martedì 25 gennaio 2011

Gestione rifiuti in Sicilia, inutile la dichiarazione di stato d'emergenza

Presentata a Palermo la relazione conclusiva della Commissione parlamentare di inchiesta. il presidente Pecorella: "Inutile la dichiarazione dello stato di emergenza, la strada da seguire è quella del rispetto delle norme"
25/01/2011.


PALERMO - "In Sicilia il sistema dei rifiuti si caratterizza perchè esso stesso è organizzato per delinquere, il ciclo è un esempio di disfunzione organizzata. In questo senso, certamente meritoria, è stata la scelta del governo attuale della Regione di presentare alla procura di Palermo un dossier nel quale sono stati evidenziati gli elementi di distorsione della procedura per l'aggiudicazione della gara per i termovalorizzatori".

È quanto si legge nelle conclusioni della relazione presentata a Palermo dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, che ha effettuato un'indagine, sotto la presidenza di Gaetano Pecorella, durata diversi mesi.

Nella relazione viene sottolineato che "assolutamente inutile, anzi deleteria, appare allo stato la dichiarazione dello stato di emergenza nella Regione siciliana nel settore dello smaltimento dei rifiuti è la nomina di un commissario delegato, come per altro avvenuto in passato senza alcun risultato, se non quello di alimentare l'emergenza medesima e quindi l'inefficienza nel settore".

"La strada da seguire - conclude la relazione - è allora quella della rigorosa applicazione delle norme, del potenziamento dei sistemi di controllo esterni e interni, della formazione di polizia giudiziaria specializzata e attrezzata per questo tipo di indagini, della applicazione delle sanzioni penali, della possibilità per l'autorità giudiziaria di utilizzare tutti gli strumenti investigativi che il codice di procedura penale prevede per la ricerca della prova".

Pecorella ha sottolineato il gran lavoro svolto dalla commissione "in parecchi mesi, con ben tre visite effettuate in Sicilia". Lombardo, presente alla riunione assieme agli assessori regionali, al prefetto Giuseppe Caruso e al procuratore Francesco Messineo, ha sottolineato che "la commissione ha confermato clamorosamente le valutazioni che il mio governo ha fatto nel dossier presentato ai magistrati".

"Sui termovalorizzatori - ha aggiunto Lombardo - era stata fatta una gara di pura formalità, in tempi brevi erano stati affidati siti e ambiti a imprese associate a loro volte ad altre imprese, alcune risultate infiltrate dalla mafia. Bloccando tutto - ha spiegato Lombardo - abbiamo fatto saltare una bomba ad orologeria".

Adesso, il governatore punta sul nuovo piano rifiuti "incentrato sulla raccolta differenziata e su un pò di termovalorizzazione affidata alle cementerie; inoltre stiamo riducendo gli Ato (ambiti territoriali ottimali) da 27 a 9, e sugli atti di liquidazione il Consiglio di agiustizia amministrativa si pronuncerà i primi giorni di febbraio".
 

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