martedì 30 novembre 2010

La Presidenza del Consiglio dei Ministri comunica


il Consiglio dei Ministri si è riunito oggi, alle ore 9.05 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente, Silvio Berlusconi, Segretario, il Sottosegretario di Stato alla Presidenza, Gianni Letta.
Il Consiglio ha approvato un ulteriore tassello del federalismo fiscale introdotto dalla legge n.42 del 2009; si tratta di uno schema di decreto legislativo che dà attuazione al criterio di base sancito dalla legge stessa: la richiesta di responsabilizzazione e trasparenza del governo delle autonomie territoriali. Il provvedimento introduce pertanto meccanismi premiali e sanzionatori per Regioni, Province e Comuni che culminano nel cosiddetto “inventario” di fine legislatura, per le Regioni, e di fine mandato per Comuni e Provincie: una dichiarazione certificata, vero e proprio strumento pubblico di rendicontazione da parte del Presidente di Regione, del Presidente di Provincia e del Sindaco, capace di attivare quel controllo democratico sancito dalla legge, informando i cittadini sullo stato di salute degli enti (a partire dalla spesa sanitaria delle Regioni) in vista delle elezioni. Tra gli altri, sono previsti ulteriori meccanismi di controllo quali il “fallimento politico” del Presidente di Regione, di Provincia e del Sindaco, gli adempimenti relativi al mancato rispetto del patto di stabilità interno, la decadenza automatica e l’interdizione dei funzionari regionali. Sono poi previsti meccanismi premiali con specifico riguardo al rispetto del patto di stabilità interno e all’azione di contrasto dell’evasione fiscale. Il provvedimento istituisce altresì la Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica, organo di verifica e controllo sul funzionamento del nuovo sistema di federalismo fiscale. Sul testo verranno acquisiti i pareri prescritti.


Il Consiglio ha avviato l’esame, su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, Renato Brunetta, del decreto legislativo, che integra e aggiorna il vigente Codice dell’amministrazione digitale, emanato nel 2005. L’esame del testo proseguirà in una prossima seduta.
E’ stato altresì approvato in via preliminare (per l’invio ai pareri della Conferenza unificata e delle Commissioni parlamentari) uno schema di decreto legislativo che recepisce la direttiva 2009/28 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili. Il provvedimento mira al potenziamento e alla razionalizzazione del sistema per incrementare l’efficienza energetica e l’utilizzo di energia rinnovabile ed ha fra gli obiettivi principali quello di diminuire gli oneri “indiretti” legati al processo di realizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili (dall’autorizzazione alla connessione, all’esercizio), così da potere intervenire riducendo i costi specifici di incentivazione. Si raggiunge in questo modo il duplice obiettivo di incrementare la produzione di energia da fonti rinnovabili per rispettare i target europei e di ridurre gli oneri specifici di incentivazione a carico dei consumatori finali di energia. Questi gli strumenti di incentivazione previsti dallo schema: incentivo per il biometano immesso nella rete; fondo a favore dello sviluppo dell’infrastruttura per il teleriscaldamento e il teleraffreddamento; incentivi per la produzione di energia elettrica da impianti alimentati da fonti rinnovabili; contributi per la produzione di energia termica da piccoli impianti; potenziamento del sistema di incentivi per l’efficienza energetica, attraverso i certificati bianchi; fondi in favore dello sviluppo tecnologico ed industriale.


Al fine di consentire il completamento delle operazioni di risanamento delle istituzioni locali dalle infiltrazioni della criminalità organizzata, il Consiglio ha disposto, su proposta del Ministro dell’interno, Roberto Maroni, la proroga per un semestre dello scioglimento del Consiglio comunale di Fabrizia (Vibo Valentia).


Su proposta del Ministro della difesa, Ignazio La Russa, il Consiglio ha nominato il generale di Corpo d’armata Biagio ABRATE Capo di stato maggiore della Difesa. Il Consiglio ha espresso vivo apprezzamento al generale Vincenzo CAMPORINI, il quale lascerà l’incarico il prossimo 17 gennaio, per il prezioso lavoro svolto.
Il Consiglio ha poi preso atto della rinuncia da parte del dott. Antonio Catricalà alla designazione a Presidente dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas.
Il Consiglio ha altresì esaminato talune leggi regionali, ai sensi dell’art. 127 della Costituzione.
La seduta ha avuto termine alle ore 10,20.
Fonte:  
Federalismo: bozza, governatore 'in rosso' rischia posto
E' quanto prevede la bozza del decreto attuativo del federalismo fiscale
30 novembre, 19:45
ROMA - Rischia la rimozione il governatore che manda la propria regione in 'rosso'. E subira' anche il taglio del 30% del rimborso delle spese elettorali della lista che lo ha sostenuto. Lo prevede la bozza del decreto attuativo del federalismo fiscale sui premi e le sanzioni agli enti locali che ha avuto oggi il via libera preliminare, salvo intese, del Consiglio dei ministri che l'Ansa e' in grado di anticipare.
L'articolo 2 del provvedimento il cui titolo è 'fallimento politico del presidente della giunta regionale' prevede che nel caso di "grave dissesto finanziario" il governo "deve automaticamente proporre al Presidente della Repubblica, ai sensi dell'articolo 126, comma primo, della Costituzione, la rimozione del Presidente della Giunta regionale per fallimento nel proprio mandato di amministrazione dell'ente Regione". Il grave dissesto finanziario è dato da una serie di condizioni che si devono verificare congiuntamente è che sono: che il presidente della giunta regionale nominato commissario ad acta per i piani di rientro della sanità "non abbia adempiuto in tutto o in parte all'obbligo di redazione del piano di rientro o agli obblighi operativi, anche temporali, derivanti dal piano stesso"; "si riscontri, in sede di verifica annuale, il mancato raggiungimento degli obiettivi del piano di rientro, con conseguente perdurare del disavanzo sanitario oltre la misura consentita dal piano medesimo o suo aggravamento" e "sia stato adottato per due esercizi consecutivi, in presenza del mancato raggiungimento degli obiettivi del piano di rientro e del conseguente incremento delle aliquote fiscali, un ulteriore incremento dell'aliquota dell'addizionale regionale all'Irpef al livello massimo previsto dal decreto sul fisco regionale". Altra sanzione prevista per il governatore 'in rosso' è il fatto che "il rimborso in relazione alle spese elettorali sostenute per la campagna per il rinnovo del consiglio regionale spettante al partito politico, alla lista o alla coalizione di cui è espressione il Presidente rimosso è decurtato del 30%".
INELEGGIBILI 10 ANNI SINDACI 'IN ROSSO' - Ineleggibilità per 10 anni dei sindaci e dei presidenti di provincia che mandano in dissesto l'ente da loro amministrato. Lo prevede la bozza del decreto attuativo del federalismo fiscale che ha avuto oggi l'ok preliminare del Cdm e che l'Ansa è in grado di anticipare.
Il provvedimento all'articolo 6 (fallimento politico del presidente di provincia e del sindaco) prevede infatti l'ineleggibilità per i sindaci e i presidenti di Provincia che la Corte dei Conti ha riconosciuto responsabili, anche in primo grado, di danni da loro prodotti con dolo o colpa grave nei cinque anni dopo i quali c'é stata la deliberazione del dissesto dell'ente locale. Essi, si legge nel testo "non sono eleggibili, per un periodo di dieci anni, alle cariche di sindaco, di presidente di Provincia, di presidente di Giunta regionale, nonché di membro dei consigli comunali, dei consigli provinciali, delle assemblee e dei consigli regionali, del Parlamento, e del Parlamento europeo. Gli stessi sono altresì interdetti per un periodo di tempo di dieci anni da qualsiasi carica in enti vigilati o partecipati da enti pubblici".
A REGIONI-PROVINCE 50% MAGGIORI ENTRATE DA NERO - "Per potenziare l'azione di contrasto all'evasione fiscale, la partecipazione delle regioni e delle province all'accertamento fiscale è incentivata mediante il riconoscimento di una quota pari al 50 per cento delle maggiori somme relative a tributi statali riscosse a titolo definitivo, a seguito dell'intervento della regione o della provincia che abbia contribuito all'accertamento stesso". Lo prevede la bozza del decreto attuativo del federalismo fiscale sui premi e le sanzioni per gli enti locali che ha avuto oggi il primo via libera, salvo intese, del Consiglio dei ministri e che l'Ansa è in grado di anticipare. Per quanto riguarda i Comuni è già previsto nel decreto sul fisco municipale che una quota delle maggiori entrate da lotta all'evasione fiscale vadano ai municipi che contribuiscono.
ARRIVA INVENTARIO FINE MANDATO GOVERNATORI - Arriva l'inventario di fine mandato per i governatori sottoposti a piani di rientro finanziari, ma che può essere messo a punto anche dagli altri presidenti di regione. Lo prevede il decreto attuativo del federalismo fiscale riguardante i premi e le sanzioni per gli enti locali virtuosi e inadempienti che il Cdm ha approvato oggi in via preliminare, salvo intese. "Al fine di garantire il coordinamento della finanza pubblica, il rispetto dell'unità economica della Repubblica, il principio di trasparenza delle decisioni di entrata e di spesa - si legge infatti nel testo - le Regioni che nella legislatura in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto o in una successiva sono assoggettate a un piano di rientro della spesa sanitaria, sono tenute a redigere un inventario di fine legislatura. Lo stesso inventario di fine legislatura può essere istituito anche dalle altre Regioni". L'inventario di fine mandato deve contenere una descrizione dettagliata delle principali attività normative e amministrative svolte durante la legislatura. Tra l'altro, in particolare, "azioni intraprese per contenere la spesa sanitaria e stato del percorso di convergenza ai costi standard; situazione economica e finanziaria del settore sanitario, quantificazione certificata della misura del relativo indebitamento regionale; stato certificato del bilancio regionale per la parte relativa alla spesa sanitaria".
DA 2014 STRETTA SU ENTI SFORANO PATTO STABILITA' - Stretta dal 2014 su Regioni, Province e Comuni che non rispettano il patto di stabilità interno. Lo prevede il decreto attuativo del federalismo fiscale approvato oggi, salvo intese, in via preliminare dal Consiglio dei ministri e riguardante i premi e le sanzioni per gli enti locali virtuosi e non. Chi non rispetta il patto di stabilità, secondo il provvedimento, deve, nell'anno successivo a quello dell'inadempienza entro 60 giorni dal termine previsto per la trasmissione della certificazione relativa al rispetto del patto versare nel bilancio dello Stato la somma relativa allo scostamento. In caso di mancato versamento, lo scostamento viene recuperato sulle giacenze depositate nei conti aperti presso la Tesoreria. Se la certificazione non viene presentata entro i termini c'é il blocco dei trasferimenti. Viene previsto, inoltre, per gli enti inadempienti, il blocco del turn over e lo stop dell'indebitamento per investimenti. Vengono infine ridotti del 30% rispetto a quelli previsti alla data del 30 giugno 2010 i gettoni di presenza di presidente di regione, provincia e ai componenti della giunta.
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