giovedì 20 gennaio 2011

Notizie Federali del Mattino: lassu'-quaggiu', giovedi’ 20 gennaio 2011

Sezione cosi’ si fanno i soldi, lassu’:
1. Lombardia e mafia: “patto di legalità” per i cantieri della Pedemontana.
2. Emilia-Romagna, 3,5 milioni di euro per innovazione e ricerca.
3. Aosta. Agli enti locali valdostani trasferimenti per 106milioni di euro.
4. Bologna. Dalla Regione 9 milioni per il fotovoltaico.
5. Bologna. «Intascava contributi per invalidi». L'Ausl denuncia un dipendente.

Sezione cornuti e mazziati, quaggiu’:
6. Molise. Tra un mese disco verde ai Fas.
7. I prodotti lucani rappresenteranno il Made in Italy a Bruxelles.
8. Molise. Crescono i braccianti. Di carta.
9. Prestigiacomo: «Ora Napoli è pulita».
10. Rifiuti, il caso Campania torna al parlamento Ue: Italia a rischio sanzioni.


1. Lombardia e mafia: “patto di legalità” per i cantieri della Pedemontana. Un protocollo di legalità antimafia per il monitoraggio dei lavori di realizzazione della Autostrada Pedemontana Lombarda. Il documento è stato firmato dai prefetti di Bergamo, Como, Varese e dalla stessa concessionaria autostradale più da CAL, Concessioni autostradali lombarde, la Spa mista Anas-Regione Lombardia. L’obiettivo è garantire che la realizzazione dell’opera che rivoluzionerà i collegamenti nel territorio sia preservato da influenze delle criminalità organizzata. Tracciabilità finanziaria, controllo dei pagamenti sia per gli appalti sia per i subappalti, uso di un conto corrente unico, monitoraggio delle forze dell’ordine, rispetto delle norme di sicurezza e della regolarità dei cantieri sono i diversi elementi che compongono il protocollo. Vigilare perché la partita in gioco è delle più appetibili. La realizzazione della nuova autostrada prevede solo per i lavori un investimento di 3,3 miliardi di euro. Una torta che per la criminalità organizzata appare più che appetibile, secondo l’ad di Autostrada Pedemontana, Salvatore Lombardo: “Siamo molto attenti, non vogliamo assolutamente avere niente a che fare con le mafie. Si tratta di una firma per garantire la legalità nella costruzione della più grande opera infrastrutturale che toccherà il territorio lombardo. Uno strumento – ha aggiunto – per contrastare meglio gli eventuali tentativi di infiltrazione mafiosa e per controllare e verificare il rispetto delle norme di sicurezza e la regolarità dei cantieri al lavoro”. Il primo lotto di opere è già stato assegnato e i cantieri sono aperti da tempo, adesso in gioco c’è l’assegnazione del secondo lotto: una gara da 2,3 miliardi a cui hanno partecipato 5 grandi cordate che rappresentano alcune tra le più importanti imprese nazionali e internazionali: in particolare il Consorzio Pedelombarda con Impregilo come capogruppo accompagnata da CCC, Astaldi, Pizzarotti e Itinera; poi la Salini Costruttori insieme a Vianini Lavori e Todini Costruzioni; quindi il Consorzio stabile SIS con gli spagnoli della Sacyr;  non manca la Tecnimont come capogruppo insieme alla Società italiana per Condotte d’Acqua; infine la Strabag come capogruppo affiancata da Fincosit e la Maltauro.
Ma il pericolo delle infiltrazioni mafiose è strisciante e riguarda più in generale il tema dei subappalti in cui non sempre è facile individuare le aziende colluse con la criminalità. Tanto che Pedemontana ha organizzato la presenza in cantiere di rappresentanti delle forze dell’ordine in incognito per verificare la regolarità non solo delle imprese ma anche delle persone che effettivamente vi lavorano ed evitare che ci sia personale non identificato. 20 gennaio 2011 | 06:06.
2. Emilia-Romagna, 3,5 milioni di euro per innovazione e ricerca. 19.01.11. Queste risorse sono messe a disposizione dalla Regione per sostenere progetti in campo agricolo e agroalimentare, che coinvolgano imprese di produzione, trasformazione e commercializzazione in partnership con soggetti pubblici e/o privati, impegnati nel campo della ricerca e sperimentazione. Il termine per la presentazione delle domande sono le ore 13.00 di martedì 15 marzo. Fare squadra per innovare. Ammontano a 3 milioni 500 mila euro le risorse che la Regione mette a disposizione per sostenere progetti in campo agricolo e agroalimentare, che coinvolgano imprese di produzione, trasformazione e commercializzazione in partnership con soggetti pubblici e/o privati, impegnati nel campo della ricerca e sperimentazione. Le risorse sono quelle della misura 124 del Piano regionale di sviluppo rurale, il contributo arriva al 70% dell’importo e il termine per la presentazione delle domande sono le ore 13.00 di martedì 15 marzo 2011.“Con questo bando, spiega l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni, vogliamo offrire un'opportunità concreta di innovazione alle imprese che per questa via puntano a ridurre i costi e a conquistare nuovi spazi di mercato. Il settore agricolo soffre di una bassa redditività che può essere contrastata anche e sopratutto attraverso l'innovazione. Purtroppo le condizioni della finanza pubblica italiana e le recenti scelte di Governo limitano drammaticamente le risorse disponibili a questo scopo. Per questo abbiamo deciso di attivare questo bando ed eventuali altri futuri. Credo che per le imprese possa risultare particolarmente interessante la possibilità di essere finanziate fino al 70% dell'importo del progetto."
In particolare potranno essere finanziati progetti per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie che abbiamo ricadute commerciali, logistiche o organizzative. Potranno partecipare al bando anche interventi in campo ambientale per la riduzione di gas serra, per sviluppare colture in grado di adattarsi ai cambiamenti climatici, per il risparmio idrico. In ogni caso i progetti dovranno essere compresi tra i 50 mila e 400 mila euro ed essere di tipo “precompetitivo” relativi cioè alle fasi di studio, progettazione e sviluppo di prototipi necessari alla successiva attività di produzione.
Le domande devono arrivare al “Servizio ricerca, innovazione e promozione del sistema agroalimentare” della Direzione regionale all’agricoltura, in via della Fiera 8, 40127 – Bologna.
3. Aosta. Agli enti locali valdostani trasferimenti per 106milioni di euro. Aosta - Il Consiglio permanente degli enti locali si è espresso positivamente sulla delibera della Giunta regionale che definisce i fondi per i Comuni e le Comunità montane. Al capoluogo regionale assegnati 17,6milioni. Ammontano a 106milioni di euro  i fondi senza vincolo di destinazione a favore dei Comuni e delle Comunità montane. Ieri, martedì 18 gennaio, il Consiglio permanente degli enti locali si è infatti espresso positivamente sulla delibera della Giunta regionale che definisce i trasferimenti.
Dei 106 milioni di euro messi a disposizione dalla Legge finanziaria per i trasferimenti senza vincolo di destinazione, è previsto che 4.173.560 euro siano impegnati per interventi di politica sociale (ripartiti tra tutti i Comuni sulla base della popolazione residente), mentre 17.641.812,35 euro sono trasferiti al Comune di Aosta. L’importo residuo, pari a 84.216.277,47 euro, è invece destinato ai restanti 73 Comuni. Risorse finanziarie che sono ripartite sulla base di 6 parametri e dei corrispondenti nuovi pesi: popolazione residente (peso relativo uguale al 38%), quota fissa uguale per tutti i Comuni (23%), caratteristiche territoriali (11,5%), quota altimetrica media degli insediamenti (7,5%), ricettività (12%), addetti extra agricoli (8%).
Alle otto Comunità montane sono invece attribuiti trasferimenti in base a percentuali approvate dalla Giunta regnale, sentito il Cpel, e determinati con criteri che tengano conto delle singole funzioni esercitate dalle Comunità montane, nonché dall’esigenza di conseguire un riequilibrio dei trasferimenti regionali tra le stesse. Il trasferimento di risorse alle Comunità montane vale complessivamente 6,75 milioni di euro, così allocati: Valdigne Mont-Blanc, 671.618, 41 euro (9,95% del riparto); Grand Paradis, 1.109.195,12 euro (16,43%); Grand Combin, 775.264,86 euro (11,48%); Mont Emilius, 1.155.013,63 euro (17,11%); Monte Cervino, 1.100.047,90 euro (16,29%); Evançon, 870.207,23 euro (12,89%); Mont Rose, 698.611,10 euro (10,34%); Walser Alta Valle del Lys, 370.041,75 (5,48%). di Domenico Albiero. 19/01/2011
4. Bologna. Dalla Regione 9 milioni per il fotovoltaico. BOLOGNA - Nove milioni di euro per favorire la rimozione dell’amianto dagli edifici, la coibentazione delle coperture e l’installazione di impianti fotovoltaici sui tetti, più un milione per la sola sostituzione dei tetti di amianto. Le risorse - sotto forma di contributo rivolto alle pmi regionali - sono state stanziate dalla Regione attraverso un bando pubblico.
Tra gli obiettivi del bando quello di favorire e promuovere la qualificazione ambientale ed energetica del sistema produttivo regionale attraverso il sostegno alla realizzazione di interventi finalizzati alla qualificazione ambientale dei luoghi adibiti a sedi di lavoro, promuovendo la rimozione e lo smaltimento dei manufatti contenenti cemento-amianto dove presenti ma anche sostenendo la realizzazione di interventi finalizzati a promuovere il risparmio energetico nella climatizzazione degli edifici adibiti a sedi di lavoro nonché l’autoproduzione e l’autoconsumo di energia prodotta tramite la fonte solare con l’installazione di impianti fotovoltaici.
Le domande di contributo - indirizzate alla Direzione generale Attività produttive, commercio e turismo - dovranno essere presentate entro il 15 aprile. Il bando e la modulistica (in via cartacea o congiuntamente on-line) sono disponibili su http://emiliaromagna.si-impresa.it,
http://fesr.regione.emilia-romagna.it e www.ermesambiente.it.
Il contributo - rivolto esclusivamente alle piccole e medie imprese emiliano-romagnole aventi sede legale e/o operativa nel territorio dell’Emilia-Romagna - che può essere concesso per ciascun beneficiario non potrà essere superiore per l’intero complesso di interventi ammessi, a 150mila euro. Gli interventi che possono beneficiare del contributo sono quelli finalizzati alla rimozione e allo smaltimento dei manufatti contenenti cemento-amianto anche di matrice resinosa presenti in edifici, immobili e/o stabilimenti in cui si svolgono attività lavorative; quelli di coibentazione degli edifici climatizzati; quelli finalizzati alla installazione e messa in esercizio di impianti fotovoltaici di nuova fabbricazione.
5. Bologna. «Intascava contributi per invalidi». L'Ausl denuncia un dipendente. La Procura indaga per truffa aggravata e falso. Il dipendente, già sospeso, si sarebbe intascato contributi destinati a presunti disabili, per circa 300 mila euro, per i quali però non risultano pratiche di richiesta. L’Ausl ha presentato un esposto in Procura nei confronti di un proprio dipendente, già sospeso dal servizio, che avrebbe truffato l’azienda sanitaria intascandosi circa 300.000 euro di contributi destinati a presunti disabili, in riferimento ai quali però non è stata trovata alcuna pratica di richiesta. A dare la notizia dell’esposto è la stessa Ausl: è stato il direttore generale in persona, Francesco Ripa di Meana, a consegnare l’esposto questa mattina «nelle mani del procuratore capo Roberto Alfonso». L’esposto, che segnala «presunti illeciti di natura amministrativa e contabile» dice l’Ausl, si è già trasformato in un fascicolo. È stato aperto in Procura per truffa aggravata e falso. L’inchiesta sarà assegnata nelle prossime ore a uno dei magistrati del pool che si occupa di reati contro la pubblica amministrazione. L’Asl, nella nota, spiega come si è arrivati alla decisione di presentare denuncia. Tutto è partito dopo che, nel corso dell’«attività aziendale di verifica e controllo sull’erogazione di contributi economici a favore di disabili del distretto di Bologna», sono state «riscontrate gravi irregolarità ritenute meritevoli della valutazione della magistratura». In particolare, le verifiche hanno portato alla luce «contributi economici erogati dall’Ausl a favore di disabili per i quali non era stata attivata alcuna istruttoria tecnica per la documentazione e valutazione del bisogno, nè tanto meno richiesta». I contributi economici, che ammonterebbero a circa 300.000 euro, «risultavano invece regolarmente incassati da un dipendente amministrativo dell’azienda sanitaria». L’Ausl «ha provveduto a sospendere immediatamente, in via cautelativa, lo stesso dipendente». 19 gennaio 2011
6. Molise. Tra un mese disco verde ai Fas. Stanziamenti. Ieri Iorio e Vitagliano hanno incontrato a Roma il ministro Fitto. Cinque gli obiettivi che da qui in avanti verranno perseguiti seguendo le linee guida di Finanziaria e Bilancio regionali sebbene i tagli siano stati evidenti: difesa dei livelli occupazionali, la sollecitazione della crescita produttiva, il mantenimento della coesione sociale, l'attuazione del Patto dello sviluppo e il congelamento di interventi su imposte e tasse. Saranno 1.636.180.012,07 le spese di competenza della Regione mentre saranno 3.015.785.866,39 lo stato di previsione delle spese di cassa della Regione. Il Consiglio regionale nel 2011 relativamente ai consiglieri ai gruppi politici e quindi ai dipendenti costerà 10.766833,08. Un fondo di 526.7171,03 sarà di riserva e sarà utilizzato all'uopo per spese obbligatorie. Per quelle impreviste è stato contabilizzato un fondo, invece, di 30 mila euro. Il fondo di riserva generale di cassa sarà, quindi, di 2.816.023,93. Il mutuo di 27 milioni di euro per le spese di investimento deve avvenire alle migliori condizioni bancarie e quindi con tasso non superiore al 6% con una durata minima di 20 anni. Intanto andranno a fare parte del Bilancio regionale da qui a qualche settimana anche i Fondi Fas, oltre 350 milioni di euro, già in parte impegnati. In questo senso, infatti, il presidente Iorio e l'assessore alla programmazione, Vitagliano, hanno avuto questa mattina a Roma un incontro con il ministro degli affari regionali Fitto dove è emerso che entro un mese le risorse per le Aree Sottosviluppate destinate al Molise potranno essere sbloccate e utilizzate nell'ambito dell'attuazione del Piano per il Sud voluto dal Governo nazionale. Annunciata da Iorio, anche la prossima costituzione di un'Agenzia dello sviluppo con la riforma dei Consorzi industriali. Al.Cia
7. I prodotti lucani rappresenteranno il Made in Italy a Bruxelles. Per celebrare l'Unità d'Italia la Confederazione agricoltori ha organizzato per domani una manifestazione che pubblicizza le tipicità gastronomiche della regione. 19/01/2011 Saranno i prodotti tipici lucani a rappresentare il Made in Italy a Bruxelles, nel corso di una manifestazione organizzata domani dalla Cia (Confederazione italiana agricoltori) nell'ambito delle celebrazioni del centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia. Lo ha reso noto, in un comunicato, il presidente lucano della Cia, Donato Distefano, il quale ha chiesto all'Unione europea di «recepire la normativa, approvata dal Parlamento italiano, sull'indicazione di origine dei prodotti enogastronomici». Distefano ha quindi evidenziato che «con questa norma l'Italia sarà il primo Paese europeo ad avere un'etichettatura chiara per tutti i prodotti», ponendo «un forte baluardo alle frodi che solo all'agricoltura nazionale fanno perdere circa due miliardi di euro l'anno». A Bruxelles saranno presenti i rappresentanti dei produttori di olio lucano, del Consorzio del vino Aglianico, del pecorino di Filiano, del peperone di Senise, dei salumi e del pane di Matera.
8. Molise. Crescono i braccianti. Di carta. In regione Forze dell'Ordine e istituti previdenziali hanno avviato controlli rigorosi. Cartelli non se ne vedono ma, stando a certe indagini, in Molise si vendono giornate virtuali ai braccianti. Le Forze dell'ordine e gli istituti previdenziali starebbero passando al setaccio le assunzioni inesistenti, verificando l'entità dei contributi mai versati e le indennità di disoccupazione percepite senza titolo per smascherare un vero e proprio mercato di carta che fonda la propria vivacità sul meccanismo degli assegni introitati a spese della Previdenza sociale sulla scorta del numero delle giornate di lavoro dichiarate. Qualcuno dice che, a gestire il tutto, sarebbe un cartello di aziende campane, ben ramificate sul territorio molisano, che utilizzerebbero in nero centinaia di extracomunitari, lucrando il frutto delle dichiarazioni rese successivamente da braccianti locali. Il fenomeno sarebbe d'importazione ed entrerebbe in Molise solo perché teatro vergine per l'azione di «forestieri» disonesti. Queste aziende spillerebbero all'INPS danaro a fiumi, quantificabile in proporzione alla scarsa entità della classe bracciantile locale. L'istituto potrebbe versare ogni anno, alle sole cooperative meridionali, l'equivalente di una legge finanziaria. Naturalmente il fenomeno non è solo locale. In molte regioni, i campi sarebbero seminati a raggiri cartacei, se non addirittura piantumati ad alberi che fruttano evasioni fiscali per milioni di euro. Perciò, se la Capitanata parrebbe detenere il record dell'imbroglio contributivo e fiscale, altri territori potrebbero conseguire il Guinnes nel lavoro nero (come il Veneto, per il vino e le fragole); nell'utilizzo di minori per la vendemmia (come il Piemonte); nell'uso di cooperative bracciantili-fantasma (come la Sicilia, per l'incassettamento delle arance). Il meccanismo è semplice. Chi lavora davvero sono gli immigrati di colore, sottoposti a turni che massacrerebbero un elefante, alloggiati in baracche degne dello zio Tom ed assoggettati a versare la tangente al «caporale». Poiché il lavoro è in «nero», all'INPS non giunge alcun importo contributivo. Successivamente, subentrano «i braccianti di carta» che permettono di scaricare i costi dei loro compensi, come se corrisposti per davvero. Dopo di che questi soggetti vengono velocemente trasferiti altrove per rendere operativo lo stesso gioco in un'altra regione con i pomodori, l'allevamento del bestiame, la vendemmia, la raccolta delle mele, degli agrumi e delle fragole. Un'azienda per assumere braccianti ha soltanto il problema di procurarsi un terreno incolto. Con i documenti ottenuti, l'INPS fornisce l'armamentario burocratico che pone l'imprenditore poco onesto nella condizione di accedere al prelievo dei quattrini. Addirittura, si redigerebbero contratti falsi, di affitto o di proprietà, con riferimenti catastali imprecisi, riutilizzati più volte, per terreni affittati a soggetti diversi, così da lucrare più volte sul medesimo campo. Magari chi affitta è un prestanome che crede di cedere un bene a persone dabbene. Senonché queste passano all'incasso già dopo alcuni mesi, richiedendo gli indennizzi dovuti per i braccianti cartacei rimasti «disoccupati» dopo appena 52 giornate lavorative. Ecco come diventa possibile fare sborsare migliaia di euro alla previdenza sociale. In definitiva, accanto a titolari di aziende fantasma, che sottoscrivono moduli, vi sarebbero terreni inesistenti (o addirittura di proprietà di altri) e «braccianti» di cui vengono utilizzate solo le generalità, mentre, nella realtà, sarebbero gli extracomunitari a lavorare per un pugno di centesimi.
9. Prestigiacomo: «Ora Napoli è pulita». Il ministro: «In Provincia rimangono meno di 4.500 tonnellate che in pochi giorni saranno smaltite. NAPOLI - «Nelle scorse settimane si è tentato di dare valenza politica alla situazione dei rifiuti in Campania cercando di assimilare questa situazione al dramma del 2008 per poter dire che nulla è cambiato, ma questo è stato un tentativo smentito dai fatti. Nel 2008 c’erano 200 mila tonnellate di rifiuti da smaltire oggi Napoli è pulita». Lo dice il ministro per l’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, al Senato prima dell’esame degli emendamenti sul decreto rifiuti precisando che «in Provincia rimangono meno di 4.500 tonnellate che in pochi giorni saranno smaltite».  «DECRETO MODIFICATO» - Il ministro sottolinea che «ci sono state delle modifiche della commissione che hanno migliorato il testo», rispetto a quello licenziato dalla Camera, «rendendolo più incisivo per il raggiungimento dell’obiettivo di avviare in Campania un ciclo integrato corretto per lo smaltimento dei rifiuti». «C’è stata - osserva il ministro - una gestione non facile di alcune situazioni. Penso alla discarica di Terzigno che ha innestato la protesta popolare, sicuramente comprensibile e dovuta a una situazione di miasmi. Le inchieste, però, hanno confermato che le proteste hanno dato a organizzazioni criminali la possibilità di innescare azioni violentissime». «Questo provvedimento - spiega Prestigiacomo - interviene con misure correttive contingenti anche escludendo alcuni siti dall’elenco, come Terzigno, e con interventi strutturali che potranno semplificare le procedura per realizzare i termovalorizzatori che sono essenziali: con questi impianti potremo dire che saremo rientrati nella normalità e la Campania sarà autosufficiente nello smaltimento dei rifiuti».
L'USO DELLE CAVE - L’uso delle cave dismesse, poi, potrebbe essere di grande utilità, secondo la Prestigiacomo. Il ministro fa riferimento alle «cave dismesse, specie di quelle che sono transitate alla proprietà dello Stato», relativamente «allo smaltimento di specifiche tipologie di rifiuti». Secondo Prestigiacomo si tratta di «una misura che potrebbe essere di grande utilità, in questa fase di transizione, in un territorio in cui l’individuazione di aree presenta le note problematicità».19 gennaio 2011
10. Rifiuti, il caso Campania torna al parlamento Ue: Italia a rischio sanzioni. BRUXELLES - L'ultima bozza sul piano rifiuti della Campania, aggiornata con le osservazioni della Commissione Ue, è stata inviata a Bruxelles a fine 2010. Così l'eurodeputata Erminia Mazzoni (Ppe-Pdl), presidente della Commissione petizione del Parlamento europeo, replica all'esecutivo Ue, secondo cui l'Italia resta a rischio multa per l'emergenza che ha colpito nelle scorse settimane soprattutto la città di Napoli. La questione è approdata ieri sera nell'aula di Strasburgo, dove il commissario Ue all'ambiente, Janez Potocnik, ha lanciato l'ennesimo avvertimento: «Senza un piano adeguato ci sarà un nuovo deferimento alla Corte di giustizia europea, con la richiesta di sanzioni pecuniarie». Il commissario, in particolare, ha lamentato come al momento i suoi servizi abbiano in mano un documento «appena» inviato dalle autorità campane. Documento che nei prossimi giorni sarà esaminato nel dettagio, innanzitutto «per vigilare - ha spiegato Potocnik - sulla tempistica delle misure che verranno prese». L'insoddisfazione di Bruxelles, infatti, finora è stata motivata soprattutto con la mancanza di un calendario preciso per la costruzione delle strutture necessarie a superare definitivamente l'emergenza rifiuti in Campania. Ma per Mazzoni, che presiede la Commissione petizioni del Parlamento europeo, «l'ultima stesura del piano anticipa in parte le prescrizioni della direttiva appena approvata sulla gerarchia dei rifiuti: prevenzione, riutilizzo, riciclaggio, valorizzazione energetica, discariche». Per questo «non ci sono i presupposti per irrogare una sanzione ulteriore».  Ma se così non fosse, per l'eurodeputata della Lega Nord, Mara Bizzotto, «è giusto e doveroso che eventuali nuove multe siano pagate solamente dagli enti locali colpevoli di questo scandalo», scoppiato «per colpa di una classe politica locale incapace e latitante». Mentre per gli eurodeputati dell'Idv, Luigi De Magistris e Sonia Alfano, «è vergognoso che nel dibattito parlamentare nessuno, tranne gli eurodeputati non italiani e quelli dell'Idv, abbia fatto menzione del problema più importante: la salute dei cittadini campani, esposti quotidianamente a una situazione insalubre che veicola morte» Mercoledì 19 Gennaio 2011 - 18:27

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