martedì 12 luglio 2011

Federali.Mattino_12.7.11. Antonio Cangiano: Complice un mix di ecologia, velocità, spettacolo e divertimento, la gara del Carruociolo di Boscotrecase è arrivata alla IV Edizione. Anche quest’ anno sul collaudato circuito di via Rio, le quattro contrade del paese si affronteranno in un’entusiasmante competizione. Appuntamento per gli appassionati il 16 e 17 luglio.----Carlo Alberto Tregua: Com’era prevedibile, la mannaia sulla spesa corrente è arrivata, ma ancora non se ne sentono gli effetti che verranno prodotti nel 2013 e nel 2014. Si renderà indispensabile, per conseguenza, approdare ad una buona amministrazione, che elimini gli sprechi e spenda solo quanto necessario per avere efficienti servizi.

Siamo indagati faremo i deputati
Boscotrecase. Carruocioli da Formula 1: c'è il palio
Bologna, padania. La Lega Nord sui rifiuti di Napoli "Silvio se li prenda ad Arcore"
Bozen, Oltrepadania. Manovra: Durnwalder, ognuno faccia la sua parte ma non due volte
Svizzera. Il debito italiano fa paura all'euro
Il 30% dei nostri titoli in mano a banche europee


Siamo indagati faremo i deputati
Il Blog del Direttore di Carlo Alberto Tregua
Ventisette deputati su novanta costituiscono circa un terzo della massima rappresentanza dei siciliani. Molti di loro saranno innocenti, ma altri avranno combinato i reati di cui sono accusati. Quello che preoccupa è il dato complessivo che certifica l’estensione della corruzione in politica.
 Ma il fenomeno non è solo nostro. Tra i novecentoquarantacinque deputati e senatori, decine sono indagati e sotto processo. Per parecchi di essi è stata chiesta l’autorizzazione all’arresto, ma fino ad oggi quasi nessuna è stata rilasciata. Pendono le due richieste per Milanese e Papa, sulle quali Giunta ed Aula dovranno pronunciarsi.
 Vi sono poi i casi, numerosi ed estesi, in aziende ed Enti pubblici. Consiglieri di amministrazione, componenti di comitati direttivi, consulenti di questo o quell’uomo politico, persino ministri in carica poi dimessisi,  confermano la estesa corruzione in tutti gli ambienti dove si maneggiano soldi pubblici.

 Dalla corruzione materiale alla corruzione etica. Finalmente quotidiani e settimanali nazionali stanno tirando fuori i privilegi che la casta politica, in questi decenni, ha alimentato senza sosta: i privilegi degli ex, peraltro da noi indicati in diverse puntate; i privilegi di quelli che sono in carica, totalmente ingiustificati.
 L’Italia è l’unico Paese d’Europa nel quale vi sono ben nove livelli elettivi delle Istituzioni dentro le quali vanno a collocarsi, per un verso o per l’altro, ben centoquarantacinque mila soggetti che percepiscono indennità, premi, gettoni di presenza letteralmente inventati e senza alcun collegamento con il servizio che dovrebbero rendere ai cittadini.
 Centoquarantacinquemila privilegiati, parassiti e possibili corruttori, di cui faremmo a meno, almeno in buona parte. Fra essi vi sono persone perbene, oneste e corrette. Ma è l’insieme che desta viva preoccupazione.
 La corruzione è un elemento distorsivo del funzionamento delle Istituzioni e del mercato, al di là dell’aspetto materiale e di quello morale. Chi prende un appalto che non dovrebbe perché è incapace; chi acquisisce una consulenza senza avere le qualità professionali; chi viene nominato in un Consiglio d’amministrazione senza i requisiti: danneggiano le Istituzioni.

Per tamponare questa gravissima situazione basterebbe una leggina formata da un articolo unico: Coloro che intendono essere nominati in Consigli di amministrazione o in Comitati direttivi di Enti pubblici o di qualunque società di proprietà di Enti pubblici, devono avere requisiti di professionalità specifici e referenze adeguate, risultanti da un apposito albo cui si accede per concorso; i bilanci di società ed Enti pubblici di ogni genere e grado devono essere certificati da società iscritte alla Consob; compensi, emolumenti, indennità e simili non possono superare quelli corrispondenti per incarichi alla media europea.
 Occorrono quindi limitazioni quantitative e possesso di requisiti di idoneità per rivestire incarichi o a certificare bilanci. Tutto questo comporta una maggiore selezione, perché il campo si restringe con l’esclusione di tanti trombati politici e soggetti che non hanno i requisiti per amministrare e controllare.

 Vi è poi un’altra questione che abbiamo più volte segnalato: scoprire la corruzione strisciante negli Enti pubblici e nelle società a controllo pubblico. Non è pensabile che essa venga fatta emergere e investigata solo dalla Procura della Repubblica di ogni Tribunale e dalle Forze dell’Ordine.
 Anche in questo caso, basta fissare per legge che ogni Ente pubblico istituisca il Nucleo investigativo affari interni (Niai), col compito di controllare la correttezza e l’efficienza di tutte le proprie strutture, evidenziando i casi di insufficienza o di corruzione, che vanno poi girati alle Procure. Questo costituirebbe un deterrente contro le malversazioni, contro le appropriazioni indebite o quant’altre azioni illegali si compiono giornalmente nella Pubblica amministrazione, a vario livello.
 Com’era prevedibile, la mannaia sulla spesa corrente è arrivata, ma ancora non se ne sentono gli effetti che verranno prodotti nel 2013 e nel 2014. Si renderà indispensabile, per conseguenza, approdare ad una buona amministrazione, che elimini gli sprechi e spenda solo quanto necessario per avere efficienti servizi.

Boscotrecase. Carruocioli da Formula 1: c'è il palio
Le piccole macchine da corsa composte da tavole di legno, e cuscinetti a sfera. Le gare di Boscotrecase
 NAPOLI - Complice un mix di ecologia, velocità, spettacolo e divertimento, la gara del Carruociolo di Boscotrecase è arrivata alla IV Edizione. Anche quest’ anno sul collaudato circuito di via Rio, le quattro contrade del paese si affronteranno in un’entusiasmante competizione. Appuntamento per gli appassionati il 16 e 17 luglio.

MACCHINE DA CORSA “FAI DA TE” - Tecnicamente sono chiamate gare di discesa a propulsione gravitazionale. Con una piccola macchina da corsa fatta in casa, realizzata assemblando una tavola di legno, due assi e quattro cuscinetti a sfera, il veicolo acquista velocità lungo un percorso in pendenza dove capacità, coraggio e un pizzico di follia premiano i migliori concorrenti.
«La corsa spericolata su rotabile di Boscotrecase è un evento che non ha nulla da invidiare alle altre competizioni di velocità – spiega Vincenzo Marasco, accanito cultore di storia delle tradizioni vesuviane - il carruociolo regala iniezioni di adrenalina e riporta alla memoria un passato fatto di competizioni semplici ed entusiasmanti». Un veicolo ecologico per esternare idee e competizioni goliardiche, dunque, ma anche una sorta di macchina del tempo per ritornare un po’ bambini.

IL PALIO - Si parte sabato 16 Luglio alle 18 con le prove libere per bambini. A seguire cerimonia d’investitura dei Governatori e raduno dei piloti delle quattro contrade in gara: Annunziatella, Torretta, Casavitelli e Sant’ Anna Pizza fest con canti e danze tradizionali. Domenica 17 la competizione. Ore 17, Palio con telecronaca di Peppe Inannicelli. Ore 20.30 inizio dei festeggiamenti con designazione delle Dame 2011 e assegnazione del Premio “Italo lento” per il carruociolo più creativo. Estrazione dei biglietti vincenti della lotteria del Palio e serata musicale allietata dalle note musicali del maestro Marcello Colasurdo e la sua Paranza.
Antonio Cangiano

Bologna, padania. La Lega Nord sui rifiuti di Napoli "Silvio se li prenda ad Arcore"
Ordine del  giorno presentato nel consiglio provinciale dal consigliere Marzocchi: "Se il premier dice alle Regioni di accogliere i rifiuti non ce ne frega niente, se li porti ad Arcore o in Sardegna
Bologna, 11 luglio 2011 - Il consiglio provinciale di Bologna stoppa la Lega nord, che con un ordine del giorno intendeva impegnare la Giunta di Palazzo Malvezzi a “manifestare il proprio dissenso ad accogliere e smaltire nuovamente nei territori nella nostra provincia rifiuti provenienti da Napoli e piu’ in generale dalla Campania- si legge nel documento- o rifiuti provenienti da province della regione Emilia-Romagna che accoglieranno i rifiuti campani”. L’odg, presentato dal consigliere leghista Alessandro Marzocchi, si rivolgeva anche al presidente della Regione, Vasco Errani, per chiedergli di “non autorizzare nuove quote di rifiuti di provenienza extra-regionale”.
Marzocchi, in aula, aggiunge: se il premier Silvio Berlusconi “dice alle Regioni di accogliere i rifiuti non ce ne frega niente, se li porti ad Arcore o in Sardegna”. Dai banchi del Pd, Maurizio Barelli liquida la posizione leghista come “politica da bar” e sottolinea la necessita’ di un “sostegno da parte di tutta la nazione” nei confronti della popolazione campana.

Nel frattempo, “l’idea libertina sui rifiuti ad Arcore- aggiunge Barelli- rappresenta l’epilogo del rapporto tra la Lega e il premier, come a dire che i problemi dell’Italia sono problemi del presidente del Consiglio”. Sempre dal Pd, Giancarlo Naldi invoca “meno ideologismi e piu’ pragmatismo”, ricordando che l’arrivo di rifiuti puo’ rappresentare anche una risorsa “perche’ si puo’ consentire agli impianti per la produzione di energia di lavorare a regime”. Quello del Carroccio “e’ un odg che non unisce ma divide l’Italia”, aggiunge Gianfranco Tommasi (Udc), sottolineando che a Napoli “dobbiamo dare un’altra possibilita’, perche’ finalmente li’ c’e’ una nuova amministrazione”.

Passando alla Giunta, l’assessore all’Ambiente, Emanuele Burgin, liquida l’iniziativa leghista come “un discorso che non ha un’applicazione pratica”, visto che i rifiuti questa volta arriveranno ad Ostellato, in provincia di Ferrara, “mentre noi facciamo un turno in panchina e spero di farne anche due o tre”. I soli voti favorevoli incontrati dall’odg sono quelli della Lega, visto che Pd, Fds e Udc votano “no” e Pdl, Fli e gruppo misto si astengono.

Bozen, Oltrepadania. Manovra: Durnwalder, ognuno faccia la sua parte ma non due volte
BOLZANO. "L'indebitamento dello Stato italiano è serio ed ognuno deve fare la sua parte, ma non è giusto farci pagare due volte". Lo ha detto in merito alla manovra il presidente della Provincia di Bolzano, Luis Durnwalder, dopo un incontro con il suo collega trentino, Lorenzo Dellai.
"Come stabilito dall'Accordo di Milano - ha detto Durnwalder - Bolzano e Trento partecipano al risanamento con complessivamente con un miliardo di euro. Non abbiamo debiti è sarebbe perciò assurdo costringerci ad accantonare dei fondi". Secondo Durnwalder, "invece di battere due volte cassa con noi, lo Stato farebbe bene stipulare simili accordi con tutte le Regioni a statuto speciale".

Il governatore ha anche detto che il patto di stabilità non deve riguardare la newco dell'autostrada del Brennero, che dovrebbe essere creata nei prossimi mesi per assicurarsi il rinnovo della concessione. La società inhouse dovrebbe - ha informato Durnwalder - versare 580 milioni al ministero delle finanze, come anche un canone d'affito all'Anas. La newco utilizzerà anche una parte dell'utile per cofinanziare il tunnel del Brennero e - per la prima volta - stanzierà una sorta di risarcimento ambientale ai Comuni che si trovano lungo l'A22. 11 luglio 2011

Svizzera. Il debito italiano fa paura all'euro
La moneta unica ai minimi storici
di Corrado Bianchi Porro
È un attacco in grande stile all’Italia, con vendite massicce concentrate su Milano (-3,96%). In cinque giorni l’indice borsistico ha perso il 10%. Ieri Intesa e Unicredit  sono state sospese più volte per eccesso di ribasso. I BTP che rappresentano come si vede dal grafico a fianco il 65% del debito, sono arrivati al 5,5% per la scadenza a 10 anni, il massimo dal 1999. Il differenziale di rendimento tra i titoli di stato italiani e i Bund tedeschi è arrivato a 304 (la Spagna è a 321). L’euro è precipitato sotto 1,17 nei confronti del franco svizzero e sui mercati si parla apertamente dell’ipotesi uno ad uno. Il fatto è che il franco svizzero come moneta rifugio non ha molte alternative sui mercati (a parte l’oro salito ieri a 1.555 dollari l’oncia), posto che anche il dollaro Usa deve a sua volta arrivare ad un accordo di governo tra democratici e repubblicani entro il prossimo 2 agosto e per questo il presidente Barack Obama ha indicato ai parlamentari americani che dovranno prepararsi a riunioni tutti i giorni per risolvere il problema del debito. Il plafond attuale è di 14.300 miliardi di dollari ma il dipartimento del Tesoro stima che se non si trova un altro step, gli Usa si troverebbero in un default tecnico. Bisognerà arrivare ad un accordo per i tagli alla difesa, al piano Medicare (il programma di assicurazione sanitaria per gli ultra 65enni e coloro che rientrano in alcune categorie deboli) e le tasse. Dunque, dollaro impantanato, euro in crisi e il franco svizzero e l’oro schizzati ai nuovi massimi. E l’attacco all’Italia? C’è poco da fare, quando si sente l’odore del sangue, è difficile frenare i felini: l’istinto la fa da padrone. Era successo con Italia e Gran Bretagna quando si era ventilata la nascita dell’euro e si ripropone oggi in grande stile. I motivi sono tre. In primo luogo, la mancata soluzione della vicenda Grecia che è sfociata poi sul default decretato al Portogallo. In secondo luogo, gli avvertimenti sempre più minacciosi delle agenzie di rating che dopo anni in cui hanno dormito sonni tranquilli prima dei subprime, ora cercano di recuperare il terreno perduto. Tra l’altro ci si è messa anche l’unica alternativa alle agenzie anglosassoni che fanno da oligopoliste sul mercato del rating (Standard&Poor’s, Moody’s e Ficht). In questo caso si tratta dell’agenzia di rating cinese Dagong che proprio ieri ha sbandierato il cartellino giallo di gioco pericoloso all’Italia. Cioè all’euro. In terzo luogo, la crisi politica in atto nella compagine governativa italiana, con i litigi tra i ministri, la vicenda Milanese, lo scollamento nella coalizione, la multa milionaria per la vicenda Mondadori. I debiti accumulati dall’Italia ammontavano nel 2010 a 1840 miliardi di euro, pari a quasi un quarto del totale del debito statale dei 17 membri di Eurolandia. Tale cifra lo scorso anno era pari al 119% del Pil della Penisola. Debiti che tuttavia (a differenza di altri paesi) sono soprattutto in mani nazionali.

Il 30% dei nostri titoli in mano a banche europee
I. B.
ROMA
 BoT, BTp e CcT hanno un nome inconfondibilmente italiano e vengono emessi dallo stato italiano, ma con i loro 1.580 miliardi in circolazione pesano nel portafoglio degli stranieri, e soprattutto dei residenti europei, almeno tanto risulta dai conti finanziari delle banche e dei risparmiatori italiani. Se non di più. Il debito negoziabile italiano è essenzialmente un debito europeo.
 Di statistiche puntuali e ufficiali sull'esatta consistenza dei titoli di stato italiani nei portafogli dei non residenti non ne esistono: ma secondo le stime degli addetti ai lavori circa 700 miliardi di euro di BTp e 90 miliardi tra BoT e CTz si trovano all'estero. I CcT, per poco più di 150 miliardi, e meno della metà dei BTp e BoT sarebbero invece tutti in Italia. Stando agli ultimi dati della Banca dei regolamenti internazionali risalenti alla fine del 2010, la quota dei titoli di stato italiani detenuta dalle banche tedesche, francesi e inglesi è superiore all'ammontare dei bond governativi portoghesi, greci e irlandesi posseduti da quelle stesse banche.
 La Banca d'Italia stima che nel 2010 gli stranieri abbiano aumentato i BTp e CTz in portafoglio con acquisti netti per oltre 64 miliardi, portando la quota del debito italiano in mano ai non residenti dal 50 al 52 per cento. Gli investitori sono fuggiti da Grecia, Irlanda, Portogallo e persino Spagna e hanno investito in titoli italiani.
 Ad oggi, le banche italiane dovrebbero detenere circa 200 miliardi di titoli di stato. A tanto ammontava la quota rilevata dalla Banca d'Italia a fine 2010 e quanto risulta attualmente stando a fonti vicine al ministero dell'Economia. Deutsche bank ha calcolato che la percentuale dei BTp, CcT e BoT nei portafogli degli istituti di credito italiani lo scorso gennaio orbitava attorno ai 260 miliardi: poi questa esposizione è stata alleggerita ed è calata a circa 190 miliardi, scendendo dal 16% dello stock del debito al 14,5 per cento. I risparmiatori italiani, che prima dell'euro possedevano una percentuale molto consistente di BoT e CcT, con l'arrivo della moneta unica e il crollo dei tassi d'interessi hanno ridotto i loro investimenti in questi strumenti e adesso la loro quota sul totale dello stock del debito in circolazione oscilla tra il 5 e l'8 per cento.
 La BnpParibas calcola che solo il 15% dei titoli di stato italiani si trova nei portafogli delle banche italiane, contro il 30% delle banche estere. Una quota pari al 25%, circa 390 miliardi di titoli, è stata collocata nei portafogli dei fondi comuni e delle compagnie di assicurazione italiane. Le banche centrali e i fondi sovrani esteri detengono BTp e BoT per 230 miliardi circa (il 15% di cui attorno al 5% in Banca d'Italia) mentre i fondi stranieri possiedono il 10% dei BTp pari a 155 miliardi. Alessandro Tentori, interest rate strategist tra gli autori dell'analisi di BnpParibas, mette in risalto il fatto che i BTp trentennali si trovano quasi esclusivamente nei portafogli di investitori istituzionali esteri (che tengono i titoli fino a scadenza) basati in Scandinavia, Olanda e Regno Unito.
 I BTp tra i 15 e i 30 anni in circolazione ammontano a circa 226 miliardi e sono i titoli di stato che hanno retto meglio l'urto dell'ondata di vendite di questi giorni, con un allargamento contenuto dello spread contro i bond tedeschi, rispetto a quanto non sia accaduto ai BTp a cinque e due anni.
 Tra le statistiche più recenti sull'esposizione delle banche estere in titoli di stato italiani, la Bri a fine 2010 registra un importo complessivo detenuto da istituti bancari in 24 Paesi per un controvalore di 261 miliardi di dollari Usa, di cui 220 miliardi in Europa. Le esposizioni delle banche estere in bond governativi greci, irlandesi e portoghesi è inferiore rispetto a quella dei titoli italiani e spagnoli messi assieme.

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