mercoledì 12 gennaio 2011

Notizie federali, 12 gennaio 2011

1. Veneto: Minori, disabili, malati mentali: fondi azzerati.

2. Piemonte: bonus di 250 euro alle famiglie per ogni nuovo nato

3. Friuli-vg: continua a crescere la Cig



La mannaia di Zaia sui servizi sociali, di Laura Canzian
Minori, disabili, malati di mente. Su di loro si abbatterà la scure dei tagli ai servizi sociali, così come proposta nel bilancio regionale 2011 presentato ieri in commissione Bilancio a Venezia. La necessità per la Regione di contenere i costi si tradurrà in 1,4 milioni di taglio ai Comuni dell'Usl 9, destinati soprattutto ai servizi per la disabilità. Mannaia anche su Usl 7 (almeno 800 mila euro) e Usl 8. A rischio anche l'assistenza domiciliare L'audizione è avvenuta nella seduta fiume della commissione. Per l'Usl 9 c'erano Paolo Speranzon, sindaco di Motta, per l'Usl 7 il collega di Conegliano, Alberto Maniero. Assente l'Usl 8: il presidente della conferenza, Fiorenzo Berton, fa i conti con l'influenza. A preoccupare gli amministratori trevigiani è l'azzeramento del capitolo «Fondo regionale per le politiche sociali - Sostegno e promozione dei servizi sociali. Contributi alle aziende Ulss per la gestione dei servizi sociali»: nel 2010, era stato finanziato con 19 milioni. Per l'Usl 9 la decisione - se approvata con il sì al documento finanziario - comporterà una minore entrata di 1.418.512 euro (ovvero 3,5 euro a cittadino).Per l'Usl 7 di Pieve la riduzione ammonterebbe a 736.376 mila euro. Soldi destinati sin qui a finanziare servizi essenziali: l'assistenza scolastica degli alunni con disabilità, i centri diurni, i servizi di autonomia e di assistenza domiciliare, i servizi di integrazione lavorativa e residenziali per i portatori di handicap e i progetti a lungo termine per l'area della salute mentale. Non solo: nella proposta di bilancio regionale sono previste riduzioni di trasferimenti sia alla voce «contributo regionale per i ricoveri e affidi di minori», sia per la quota del trasporto e vitto nei Ceod (per l'Usl 9 questo comportrebbe altri 600mila euro in meno, ovvero altri 1,52 € pro capite). «L'incremento per le amministrazioni locali sarebbe talmente elevato da ricadere pesantemente sull'erogazione dei servizi rivolti ai cittadini» - scrivono i sindaci dell'esecutivo dell'Usl 9. Se a questo si aggiunge la diminuzione delle risorse dal Fondo nazionale per la non Autosufficienza e l'azzeramento del finanziamento regionale, sempre per la Non autosufficienza, la situazione rischia di diventare insostenibile sull'intero fronte del «sociale». «Tale diminuzione comporta una contrazione di servizi, di sostegni economici per i cittadini e per le loro famiglie sia nell'assistenza a domicilio che nei servizi residenziali - continuano i sindaci - La conferenza dell'Usl 9 esprime pertanto forte preoccupazione, qualora di verificassero tali situazioni e chiede che venga ripristinato in modo integrale lo stanziamento del fondo sociale indistinto, del fondo ricoveri e affidi dei minori, almeno nella misura del 2010, per dare continuità ai servizi essenziali erogati in particolare a favore dei minori in situazioni di disagio e dei disabili». «Il mancato trasferimento regionale - scrivono dal cato loro i sindaci dell'Usl 7 - si traduce per automatismo in una riformulazione/diminuzione dei servizi offerti. La rivisitazione degli standard dei servizi per disabili, per pazienti psichiatrici, per minori, la definizione di criteri di compartecipazione per la fruizione dei servizi, la identificazione dei servizi prioritari, la ridefinizione dei Lea (livelli essenziali di assistenza ndr), la definizione dei costi standard dei servizi sono azioni che questa conferenza è disponibile ad affrontare con il consenso e il concorso regionale». Le conferenze dei sindaci del Veneto hanno deciso comunque di organizzarsi in un coordinamento per fare fronte 12 gennaio 2011

La Regione Piemonte darà 250 euro ad ogni nuovo nato delle famiglie con reddito non superiore a 38 mila euro annue. La Giunta Regionale del Piemonte ha infatti approvato oggi la delibera sul ‘voucher bebe”, una misura che prevede l’erogazione di 250 euro a famiglia per ogni nuovo nato del 2011. Il voucher può essere utilizzato per l’acquisto anche di prodotti per la prima infanzia e ne potranno usufruire le famiglie piemontesi con indicatore Isee del nucleo famigliare, non superiore a 38 mila euro.
”Il voucher bebè che abbiamo approvato oggi in Giunta – ha detto il Presidente della Regione, Roberto Cota (Lega Nord) – rappresenta non solo una promessa mantenuta, ma soprattutto un concreto aiuto alle famiglie”. ”Questa misura, che darà 250 euro per ogni nuovo nato a partire dal 1 gennaio 2011 – ha concluso – è stata pensata tenendo conto di un tetto Isee e del ‘quoziente familiare”’.
11 gennaio 2011 | 15:42


Pupulin (Pd): serve un piano lavoro
TRIESTE. Continua a crescere il ricorso alla cassa integrazione in Friuli Venezia Giulia. Lo ha reso noto il consigliere regionale del Pd, Paolo Pupulin, secondo il quale «il trend è in controtendenza rispetto alla situazione nazionale, dove si è verificata una diminuzione di quasi il 5%».
«In regione anche nell’ultimo mese di dicembre sono aumentate le ore richieste, passate da 1 milione 70.559 del mese di ottobre a 2 milioni 278.658 del mese di novembre, infine a 2 milioni 411.285 di dicembre – ha spiegato Pupulin – segno evidente d’una sofferenza, che coinvolge ancora tante aziende, in tutti i settori economici della nostra regione. In tale quadro tornano ad aumentare nell’u ltimo mese di dicembre il ricorso alla cassa ordinaria (da 318.667 ore di novembre a 361.717 di dicembre ) ed a quella in deroga (da 136.650 ore di novembre a 367.391 di dicembre ), che al contrario nei mesi precedenti avevano segnalato una significativa riduzione, che lasciava ben sperare. Rimane molto elevato il dato della Cig straordinaria che raggiunge anche nell’ultimo mese del 2010 ben 1 milione 682.177 ore.
Quasi 26 miloni ( per la precisione 25 milioni 925.892 rispetto ai 17 milioni 698.293 del 2009 ) le ore di cassa integrazione richieste dalle aziende della regione nel corso dell’intero anno 2010. Il 45 % in più di quelle richieste nel 2009, anno considerato il punto più alto d’una crisi, che a detta del mondo delle imprese, tarda a finire.
«Fatturati ed ordini rimangono in sofferenza anche per le imprese – ha aggiunto il consigliere – che non hanno fatto ricorso alla sospensione dal lavoro. Gli ultimi dati della disoccupazione, che si riferiscono al terzo trimestre di quest’anno, sono cresciuti in termini percentuali passando dal 4,8% del trimestre precedente al 5,2%, ma ben di più rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso quando il tasso si disoccupazione si era fermato al 4,3%. Un quadro preoccupante che rischia di lievitare in modo significativo con la fine delle Cig speciali e delle mobilità, che riguardano ormai anche aziende di grandi dimensioni come l’Electrolux e la Fantoni.
In questa situazione difficile rimangono senza prospettive soprattutto i giovani «che spesso non trovano lavoro e se lo trovano si tratta di occupazione precaria di limitata durata. L’a ltra faccia della medaglia interessa le donne ed i lavoratori over 45-50. È ormai evidente – conclude Populin – che le tradizionali forme di incentivi alla reinserimento lavorativo hanno un’efficacia molto limitata. Bisogna sforzarsi per individuare anche strumenti d’ intervento innovativi, che permettano di non sprecare il contributo di migliaia di lavoratori e lavoratrici lasciati senza lavoro e con reddito ridotto, ma all’interno d’un vero progetto che riconduca ad un lavoro continuativo le persone che lo hanno perso e quelle che non lo hanno mai potuto sperimentare. Serve un vero e proprio nuovo «Piano del Lavoro», che affronti in modo organico la precarietà del lavoro giovanile e la diffusa innoccupazione dei lavoratori «over».



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