venerdì 7 gennaio 2011

ISTAT: l’imprenditorialità in Italia. Anni 2005-2008

23 dicembre 2010
Abstract.

(….) pag. 4.
Da un punto di vista territoriale la diminuzione del tasso di natalità delle imprese con dipendenti coinvolge tutte le regioni italiane. In particolare per le regioni Piemonte, Marche, Umbria, Puglia, Sardegna e per la provincia di Trento la differenza tra il tasso di natalità del 2007 e quello del 2008 supera i 2 punti percentuali. Il Nord-est continua ad essere l’area geografica con il tasso di natalità più basso (8,0 per cento), mentre il Centro e Sud e Isole sono le ripartizioni con tassi di natalità relativamente più alti e sempre al di sopra del dato medio nazionale.
I tassi di mortalità regionali riferiti al 2008 mostrano differenze poco significative rispetto all’anno precedente e comunque al di sotto del mezzo punto percentuale. Le uniche eccezioni sono rappresentate dalla Valle d’Aosta, la provincia di Trento e il Molise (con diminuzioni del tasso di mortalità che superano l’1,0 per cento) e la Sardegna che presenta una riduzione di 2,4 punti percentuali.


Gli indicatori basati sull’occupazione: Imprese high-growth e imprese gazelle.
Da pag. 8
Per essere considerate portatrici di importanti valori “imprenditoriali”, ovvero creatrici di “nuovo valore”, le imprese non devono essere necessariamente “nuove”; di particolare importanza sono, infatti, le imprese che hanno dimostrato una rapida crescita occupazionale in un periodo relativamente breve.
Sono misure di “performance imprenditoriale” il tasso delle imprese high-growth e quello delle imprese gazelle, entrambi basati sulla crescita occupazionale. Secondo la definizione raccomandata da Ocse-Eurostat nel manuale sulla “Demografia d’impresa”: sono “High-growth” in termini di dipendenti tuttele imprese con almeno 10 dipendenti ad inizio periodo che presentano una crescita media annua in termini di dipendenti superiore al 20 per cento, su un periodo di tre anni consecutivi.
Sono escluse dalle High-growth tutte le imprese la cui crescita in termini di occupazione è dovuta a eventi di trasformazione (acquisizioni/cessioni di rami d’azienda). Sono inoltre escluse dal calcolo delle Highgrowth le imprese nate nell’anno di inizio periodo9.Viene adottata la soglia dei 10 dipendenti al fine di evitare l’introduzione di eventuali distorsioni che enfatizzerebbero essenzialmente la crescita delle imprese più piccole.
Lo stesso manuale identifica le gazelle come il sottoinsieme delle imprese high-growth giovani, cioè che hanno quattro o cinque anni.
Il tasso di high-growth e il tasso di gazelle sono tra gli indicatori più importanti delle dinamiche delle imprese in termini di creazione di occupazione. L’Industria in senso stretto è il settore dove si registra la percentuale più bassa di high-growth per tutti gli anni considerati, mentre gli Altri servizi è il settore con la percentuale di high-growth più alta (5,8 per cento negli anni 2005 e 2008.
 Da un punto di vista territoriale (Tavola 5) il Sud e Isole è la ripartizione che, nel complesso, detiene la percentuale più alta sia delle imprese high-growth (sempre al di sopra del 5,0 per cento), sia delle imprese gazelle (sempre maggiore del mezzo punto percentuale). Il Nord-est e il Nord-ovest invece presentano i tassi di high-growth e gazelle relativamente più bassi e sempre al di sotto del dato medio nazionale per tutti gli anni considerati.


Tavola 5 – Tassi di High-growth e Gazelle (per dipendenti) per regione e ripartizione geografica – Anni 2005-2008 (valori percentuali)
AREE
GEOGRAFICHE
2005
2006
2007
2008
Tasso di high-growth
Tasso di gazelle
Tasso di high-growth
Tasso di gazelle
Tasso di high-growth
Tasso di gazelle
Tasso di high-growth
Tasso di gazelle
Piemonte
3,1
0,4
2,7
0,4
2,9
0,3
2,9
0,4
V. d'Aosta/V. d'Aoste
2,4
1,4
2,6
0,3
2,9
0,3
2,2
0,0
Liguria
4,2
0,5
3,9
0,6
3,7
0,4
3,6
0,4
Lombardia
3,0
0,4
2,9
0,4
3,0
0,3
3,2
0,4
Trento
3,1
0,2
3,3
0,4
3,1
0,5
2,7
0,1
Bolzano
2,1
0,3
2,8
0,2
3,0
0,3
2,8
0,3
Veneto
2,7
0,4
2,4
0,3
2,7
0,3
2,6
0,3
Friuli-V.Giulia
2,6
0,2
2,9
0,5
3,0
0,3
3,4
0,3
Emilia-Romagna
2,7
0,4
2,5
0,3
2,9
0,3
3,2
0,3
Marche
2,9
0,4
2,6
0,2
2,8
0,3
2,7
0,3
Toscana
2,9
0,5
2,8
0,4
3,0
0,3
2,8
0,3
Umbria
3,4
0,6
3,1
0,3
2,8
0,3
2,9
0,2
Lazio
6,2
1,0
6,1
1,0
6,0
0,9
6,1
0,9
Campania
5,9
1,0
6,1
1,1
5,6
0,9
6,1
0,7
Abruzzo
4,1
0,8
3,3
0,6
3,5
0,3
4,0
0,6
Molise
4,8
0,5
5,9
0,7
3,5
0,2
4,8
0,0
Puglia
4,9
0,9
4,4
1,0
4,8
0,6
5,4
0,6
Basilicata
5,7
1,3
3,9
1,0
4,2
0,2
5,7
0,9
Calabria
6,4
1,2
4,2
0,3
4,8
1,0
6,1
0,9
Sicilia
7,7
1,0
6,1
0,8
5,8
0,7
5,7
0,8
Sardegna
5,8
1,0
7,0
1,0
4,8
0,8
3,8
0,5
Nord-ovest
3,1
0,4
2,9
0,4
3,0
0,3
3,2
0,4
Nord-est
2,7
0,4
2,5
0,3
2,9
0,3
2,9
0,3
Centro
4,0
0,6
3,9
0,6
4,0
0,5
3,9
0,5
Sud-Isole
5,8
1,0
5,3
0,9
5,1
0,7
5,3
0,7
Italia
3,6
0,6
3,5
0,5
3,6
0,4
3,7
0,4

 

Gruppo C: gli indicatori basati sulla ricchezza
Da pag. 12
Imprese high-growth e imprese gazelle calcolate sulla base del fatturato
Oltre che per crescita occupazionale, le imprese possono essere definite high-growth e gazelle anche sulla base della crescita di fatturato. Sono pertanto definite high-growth in termini di fatturato tutte le imprese con almeno 10 dipendenti ad inizio periodo che presentano una crescita media annua in termini di fatturato superiore al 20 per cento, su un periodo di tre anni consecutivi. Sono definite gazelle in termini di fatturato il sottoinsieme delle high-growth più giovani (quattro o cinque anni).
 
Da un punto di vista territoriale, seppure con tassi mediamente più alti, vale quanto già detto per le imprese high-growth e gazelle calcolate sulla base della crescita di dipendenti (Tavola 5). Sud e Isole è la ripartizione con i tassi di high-growth e gazelle più alti, mentre le regioni del Nord-est e del Nordovest presentano i tassi di high-growth e gazelle mediamente più bassi.
Parallelamente alla valutazione dell’effetto sull’occupazione delle imprese high-growth e gazelle, è interessante notare che, anche da un punto di vista di crescita di fatturato, le imprese high-growth detengono il 49,1 per cento dell’incremento di fatturato del complesso delle imprese attive negli anni 2005-2008. Questa percentuale è dovuta solo in minima parte alle impresegazelle.
 

 
 




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