domenica 17 aprile 2011

Mezzogiorno-Sera. 17 aprile 2011.

Lampedusa, rimpatriati 29 tunisini

Pescara: Assunti senza concorso e licenziati

Permesso in mano 130 immigrati lasciano le tendopoli




 
Lampedusa, rimpatriati 29 tunisini
 di Markez 16 aprile 2011 -
 E’ decollato, nel primo pomeriggio, dall’aeroporto di Lampedusa l’aereo con a bordo 29 immigrati tunisini che verranno rimpatriati. Dopo un’estenuante mediazione con le forze dell’ordine i tunisini, che si opponevano alle operazioni di imbarco, hanno desistito.

Ma, secondo quanto si apprende, sono convinti di raggiungere Manduria, in Puglia e non la Tunisia. Un altro volo è previsto per questa sera alle 20.

Pescara: Assunti senza concorso e licenziati
Ato Per l'associazione tra il personale figurerebbero parenti di amministratori
Alessandra Di Filippo Sarebbero stati assunti in maniera illegittima, senza sostenere alcun concorso. Per questo, nei giorni scorsi, a seguito di un parere legale richiesto dai vertici dell'ente, ben otto dipendenti dell'Ato 4 pescarese sono stati licenziati. La notizia arriva dall'associazione Codici, che, negli ultimi anni, ha presentato oltre 10 diffide e denunce per posizioni anomale riscontrate all'interno dell'Ato, ma anche dell'Aca. «Questi licenziamenti - dichiara il segretario provinciale di Codici, Domenico Pettinari - dimostrano che finalmente i vertici dell'Ato pescarese hanno trovato il coraggio e la volontà di ripristinare la legalità all'interno di un ente finito troppe volte sotto la lente di ingrandimento della magistratura. Lunghissimi elenchi - continua Pettinari - sono stati redatti da Codici dove compaiono tra gli assunti nell'Aca e nell'Ato diversi parenti di politici e amministratori locali, ma la cosa ancor più grave è che, in questi enti, le assunzioni venivano fatte a chiamata diretta senza sostenere alcun concorso». Tra le ultime inchieste della procura, quella che nel settembre scorso ha portato all'iscrizione sul registro degli indagati, fra gli altri, dell'ex presidente Ato, Giorgio D'Ambrosio e del segretario generale, Fabrizio Bernardini. Secondo gli inquirenti, dal 2006 in poi, sarebbero state indebitamente utilizzate risorse economiche dell'ente per finalità diverse da quelle istituzionali.
17/04/2011

Permesso in mano 130 immigrati lasciano le tendopoli
POTENZA – Circa 130 permessi temporanei sono stati consegnati stamani ad altrettanti immigrati, dei poco più di 500, ospiti da due settimane nella tendopoli di Palazzo San Gervasio, in provincia di Potenza.
Subito dopo la consegna dei permessi, gli immigrati sono partiti a bordo di autobus alla volta di vicine stazioni ferroviarie, in concomitanza con la partenza di treni per le destinazioni da loro preferite. Molti di loro sono stati trasferiti a Melfi (Potenza).

Secondo quanto si è appreso, la consegna dei permessi, sempre a un ritmo di circa cento al giorno, proseguirà nella prossima settimana.

E A ORIA UN COMITATO SCRIVE: ABBIAMO PAURA
«Violenze, intimidazioni, molestie, inciviltà, arroganza, furti, danni a cose e al patrimonio, paura»: per questi motivi è nato il comitato spontaneo del 'Quieto viverè ad Oria, cittadina di circa 15.000 abitanti vicina alla tendopoli di Manduria (Taranto) che ospita un migliaio dei tunisino sbarcati a Lampedusa. Secondo il comitato, di cui fanno parte cittadini ed esercenti aderenti a Confartigianato, «sicuramente» tra gli immigrati «c'è anche brava gente, rispettosa e di buon senso, ma insieme a loro un folto gruppo di delinquenti abituali ha già iniziato ad istigare e a provocare la popolazione». Ritenendo «inefficaci» le misure di sicurezza adottate sul territorio dopo l’arrivo dei migranti, il comitato ha deciso di scrivere al presidente della Repubblica, al capo del governo, al ministro dell’Interno e al prefetto di Brindisi per chiedere un intervento efficace: «giusta professionalità» nell’affrontare «l'emergenza»; «eliminare o almeno ridurre» il numero degli ospiti del centro; legittimare il divieto di somministrazione e vendita di alcol agli immigrati; presidiare con una maggiore presenza delle forze dell’ordine il territorio utilizzando postazioni permanenti, ronde in macchina ma anche e soprattutto a piedi; controllare gli immigrati durante la loro permanenza in città anche utilizzando controlli antiterrorismo ed antidroga. «Il comitato ed i cittadini – conclude la nota – si rendono disponibili a manifestare con una forte azione di protesta qualora l’opinione pubblica e soprattutto le istituzioni non prendessero sul serio il problema attuando le opportune misure».


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