cazzotti e, appunto, il ferimento dell'avversario. Forse con un coltello, più probabilmente con una bottiglia rotta: la Squadra volante, intervenuta sabato notte, si è limitata a riportare la calma o poco più, visto che nessuno ha presentato una denuncia formale per l'aggressione. Il 118, arrivato alle 2 di notte in viale Elmas, ha medicato i due giovani. Qualche punto di sutura per il primo, piccole contusioni per il secondo. Intanto, anche se il prefetto smentisce l'ipotesi dell'arrivo di altri 1200 profughi in Sardegna, resta da capire quanto durerà l'accoglienza dei 700 tunisini arrivati mercoledì scorso.
Lunedì 11 aprile 2011 07.09

D'Alema: nasce dal Sud la nuovaclasse dirigente Pd
BARI – Sta nascendo “nel Mezzogiono la nuova classe dirigente del Partito democratico”, la stessa in grado di mandare “in pensione quella vecchia” senza preavviso: una classe dirigente che “chiede al Pd di partire dal Sud con il processo di rinnovamento del Paese”. Si potrebbe sintetizzare così il discorso dell’ex premier, Massimo D’Alema, che oggi a Bari ha dedicato al ruolo dei giovani gran parte del suo intervento di chiusura alla convention 'Mezzogiorno di fuocò, promossa dal Pd pugliese.

“Un’assemblea – ha detto D’Alema – molto interessante” perchè “nata dalla volontà di un giovane gruppo dirigente del Mezzogiorno di far sentire la sua voce: in questi due giorni - ha spiegato – ho visto che c'è una forza orgogliosa che vuole prendersi le sue responsabilità” e “quando c'è una nuova classe dirigente, quella vecchia va in pensione senza neanche bisogno di doverlo dire”.

Potrebbe dunque arrivare dal Sud la risposta al movimento dei 'rottamatorì guidati dal sindaco di Firenze, Matteo Renzi, che da tempo richiama, in maniera colorita, l’esigenza di un ricambio generazionale nelle fila del Pd. Un cambiamento che deve poggiare “sulle spalle di questo gruppo di dirigenti giovani – ha rilevato D’Alema – che con le loro energie, intelligenze e qualità stanno prendendo per mano il Partito democratico”.

Lo ha ribadito più volte il presidente del Copasir: “Nel Mezzogiorno il Pd è una realtà viva” e ci chiede di “partire da qui nel progetto di rinnovamento del Paese” lanciando “una sfida alla politica antimeridionale del governo”.

Una sfida che D’Alema ha subito raccolto: “Non bisogna tacere – ha detto - che riceviamo meno denaro pubblico di quello che ci spetterebbe”, e invece di “assolvere il ministro Tremonti e scaricare tutto sulle regioni meridionali” bisogna “dirlo che se il Mezzogiorno non è in grado di spendere i fondi europei, questo dipende in gran parte dalla mancanza di cofinanziamenti nazionali”.

Dal Sud e per il Sud, dunque, il Partito democratico potrebbe trovare, nella difesa e rilancio del Mezzogiorno, una nuova forza da affidare a braccia e menti di giovani democratici. Non prima, però, di aver affidato loro il compito più importante: “Ricordate sempre – ha detto infine D’Alema – che avete il dovere di far rispettare il partito”.
10 Aprile 2011


Trivelle alle Tremiti? «Pronti alle barricate»
ISOLE TREMITI - Con le temperature africane di questo primo scorcio di aprile - che di fatto segnano l’apertura della stagione balneare, manna dal cielo per il piccolo arcipelago diomedeo - la notizia dell’«ok» alla ditta irlandese Petroceltic Elsa rilasciato dal Governo ha l’effetto del tappo che sopprime le speranze di un futuro migliore. E per una terra, che grazie al buon Dio, ha tutto per proporsi come il centro turistico di eccellenza del Gargano e della Puglia, ma si dibatte anche tra mille problemi, il tutto rischia di profilarsi come il “classico colpo del ko”.

Il «sì» della ministra dell’ambiente Prestigiacomo alla ditta irlandese Petroceltic Elsa alle “inda gini” nel sottosuolo marino per scovare petrolio, ha mandato su tutte le furie i residenti. Lo stillicidio di notizie, con i timori trasformati in un incubo nel giro di dodici mesi, partito lo scorso anno (va ricordato che il 27 aprile 2010 presso l’arcipelago diomedeo si riunì in seduta congiunta consiglio comunale locale e quello provinciale per dire no alla trivellazioni) ha esasperato lo sparuto gruppo di abitanti dell’isola, quello che resta lì tutto l’anno, anche quando calato il sipario della scintillante estate tutta colori e profumi, affronta il duro inverno fatto di sacrifici e di lunghe giornate immersi nel silenzio e nelle ristrettezze.

«Passeranno sui nostri corpi, perché quando ci trattano come polli da spennare, incuranti dei nostri interessi, noi reagiamo». Alle Tremiti il tenore delle considerazioni che si ascoltano ai crocicchi dell’isola di San Nicola e San Domino, dove si estendono i centri abitati, sono questi. E tornano in auge, tra i tremitesi, atavici sospetti: «Non siamo Italia, ma altro…». «Non ci considerano mai, si ricordano di noi solo quando fa comodo loro».

Gabriele Fentini, ex assessore all’ambiente, insieme all’ex presidente dell’assise Arturo Santoro, annunciano sit in di protesta. «Dovranno passare sui nostri corpi». «Io vivo qui da ragazzo, ed ho quasi settant’anni, tutto ciò che intendono fare, per noi è inaccettabile» s’erge Santoro, che alle Tremiti gestisce un ristorante “Il Belvedere” ed una pompa di benzina. Ci faremo sentire. Santoro, che alle Tremiti passa per il sub, attività svolta per decenni, dell’arcipelago, conosce a menadito gli ambienti straordinari e suggestivi della riserva marina del Parco nazionale del Gargano ed avverte: «I nostri fondali sono a rischio. Per via delle correnti che circolano a tre miglia dalle Tremiti, quelle che vanno al nord verso Pescara e quelle che vengono verso le nostre coste, ebbene, per via di queste correnti, ci ritroviamo il giorno dopo sulle nostre spiagge tutto ciò che viene buttato in acqua. Come è già accaduto in passato, quando abbiamo trovato di tutto sulle dune di Costaripa e di Baia Santa Barbara».

Sulla stessa lunghezza d’onda Maurizio Mastrototaro che fa lo chef - ristoratore (piccolo Hotel Oasi), plurimenzionato in numerose riviste di settore come “Sapori e Piaceri”, “La cucina Italiana”, “Tutto Pesce”, “Guida ai Ristoranti Italiani di Pesce”, e numerose altre riviste come “Partiamo”, “Donna Moderna”, “in Vacanza” etc.: dobbiamo mobilitarci. A capo della “rivolta” pongono però sempre lui, Peppino Calabrese, l’ex sindaco fino ad un mese fa: «Mi cercano, mi telefonano, mi chiedono cosa fare, è ovvio che faremo le barricate » rivela. Già nella sola fase d'esplorazione dei fondali” denuncia il Wwf “l'utilizzo di spari di Air-Gun potrebbe determinare diminuzioni del pescato tra il 45% e il 70% in un raggio di quaranta miglia nautiche, ossia circa settanta chilometri». «L'insediamento delle piattaforme e la successiva estrazione di petrolio» continua l’associazione «potrebbero generare impatti devastanti sull'ecosistema marino e delle coste nonché alle attività economiche della pesca e del turismo». In particolare la preoccupazione deriva dal flusso continuo di inquinanti che sarebbero dispersi in mare, molti dei quali tossici (come l'idrogeno solforato, il piombo, il cromo e il mercurio) o potenti cancerogeni (come il toluene, il benzene e lo xilene).
10 Aprile 2011

Sicilia. Pedaggi autostradali
Vertice con l’assessore Russo
di Redazione 11 aprile 2011 -
Prima l’annuncio dell’aumento dei pedaggi sulla rete autostradale. Dopo persino l’applicazione delle tariffe per il passaggio nelle autostrade finora esenti dal pagamento. Il tutto in condizioni di grande dissesto della rete viaria siciliana. Troppo per non scatenare le ire delle istituzioni e dei cittadini che in coro si sono ribellati all’Anas, colpevole di mettere a “frutto” gli aumenti fissati dal consiglio dei ministri.

Da più di una settimana ormai, il governo regionale ha lanciato la sua battaglia. Per voce e “testimonianza” diretta dell’assessore regionale alla Mobilità Pier Carmelo Russo che, oltre ad essere competente per materia, è anche vittima, in quanto pendolare, dei ritardi che una rete autostradale carente può provocare.

Ed è proprio Russo ad aver indetto per oggi alle 11, a palazzo d’Orleans una riunione sull’introduzione dei nuovi pedaggi autostradali. All’incontro sono stati convocati sindaci e presidenti delle Province di Caltanissetta, Catania, Enna, Palermo e Trapani.
Scopo del vertice è quello di concordare una linea comune in vista dell’incontro con il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, fissato per domani, martedì 12 aprile. Alla riunione parteciperanno anche il presidente e i componenti della commissione Attività produttive dell’Assemblea regionale siciliana.

Termini Imerese, settimana decisiva per la riconversione
di BlogSicilia 11 aprile 2011 -
Il futuro dello stabilimento Fiat di Termini Imerese si gioca tutto in questa settimana. Oggi riprende infatti la partita fra sindacati e imprese sul rilancio del sito che la Fiat abbandonerà il 31 dicembre prossimo.In calendario i rappresentanti dei lavoratori hanno incontri con le società Lima, con la Newcoop ed il Fondo Cape.

L’idea che più convince il ministero dello Sviluppo economico è proprio quella col finanziere siciliano, Simone Cimino che punta a produrre a Termini Imerese, auto elettriche nel progetto “Sunny Car in a sunny Region” che prevede anche la creazione di una rete solare di ricarica, da attuare in collaborazione con gli indiani della Reva, già abbozzato lo scorso anno, con cui occupare oltre 3.400 dipendenti.
Martedì il programma sarà girato ai sindacati di categoria di Fim, Fiom, Uilm, Ugl-metalmeccanici e Fismic. Sindacati che, dopo la prima tranche di incontri chiusi la scorsa settimana con la De Tomaso di Gian Mario Rossignolo, l’offerta Biogen e quella di Eistein Multimedia, restano al momento piuttosto “freddi” circa il destino della fabbrica di Termini Imerese.

“Troppi margini di incertezza e tempi troppo lunghi”, dicono, praticamente in coro, considerando il fatto che una tra le proposte più consistenti, le serre fotovoltaiche dei Fratelli Ciccolella, si è sfilata dalla gara e che per il via operativo ad una fase più avanzata dei progetti si dovrà attendere fino a luglio prossimo, appena cinque mesi prima della death line annunciata da Fiat. E che anche la proposta più robusta, quella dell’automotive della De Tomaso, ha contorni incerti e poche garanzie sulle risorse che riuscirà a mettere in campo.

Reggio Calabria. Censore: sui fondi europei inspiegabile rallentamento
Lunedì 11 Aprile 2011 06:20 Redazione desk
REGGIO CALABRIA - «Chiediamo un ruolo attivo nel processo decisionale di riprogrammazione degli obiettivi di spesa delle risorse comunitarie che si rende necessario per evitare il disimpegno automatico dei fondi destinati al Por Calabria». Lo sostiene il consigliere regionale del Pd, Bruno Censore, che in previsione della prossima seduta del consiglio dedicata al dibattito sullo stato di attuazione del Por, è scritto in una nota, «richiama la maggioranza ad una presa di coscienza sull’importanza di ricorrere a termini condivisi di riprogrammazione degli obiettivi del Programma operativo». «La maggioranza - prosegue - non può pensare di giocare questa partita in solitaria, senza il coinvolgimento diretto e propositivo della minoranza, in quanto in gioco c’è il destino di una regione che guarda agli aiuti di Bruxelles come all’ultima possibilità per recuperare il gap socio-economico che la separa dalle altre regioni italiane. La Calabria è in forte ritardo rispetto al cronoprogramma concordato con Bruxelles. Di fronte ad una accelerazione impressa tra il 2008 ed il primo semestre del 2010 con la pubblicazione di numerosi bandi che hanno coinvolto singoli cittadini, Enti ed imprese, stiamo ora assistendo ad un inspiegabile rallentamento nella spesa e nell’emanazione degli avvisi che, invece, da più parti sono attesi e vengono considerati come strumento imprescindibile per dare nuova linfa alle amministrazioni, alle imprese ed ai cittadini. La Delibera Cipe n.1 del 2011 è perentoria. Entro il 30 maggio bisogna che siano stati individuati i nuovi obiettivi e gli interventi strategici cui far convergere le risorse, pena il disimpegno dei fondi. Per questo occorre che in Consiglio ci sia ampia convergenza di vedute e prevalga il coraggio di adottare scelte che vadano nella direzione di rivedere anche alcuni assetti, soprattutto quelli che fanno riferimento agli apparati che finora hanno operato nella gestione della programmazione». «Già alcuni mesi fa - conclude Censore - abbiamo avanzato la proposta della costituzione di una task force non politica che si occupasse della gestione dei Fondi».

Chieti. Burgo, proroga della cassa integrazione Adesso la parola passa alla Regione.
di Sipo Beverelli
CHIETI. Il dossier e la richiesta di proroga della cassa integrazione per gli ex lavoratori della Burgo sono pronti. Ora l'amministrazione provinciale li invierà alla Regione, per sottoporli all'attenzione del Cicas, (Comitato regionale di intervento per le crisi aziendali e di settore). Il tempo corre però e lascia ancora con il fiato sospeso 139 lavoratori tra i 45 e i 50 anni, età critica per potersi ricollocare sul mercato del lavoro, che hanno finito la cassa integrazione domenica scorsa. «Abbiamo portato al tavolo tutte i verbali delle conferenze dei servizi fin qui prodotti», assicura l'assessore comunale alle attività produttive e al lavoro, Antonio Viola, «auspichiamo che tra l'11 e il 18 il Cicas si riunisca per decidere sulla proroga della cassa integrazione». Il domani dei lavoratori si gioca nel progetto In.Te., che raduna 17 aziende in prima battuta nel consorzio omonimo, e che con altri due gruppi, già interessati all'operazione, arriverebbe a offrire 875 posti di lavoro con investimenti per 135 milioni di euro. «Nel dossier, oltre al progetto, abbiamo sintetizzato la storia di questa vertenza», informa il segretario provinciale della Cgil, Michele Marchioli, «così come abbiamo ricordato i passaggi del progetto In.Te. e delineato gli elementi di concretezza che lo contraddistinguono». Non resta che aspettare, ora, e incrociare le dita. Sembra che in settimana, comunque, sia prevista già una riunione informale del Cicas, mentre per un'anticipazione dell'assemblea ufficiale, prevista inizialmente a fine aprile, si sono mossi il senatore Fabrizio Di Stefano e il sindaco Umberto Di Primio. Il Cicas, come è emerso in un tavolo di confronto regionale sul finire di marzo, in questi anni non ha mai concesso una proproga della cassa integrazione in deroga. La Burgo sarebbe la prima eccezione in tempi di crisi.

Precari: sono un esercito di quasi 4 milioni di persone
Sono quasi 4 milioni (precisamente 3.941.400), il 56% circa è occupato nelle Regioni del Centro Sud e tra il 2008 (inizio della crisi economica) ed il 2010 sono aumentati del 4%. Questi lavoratori sono concentrati soprattutto nel settore della ristorazione, degli alberghi e nei servizi pubblici e sociali. Oltre il 38% ha solo la licenza media e tra gli under 35 il livello retributivo mensile netto è di 1.068 euro. Questo importo è inferiore del 25,3% rispetto a quanto percepisce un lavoratore che svolge le stesse mansioni assunto, però, con un contratto a tempo indeterminato.

Sono queste le principali caratteristiche dei lavoratori atipici italiani secondo un’analisi che è stata condotta dall’Ufficio studi della CGIA di Mestre.
A livello territoriale, come si diceva più sopra, è il Centro Sud la macro area che presenta la concentrazione più elevata (56%). Il Mezzogiorno, tra le quattro ripartizioni geografiche, è l’area che, in termini assoluti, ne presenta di più (1.336.329). Rispetto ad una media nazionale del 17,2%, nel Mezzogiorno l’incidenza dei precari sul totale degli occupati è pari al 21,6%. Tra il 2008 (inizio della crisi economica) ed il 2010 gli atipici sono aumentati del 4%. Nel Nordest l’incremento è stato del +8,3%, nel Nordovest addirittura del +8,9%. A liovello regionale la crisi economica ha fatto esplodere la loro presenza in particolar modo in Trentino A.A. (+20,7%) ed in Emilia Romagna (+20,3%). Forte il calo registrato in tutte le Regioni del Sud ed in Veneto (-4,6%).
La cosa sicuramente più sorprendente è il livello di istruzione di questi lavoratori. Oltre il 38% dei precari italiani ha solo la licenza di scuola media inferiore. Un dato che preoccupa molto gli artigiani mestrini.

“Questi precari con basso titolo di studio – afferma il segretario della CGIA Giuseppe Bortolussi – sono coloro che rischiano più degli altri di essere espulsi dal mercato del lavoro. Nella stragrande maggioranza dei casi svolgono mansioni molto pesanti da un punto di vista fisico e sono presenti soprattutto nel settore della cura alla persona, in quello alberghiero, in quello della ristorazione e nell’agricoltura. Per questo ritengo che la formazione deve essere posta al centro di qualsiasi attività che abbia come obbiettivo la professionalizzazione di questi lavoratori”.

Il settore economico che presenta il tasso più elevato di precarietà è quello degli alberghi e dei ristoranti. L’incidenza percentuale dei precari sul totale degli occupati di questo settore si attesta al 35,5%. Seguono i servizi pubblici, sociali e alle persone (33,4%), e l’agricoltura (28,4%).
In termini economici, i precari con una età compresa tra i 15 e i 34 anni, percepiscono una retribuzione mensile netta di 1.068 euro. Rispetto ad un lavoratore che svolge le stesse mansioni assunto, però, con un contratto a tempo indeterminato, i giovani atipici prendono 282 euro in meno al mese (-25,3%). Tra gli over 35, invece, la retribuzione mensile media è pari a 1.325 €, con un differenziale, rispetto a quanto prende un lavoratore dello stesso settore con il posto fisso, di -518 € al mese (-38%).

IL PRECARIATO IN ITALIA
Lavoratori precari* in Italia nel 2010** e confronto col 2008**

Valore assoluto precari 2010
Incidenza precari su occupati 2010
Incidenza precari su occupati 2008
Variazione % precari 2010 / 2008
Piemonte e Valle d'Aosta
300.574
15,9%
13,8%
12,6%
Lombardia
598.621
14,0%
12,9%
7,0%
Trentino alto Adige
69.752
14,9%
12,5%
20,7%
Veneto
276.123
13,1%
13,4%
-4,6%
Friuli Venezia Giulia
78.122
15,3%
13,9%
7,9%
Liguria
111.852
17,5%
15,6%
9,5%
Emilia Romagna
304.642
15,7%
12,8%
20,3%
Toscana
275.326
17,8%
15,6%
11,5%
Umbria
70.714
19,4%
17,2%
9,9%
Marche
100.241
15,3%
14,7%
4,2%
Lazio
419.125
18,5%
18,9%
-1,5%
Abruzzo
84.952
17,4%
16,7%
-2,1%
Molise
18.685
17,2%
18,5%
-11,7%
Campania
273.292
17,2%
17,6%
-8,1%
Puglia
280.076
23,0%
20,6%
5,2%
Basilicata
34.753
18,8%
19,0%
-6,7%
Calabria
137.975
24,2%
24,6%
-5,1%
Sicilia
350.312
24,4%
24,0%
-1,3%
Sardegna
156.283
26,2%
23,5%
7,4%
NordOvest
1.011.048
14,9%
13,4%
8,9%
NordEst
728.639
14,5%
13,1%
8,3%
Centro
865.405
17,9%
17,2%
3,9%
Sud e Isole
1.336.329
21,6%
20,8%
-1,4%
Italia
3.941.420
17,2%
16,2%
4,0%
* Si intendono i lavoratori dipendenti a tempo determinato involontari, i lavoratori part-time involontari, i collaboratori e le partite Iva con tre vincoli (monocommittenza, rispetto di orari di lavoro prefissati, ’effettuazione delle prestazioni lavorative prevalentemente o esclusivamente nel sito del committente)
** Media dei primi tre trimestri dell’anno

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