mercoledì 12 gennaio 2011

Ueee’, Bassolindo!

Bassolino al Mattino/ «Sul referendum alla Fiat il Pd parli a tutti o è finito»
NAPOLI (12 gennaio) - Il compito della politica e soprattutto del Partito Democratico, in una questione come quella della Fiat, deve essere quello di «favorire processi di unità tra i lavoratori, perchè nel nostro partito si riconoscono tanti iscritti alla Cgil, ma anche molti che hanno la tessera della Uil e della Cisl».


Lo sostiene l'ex presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, in un'intervista al Mattino, in cui sottolinea l'importanza di «cercare di stimolare fattori di aggregazione, soprattutto in una fase in cui da tempo, purtroppo, vi sono divisioni molto serie tra le organizzazioni sindacali». Le divisioni sindacali a cui fa riferimento l'ex sindaco di Napoli sono da attribuire a Cisl e Uil che «sono apparsi troppo dentro alle dinamiche del governo» ma anche ad «un'altra parte del mondo sindacale» che ne è rimasta «troppo fuori». Bassolino aggiunge che Marchionne «pone, in modo a volte brutale, problemi di produttività e competitività in un Paese immobile come l'Italia - afferma - . Questioni concrete ma non è detto che ciò vada affrontato con un riduzione dei diritti, scavando sul terreno delle divisioni tra le organizzazioni sindacali. Spaccare oltre il limite non è un bene neanche per l'azienda e per lo stesso obiettivo giusto di aumentare la produttività sul piano internazionale». Infine, l'ex sindaco fa un richiamo al Pd, ricordando Berlinguer che rassicurò le tute blu di Mirafiori nel 1980 sulla vicinanza del Pci. «Era questo, all'epoca, il compito di un grande partito di massa - conclue Bassolino - . Credo lo sia ancora oggi per il Pd. Altrimenti a cosa serve?»
 

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