venerdì 17 giugno 2011

Commercio estero, Istat: “Deficit Italia triplicato. In aprile a 3,8 mld"


Secondo i dati diffusi dall’Istat, ad aprile il deficit commerciale dell'Italia è stato pari a 3,8 miliardi di euro, stabile rispetto al mese scorso ma in aumento, quasi del triplo, su base annua (-1,3 miliardi ad aprile 2010) aggiungendo che il saldo della bilancia non energetica è positivo e pari a 2,3 miliardi di euro.


La crescita congiunturale deriva dall'interscambio con i paesi extra Ue (+2,8% per l'export e+2,4% per l'import), mentre quello con i paesi Ue risulta in lieve flessione.
Su base annua, fa sapere sempre l'Istat, l'aumento rilevato nei primi quattro mesi del 2011 è del 16,9% per le esportazioni e del 22,5% per le importazioni. La crescita dell'export e', spiega l'Istituto, trainata dalla vendita di mezzi di trasporto (escluso autoveicoli) verso gli Stati Uniti (circa 2 punti della crescita complessiva) e verso la Francia, di metalli di base e prodotti in metallo (esclusi macchine e impianti) verso la Germania, la Svizzera e la Francia (per un totale di 1,5 punti percentuali della crescita).
In generale, spiega l'istituto di statistica, il rialzo dei flussi in uscita a livello tendenziale ha riguardato principalmente i mezzi di trasporto (escluso autoveicoli) (+33,1%) e gli articoli di abbigliamento (+21,8%). Guardando la direzione dei flussi commerciali si nota chel'aumento ha interessato soprattutto gli Stati Uniti (+40,4%).
Dal lato delle importazioni, invece, il consistente aumento dell'import è determinato soprattutto dagli acquisti di computer, apparecchi elettronici e ottici e di mezzi di trasporto (esclusi autoveicoli) dalla Cina e di gas naturale da Russia e Regno Unito. Complessivamente, l'import e' in crescita da tutti i paesi, in particolare dal Regno Unito (+59,6%) e dall'India (+55,2%), ma anche dalla Cina (+43,6%) e dalla Turchia (+38,7%).
“La nostra bilancia commerciale tiene botta in aprile, ma è in affanno sul lungo percorso di un anno, sottolinea Confesercenti. Non possiamo non chiederci dov’è lo spirito che in passato ci ha consentito di aggredire i mercati internazionali, ma soprattutto dov’è la politica di sostegni alle imprese per andare sui mercati con nuovi prodotti e nuovi servizi. Così come ci chiediamo perché non si dà impulso al turismo, che potrebbe compensare la bilancia dei pagamenti “importando” turisti e valuta estera? Governo e Regioni battano un colpo”.


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