South Stream, Eni scende al 20%, entrano Basf ed Edf
martedì 6 settembre 2011 15:41
PORTAVAYA, Russia, 6 settembre (Reuters) - Eni scende dal 50% detenuto pariteticamente con il partner russo Gazprom al 20% del progetto South Stream, il gasdotto sottomarino che porterà il gas russo dal Mar Nero in Bulgaria e quindi nell'Unione europea, evitando l'Ucraina.
Nel progetto entreranno, infatti, sia la Wintershal, società del gruppo Basf (BASFn.DE: Quotazione) ed Edf con il 15% ciascuno.
Lo ha annunciato l'AD del colosso dell'energia russo, Alexey Miller. Gazprom manterrà pertanto il 50% del progetto.
Ieri il manager ha incontrato il numero uno dell'Eni , Paolo Scaroni, per discutere proprio della realizzione del progetto.
Miller ha poi aggiunto che l'accordo fra gli azionisti sulle nuove quote nel gasdotto dovrebbe essere siglato il prossimo 16 settembre a Sochi, la località turistica sul Mar Nero.
Il gasdotto punta a trasportare fino a 63 miliardi di metri cubi di gas verso l'Europa centrale e meridionale con un costi totali per gli investimenti stimati a circa 21,5 miliardi di dollari.
Nel dettaglio South Stream, progetto alternativo al Nabucco sponsorizzato dalla Ue e caldeggiato anche dagli Stati Uniti per ridurre la dipendenza energetica dalla Russia, si suddivide in due grandi tratti: uno offshore nel Mar Nero (circa 900 chilometri) e l'altro continentintale (prosecuzione del tratto offshore). Nel primo tratto sono soci Gazprom ed Eni e, da oggi, anche Basf ed Edf. Il secondo tratto onshore è a sua volta diviso in due tronconi, direzione Nord e direzione Sud.
Nel troncone Nord sono soci, oltre a Gazprom (con il 50 o il 51%) anche le società dei Paesi attraversati o destinatari del gas, come Bulgaria, Serbia, Ungheria, Austria, Slovenia e Croazia. Nel troncone Sud, la Grecia.
http://it.reuters.com/article/itEuroRpt/idITLDE7850J920110906?sp=true
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