giovedì 20 gennaio 2011

2011: per i costi della Presidenza del Consiglio disponibili 2,8 miliardi di euro, circa.

A Palazzo Chigi non si fa cultura

Tagliato il fondo per la partecipazione ad attività di rilievo
di Alessandra Ricciardi  
I tempi sono duri. E la Presidenza del consiglio dei ministri, che pure gode di autonomia finanziaria e contabile, ha deciso questa volta di adottare una politica interna di maggiore austerità, in linea con quella imposta dal ministro dell'economia, Giulio Tremonti, a tutte le altre amministrazioni statali.


Obiettivo: ridurre le spese del 2011 del 20%. Fatte salve quelle obbligatorie, in quanto tali non decurtabili, quantificate in 289 milioni di euro, tutti gli altri capitoli sono stati ridotti, alcuni anche del 50, 70%, altri, come il patrocinio per attività di rilievo socio-culturali, addirittura azzerati. Complessivamente si è messo in preventivo che per la Presidenza, tra spese di consumo, gli interventi di Protezione civile e le politiche di settore dei singoli dipartimenti, saranno disponibili 2,802 miliardi di euro, con una riduzione di oltre 725 milioni rispetto allo scorso anno. Sul primo capitolo, quello del segretariato generale, sono appoggiati 430,451 milioni di euro destinati al finanziamento degli interventi di servizio civile (per quasi 113 milioni di euro), e per le spese della struttura di Palazzo Chigi. Il resto, per quasi il 77%, vanno a pagare le retribuzioni del personale delle strutture generali, una spese che è cresciuta visto che nel 2010 è stato rinnovato il contratto sia del personale dirigenziale che non. Gli accordi hanno determinato un onere a regime rispettivamente di 4 milioni e 3,7 milioni di euro.
Per centrare gli obiettivi di contenimento della spesa, il segretario Manlio Strano ha deciso di contrarre le spese per convegni, congressi e mostre del 65%, passando così da 95 mila euro a 33 mila. A dieta anche i viaggi aerei di stato del presidente e delle autorità politiche, nonché i voli per ragioni sanitarie e di sicurezza, che in un solo colpo perdono il 27% degli stanziamenti: da 427 mila euro si scende a 314 mila euro. Mentre è stato del tutto soppresso il fondo per la partecipazione alle attività socio-culturali che pure sono sempre state un pallino del sottosegretario di stato, Gianni Letta. In discesa anche le risorse per l'organizzazione di visite ufficiali, vertici, attività di rappresentanze, in Italia e all'estero del premier: -14%, ci saranno 2,126 milioni da utilizzare. Nella decurtazione è tenuto conto della molteplicità degli impegni del presidente del consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi, molti già in agenda.

 

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