domenica 12 dicembre 2010

Gavino Sale non molla: "L'IRS siamo noi"

"Irs siamo noi e siamo in tanti, noi abbiamo il simbolo, gli attivisti e i sostenitori. Gli scissionisti sono una minoranza riunita a Cagliari". Gavino Sale riassume senza fronzoli la guerra interna che rischia di dilaniare il Movimento degli indipendentisti sardi e strappa la standing ovation al popolo di Irs che affolla la sala conferenze dell'Hotel Baione tra i lecci della campagna di Abbasanta.
 

"Irs riparte da qui - spiega Sale ai fedelissimi arrivati da tutta la Sardegna - e riparte con le porte e le finestre aperte: qui finalmente si respira aria pulita, qui c'è il presidente eletto democraticamente e questa è l'assemblea ufficiale di Irs". Se le parole di Sale infiammano l'assemblea, le slide con la selezione delle e-mail che proverebbero "il complotto" per far fuori uno dei fondatori del Movimento provocano sdegno e perfino sgomento in sala. In particolare quelle di una dirigente del Movimento che senza mezzi termini si chiede se non sia il caso di augurarsi la scomparsa di Sale per mano di Dio o magari se non sia preferibile la fine lenta del "dittatore" in un letto di ospedale. Sale spiega che sono 6.800 le mail che documentano le trame dei suoi oppositori per cacciarlo dal movimento che aveva fondato, ma non chiude loro la porta in faccia, perché "iRS è un movimento inclusivo e dividersi quando si ha il 4% dei consensi elettorali è ridicolo". Con i giornalisti e nel suo intervento all'Assemblea Sale affronta anche la questione delle presunte pressioni esterne: "non ho la prova cartacea - spiega - ma è sempre successo ogni volta che l'indipendentismo è cresciuto. Noi siamo l'ala movimentista vera e quando siamo andati a toccare gli interessi forti (banche, grande industria e altri), sono arrivati i colpi, ma iRS oggi è diventato maggiorenne ed è uno e indivisibile".
Fonte: http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/206521



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